Recensione Killzone

Leggi la nostra recensione e le opinioni sul videogioco Killzone - 1306

Recensione Killzone
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  • PS2
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  • E' stato annunciato, mostrato, raccontato e declamato per un anno. Killzone è uno dei giochi di cui si è più parlato negli ultimi dodici mesi, almeno per quanto riguarda il parco software della Playstation 2. Un gruppo di programmatori emergenti che lavorano sotto l'ala protettiva di Sony, i Guerrilla, per un genere ludico considerato "la bestia nera" di Ps2. Un annuncio che ha fatto tremare il terreno: la nascita di un FPS capace di eguagliare, se non superare, il bellissimo e osannatissimo Halo per XBox. Ebbene si, l' unico punto debole del panorama ludico Sony sta per essere annullato: presto potremo giocare ad un First Person Shooter con una grafica mozzafiato, un'intelligenza artificiale dei nemici di alto livello, un gameplay capace di reggere il confronto con il capolavoro sviluppato da Bungie e naturalmente la possibilità di organizzare sfide in singolo o in gruppo avvalendosi della Grande Rete!
    Immagini, filmati, notizie, voci di corridoio e ovviamente ritardi nello sviluppo. Ma che cosa sarà mai un ritardo quando il risultato riporterà equilibrio nel mondo del videogioco? Tanta attesa ha finalmente un termine, ormai è giunto il momento: durante SMAU 2004 abbiamo potuto finalmente provare con mano il famigerato spara e fuggi. Le prime impressioni? Un giochino carino: di sicuro non un capolavoro, sia graficamente che come giocabilità.
    Ma si tratta di una versione soltanto dimostrativa, ovvio. I rallentamenti saranno risolti nella versione definitiva e il gameplay sarà sicuramente reso molto più profondo per il giorno del lancio, primo dicembre prossimo venturo.
    Allora aspettiamo la versione finale di Killzone?
    Eccola qui in mano nostra. In anteprima per il mercato Italiano abbiamo la possiblità di sviscerare il tanto decantato FPS di casa Sony: è ora di scendere in campo per vedere se questa volta sarà vera guerra o se a tante parole corrisponderà solo qualche scaramuccia.

    Gli Helgast

    La trama di Killzone ci proietta in un lontano futuro in cui l'umanità si è spinta molto avanti nella colonizzazione dello spazio. Tanti sono i mondi abitati dagli esseri umani e ancor di più i motivi che hanno portato alla formazione di un governo interplanetario. L'ordine nella galassia è mantenuto dalla ISA, il braccio esecutivo del governo, che vigila costantemente su ogni possibile disturbo alla pace interplanetaria forte delle più potenti e innovative armi e tecnologie.
    Presto questa immensa macchina da guerra sarà chiamata ad affrontare la sua prova più ardua: gli Helgast.
    Arrivarono sul piccolo e distante pianeta Helgar molti anni addietro; erano coloni inviati nel più distante dei mondi che si fosse tentato di esplorare fino a quel momento. Purtroppo l'ambiente non era adatto all'umanità e l'atmosfera nociva sterminò quasi completamente i pionieri. Pochi rimasero in vita, stremati, mutati ma ormai adattati. Non erano più esseri umani, erano Helgast; una razza fisicamente più forte e capace di sopravvivere negli ambienti più ostili.
    Lontani dalla pianeta natale, abbandonati da quelli che una volta avrebbero chiamato "i loro simili" gli Helgast attesero per dieci lunghi anni. Pazientemente colonizzarono quel mondo ostile, crearono una loro cultura e una formidabile tecnologia. Dopo dieci lunghi anni è giunto il momento di smettere di aspettare e di passare all'azione: è ora di vendicarsi del governo terrestre e di conquistare l'indipendenza!

    L'invasione di Vekta

    L'invasione parte da Vekta. La flotta Helgast atterra indisturbata sulla superficie del pianeta: le stazioni spaziali orbitanti adibite a difesa strategica (conosciute con il nome di piattaforme SD e sotto il controllo del generale Adams) sono state rese inoffensive dall'attacco di un hacker che ha manomesso i supercomputer di questi giganti in orbita geostazionaria. Migliaia di militari dal grigio volto e dagli occhi illuminati di un rosso acceso sono atterrati e hanno messo a ferro e fuoco i punti nevralgici della struttura logistica della ISA. Il comandante in capo delle forse ISA su Vekta, il colonnello Vaughton, aiutato dal suoi più fidati collaboratori ha elaborato un piano di ripristino delle piattaforme SD: per riattivare queste stazioni bisogna recuperare il "codice di sblocco" che permetterà a Vaughton e Adams di bypassare il computer dell'hacker. Inoltre bisogna recuperare le vitali informazioni in possesso di una spia ISA infiltrata tra le file degli Helgast. Il generale Hakha, tale è il nome della spia, possiede dati essenziali che permetteranno alle forze di difesa di concludere il confilttto nel più breve tempo possibile.
    Il colonnello Vaughton chiede l'intervento tempestivo dei capitani Templar e Luger due dei "mastini di razza" addestrati personalmente al combattimento dall'anziano ufficiale: a loro saranno affidati i delicatissimi incarichi. Da loro, dalla spia Hakha e dal giovane Rico dipenderà l'esito del conflitto su Vekta.

