Life is Strange Before the Storm: Recensione Episodio 1 (Svegliati)

Il primo episodio di Before The Storm è un'avventura introspettiva e coinvolgente: un prologo di ottimo livello, degno della serie originale.

LIS: Before The Storm - Episodio 1
Recensione: PlayStation 4
Articolo a cura di
Disponibile per
  • Pc
  • PS4
  • Xbox One
  • Arcadia Bay è davvero un postaccio. Dietro il paravento di una ridente e tranquilla cittadina dell'Oregon, in realtà si nasconde un luogo di abietti traditori, tossicodipendenti, assassini, reietti, folli e sognatori. Arcadia Bay è un microcosmo in miniatura, che riassume in sé tutte le varie categorie dell'essere umano. È come se fosse lo specchio dei desideri e delle contraddizioni dell'intera società, delle sue relazioni, delle sue falsità. Scappare dalla città, insomma, equivale un po' a fuggire dalla vita stessa. Ed è proprio quello che vuole fare Chloe Price, adolescente irrequieta, sbarazzina, anticonformista. Abbiamo imparato ad amarla nei cinque episodi che compongono quel capolavoro che risponde al nome di Life is Strange, nato e cresciuto sotto l'abile penna di Dontnod Entertainment. Insieme a lei ed alla sua migliore amica Max siamo stati in grado persino di annientare le barriere del tempo pur di sopravvivere - e dare un senso - al degrado di Arcadia Bay. Ed ora, spostando all'indietro le lancette dell'orologio, il team Deck Nine ci permette di scavare più a fondo nella psicologia di Chloe, raccontandoci gli eventi che hanno preceduto l'incontro con la cara Max nell'indimenticabile Crisalys. Life is Strange: Before the Storm è quindi un altro viaggio verso il passato, un prequel prezioso e potente. Il primo capitolo della nuova trilogia, intitolato simbolicamente "Svegliati", ci dà l'opportunità di osservare Arcadia Bay attraverso gli occhi arrabbiati e - in fondo - ancora innocenti di una Chloe dai capelli castani, in compagnia della quale ci addentreremo più a fondo nel lerciume di questa squallida città. Con la segreta speranza che un giorno una tempesta possa finalmente spazzarla via.

    "What's past is prologue"

    La Chloe di Before the Storm è la stessa che abbiamo amato in Life is Strange. Ma è anche un po' diversa. Ne conosciamo distintamente il futuro, ma non il passato. La sua indole e il suo carattere sono già stati ampiamente sviscerati nella serie originale, eppure la maggior parte delle sue sfumature comportamentali, della sua vera personalità, resta una pagina ancora tutta da scrivere. I ragazzi di Deck Nine ci forniscono, insomma, una materia vergine da manipolare a piacimento, scegliendo se trasformarla in un personaggio più aggressivo o più remissivo, più "cazzuto" o più menefreghista. È chiaro che questa nuova, vecchia Chloe Price è plasmata sul modello scolpito in precedenza dai Dontnod: solo chi ha già apprezzato il primo Life is Strange potrà rendersi conto di come il lavoro svolto su questo prequel s'inserisca alla perfezione nel flusso della storyline, e lo arricchisca senza intaccarne gli equilibri. O almeno questo è ciò che traspare dal brillante episodio d'esordio. Alla base troviamo allora sempre il suo caratteraccio, la sua lingua tagliente, la sua rabbia repressa: di nostro possiamo aggiungere i dettagli più significativi, le scelte più importanti, l'atteggiamento dinanzi ai bivi che la vita le pone difronte. Nonostante la meta sia ben nota, benché il destino sia ineluttabile, in sostanza, siamo comunque noi utenti a scegliere quale percorso seguire. E questa è un po' tutta la filosofia di Life is Strange, riprodotta in Before the Storm con una maestria scrittoria assai simile a quella dei Dontnod. Ecco che "Svegliati" diviene quindi un episodio volutamente lento, introspettivo: si prende il suo "tempo" per scavare a fondo nell'intimità della protagonista, mettendola dinanzi a situazioni pericolose, grottesche, quasi surreali, nelle quali le sue decisioni cambieranno non solo gli eventi futuri, ma anche il modo in cui l'intera Arcadia Bay si rapporterà con lei.

