Recensione Lemmings

Roditori pronti a suicidarsi in massa sulle vostre Psp

Recensione Lemmings
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  • Sulla varia fortuna di Lemmings, si potrebbe discutere a lungo. Come cappello introduttivo all'analisi dell'ultimo episodio, edito per Psp dalla stessa Sony e opera del glorioso Team 17, basterà ricordare quanto segue: che tanto fu poderoso il fervore con cui il pubblico s'innamorò delle marce suicide dei roditori stilizzati, quanto scarso il successo che le successive incarnazioni del prodotto riscossero. Probabilmente la ragione di una prosecuzione non troppo felice della serie è da ricercarsi nell'inadeguato utilizzo che gli sviluppatori ne fecero. Tanto spiacevole fu la proposta di tradurne le meccaniche in linguaggio tridimensionale (3D Lemmings), quanto inadeguato il sistema di controllo che avrebbe dovuto svolgere il ruolo di interfaccia ludica per console, laddove mancava la semplicità immediata del Mouse Control. Probabilmente da qui la scarsa considerazione che stampa e pubblico hanno avuto nei confronti della versione Psp: nessuno riteneva possibile che la meccanica di gioco, ancor validissima e dall'applicabilità illimitata, potesse sull'ultimo portatile godere di meccaniche di controllo finalmente ottimizzate in funzione della disposizione analogico/digitale. Se vogliamo, ben più utile al rifiorire della saga sarebbe stato lo schermo tattile del Dual Screen d'opposta fazione.
    Stavolta tuttavia, la previsione ottimistica con cui Everyeye volle presentare il prodotto all'utenza non è stata tradita: la fiducia che abbiamo voluto dare a questo Remake (Non ad altri, ben meno ispirati e poco funzionali alla diffusione della macchina) è stata ben riposta, ed il prodotto che ci troviamo di fronte appare ottimamente definito, nonchè un validissimo acquisto da abbinare a qualche titolo più attivo e meno elucubrativo (ci riferiamo a Key of Heaven, o Daxter, disponibili il primo ormai in versione PAL, l'altro nello standard USA).


    Nel dipingere velocemente i tratti distintivi del concpet ludico, prima di trattare il sistema di controllo sopra citato, ci fermeremo solo brevemente sulla descrizione di meccaniche che, crediamo, siano ormai parte della coscienza videoludica collettiva, propria almeno dei giocatori di vecchia data e degli utenti più "acculturati" (cultura del videogioco, s'intenda).
    Scopo dell'utente in Lemmings è quello di condurre omonimi roditori, attraverso innumerevoli locazioni, dal portale d'entrata di ogni livello a quello d'uscita. Per far ciò si dovrà assegnare ai topastri una serie di compiti elementari, unico variare alla sola routine comportamentale che ad essi sia d'uso: il procedere insensato, passo dopo passo, senza fermarsi mai, per tutta la lunghezza degli stage bidimensionali. Ovviamente, senza l'intervento del giocatore tale procedere si risolverebbe, nel migliore dei casi, in un continuo "rimbalzare" da muro a muro o, più spesso, nel placido suicidio degli innumerevoli protagonisti, macabro e vario secondo il volere dei creatori. Pozze d'acqua, altezze proibitive, lame rotanti e strapiombi sono alcune fra le insidie che minacciano la razza dei Lemmings, instancabili camminatori privi di ogni strategia. Fortunatamente, attraverso una serie di dieci azioni "standard" la massa di animaletti apatici potrà superare gli ostacoli architettonici: scavando orizzontalmente, verticalmente o obliquamente potrà aprirsi la strada verso la salvezza, costruendo rampe di scalini o arrampicandosi sarà in grado di superare alcuni impedimenti e scavalcare baratri, grazie alla dotazione di un piccolo ombrello attutirà cadute altrimenti fatali. Nulla di più semplice insomma, se non fosse che, all'operosità del singolo individuo a cui avrete imposto il comando, sarà abbinata un'altrettanto nutrita impazienza dei susseguenti, che non certo interromperanno la loro marcia. In definitiva, Lemmings non chiede solo di risolvere enigmi strutturali piuttosto lineari, ma impone all'utente di mantenere un'attenzione costante sull'insieme della scena, prevedendo, sulla base di comportamenti stilizzati, il movimento di ogni roditore, e di conseguenza cercando di contenere le perdite. Capirete che spesso influisce pesantemente sulla buona riuscita non solo il colpo d'occhio, quanto la velocità nell'assegnare le azioni da compiere: da qui la necessità di un sistema di controllo veloce quanto quello offerto dal mouse e da nessun'altro. Oppure, quella di qualche accorgimento che, con grande gioia, troviamo proprio in questa versione Psp, e che sembra fare del gioco un prodotto adattissimo per il target e le modalità d'uso dell'Hardware Sony.
    Si nota fin da subito che l'ampio schermo del portatile è molto adatto a tener d'occhio lo schema di gioco per gran parte della sua estensione (se non per tutta). Lo scorcio paesaggistico offerto è incredibilmente valido, sebbene naturalmente povero di precisione visiva: i Lemmings risultano molto piccoli, a prima vista. Uno zoom attivato alla pressione del tasto "Triangolo" elimina definitivamente il problema, proponendo una completezza e una funzionalità che nessun'altra duplicità di visuale era riuscita finora a dare. Oltre a questo, si è facilitati nell'assegnazione dei compiti da un piacevolissimo accorgimento: muovendosi nei pressi di un Lemming, esso viene automaticamente evidenziato da un riquadro bianco, che permette all'utente di aver piena coscienza di quale animale sia in procinto di impiegare nel compito selezionato (si può scorrere fra i vari "lavori" con i dorsali, e l'unica nota negativa in tale sistema è che pure la regolazione della velocità d'affluenza dei roditori è intermessa alla lista di azioni, risultando poco fruibile, eppur non strettamente determinante).
    Infine, una piena gestione del procedere temporale, chiude il quadro: grazie al tasto "cerchio" sarà possibile velocizzare lo scorrere del tempo, evitando così di attendere oltre il sopportabile l'arrivo di tutti i Lemming, mentre il tasto "Start" metterà in pausa l'azione, permettedoci comunque di muoverci all'interno del livello e di assegnare compiti ai topi suicidi. Se da un lato quest'ultimo aspetto corrode il concept puro della serie, dall'altro permette all'utente di avere la situazione sempre sotto controllo, anche in quei casi, non rari, di sovrappopolazione e sovrapposizione. Insomma, rende Lemmings un titolo che può essere giocato con facilità, lo sposta su un livello prettamente enigmistico e riflessivo piuttosto che su quello affannato e scattoso della rapidità d'uso. Lo rende un puzzle game più affine ai canoni del genere, se vogliamo, e lo trasporta al meglio su Psp.