    2 uomini, una donna e 1 Helgast per opporsi alla guerra

    Killzone è diviso in due distinte modalità: Campagna e Campi di battaglia. La seconda modalità sarà presa in esame successivamente perchè comprende la parte multiplayer e online del gioco. Nella modalità Campagna impersonate uno a scelta dei quattro membri del team creato dal colonnello Vaughton: inizialmente la scelta sarà limitata al solo capitano Templar ma con l'avanzare del gioco avrete la possibilità di selezionare anche Luger, Rico e Hakha. Ciascun protagonista ha le proprie peculiarità e si distingue dagli altri per velocità, armamento di base, abilità di combattimento e resistenza fisica. Per esempio Luger, la ragazza cecchino, sarà dotata di un visore ad infrarossi e Rico l'artigliere avrà a disposizione da subito un enorme mitragliatore automatico.
    Il gioco si apre con voi che resistete ad un assalto Helgast dall'interno di una trincea: durante il combattimento un soldato vi informa che il colonnello Vaughton deve affidarvi un incarico vitale ai fini del conflitto e che dovete recarvi immediatamente da lui per ricevere l'incarico. Ha quindi inizio il lungo viaggio del capitano Templar, e successivamente dei suoi compagni, attraverso le linee nemiche. Durante il vostro viaggio dovrete affrontare moltissime situazioni di combattimento. In alcuni casi dovrete liberarvi di pattuglie di Helgast che vi tendono agguati, in altri dovrete voi attaccare per primi: capiterà di incrociare altri soldati ISA e di dover interagire con loro aiutandoli a sfuggire a un imboscata o a difendere un avamposto. Spesso verrete contattati da pattuglie alleate che vi scorteranno all'interno di una base in cui riceverete i successivi ordini.
    I nostri protagonisti hanno inizialmente a disposizione un'arma principale e una secondaria: ad esse può aggiungersi una terza arma recuperata sul campo tra quelle cadute agli Helgast che avete abbattuto. Molte armi dispongono di un fuoco principale e di uno secondario, come il fucile semiautomatico che spara brevi raffiche di colpi e dispone di una seconda canna da cui esplode delle cartucce per fucili a pallettoni. Naturalmente anche i proiettili vanno recuperati dalle armi del nemico ed eventualmente dalle polveriere che ogni tanto troverete lungo il vostro cammino. Oltre ai proiettili potrete trovare un limitato numero di bombe a mano e dei kit di pronto soccorso. Le ferite, in Killzone, si curano in parte con i kit e in parte con il riposo: se infatti riuscite ad evitare di essere colpiti per un certo tempo noterete che lentamente il livello di energia del vostro personaggio andrà a ripristinarsi. Questa regola però vale anche per i nostri nemici. Vi capiterà di riempire di piombo un soldato Helgast, vederlo ripiegare dietro un container e spuntarne fuori dopo un po' di tempo più arzillo che mai. Tenetelo bene in mente: in Killzone un nemico si abbatte con una singola raffica di colpi piazzati alla testa.
    Naturalmente ci sono differenti tipi di soldato: i più deboli, i soldati comuni, sono quelli con elmetto e maschera antigas e sono armati semplicemente con il semiautomatico. Prestole truppe sacrificabili verranno affiancate dagli specialisti e dai soldati di elite, estremamente coriacei e armati di lanciagranate e mitragliatrice.
    Moltissimi sono anche i veicoli e i mezzi da combattimento con cui vi dovrete misurare nel corso dei livelli di cui è composta la modalità Campagna. Sia dal cielo che dal mare arriveranno dei trasporti carichi di guerrieri, pronti a sbarcarli o a farli scendere dal cielo in cordata (davvero spettacolare). Spesso dovrete condurre assalti a trincee ben difese da mitragliatrici e da Blindati di varie dimensioni. A questi assalti parteciperanno anche gli altri membri della vostra squadra (ed eventualmente anche dei membri della ISA che vi si affiancano temporaneamente) come personaggi gestiti dal computer. Nonostante il loro comportamento non sia dei più brillanti bisogna ammettere che spesso la situazione sarebbe molto più critica se non vi supportassero.
    Durante il vostro cammino visiterete molti luoghi del pianeta Vekta: centri commerciali rasi al suolo, città assediate, basi abbandonate, porti sotto attacco e molti alti ancora: ci si stupisce di notare quanto plausibili siano le molte ambientazioni: tutto sembra reale, dai palazzi ai centri commerciali delle città abbandonate fino alle paludi nebbiose e silenziose e alle ripide e spoglie alture di collina del pianeta Vekta. Tanti sono i luoghi che visiterete quanti sono gli "approcci" al combattimento: Killzone non è un FPS strategico, questo è certo, ed il suo gameplay è incentrato prettamente sull'azione: potete gestire solo un personaggio e gli altri agiscono come dei BOT. Tuttavia, sebbene l'unico vero elemento di strategia sia rappresentato dallo sfruttamento del territorio al fine di sferrare l'attacco più incisivo possibile, di territorio ce n'è davvero molto.
    Al termine di ogni stage vi verrà fornito un riassunto dei dati sulle vostre "prestazioni" in combattimento, ovvero i canonici nemici abbattuti, i "freddati" con un colpo alla testa, i colpi sparati, quelli in sagoma, ecc.
    E' impossibile sviscerare oltre le meraviglie del Gameplay, data la sua impostazione piuttosto classica.

