Recensione Kinect Star Wars

La Forza non scorre nel titolo Terminal Reality

Recensione Kinect Star Wars
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  • Xbox 360
  • "Kinect Star Wars non è un gioco dedicato all'audience Core". Queste -riassumendo- le parole pronunciate dal dev team il giorno stesso in cui la produzione approcciava gli scaffali dei negozi in tutto il Mondo. Non certo una dichiarazione entusiasmante per quella larga schiera di fan che, sin dall'annuncio, aveva sperato nel primo titolo "harcore" per Kinect; nella possibilità di rivivere le avventure di un cavaliere Jedi. Di diventare un cavaliere Jedi.
    Eppure lo avevamo preannunciato; avevamo più volte affermato (in seguito alle numerose prove) che quest'incarnazione Kinect di Star Wars non avrebbe fatto la felicità dei fan della saga e tantomeno dei videogiocatori incalliti. Ma allora a chi mira la produzione Terminal Reality? Ai più piccoli forse? Come vedremo, no, nemmeno a loro. Quello di Kinect Star Wars, a conti fatti, è un mix di idee a volte casual a volte "core", che crea un patchwork piuttosto disorganizzato ed eterogeneo, dal quale traspare sin dall'inizio una certa superficialità. Una mancanza di convinzione. Ma, come sempre, non tutto può funzionare male, anche in un titolo non entusiasmante come questo. Noi di Everyeye.it abbiamo perciò messo da parte ogni velleità da fanboy della saga di Lucas, gettandoci a capofitto nell'avventura.

    Un destino sbiadito

    Inserito il DVD nel tray della nostra Xbox 360 a saltare all'occhio è la modalità Jedi Destiny: Dark Side Rising, l'avventura in terza persona più volte assaporata ed osservata attraverso il materiale video, che dovrebbe (e sottolineiamo dovrebbe) farci vestire i panni di un potentissimo cavaliere Jedi. Lo scenario si colloca tra Episodio I ed Episodio II della trilogia, senza andare apparentemente ad intaccare le vicende esposte in pellicola. Ci ritroveremo, in effetti, ad impersonare un giovane ma promettente padawan, appena "laureato" all'accademia Jedi ed in procinto di servire la Repubblica in battaglia. Le primissime missioni ci vedranno trasportati sul pianeta Kashyyyk, nel pieno di un attacco dei cloni e determinati più che mai, assieme al nostro inseparabile compagno (anch'esso padawan), ad annientare quanti più droidi possibile. Le battute iniziali sono necessarie per familiarizzare con i controlli, che dapprima impressioneranno favorevolmente la maggior parte dei giocatori: alla mano destra viene delegato l'utilizzo della Spada Laser (con la possibilità di attaccare e parare) mentre alla sinistra quello dei poteri legati ai Midi-chlorian; compiendo un balzo salteremo in avanti sino a raggiungere il nemico più lontano e con uno spostamento laterale saremo in grado di schivare i colpi ostili. Di più avanzata fattura l'allungamento delle braccia verso l'avversario, che ci consentirà di corrergli incontro sfruttando la Forza per sbalzarlo.

    "Kinect Star Wars non è assolutamente un gioco Core. Si tratta di una produzione totalmente casual, che tenta senza successo di approcciare un pubblico più vasto."

    Tutto bellissimo, non fosse che, dopo esserci appena appena ambientati, ci accorgeremo delle gravi imprecisioni nel rilevamento dei movimenti, capaci di fatto di rovinare completamente il divertimento. L'implementazione delle funzionalità Kinect ci ricorda, in questo Star Wars, le primissime iterazioni della macchina, quando tutti ci lamentavamo del suo malfunzionamento legato all'imprecisione ed al ritardo nella risposta a schermo. Scordatevi dunque la frenesia di un combattimento a colpi di spada laser o la spettacolarità di una battaglia dove fare la voce grossa di fronte ad orde di impotenti avversari. Da Kinect Star Wars, almeno in questa modalità Jedi Destiny, otterrete infatti quasi solo frustrazione. La frustrazione di mimare due, tre volte un comando e non ottenere alcuna risposta a schermo; la frustrazione di una progressione quasi completamente su binari e dove la libertà del giocatore sarà quasi sempre preculusa - se non del tutto almeno in larga parte. I quadri si svolgeranno infatti come lunghe alternanze di fasi on-rail, nelle quali verremo spesso completamente privati del controllo sull'avatar (il che potrebbe persino essere un bene), ed arene dove si svolgeranno i combattimenti veri e propri. Anche in questo secondo caso tuttavia i movimenti saranno limitati dalla sola facoltà d'avvicinarsi al nemico per duellare, estrapolando di fatto dal contesto ogni velleità da action in terza persona. Come se non bastasse persino la celeberrima potenza della Forza, in Kinect Star Wars, è stata edulcorata. Scontro dopo scontro ci troveremo infatti a sperimentare la Spinta dell Forza, la Stretta della Forza e chi più ne ha più ne metta, accorgendoci presto che qualsivolgia potere avrà il semplice effetto di sbalzare via l'avversario, in molti casi senza nemmeno ucciderlo. Ci troveremo così costretti a standardizzare persino le routine d'attacco, alternando con pochissima fantasia poteri e spada.
    La ripetitività ci accompagnerà dunque per lunghi tratti di quest'avventura che, a voler andare a fondo, presenterà anche sessioni diverse dal mero combattimento; porzioni di gioco più convincenti. Parliamo ad esempio di quando alla guida del Millennium Falcon ci troveremo nel bel mezzo di una battaglia aerea nella giungla di Kashyyyk, con l'unica preoccupazione di sparare ed abbattere i nemici. O ancora di quando saremo chiamati a mettere fuori gioco una gigantesca nave spaziale, dalle fattezze molto simili alla Morte Nera. Le fasi più guidate e veloci (non quelle on rail a terra - davvero mal realizzate), insomma, funzionano decorosamente, presentandoci se non altro un minimo di alternativa ai noiosissimi "duelli", nonché un pizzico di divertimento.

