Recensione Kororinpa

Kororinpa rotola in Italia

Kororinpa, puzzle game di Hudson, è arrivato finalmente in Italia, distribuito da Nintendo al prezzo di € 49. La sua natura spensierata ed il gameplay ben studiato riescono davvero a rapire il videogiocatore, ma la prova diretta lascia leggermente delusi, per colpa del comparto visivo e di alcune scelte degli sviluppatori. Vale la pena acquistare Kororinpa? Scopritelo con noi.

Gameplay

Il gameplay di Kororinpa è quanto mai semplice: mutua molti elementi da puzzle game arcaici, che hanno segnato importanti passi della storia videoludica, ma li arricchisce con l'implementazione del WiiRemote e con uno stile grafico molto "pastelloso".Il gioco è veramente semplice da giocare, tanto che non servono tasti (A si preme per ricominciare un livello e B per la pausa, funzioni standard): basta inclinare, con rotazioni a 360° (ne bastano 90 per lato, oltre è suicidio), il WiiRemote, in tutte le direzioni (avanti, dietro, destra, sinistra), per far ruotare su se stesso tutto il livello. Non è la biglia a muoversi, essa scivola solo sulla superficie. Il controllo è ottimamente calibrato, funziona alla perfezione: nelle prime fasi di gioco, addirittura, si rimane veramente spaesati dalla sensibilità (davvero alta, rispetto al "collega" Monkey Ball), tanto da farsi fuorviare additando il gioco come frustrante e mal sviluppato da Hudson. Tutto ciò è falso: dopo qualche livello di ambientamento, il gameplay di Kororinpa diventa estremamente naturale, anche se sovente vi ritroverete a ruotare la mano in maniera davvero bizzarra. La rapidità delle inclinazioni del piano, ovviamente, muta anche in dipendenza dalla velocità con cui si muove il WiiRemote; ciò diventa fondamentale in presenza di superfici di gioco o troppo o poco aderenti: è importantissimo saper dosare al meglio i movimenti, in un puzzle game che sa coniugare con eccellente efficacia la facilità del proprio concept ad un approccio strategico necessario per poter proseguire di livello in livello e segnare dei record rilevanti.
Il level design di Kororinpa si basa su elementi diversi rispetto a quelli di Banana Blitz: per sbloccare il punto di arrivo è necessario raccogliere tutti i cristalli rossi, cosa non sempre agevole quando le strade si diramano in varie direzioni. I livelli, perciò, non presentano sempre una struttura lineare, ma sanno ben mettere in difficoltà il giocatore. Inoltre, la presenza di cristalli verdi, necessari per sbloccare nuove biglie, canzoni e qualche segreto (vi lasciamo il piacere di scoprire quali), aumenta la sfida: non è affatto agevole prenderli.L'approccio, come già detto, varia a seconda della superficie, ma anche della impostazione di un livello: quelli proposti (nel misero numero di cinquanta) sono ben caratterizzati e diversificati, con un'alternanza - di dieci in dieci - di diverse ambientazioni, da quella naturale a quella metropolitana, fino a quella culinaria. Vari elementi contribuiscono a diversificare i livelli: la presenza di muri, il diverso grip offerto dalle superfici, la presenza di salti, di piattaforme in movimento (ora automatiche, ora azionabili con l'inclinazione del livello stesso) di cannoni e veri e propri imbuti giganti che veicolano la biglia, sempre però con l'influenza dell'inclinazione del livello. Negli schemi più lunghi sono presenti, inoltre, dei checkpoint, anch'essi sbloccabili solo raccogliendo un certo numero di cristalli.Altro ottimo elemento di caratterizzazione sono le biglie. Ci sono varie caratteristiche che le differenziano: grandezza, velocità, meccaniche del rimbalzo e peso. Ovviamente tali caratteristiche influiscono molto sul gameplay, così come sulla difficoltà di esecuzione dei diversi quadri. Questo aspetto giova molto alla longevità: le diverse biglie cambiano molto l'approccio che il giocatore deve tenere. E se finire Kororinpa non è difficile (ci vogliono poche ore, meno di dieci), l'utente può trovare rimedio a tale lacuna proprio rigiocando, con biglie diverse, i vari livelli, magari utilizzando persino una colonna sonora differente, per creare una esperienza comunque nuova e divertente.Unico neo, in una struttura molto piacevole, la telecamera: una mala gestione dell'inquadratura in primo luogo danneggia l'esperienza di gioco, inoltre mostra degli artefatti grafici che rovinano la non già eccelsa cosmesi del titolo.

