Recensione Jak and Daxter

Leggi la nostra recensione e le opinioni sul videogioco Jak and Daxter - 827

Recensione Jak and Daxter
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  • PS2
  • Introduzione

    Ottobre 1996: esce Crash Bandicoot. Sviluppato dai semisconosciuti Naughy Dog, si trattava di un ottimo platform che, oltre a dare l'impressione di essere in un cartone animato, spingeva verso nuovi orizzonti l'hardware della Psx, dato per sfruttato quasi completamente. Dicembre 2001: la situazione si ripete...

    Un anno fa...

    ...se ne sentivano e se ne dicevano di cose sulla Ps2: la console Sony non era solo difficile da programmare, era una macchina mal progettata sotto quasi ogni aspetto: non poteva gestire l'anti-aliasing via hardware ma solo via software e inserire questa feature nei giochi era del tutto impossibile, pena un frame-rate esageratamente lento. A peggiorare le cose, una quantità di memoria insufficiente (i famosi 4MB di VRAM) e altri effetti o tecniche che la Ps2 non poteva gestire. Poco tempo dopo, Jason Rubin, il presidente di Naughty Dog, disse che il suo team aveva in riserbo un titolo che avrebbe definitivamente spento ogni polemica sull'hardware Sony (e non mancò di tirare qualche frecciatina a Lorne Lanning quando questi trasportò il progetto Munch's Odyssey su Xbox accusando la mal progettazione dell'hardware della console Sony e un eccessiva difficoltà di programmazione). E' passato un anno da quel periodo. Nel frattempo sono usciti GT3, Devil May Cry, Ico e FFX, solo per citarne alcuni. Nonostante l'immensa qualità grafica di questi titoli, i dubbi riguardo l'hardware della Ps2 non si sono ancora spenti. Ma avevano ragione gli autori del celebre Crash Bandicoot: con Jak and Daxter (e anche con Baldur's Gate: Dark Alliance, ma ne riparleremo nella review apposita), la maggior parte delle critiche rivolte alla particolare architettura della Ps2 si sciolgono come neve al sole.

    Zero caricamenti

    Se ne parla poco, ma questa è una caratteristica che non può non essere menzionata: tralasciando il tempo che trascorre tra un salvataggio e un caricamento (pochissimi secondi), una volta iniziata una partita non vedrete l'ombra di un "please wait" o di una schermata nera. Il vostro perigrinare nell'immenso mondo disneyano di Jak and Daxter non avrà mai interruzioni. Andate dove volete, fate quello che volete. Nel vocabolario di Jak and Daxter la parola "caricamento" non c'è, potete stare a cercarla quanto volete ma perdereste solo del tempo. Partirete col mitico duo dalla casa di vostro zio ma all'inizio la vostra libertà è limitata ad una zona ben precisa. Data però la sua vastità, la definizione di zona è estremamente riduttiva. A suo volta, la si può infatti suddividere in aree: il villaggio, la spiaggia delle sentinelle, la giungla proibita...Nonostante l'abbondanza di poligoni (sono davvero troppi, attenti a non fare indigestione) e altre chicce e particolarità delle quali parleremo fra poche righe, dei caricamenti non si sente neanche l'odore e il frame-rate rimane fisso a 60 fps (già, c'è l'opzione per i 60Hz).