    Ma allora potrebbe valere la pena imbarcarsi nell'avventura magari soltanto per rivivere alcune scene tratte dalle pellicole? Anche in questo caso ci duole rispondere negativamente. A parte i riferimenti già citati, il "recupero" di scene più o meno velatamente riprese dall'esalogia cinematografica risulterà abbastanza disfunzionale, mostrandosi del tutto privo di filo logico e pathos. I protagonisti più famosi delle pellicole, ad esempio, fungeranno da marginali comparse, così come luoghi e strutture familiari si vedranno con il più classico dei "lumicini". Ci aspettavamo almeno una selezione di "boss fight" interessante, ed invece ci siamo ritrovati ad affrontare dei Sith qualsiasi, dotati peraltro d'intelligenza artificiale largamente sotto la media. Una caratteristica che accomunerà tutti gli avversari, incapaci di offrire una sfida (pur aggiungendo qualche animazioni al parco mosse di tanto in tanto) che vada oltre la semplice frustrazione legata al motion control.
    Un minimo di puzzle solving veicolato grazie alla Forza (ma tediato ancora una volta dalle problematiche di rilevamento) e la possibilità di affrontare la modalità in cooperativa con un amico non migliorano la situazione, lasciando Jedi Destiny in un limbo di superficialità francamente inatteso. Le sorti non vengono risollevate nemmeno dal comparto tecnico della produzione, sul quale vale la pena spendere solamente un brevissimo commento. Trattandosi di un gioco Kinect non ci dovremo aspettare nulla di sorprendente: ad una modellazione poligonale basilare s'unisce un comparto animazioni leggermente legnoso e limitato ed una texturizzazione appena sufficente e con ricorrenti alti e bassi. Un'effettistica particellare piuttosto piatta confeziona un quadro complessivo di una certa mediocrità. Nemmeno dal punto di vista sonoro si può gridare al miracolo, dato che Kinect Star Wars prsenterà campionature nella norma ed un doppiaggio molto discontinuo, con l'alternanza di toni decisi e cangianti (ed, in inglese, qualche doppiatore originale) ed altri totalmente fuori contesto.

    Offerta collaterale

    Alla modalità avventura si affiancano quattro diversi mini-giochi che, a conti fatti, risollevano lievemente l'offerta ludica, presentando delle proposte quantomeno divertenti. Partendo dal basso (dalla meno interessante) troviamo i Duelli, una sorta di rip-off dalla "campagna" che ci vedrà impegnati solamente in una sequela di boss battle. Il sistema di controllo e le routine esageratamente ripetitive e "telefonate" degli avversari saranno ancora un grosso ostacolo ma, se non altro, otterremo la facoltà di sfidare Darth Vader e qualche altro importante "cattivo" della saga di Guerre Stellari. Pur impersonando un padawan qualunque, perciò, ci sentiremo per la prima volta veramente partecipi, riuscendo -ma solo alle volte- ad archiviare anche la notevole frustrazione determinata dalla gestione dei movimenti.
    Passando direttamente al secondo scalino della graduatoria troviamo Podracing, ovvero le Gare con gli Sgusci. Anche in questo caso a saltare all'occhio prima di tutto è l'atmosfera, ripresa in maniera veramente ottimale dall'Episodio I della saga. Ambientata interamente su Tatooine questa modalità offrirà addirittura un mini-background che ci catapulterà direttamente in una serie di gare su altrettante piste, per un'offerta contenutistica piuttosto buona. A non funzionare benissimo, nemmeno a farlo apposta, i controlli. Fin quando si tratterà di guidare tutto girerà a meraviglia, con la canonica posizione a braccia tese per accelerare e la necessità di portare entrambe le braccia verso il corpo per frenare, oppure una sola per svoltare a destra o a sinistra. Per di più, in questo particolare frangente, la risposta di Kinect risulterà perfetta.

    "Il "recupero" di scene più o meno velatamente riprese dall'esalogia cinematografica risulterà abbastanza disfunzionale, mostrandosi del tutto privo di filo logico e pathos. I protagonisti più famosi delle pellicole fungeranno da marginali comparse, così come luoghi e strutture familiari si vedranno con il "lumicino"."