    Soffermiamoci invece per un po' sulla modalità "Campi di Battaglia", in cui da uno a sedici giocatori si possono affrontare in differenti sfide: qui tutto è all'insegna del già visto ma ampiamente collaudato e apprezato: i giocatori possono sfidarsi in testa a testa o combattere in squadra all'interno di vaste arene ispirate alle ambientazioni della modalità Campagna. Impersonate i buoni ISA o i cattivi Helgast in una serie di modalità quali DeathMatch, Capture the Flag e quant'altro si sia già analizzato in titoli del calibro di Unreal Tournament o Quake Arena. Fa capolino anche una modalità multiplayer per due giocatori in split screen, per coloro che non hanno ancora accesso alla grande rete.
    In questa sessione è ben difficile parlare di giocabilità come fattore soggettivo del gioco: qui tutto è affidato al fattore multiplayer e alla "rete". Vedremo se l'approccio canonico di Killzone nei confronti dell'Online Gaming sarà una scelta vincente o se i giocatori si aspettavano qualcosa di più originale. Di sicuro le molte mappe disponibili e la loro realizzazione "ambientale" contribuiranno ampiamente al coinvolgimento del giocatore nella sfida multipla.

    Fotografia, regia e colonna sonora

    Tecnicamente Killzone ha un grosso difetto. Il framerate è davvero incostante e varia dai 30 frames al secondo nelle situazioni con campo sgombro dai nemici ai 10-15 frames al secondo delle battaglie più concitate. E' difficile pensare di riuscire a mantenere la mira precisa e la situazione sotto controllo costantemente con dei cali simili di dettaglio. Ad ogni modo questa, seppur grande, è l'unica critica che si può muovere al comparto tecnico di Killzone.
    Graficamente infatti Killzone lascia letteralmente a bocca aperta: raramente si riesce a vedere tanta cura in un gioco per la console di casa Sony: le ambientazioni sono realistiche, sporche e fumose come un campo di battaglia. Gli stage sono stracolmi di dettagli e di texture di alta qualità. I colori di terreno, rocce e vegetazione e la luce abbacinante del sole che illumina Vekta creano uno scenario bellico cupo e angosciante. Gli stessi Helgast spaventano solo a guardarli, con i loro occhi rossi e la pelle grigia vestita delle scure e possenti uniformi. I mezzi di trasporto aerei che depositano a terra le truppe volteggiano lentamente con un movimento rotatorio alterato solo in parte dal rinculo dei mitragliatori di copertuta di cui sono dotati.
    Anche i modelli poligonali utilizzati durante il gioco per i quattro portagonisti sono estremamente dettagliati e ricchi di animazioni: una lode va in particolar modo al menu di selezione del personaggio in cui si possono ammirare Templar e compagnia da vicino (il modello facciale di Hakha è assolutamente strepitoso sia come realizzazione poligonale che come animazioni).
    La disposizione delle truppe nelle trincee, nei bunker e in tutte le installazioni e locazioni che dovremo visitare e assaltare è studiata in maniera maniacale; ogni assalto nemico fa provare una certa tensione, quasi paura. Dopo qualche partita vi troverete di sicuro con i cinque sensi aguzzati e i nervi a fior di pelle pronti a percepire il minimo sintomo di ostilità nell'ambiente che vi circonda.

