Iron Man arriva anche su Wii: la recensione

Testata la versione Wii: l'uomo d'acciaio con Wiimote e Nunchuk

Iron Man
Recensione: Xbox 360
Articolo a cura di
Disponibile per
  • PS2
  • Anime
  • DS
  • Xbox 360
  • Wii
  • PS3
  • Pc
  • Psp
  • Consuetudini videoludiche

    Se vi piacciono i supereroi e amate il cinema d’azione non avrete sicuramente avuto da lamentarvi negli anni passati (e non ne avrete nei prossimi, a quanto pare). Da quando il carrozzone Hollywoodiano ha scoperto le enormi potenzialità del parco-eroi di Marvel e affini, non passa anno senza il puntualissimo blockbuster dedicato a qualche leggenda dei fumetti ripescata per l’occasione: quest’anno è toccato al buon Tony Stark, aka Iron Man.
    Come ogni videogiocatore sa, ovvie ragioni commerciali ormai impongono che per ogni megaproduzione cinematografica di questo tipo venga realizzato e messo in commercio un cosiddetto Tie-In, ovvero una trasposizione videoludica del film in oggetto; Iron Man non fa eccezione, e come da consuetudine sbarca su tutte, ma proprio tutte, le console disponibili, con una versione “next-gen” e una, salvo alcune differenze, comune a Wii, Ps2 e Psp, sviluppata da Sega.
    Inutile dire che nella grande maggioranza dei casi questi titoli si rivelano di poco o nessun valore, perfino per il pubblico meno attento, ma è anche vero che fra la moltitudine di prodotti scadenti non è mancata qualche gradita sorpresa e giochi degni di una qualche attenzione: andiamo a scoprire a quale delle due categorie appartiene Iron Man per Wii.

    Divergenze Parallele

    Se non sapete neanche chi diavolo sia Iron Man, vi possiamo dare un veloce ripasso. Dietro la facciata dell’uomo di ferro si cela Tony Stark, geniale inventore, accanito playboy e multimiliardario a capo di un’azienda produttrice di armi apocalittiche. Questo finchè durante una dimostrazione in Afghanistan (nella versione aggiornata del film) non verrà ferito e catturato da alcuni terroristi, che lo obbligheranno a produrre armi per loro.
    Stark invece costruirà con l’aiuto del suo compagno di prigionia Yinseng la prima versione dell’armatura di Iron Man, con la quale riuscirà a scappare agevolmente; la trama del videogioco a questo punto diverge e procede parallelamente rispetto al film, con il minimo comun denominatore di uno Stark in qualche modo “redento” e deciso a utilizzare la sua nuova invenzione per rimediare ai danni fatti in passato con il commercio d’armi.
    Purtroppo il nuovo plot narrativo è decisamente approssimativo e confuso, raccontato con cutscene che riprendono gli eventi del film ma non formano affatto una successione logica di eventi. Va ancora peggio durante il gioco vero e proprio, durante il quale obiettivi e svolgimento della storia saranno ancora più nebulosi, e verranno anche proposti una serie di nemici “storici” del fumetto (non presenti nel film) come Titanium Man senza alcun approfondimento e/o giustificazione seria.

    Poche e confuse idee

    Lo studio A2M di SEGA ha impostato il titolo, com’era prevedibile, come un action/shooter in terza persona, strutturato in 13 missioni da completare con diversi obiettivi.
    Coerentemente con la natura del personaggio, il gameplay si impernia su tre possibili “modalità” di azione, ovvero combattimento a terra, “levitazione” in aria e volo vero e proprio, gestite da uno schema di controlli scontato ma tutto sommato efficace: puntamento tramite Wiimote, movimento con l’analogico, A e B per sparare e attivare il volo con i post-bruciatori, C e Z rispettivamente per salire di quota e lasciarsi cadere a terra. Se sulla carta questo dovrebbe garantire una certa varietà, nei fatti il risultato è ben diverso: quando è a terra Iron Man si muove in modo lento e goffo, mentre il volo viene castrato dall’impossibilità di sparare e dallo stesso design delle missioni, che ne permettono e favoriscono l’utilizzo in ben poche circostanze, considerate anche le dimensioni esigue delle mappe.
    Ne consegue che, per la maggior parte del tempo, vi ritroverete a vagare per la mappa in modalità “hover” sparando semplicemente a tutto quello che si muove o girando attorno agli obiettivi designati di volta in volta dalla pedante IA della vostra armatura, decisamente quanto di più lontano ci possa essere da una “esperienza alla Iron Man” e, ancora peggio, dal concetto stesso di divertimento.
    Questo perchè le missioni sono fondamentalmente monotone dal momento che, salvo rari casi, si limitano a prevedere una serie di azioni fin troppo basilari da compiere (segui questo, distruggi quello, raggiungi quell’altro) mentre il gioco vi vomita addosso orde di nemici spuntati dal nulla, che peraltro non costituiscono neanche chissà quale sfida ma solo una noiosa incombenza da sbrigare. Per non parlare degli occasionali incontri con i boss di fine livello che potremmo eufemisticamente definire “senza mordente”.
    A rendere l’esperienza nei ferrosi panni di Tony Stark ancora meno coinvolgente, c’è un curioso meccanismo che rende la difficoltà del gioco al tempo stesso irrisoria e frustrante.
    L’elevato numero di nemici infatti consiglierebbe prudenza perchè l’energia dell’armatura cala facilmente, se non fosse che al suo azzeramento invece di morire avremo la possibilità di “riavviare” il cuore con un semplice QTE quante volte vogliamo, e perfino in caso di errore avremo fino a cinque riavvii “automatici” su cui fare affidamento.
    E’ evidente che un sistema del genere rende il gioco una scampagnata (e rende inutile qualsiasi approccio tattico) ad ogni livello di difficoltà, permettendo comunque un certo grado di frustrazione determinato dall’essere comunque sopraffatti frequentemente o perfino dal dover ricominciare l’intero livello per non aver adempiuto a qualche obiettivo spiegato male o per nulla.
    Nè sembra possibile trovare altrove motivi di un qualche interesse: la possibilità, tramite croce digitale, di incanalare a piacimento l’energia dell’armatura ai sistemi propulsivi, difensivi o agli armamenti, poteva dare profondità al gameplay, se solo il bilanciamento (inesistente) del gioco non la rendesse del tutto inutile; l’utilizzo di wiimote e nunchuck, al di là del puntamento, si limita agli attacchi corpo a corpo (scrollata al Wiimote) e ad alcuni stupidissimi QTE (agitare furiosamente il Nunchuck) e risulta ovviamente una forzatura bella e buona; infine, i potenziamenti dell’armatura e delle armi del nostro supereroe non sono neanche sotto il controllo del giocatore ma vengono sbloccati automaticamente a seconda del nostro stile di gioco e delle armi che useremo.

