Le Iene: La recensione del videogioco ispirato al film

Le Iene approdano sui nostri monitor del nostro Personal Computer

Le Iene: La recensione del videogioco ispirato al film
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  • Xbox
  • Xbox 360
  • PS3
  • Pc
  • La nascita di un cult

    Correva l’anno 1992 ed un allora sconosciuto Quentin Tarantino esordì nel mondo del cinema con una pellicola che era destinata a diventare leggenda: Reservoir Dogs, da noi conosciuto come Le Iene e in seguito come Cani da Rapina.
    La storia è quella di una rapina andata male e dei rapinatori (che si conoscono tra loro solo con degli pseudonimi: Mr. White, Mr. Blonde, Mr. Blue, ecc.) che attendono il capobanda in un magazzino abbandonato e cercano di capire chi tra loro abbia tradito, in un crescendo di sospetti, accuse e violenza. Grazie all’utilizzo di flashback rivelatori ed eccellenti inquadrature l’eclettico regista diede un tocco magistrale all’intera vicenda, avvolgendo su se stessa l’estrema violenza della pellicola che, chiudendosi sui destini dei personaggi, apriva ipotesi sulle cause scatenanti dell’intera tragedia. Passato in sordina agli esordi e oggi diventato un vero e proprio cult grazie all’ottima regia e alla superba performance degli attori (tra cui Steve Buscemi, Tim Roth e Chris Penn), le mitiche iene si apprestano ad invadere i nostri monitor!

    Dal film al gioco

    La storia delle iene come videogioco ha inizio esattamente 3 anni fa, quando la Sci ottenne i diritti per sfruttare la loro immagine in un action game che purtroppo non vide mai la luce. In seguito il progetto passò nelle mani della Volatile Games, e oggi, grazie a Eidos, i fan delle iene possono tornare a sorridere per il loro ritorno.

    Il possedere una licenza importante tuttavia molte volte ha dato vita a titoli che offrivano poca qualità appoggiandosi solamente sul successo riscosso dalla versione cinematografica, rivelandosi dei veri e propri fiaschi. Capirete quindi come alta sia stata l’attesa per Le Iene, con la speranza che i ragazzi della Volatile Games, ben coscienti di questo andazzo, creassero un prodotto controcorrente, in grado di offrire al giocatore ben più che una mera trasposizione videoludica dei propri beniamini, carico di tutta quell’atmosfera che permea il cult-movie di Tarantino.

    Ci sono riusciti? In parte....e scopriamo assieme come.

    8 uomini per 16 missioni

    Action game in terza persona, Le Iene si pone l’obiettivo di chiarire tutti quei punti che nel film vennero lasciati in sospeso attraverso 16 missioni.
    Come hanno fatto a scappare dall’imboscata della polizia? Come ha fatto Mr. Blonde a tornare al magazzino con l’agente Marvin nel bagagliaio? Dove ha nascosto i diamanti Mr. Pink? Lo stesso Mr. Pink... alla fine, si è salvato riuscendo a farla franca?
    Queste e altre sono le domande a cui troveremo risposta lungo le missioni, che per variegare un pò l’azione dell’intera vicenda sono divise in 10 livelli rigorosamente in terza persona e 6 livelli di guida.

    Sulle note di una delle canzoni originali del film, avviato il gioco, ci troveremo ad essere spettatori di un filmato introduttivo che, come nelle altre sequenze in CG, riproduce fedelmente quasi con le stesse inquadrature tutte le location originali del film. Eppure nonostante tutto sia al posto giusto c’è qualcosa che non va: Mr. White non è Mr. White e Mr. Blue non è...
    Mr. Blue! Che succede? Inutile girarci intorno, quelli della Volatile Games non hanno ottenuto la licenza per creare un alter ego digitale degli attori originali, con l’unica eccezione di Michael Madsen, ovvero il sadico e pazzo Mr. Blonde (protagonista della violenta e discussa scena del taglio d’orecchio del poliziotto).

    A parte Mr. Blonde quindi, il resto della banda avrà voci diverse e tratti solo vagamente simili agli originali. Tranquilli però: Eddie il Bello rimane biondo e Mr. Pink baffuto, ma è decisamente un punto a sfavore per l’atmosfera del gioco. Discorso opposto invece per i dialoghi...che saranno identici per volgarità e crudezza alla controparte cinematografica, che detiene tuttora un piccolo record di parolacce. Inutile parlare della solita schiera di perbenisti che condanneranno questo gioco, arrivando addirittura a soluzioni estreme (in Australia il gioco è stato addirittura cancellato).
    Nota positiva invece per la colonna sonora, che accompagnerà le nostre scorribande con le melodie originali del film, tra cui i Super Sounds of the Seventies con “Little Green Bag” e”Stuck in the Middle with You”.