    Gli sviluppatori, però, non contenti, hanno voluto complicare le cose, inserendo ulteriori variabili ed intricando un sistema di controllo che si sarebbe adattato molto meglio ad un joypad. Durante le gare dovremo infatti preoccuparci di sbalzare gli avversari in sorpasso allungando un braccio lateralmente (e rischiando di perdere il controllo del mezzo o sterzare accidentalmente); dovremo riparare i danni allo Sguscio ed utilizzare le armi puntando (alternativamente) gli arti verso l'altro, ed infine pulire la visiera da fango e detriti con consono movimento della mano davanti alla faccia. Ognuno di questi movimenti rischierà di essere interpretato nella maniera sbagliata, facendoci perdere completamente la focalizzazione sulla gara e complicando in maniera inutile ed eccessiva il gameplay. Un vero peccato dato che, come abbiamo detto, le corse da sole avrebbero funzionato veramente bene.
    Cimentandoci in Rancor Rampage sfioreremo il podio di questa particolare classifica del divertimento. Saremo impegnati nei panni di un Rancor in preda all'ira e dedito alla completa distruzione del setting videoludico, qualunque esso sia. Battendo semplicemente i piedi in terra muoveremo il bestione; agitando le braccia porteremo distruzione e morte nei dintorni. Un'applicazione più accurata ci permetterà poi d'interiorizzare le meccaniche più "avanzate", che consentiranno di raccogliere e lanciare oggetti, macerie e cittadini ed esibirsi in una divertente "mossa speciale", correndo sul posto e rannicchiandosi. In questo caso il nostro Rancor caricherà a testa bassa, demolendo con ancor più foga tutto ciò che gli si opporrà di fronte. Grazie al fare caciarone di questo particolare frangente le problematiche legate all'imprecisione nel rilevamento dei movimenti (anche qui presenti) non si faranno sentire e ad avere la meglio sarà il sadico divertimento di una modalità che ricorda l'Homer Kong di The Simpsons: Bart's Nightmare per Sega Mega Drive e SNES.

    Si chiude in bellezza con il minigioco del ballo, fonte di massimo divertimento per meno puntigliosi (e meno legati alla saga di Lucas) e massimo dolore intestinale per i fan di Guerre Stellari. In questa modalità, per la gran parte identica al conosciutissimo ed apprezzatissimo Dance Central, ci troveremo nell'imbarazzante situazione di "far ballare" gli avatar dei personaggi originali. A schermo (considerando anche una non sempre felicissima scelta delle location) il tutto si tradurrà -ad esempio- in un Han Solo scatenato nella breakdance nella stanza in cui giaceva imprigionato nella grafite, oppure nella Principessa Leila ad esibirsi davanti ad un compiaciuto Jabba the Hutt. Le location ed i personaggi lasceranno veramente di stucco, con l'aggiunta persino di un Darth Vader disk jockey sulla Morte Nera. Ma non è finita qui, poiché la vera anima sarà la musica, caratterizzata da brani pop "Starwarsizzati". Il termine, coniato per l'occasione, rappresenta una delle idee più bizzare (e divertenti) mai viste (o sentite) in un rythm game: troveremo famose canzoni di Christina Aguilera, Jamiroquai, Jason Derulo e chi più ne ha più ne metta, con testi rivisitati per adattarsi al mondo di Guerre Stellari ed arrangiamenti -va sottolineato- di qualità. Tanto per fare un esempio, in Genie in a Bottle, "I'm a genie in a bottle, you gotta rub me the right way" (il ritornello) diventerà "I'm a princess in a battle, you gotta join the rebel way". Semplicemente Geniale!
    Per quanto si sentano sin qui le grida dei fan intenti al Seppuku, dobbiamo ammettere che questa è la fase meglio riuscita dell'intera produzione, senza sbavature di sorta ed in grado di intrattenere grandi e piccini.

    Kinect Star Wars Kinect Star WarsVersione Analizzata Xbox 360Kinect Star Wars, riprendendo esattamente le parole degli sviluppatori, non è assolutamente un gioco Core. Si tratta di una produzione totalmente casual, che tenta senza successo di approcciare un pubblico più vasto. Le colpe sono da imputare principalmente alla voglia di strafare del team, che ha voluto inserire a tutti i costi ogni idea venuta alla mente, senza pensare ad una contestualizzazione solida e ad un’implementazione più accurata e precisa delle meccaniche. L’avventura soffre così di enormi e gravosi difetti: ripetitività, imprecisione nel rilevamento dei movimenti, lag e chi più ne ha più ne metta, relegando il fattore divertimento ai soli mini-games, che avrebbero dovuto rappresentare solo il contorno. Anche in tali fasi, però, Kinect Star Wars non riesce ad incidere pienamente, accontentandosi di fare il minimo indispensabile per offrire almeno un pizzico di divertimento ai videogiocatori (trasformandosi in un canzonatorio gioco di ballo). E in fin dei conti ci pare davvero troppo poco anche per consigliarlo spassionatamente come family game.

    5

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