    Ferro o latta?

    Come era lecito aspettarsi, neanche la realizzazione tecnica si rivela un punto di forza del titolo sull’uomo di ferro: la grafica in particolare è chiaramente castrata dalle necessità delle piattaforme inferiori, ma in realtà non è degna neanche di queste ultime e si attesta su livelli dall’appena sufficiente al tragicamente inadeguato.
    Se il Wii riesce perlomeno a garantire un framerate adeguato, non può far niente di fronte a un motore grafico con una draw distance ridicola che fa uso di espedienti come nebbia e simili per evitare un pop-up troppo marcato, che è però comunque presente.
    La cosa assume connotati grotteschi se consideriamo anche la qualità di texture e modellazione degli ambienti, assolutamente al di sotto degli standard odierni.
    Più in generale l’approssimazione e il pressapochismo sembrano essere i caratteri distintivi del “lavoro” di SEGA: nemici che appaiono e scompaiono dal nulla, animazioni balbettanti, compenetrazioni di oggetti, esplosioni ridicole, IA inesistente e tutti i peggiori incubi di ogni videogiocatore sono dietro ogni angolo pronti a far gridare vendetta all’eventuale acquirente.
    Perfino le cutscene, nonostante siano in CG e mutuate dalla versione next-gen, sembrano reperti archeologici di ere videoludiche dimenticate, con personaggi (modellati - male - sulla base degli attori del film) dalle espressioni inesistenti e dalle labbra completamente autonome rispetto al parlato.
    Per passare al comparto audio, proprio il doppiaggio completamente in italiano spicca come l’unica caratteristica vagamente sufficiente, nonostante si debba confrontare con una inconcepibile assurdità e illogicità dei dialoghi (ci sono perfino cospicue differenze - in peggio - con i sottotitoli) che finisce per rendere vano ogni sforzo recitativo.
    Inutile dire che anche la colonna sonora, una volta sparata la cartuccia dei Black Sabbath (autori in tempi non sospetti del brano incentrato sul nostro supereroe e ripreso anche dal film) sprofonda nella più totale mediocrità senza più sussulti degni di nota.
    Terminiamo questa impietosa disamina con il capitolo longevità, ancora una volta da segno rosso: l’unica modalità single player garantisce appena qualche ora di gioco, e chiunque possa essere tanto masochista da pensare di rigiocarla, non troverà praticamente nessuno stimolo a farlo. In teoria completando il gioco e portando a termine nelle missioni alcuni obiettivi secondari, è possibile sbloccare sette armature diverse con cui giocare e alcuni bonus da visionare. Peccato che le prime non apportino assolutamente nessuna differenza pratica nel gioco e che i secondi non siano altro che artwork di dubbio interesse.

    Iron Man Iron ManVersione Analizzata Nintendo WiiIron Man per Wii è un titolo che non fa niente per nascondere di essere stato realizzato con budget, risorse e impegno minimi, come tanti Tie-In derivati da Hollywood prima di lui. Un prodotto scarso da ogni punto di vista, con un gameplay talmente blando, noioso e ripetitivo da non risultare divertente neanche per un momento, e men che meno adatto a chi cercasse solo di immedesimarsi nei panni dell’Uomo di Ferro. Sconsigliato dal più profondo del cuore.

    4.5

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