    Anche dalle piccole cose

    ...si può intuire il lavoro e la cura rivolta dai programmatori ad un gioco. Ed è il caso di questo titolo. Dal retro della confezione, vi potrete già fare un'idea di Daxter. Cito testualmente: "Un tempo ero proprio come te (beh una versione più affascinante di te a dire il vero)...". Prima di inserire il prezioso dvd nel lettore, non sognatevi cmq di non leggere il manuale. Strutturato a mo' di cartina, in una parte troviamo la mappa dell'enorme scenario che dovremo attraversare e una descrizione degli oggetti raccoglibili, nell'altra la lista dei comandi, delle opzioni, la presentazione dei personaggi principali e info sull'Eco, sostanza magica della quale fra poco ne saprete di più. Anche qui Daxter si fa riconoscere: riferendosi all'elenco dei comandi "Premi il tasto X per saltare. Che trovata originale...". O ancora, descrivendo Jak " Questo è il ragazzo che te impersoni (...). Non dimenticherò mai la volta che ho accidentalmente incendiato le sue scarpe con una torcia. Quanto abbiamo riso! Dopo averle spente, ovviamente. Beh, quanto ho riso io. Ma sono sicuro che un giorno la troverà anche lui una cosa divertente". Dopo aver letto il manuale, siete pronti per entrare nel mondo di Jak and Daxter. Pochi secondi e siamo già nel menù principale. Dal menù è possibile iniziare una nuova partita o caricarne una esistente, o accedere alla schermata delle opzioni, nelle quali possiamo selezionare la lingua (oltre all'italiano, ci sono le più importanti lingue europee e il giapponese), attivare o disattivare le vibrazioni del Dual Shock 2 e i suggerimenti. Sono presenti anche le opzioni più importanti che vorremmo vedere in tutti i titoli Ps2: la selezione della modalità 50/60Hz, la regolazione dello schermo e l'opzione 16x9 per i televisori widescreen. Restano da impostare infine il volume degli effetti sonori, delle musiche e dei dialoghi. Dopo aver modificato le impostazioni a nostro piacimento, siamo pronti ad iniziare una partita. Parte così il filmato introduttivo (fatto col motore di gioco), nel quale conosciamo i due protagonisti del gioco, Jak e Daxter, e capiamo come Daxter si sia potuto trasformare in animale (davvero esilarante la reazione del compagno di Jak quando s'accorge della metamorfosi). Farete conoscenza nel frattempo con Samos, il saggio verde del villaggio, e con Keira, sua figlia, una f...anciulla bellissima. Da questo momento in poi la storia e la trama si evolverà man mano con lo scorrere del tempo (e io non vi dico nulla a proposito).

    Il gioco

    Prima di iniziare l'avventura che ci aspetta, sarà meglio fare pratica con i comandi. Il numero di mosse che il personaggio principale può compiere è decisamente ricco: può camminare o correre, effettuare tre diversi tipi di salto, accovacciarsi, strisciare, lanciarsi, rotolarsi e nuotare. Parecchi anche i tipi di attacchi, come ad esempio il pugno, il tuffo roteante, la giravolta e così via. Nel corso del gioco capiterà inoltre di affrontare diversi sotto giochi e di utilizzare due mezzi di trasporto: lo Zoomer A-GraV, che per rendere l'idea, lo si può descrivere come una navicella molto rudimentale di Wipeout, e il Flut Flut, un volatile predatore il cui cibo preferito sono le creature alte meno di un metro, magre e preferibilmente vittime di metamorfosi. Ehi, un momento, ma le mosse di Daxter? Spiacente, Daxter è un personaggio che non si controllerà mai e che non offrirà