    La modalità campagna di Killzone è un vero e proprio film che narra la storia di quattro guerrieri diversi tra loro costretti dalla necessità e dal conflitto a collaborare: inizialmente faranno molta fatica a fidarsi l'uno dell'altro ma alla fine riusciranno a superare ogni pregiudizio razziale per il bene della squadra e del pianeta Vekta. La trama non è originale ma la sceneggiatura è così complessa e ricca di dettagli da elevarla ampiamente sopra la media dei giochi per PS2. I filmati in computer grafica si amalgamano perfettamente con le scene di combattimento: sono inoltre realizzati in modo eccellente sia dal punto di vista della tecnica che dei contenuti (dialoghi appassionanti, colpi di scena).
    Conclude il comparto tecnico la componente audio: i dialoghi sono in un buon italiano, lunghi, appassionanti e ben si adattano all'atmosfera più che tesa che caratterizza sia il gioco che i filmati. Durante l'azione tutto tace. Ogni tanto si sente in lontananza sparare, poi un colpo di mortaio e ancora una raffica di mitragliatore. I passi dei nostri protagonisti echeggiano nei centri commerciali abbandonati e si annullano percorrendo lentamente gli acquitrini delle paludi. Poi le voci, le urla, i colpi fischiano nell'aria e nelle orecchie, le esplosioni sono vicine, le urla del nemico ancora di più. Si riesce a distinguere anche se un colpo si è conficcato nel cemento o se è rimbalzato sulla lamiera contorta di un indicazione stradale. Il coinvolgimento è davvero alto. Sono poche le musiche, questo è vero, però sono davvero azzeccate e trasmettono il senso di gravità della situazione.

    Abbiamo vinto o perso la guerra?

    Per giudicare Killzone bisogna sicuramente dimenticarsi degli FPS concorrenti che girano su altre console o sistemi. Confrontato con questi il pupillo dei Guerrilla avrebbe sicuramente vita difficile. In poche parole Killzone non è nè l'anti Halo nè un concorrente di Half Life 2.
    Killzone non fonda la propria forza sull'intelligenza artificiale dei nemici, sull'innovazione del gameplay, sull'alta risoluzione o sui 60 frames costanti nelle animazioni.
    Questo gioco ha il suo punto di forza nelle emozioni che riesce a provocare nel giocatore. Il coinvolgimento creato dalla trama, dagli attacchi degli Helgast, dal dettaglio nelle ambientazioni e dal sonoro iper realistico sono davvero un traguardo a cui ben pochi giochi sono giunti nell'ultimo periodo.
    E' comunque vero che i difetti ci sono e non sono pochi. Il gioco in modalità campagna è molto lineare e spesso affrontare i nemici si riduce a imparare a memoria la sequenza in cui vanno uccisi, nonostante la scelta del differente personaggio comporti delle piccole variazioni nello svolgimento del livello e nonostante le molte possibilità di approccio al combattimento. Inoltre permangono i problemi evidenti di frame rate e di precisione che ne deriva. A peggiorare la gestione del personaggio contribuisce in parte l'esagerata sensibilità del sistema di contollo, ma dopo un po' di partite a quello si fa l'abitudine.
    Le molte modalità del gioco in multiplayer contribuiranno di sicuro ad aumentare in maniera esponenziale la lungevità del titolo: le vaste e complesse arene di combattimento possono garantire molte ore di allegri agguati tra singoli o squadre formati da Helgast o ISA di tutto il mondo.
    Possiamo concludere che Killzone è indubbiamente il re degli FPS su Playstation 2, un grande gioco di azione e una piccola perla tecnologica. Non è assolutamente il miglior FPS esistente, continuiamo a ribadirlo. Siamo di fronte ad un gioco sviluppato su un particolare hardware, dotato di una certa potenza e comunque offerto ad un prezzo basso, che va ad invadere un genere ludico governato da macchine infinitamente più potenti e costose... forse sarebbe il caso per una volta di modificare il caro vecchio messaggio pubblicitario della Sony e di dire con un po' di umiltà: "Non sopravvalutate la potenza di Playstation2".
    Dopodichè andate di corsa a farvi una partita a Killzone, non ve ne pentirete!

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