Multiplayer

Il multiplayer è disponibile per massimo due giocatori: si tratta di una unica modalità in cui chi prima finisce il livello vince. Lo schermo viene, ovviamente, diviso ed è possibile scegliere se dividerlo in orizzontale o verticale. Non pochi disagi saranno creati dal campo visivo ridotto, che rende difficoltoso il compito dei contendenti anche in livelli affrontati con facilità nella modalità single player.La cosa che più piace della modalità multiplayer è il controllo: non si usano due Remote, ma l'accoppiata WiiRemote + Nunchuck. Un giocatore usa il telecomando, l'altro l'estensione con l'analogico, visto che sono tutti e due dotati di sensori di precisione. A dir la verità, per un giocatore abituato al WiiRemote non è molto naturale utilizzare il Nunchuk, perché esso è molto leggero ed ha una forma differente, ma con l'allenamento ci si abitua subito. Questo aspetto regala qualche gratificazione ulteriore non legata direttamente al software (ma forse "premeditata" dagli sviluppatori): i giocatori possono infatti infastidire il proprio avversario, disturbandolo mentre gioca semplicemente tirando il filo che congiunge le due periferiche. Immaginatevi il quadretto! La modalità è dunque divertente, ma estremamente povera di opzioni.

Grafica e sonoro

Dal punto di vista grafico, Kororinpa è dolceamaro. Essendo più espliciti, c'è una netta distinzione fra l'aspetto tecnico e quello propriamente dello stile.Da una parte, quella visiva, il gioco arriva a stento alla sufficienza, con texture piatte e brutte a vedersi, una modellazione poligonale semplicistica, in cui i dettagli sono ridotti all'osso, ed un motore grafico non propriamente privo di difetti. Sono presenti, raramente invero, aliasing e scomparsa di elementi dell'ambientazione quando la telecamera viene "ostruita" da ostacoli facenti parte del level design; probabilmente questa è una scelta forzata, atta a preservare la visibilità della biglia, onde evitare eventuali difficoltà nel giocare, ma riteniamo sarebbe stato più saggio ovviare ai problemi di telecamera, rendendola libera ed impostabile a 360° a piacere del giocatore. Si tratta di pecche che vanno a minare il giudizio complessivo su quello che si è dimostrato essere un bel gioco, specialmente per lo stile grafico spensierato di cui ci accingiamo a parlare.Le scelte stilistiche sono assolutamente fantastiche, giocose e colorate, come ci si aspetterebbe da un gioco nato in Giappone. Sebbene le ambientazioni siano piuttosto globali, senza andare a toccare la cultura nipponica, esse sono rappresentate veramente bene ed, in accoppiata col buono reparto sonoro, incutono quasi "felicità" nel giocatore, immergendolo in un mondo irreale "troppo bello per essere vero", e per questo affascinante.
Ben realizzate e caratterizzate sono le biglie, la cui forma quasi sempre rotonda non inficia comunque la verosimiglianza, sempre in chiave "cartoonesca", con i soggetti reali a cui si rifanno.Si segnala, inoltre, l'assenza di supporto al progressive scan, chiaro segnale di una cura grossolana da parte degli sviluppatori nel confezionare l'aspetto meramente tecnico del titolo. Un vero peccato.Dal punto di vista audio, invece, si può segnalare una certa ricercatezza nelle melodie, abbastanza varie e ben in sintonia con le tematiche delle ambientazioni, mentre si nota una certa ripetitività nelle varie campionature assegnate ai movimenti della biglia, sovente un po' pedanti e fastidiose. Un difetto che non inficia certo la buona qualità di tutto il reparto sonoro, impreziosito anche da un inaspettato - viste le mancanze in ambito grafico - supporto al Dolby Surround.