    Dietro le spalle di una iena

    A ruota ci caleremo nei panni della iena di turno, e avanzando lungo percorsi predefiniti che daranno ben poco spazio alla nostra immaginazione, dovremo conseguire degli obiettivi, facendo affidamento solo sulla nostra astuzia (e pazienza) e un discreto parco d’armi composto da pistole, doppiette, uzi, mitra e fucili da cecchino.
    Non aspettiamoci però una grande varietà di situazioni: gli obiettivi in questione quasi sempre coincideranno con i checkpoint e per il loro conseguimento sarà necessario raggiungere determinati punti della mappa.

    L’interazione con l’ambiente, davvero povera, si limita alla possibilità di chiudere e aprire porte o serrande, far saltare in aria barili esplosivi ed estintori e sparare sui lucchetti che bloccano il passaggio. Qua e là disseminati per i livelli ci saranno dei documenti da collezionare che man mano sbloccheranno delle gallerie di bozze preparatorie delle location.
    La realizzazione delle stesse, è altalenante: graficamente parlando gli scenari sono al di sotto dello standard attuale, con qualche texture in bassa risoluzione e alcuni difetti di “bad clipping”, inspiegabilmente frequenti negli ultimi livelli di gioco. La qualità dei livelli tuttavia è abbastanza buona, regalando al giocatore una buona varietà di ambienti ricchi di particolari, tra cui un vasto centro commerciale, stazioni ferroviarie in periferia e un discreto numero di edifici e viottoli nel centro di Los Angeles che faranno da sfondo alle nostre fughe.

    Con una iena al volante

    Per quanto riguarda le missioni di guida, ci troveremo alla guida di varie auto per alcune corse prettamente arcade (sullo stile di Crazy Taxi), indispensabili per fuggire dagli “sbirri” o raggiungere determinati punti. Visivamente ricorda un episodio qualsiasi di Grand Theft Auto, ma in quanto a dimensioni e varietà di situazioni non ha nulla a che vedere con il capolavoro della Rockstar.
    A conti fatti questi capitoli sembrano veri e propri intermezzi del gioco, nonostante siano parte integrante dell’intera trama, tutti di breve durata (3 minuti in media) e largamente migliorabili.

    Per tutto il resto la solita solfa: qualche trampolino per compiere salti con tanto di inquadratura scenografica al rallentatore, una manciata di scorciatoie peraltro spesso inutili, un’intensità di traffico e di pedoni che tanto ricorda queste calde giornate d’agosto e volanti della polizia perennemente alle nostre calcagna da seminare con il turbo (ma cosa diavolo c’entra con Le Iene !?). Questa sorta di NOS alla Fast & Furious o, se preferite, alla Need for Speed sarà a nostra disposizione solo dopo aver riempito l’apposita barra su schermo causando quanti più incidenti ed evoluzioni possibili.

    Spesso il mix di generi non è la scelta migliore da fare e Le Iene non fa eccezione a questa regola, lasciandoci al completamento di queste brevissime missioni ogni volta con l’amaro in bocca, ben consapevoli che con qualche attenzione in più a riguardo, il titolo avrebbe sicuramente guadagnato qualche punto in più in termini di giocabilità e longevità.

    Psicopatico o Professionista?

    Le novità introdotte sono principalmente due: il Threat System e il Psycho/Professional (P/P) Rating System, accompagnate dall’ormai arcinoto Bullet Time, qui ridenominato Bullet Festival, con il quale saremo in grado di compiere vere e proprie stragi al rallentatore, da rivedere subito dopo in scenografici replay.

    Il Psycho/Professional Rating System, o P/P, altro non è che un indicatore di comportamento mostrato al termine di ogni missione e sbloccherà un finale diverso (3 in tutto) a seconda della nostra condotta durante l’arco di tutto il gioco. Alla Volatile Games hanno assicurato che è possibile terminare Le Iene senza spargimenti di sangue: evitando di causare vittime lungo il nostro cammino adotteremo uno stile da Professionista che, se mantenuto sino alla fine sbloccherà il relativo filmato conclusivo.

    Al contrario, comportandoci da pazzi furiosi, uccidendo tutto e tutti senza fare eccezione tra poliziotti e innocenti civili, saremo etichettati come Psicopatici, sbloccando un finale che ben si adatta al nostro stile. Utilizzando il giusto mix dei due stili infine entreremo a far parte della cerchia dei Criminali in carriera, sbloccando il terzo e ultimo finale..