nessun tipo di aiuto (come dice Samos, non per niente chiamato saggio,il tappetino parlante sarà utile quanto un bicchier d'acqua nel canyon di fuoco). La struttura di gioco si basa principalmente su due cose specifiche: l'Eco e l'uso batterie, ma ci sono anche altri oggetti come i Globi Precursor o le Mosche Scout. L'Eco è una sostanza magica potentissima. Ce ne sono di diversi tipi e ciascuna si differenzia dalle altre: l'Eco-verde, col quale possiamo recuperare energia e che, a differenza degli altri, è ottenibile anche uccidendo i nemici ed è diviso in unità piccole e in unità grandi; l'Eco-blu, che ha effetto sulle nostre capacità di movimento (si corre più velocemente) e sull'ambiente circostante (è necessario per aprire alcune porte, attivare pad di lancio e condotti di ventilazione, aprire contenitori senza colpirli e raccogliere palle di energia e globi Precursor semplicemente avvicinandosi); l'Eco-rosso che aumenta la potenza degli attacchi e la gittata di alcuni di essi; l'Eco-giallo, col quale Jak può sparare palle di fuoco per eliminare i mostri e distruggere alcuni oggetti pericolosi (per una maggiore precisione d'attacco, premendo il tasto triangolo si attivano i visori da corsa coi quali la visuale passa in soggettiva); infine, c'è l'Eco-oscuro, dal quale sarà meglio stare lontani (guardate cos'ha fatto a Daxter, l'ha trasformato in una donnola) ma che nel corso dell'avventura dovrete cmq avere a che fare. Le varie classi di Eco sono recuperabili sotto diverse forme e in diversi luoghi. Possiamo trovare unità di Eco spaccando casse, ma a volte sono anche sparse sul terreno o in aria. Ci sono poi i condotti di ventilazione, fonti illimitate di Eco e indistruttibili. Le batterie sono gli oggetti perno del gioco. Senza esse, non è possibile proseguire il cammino. Servono per diversi scopi (far funzionare un mezzo, attivare un congegno...) e sono ottenibili in differenti modi. Per sapere come ottenere una batteria, tramite l'apposita schermata accessibile col tasto Start, ci vengono mostrate ed elencate le missioni da portare a termine (delle quali alcune facoltative), missioni che si differenziano a seconda della zona o del livello e che ogni volta che ne portiamo a termine una, veniamo ricompensati col prezioso oggetto. I modi per imposserarsene variano dall'uccisone di un boss e dal completamento dei compiti che ci vengono assegnati, al semplice ritrovamento raggiungendo particolari punti della mappa dopo aver superato nemici, trappole, ostacoli e piattaforme. Il gioco quindi si traduce in un banale "compi le missioni/azioni necessarie per prendere la batteria"? Bene o male sì, anche se come già detto, i tanti modi per arrivare ad esse rendono il gioco abbastanza vario e mai ripetitivo. Passando agli altri oggetti raccoglibili, ci sono i Globi Precursor, che in parole pavore, si possono paragonare alle monete di Mario e agli anelli di Sonic. Servono unicamente come score personale e come merce da barattare in cambio di batterie. I GP sono situati in alcuni tipi di contenitori, in condotti di ventilazione apribili tramite l'uso dell'Eco-blu, ma sono soprattutto sparsi in giro per i livelli. Restano infine le Mosche Scout (anche se non è molto corretto chiamarle oggetti visto che sono esseri viventi), rinchiuse dentro dei contenitori. Per ciascuna zona, una missione riguarda proprio il ritrovamento di questi insetti ed una volta prese tutte, ci verrà donata una batteria.