    Pure il riadattamento grafico del titolo è molto apprezzabile. Le schermate bidimensionali, introdotte da pregevoli modellazioni poligonali che riprendono lo stile visivo che permea di volta in volta il livello, sono coloratissime e molto dettagliate, non poco somiglianti per stile e design a quelle degli ultimi Worms in due dimensioni (c'è poco da fare: il Team 17 si riconosce a prima vista). Sia nell'affrontare i 120 livelli presi dalla produzione originale, sia nel corso dei 36 esclusivi progettati per la versione Psp, si assiste ad un'ottima gestione delle tonalità cromatiche, unita alla sopracitata maestria nella disposizione di elementi marginali e contingenti. Parlando chiaro: Lemmings non chiede all'Hardware di strafare, e non lo fa perchè non ne ha alcun bisogno. Ciò non toglie che il colpo d'occhio sia affascinante e magnetico, quanto basta almeno per far innamorare vecchi fan e nuovi utenti.
    Pure il comparto sonoro è esile e stringato, legato, piuttosto che alle musiche di sottofondo, alla gestione degli effetti sonori che accompagnano la morte o l'uscita di scena dei roditori, o a quelli propri del Fast Forward. Anch'essi non certo eclatanti, ma perfettamente funzionali.
    Dunque un adattamento esile, scarno ma preciso. Certo, una delle obiezioni che si potrebbe muovere al team di sviluppo riguarda proprio lo sbilanciamento a favore di una conservatività che poco giova: un maggior numero di schermate inedite, facilmente riconoscibili per impostazione, avrebbe senza dubbio reso il gioco molto più prezioso. Pone rimedio, fortunatamente, un completo editor di livelli, grazie al quale il giocatore potrà sbizzarrirsi nella creazione delle proprie schermate di gioco. Non ancora mantenute le promesse di uno spazio online per la condivisione delle proprie creazioni, ma siamo certi che questa opzione verrà ben presto implementata, così come il massiccio uso delle offerte di Download dal sito ufficiale yourpsp.com potrà in futuro giovare come ulteriore fonte di nuovi schemi.

    Lemmings LemmingsVersione Analizzata PSPLemmings è una produzione d'Elite. E' sostanzialmente un gioco d'altri tempi, non certo a causa di un gameplay datato, che si rivela oggi funzionale come all'epoca dell'uscita, quanto per un concetto di gioco molto dissonante rispetto a quello che ad oggi viene presentato dal mercato. A poco valgono gli orpelli visivi: nel panorama odierno Lemmings è un titolo che scarsamente verrà capito e considerato pienamente fruibile dai neofiti. Il che, intendiamoci bene, è uno dei grandi mali che portano al progressivo impoverimento ed alla canonizzazione del videogioco. Resta il fatto che Lemmings, nella sua versione Psp, ha molti pregi. Propone un'interfaccia finalmente funzionale, una tipologia di gioco mentalmente stimolante e lineare, che tutti i rivenditori e gli addetti stampa dovrebbero pubblicizzare come immensamente valida e adattissima al portatile. E' pur vero che Lemmings soffre della classica sindrome da remake: si sarebbe apprezzato un maggior numero di livelli inediti, considerata pure la povertà dei primi 20 livelli di gioco. Se le possibilità della condivisione Online delle creazioni personali verrà sfruttata a pieno potere, e la serie di aggiornamenti promessi dovesse rivelarsi sostanziosa quanto quella dedicata a Fired Up (piuttosto che al livello, sufficiente, di quella proposta per Wipeout Pure), Lemmings risulterebbe non di poco impreziosito, un titolo scarsamente rinunciabile per nostalgigi e di certo formativo per i ceti intraprendeti della nuova generazione di giocatori.

    7.5

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