    Fermi tutti o l’ammazzo!

    Seguendo la via del Professionista gentiluomo, entreremo a contatto con il cuore del gameplay, il Threat System, che in sostanza consiste nel catturare ostaggi e manipolare la volontà degli agenti di polizia, barattando la loro salvezza con la nostra incolumità.

    Tipico esempio da vita quotidiana di una iena: siamo in una gioielleria e ci troviamo nella stanza del direttore. Qualcuno ha fatto scattare l’allarme e la polizia in men che non si dica ha circondato l’edificio, intimandoci di uscire allo scoperto senza fare una mossa falsa. La situazione è più critica del previsto e dobbiamo scegliere se aprirci la strada a suon di proiettili oppure evitare spargimenti di sangue. Optando per la seconda opzione prendiamo in ostaggio il direttore della banca e cominciamo ad avanzare verso le forze dell’ordine: tenendole a debita distanza, minacciamo di uccidere il nostro ostaggio ad un loro minimo movimento. Gli sbirri di certo non staranno a guardare (a parte gli agenti ordinari, che alla prima minaccia poseranno l’arma a terra): sia i poliziotti che le squadre SWAT tenteranno di accerchiarci per poi aprire il fuoco alle nostre spalle, per liberare, limitando al possibile le perdite, il prigioniero. I civili comunque non resteranno a guardare e alla nostra minima disattenzione correranno a suonare l’allarme nelle vicinanze.

    Onde evitare una fine prematura ci basterà avere tutti nella nostra visuale e colpire con il calcio della pistola o mandando a sbattere contro un muro il nostro “jolly per la libertà”, e anche l’agente più duro si arrenderà al nostro volere. Una volta disarmati, saremo in grado di controllare i loro movimenti per mezzo del nostro mirino. Facendoli avvicinare ad una parete potremo sottometterli facendoli inginocchiare con le mani dietro la nuca in modo da essere completamente innocui per tutto il resto della missione. Attenzione però a non infierire sugli ostaggi, perché anche loro hanno un limite, visualizzato su schermo tramite una barra d’energia che, con lo scorrere del tempo diminuirà sensibilmente sino a portarli alla morte. Ovviamente i corpi speciali avranno più resistenza rispetto ai normali civili, ma la regola è la stessa: lasciandoci sfuggire la situazione di mano ferendo a morte gli ostaggi durante le trattative, la copertura andrà a... farsi friggere, e le forze dell’ordine non ci penseranno due volte ad aprire il fuoco.

    Il vero ostaggio siamo noi

    Le Iene non è un cult come la sua controparte, e la colpa non è solo dei difetti descritti sino ad ora.
    Non è un cattivo prodotto eppure non riuscirà mai ad entrare nell’Olimpo dei videogames, perdendosi nella marea di titoli di fascia media. La causa principale è la ripetitività delle azioni e delle situazioni a cui andremo incontro. Dopo un bel tutorial davvero divertente e chiaro, saranno più o meno un paio i livelli in cui ci divertiremo con la d maiuscola, con uno strano ghigno degno di Mr. Blonde sul viso. Dopo, il nulla: andremo avanti nel gioco per inerzia, magari solo con la voglia di sbloccare un altro filmato, in un crescendo di noia e situazioni viste e riviste.

    Ben presto scopriremo anche quanto siano prevedibili le mosse degli agenti, nonostante l’intelligenza artificiale si attesti su buoni livelli. Passando al fattore longevità le cose non migliorano affatto: 10 missioni tutte uguali da completare in cinque minuti se colpiti da raptus di pazzia e in una ventina se avremo la pazienza di prendere ogni tre minuti un ostaggio per evitare qualsiasi carneficina. Le restanti 6 missioni di guida sono ancora più brevi delle prime e, con l’acceleratore a tavoletta, in un paio di minuti (cinque al massimo) passeremo al capitolo successivo. Il risultato è che, se di buona lena, in una mezza giornata finiremo il gioco senza alcuna difficoltà.

    Le Iene Le IeneVersione Analizzata PCLe Iene, distribuito sugli scaffali da Eidos, a conti fatti delude le nostre aspettative e quelle di tutti i fan del capolavoro pulp di Tarantino, confermando ancora una volta che il possedere una licenza importante non basta per creare un titolo di qualità. Nonostante le buone idee di base e la colonna sonora originale che alla fine ben richiamano le tese e claustrofobiche atmosfere del film, il titolo della Volatile Games si perde nel mare di prodotti di media qualità che presto finiranno nel dimenticatoio.

    6.0

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