    19...

    ...Sono i milioni di poligoni mossi al secondo dall'engine. Va bene, ho capito, torno serio. Il motore di Jak and Daxter muove...19 milioni di poligoni al secondo. Non è affatto uno scherzo, anzi, in certi casi arriviamo pure fino a 20. Questo dato fornito dai programmatori, lo potrete constatare fin da subito. Quando uscite dalla capanna dello zio (Tom), ruotate giusto un po' lo stick analogico destro e un immenso panorama vi si parerà davanti. Dalla cima del primo tempio potete scorgere il mulino della casa di Samos, nonostante la distanza tra questi due luoghi sia enorme. La profondità visiva di questo gioco è infatti una delle caratteristiche più impressionanti: nonostante l'orizzonte si estende all'infinito, tutto quello che c'è sullo sfondo è sempre renderizzato continuamente. Nel precedente esempio, partendo dalla cima del tempio per arrivare fino al mulimo, per percorrere l'intero tragitto c'impiegherete alcuni minuti. Davvero stupefacente. In Jak and Daxter tutto quello che vedete è 3d puro, a parte un paio di cose come i ciuffi d'erba, non c'è niente di bidimensionale. Ma lo spettacolo grafico del titolo Naughty Dog risiede anche nelle animazioni e nelle texture. La qualità di quest'ultime è semplicemente fenomenale, nella super ampia line-up Ps2 solo BG: Dark Alliance e in parte lo splendido Ico ne possono vantare di migliori. Avvicinatevi ad una parete rocciosa e ammiratene la bellezza, o ancora sull'Isola della Nebbia, date uno sguardo al terreno...Una chiara dimostrazione di cosa può offrire l'hardware di questa console se sfruttato come si deve (il discorso texture è sempre stato oggetto di discussioni). Il lavoro svolto invece sulle animazioni, è difficilmente riscontrabile in un'altra produzione. Oltre ad essercene tantissime, la loro qualità e fluidità lascia completamente senza fiato. I movimenti di Jak (il cui modello poligonale è composto da quasi 4.000 poligoni) arrivano ad un livello di realismo decisamente incredibile: veramente da applausi l'entrata del personaggio in questione negli ambienti liquidi. Una volta in acqua, Jak solleva le gambe per mantenere un movimento sufficientemente veloce (come accade nella realtà, se gli arti inferiori sono già parzialmente sommersi è impossibile muoversi come su di un terreno normale). Dopo che le gambe sono quasi completamente sott'acqua, il movimento diventa molto più lento, quando poi la profondità dell'acqua comincia ad aumentare, si rimane a bocca spalancata di fronte alla bellezza delle animazioni dedicate alle situazioni in cui l'amico di Daxter deve nuotare. Visto che siamo in tema, la resa dell'acqua è decisamente buona. Quando il personaggio principale è impegnato nelle sue escursioni acquatiche, produce cerchi e scie, per le cascate invece, se da una parte sono realizzate abbastanza bene, nel punto d'impatto col terreno lasciano molto a desiderare. Si tratta comunque dell'unica vera pecca grafica. Le altre, piccole, lacune riguardante l'aspetto tecnico/grafico sono senza dubbio le odiate scalette, presenti fortunatamente in minima parte, e il flickering, questo invece maggiormente presente. Tornando a riva, visto che eravamo finiti a parlare dell'acqua, e tornando di nuovo sul discorso animazioni, è senza dubbio Daxter a beneficiare maggiormente dell'eccezionale lavoro svolto dai programmatori: giusto per fare un paio di esempi, quando Jak effettua una giravolta, il simpatico animaletto (quando era uomo era invece un animale e basta), s'attacca alla sua folta chioma e una volta terminata, Daxter in virtù della forte velocità della letale mossa d'attacco e dell'improvisa fine della stessa, dopo l'ultima rotazione per non essere sbalzato via, rimane ancora aggrappato ai capelli fino a tirarli completamente. Oppure quando Jak si tuffa in acqua (ancora? E col freddo che fa?), una volta risalito in superficie, Daxter batte i denti e scuote il pelo, e ancora, ogni volta che riuscirete a prendere una batteria, lo vedrete festeggiare in tantissimo modi diversi. Ma non sono solo i personaggi principali a godere di una così maniacale cura. I nemici, gli animali e le persone con cui dialogherete, sono anche loro composti da un alto numero di poligoni e nella maggior parte dei casi il livello delle animazioni è pari a quello di Jak e di Daxter. Ottimi, per finire, gli effetti speciali e lodevole il lavoro fatto sugli algoritmi di fisica dinamica degli oggetti.



    Una produzione Walt Disney

    Jak and Daxter è probabilmente il gioco che più si avvicina ad un cartone animato. Anzi, diciamo un cartone animato Disney. E' notabile sia durante il gioco vero e proprio (i serpenti sembrano usciti dal Libro della Giungla, la maggior parte dei nemici, gli animali e le ambientazioni s'ispirano pesantemente al tipico design delle produzioni Disney) e soprattutto nel corso dei dialoghi: l'incredibile fluidità dei gesti e dei movimenti dei personaggi e le superbe espressioni facciali immergono il giocatore in un mondo dal look decisamente fumettoso. In queste occasioni, Daxter si supera davvero con la sua simpatia e la sua gestualità. A proposito di dialoghi, impossibile non rendere merito ad una delle più curate, se non la più curata, localizzazioni con un parlato ottimo e voci decisamente azzeccate. Ben curati anche gli effetti sonori, un po' anonime invece le musiche.

    Conclusioni

    Jak and Daxter è uno dei migliori platform in circolazione ed uno dei più belli della storia. Il lavoro fatto dai programmatori è davvero immenso, ma ci si chiede comunque il perché di alcune scelte decisamente azzardabili e che mi accingo a riportare: partiamo dal livello di difficoltà, medio-basso. I boss di fine livello (tra l'altro pochissimi), oltre ad essere mal caratterizzati, non richiedono chissà quale sforzo per poterli sconfiggere. Dopo tre o quattro tentativi, avrete compreso la semplice tecnica per ucciderli. Un vero peccato. Oltretutto, far fuori i normali nemici è un vero gioco da ragazzi. A rappresentare la vera difficoltà, sono gli enormi livelli e il raggiungimento di una particolare piattaforma. In certi casi, non si ha la più pallida idea di cosa fare e dove andare. Quando arriverete alla Montagna Nevosa e alla Grotta del Ragno proverete un senso di dispersione troppo, troppo alto. C'è da dire però che questa dispersività può rappresentare anche un pregio per alcuni, e non un vero e proprio difetto. Per quanto mi riguarda, il mio giudizio sta in una giusta via di mezzo. Esplorare i livelli in ogni angolo e scovare i passaggi più nascosti è davvero affascinante e rende immensamente grande il mondo in cui è ambientato il gioco. E' una vera e e propria sfida quello di tenersi bene a mente le strade e gli incroci per non perdersi, ma allo stesso tempo lascia un po' delusi il fatto che la difficoltà non sta tanto nel risolvere degli enigmi o nel far fuori i nemici ma dalla grandezza delle aree che riescono veramente a far perdere il senso dell'orientamento. La nostra resistenza viene messa a dura prova anche dai luoghi più lontani e impervi. Nella Grotta del Ragno, tanto per fare un esempio, per prendere una batteria la strada che dovrete percorrere è lunga e irritante, al punto di arrivare alla frustrazione. Dispiace poi che tutto il gioco ruota attorna alle batterie. Sarebbe stato più vario e realistico se per far funzionare una macchina si fosse dovuto recuperare del carburante anziché raccogliere una batteria, giusto per fare un esempio. C'è poi il discorso caratterizzazione personaggi: Jak non parla mai, non fiata mai, accenna solo dei sorrisi o delle smorfie. E' comunque una chiara scelta dei programmatori, il loro intento è quelli di trasportare il giocatore nei panni di Jak. Voi non impersonate Jak, lo siete. Un'idea che però avrebbe dovuto essere sviluppata un po' meglio, visto che la sensazione di essere il protagonista, e non di guidarlo, non è così profonda. A parte questi difetti, tutto il resto è su altissimi livelli. Il sistema di controllo è semplicemente eccezionale, ogni mossa è effettuabile con estrema comodità e semplicità. Le missioni sono quasi sempre varie e i vari sotto giochi e l'utilizzo dei Flut Flut e dello Zoomer, riescono nell'intento di non suscitare nessun segno di ripetitività. Sull'aspetto grafico e tecnico, i Naughty Dog danno un esemplare lezione di programmazione, dimostranto le magie che la Ps2 può lanciare tramite il caricamento dei dati in streaming da DVD (tecnica che, guarda caso, si è vista per la prima volta in GT3, e i risultati si videro): ottime texture, eccellenti animazioni, spropositato numero di poligoni, colori bellissimi, ambientazioni varie e dettagliatissime, cura per i particolari maniacale, espressioni facciali da paura e zero, ZERO, caricamenti. Gli autori di Crash Bandicoot hanno creato un vero e proprio cartone animato interattivo e probabilmente quelli che saranno le due mascotte di Sony: Jak è sicuramente anonimo, ma Daxter è uno dei personaggi più simpatici e meglio caratterizzati della storia. Impossibile non sorridere in certe situazioni o non rimanere con la mascella a terra di fronte ai suoi comportamenti. Nel seguito di questo titolo (tranquilli, vedrete che ci sarà), se Jak verrà reso più vivo avremo una coppia sicuramente fenomenale. Nel complesso, grafica eccellente, ottima giocabilità, comparto audio molto buono (finalmente un parlato in italiano come si deve), longevità discreta (per finire il gioco bastano 10-12 ore ma se lo vorrete finire come si deve, cioè finendolo al 100% prendendo tutte le batterie, ci metterete almeno il doppio del tempo). Un platform per nulla innovativo ma che grazie alle sue grandi qualità non vi farà staccare dal joypad fino a che non lo avrete completato. Con una difficoltà livellata verso l'alto, una trama più profonda e ricca di colpi di scena, una caratterizzazione migliore del personaggio principale, dei " veri" enigmi e un pizzico di longevità in più, avremmo avuto il platform definitivo. Gli amanti di questo genere di giochi non se lo lascino sfuggire e comincino a sognare nell'attesa di Jak and Daxter 2. Congratulazioni Naughty Dog.





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