    E così, nell'andirivieni della storia, Deck Nine si prende anche la briga di inserire un elemento di gameplay tutto nuovo, in linea con il temperamento di Chloe: oltre a poter parlare con i personaggi ed analizzare l'ambiente intorno a noi, avremo anche la possibilità - quando la trama ce lo concederà - di dare il via alla "Sfida d'insolenza". Si tratta di un piccolo minigame in cui dovremo selezionare, entro un brevissimo lasso di tempo, le giuste risposte per persuadere il nostro interlocutore: le opzioni disponibili variano in base sia alle informazioni in nostro possesso sia allo stato d'animo della persona con la quale stiamo discutendo. Andando oltre un semplicistico sistema a scelta multipla, dunque, una simile "sfida" rende più intriganti e stimolanti i momenti cruciali della narrazione: in questo primo episodio, tale feature è legata per lo più ad eventi di poco conto, utili per permetterci di far pratica e comprendere appieno il meccanismo alla base del minigioco.

    Eppure siamo sicuri che, nei capitoli successivi, non mancheranno sequenze al cardiopalma nelle quali dovremo ricorrere all'efficace parlantina di Chloe per salvarci da inghippi assai più spinosi. Al momento, del resto, in Before the Storm non c'è - ovviamente - il peso esistenziale dell'avventura di Max: privi del potere di tornare indietro nel tempo, tuttavia, ogni scelta assume un valore maggiormente granitico, perentorio, assillante. La sceneggiatura (fortunatamente sottotitolata in italiano) si focalizza pertanto sulla vita quotidiana di una teenager incazzata col mondo, che si rifugia nel fumo e nella musica: scopriremo più approfonditamente i suoi legami con lo spacciatore Frank, con il patrigno David, e con una serie di personaggi vecchi e nuovi, che popolano i corridoi della Blackwell Academy. Se ci sentiremo a "casa" nella stanza di Chloe o nel cortile del campus, il merito è di uno script che, eccezion fatta per qualche leggera banalità, segue con competenza e garbo lo stile dei Dontnod. E questo è un traguardo da non sottovalutare. Before the Storm, nelle sue circa tre ore di durata, eredita infatti dal primo Life is Strange il gusto per il divertente citazionismo, tramutandosi in un crogiolo di cultura nerd e underground. È la medesima dicotomia che compone le due anime della protagonista, in costante bilico tra ciò che è, ciò che appare e ciò che vorrebbe essere. Ora che Max è fuori dalla sua vita, null'altro che un semplice ricordo tenuto a galla da qualche lettera scritta sul suo diario, Chloe è rimasta sola, incompresa da tutti: da sua madre, dai suoi "amici", forse persino da se stessa.

    American Graffiti

    Come ogni "ribelle" che si rispetti, anche Chloe sente il bisogno di lasciare un segno della propria presenza nei posti in cui bazzica solitamente: la sua passione per i graffiti sostituisce quella di Max per la fotografia. Lungo le ambientazioni sono disseminati degli hotspot con i quali interagire per disegnare il proprio marchio: nel caso in cui ne mancaste qualcuno, al termine della storia potrete sbloccare la "modalità collezionista", che vi concederà la chance di rigiocare le singole porzioni dell'esperienza per dipingere i graffiti che vi siete lasciati alle spalle. Chloe, inoltre, non possiede soltanto un certo talento per il vandalismo, ma anche uno spiccato gusto musicale: la sua playlist è infatti composta da canzoni semplicemente bellissime, da ascoltare in loop grazie alla "modalità compilation", chiudendo gli occhi e, proprio come fa la protagonista, lasciandosi cullare e scuotere da sonorità sublimi, capaci - da sole - di narrarci una storia malinconica, rabbiosa e commovente.

    E infine c'è lei, Rachel Amber, l'unica che, in qualche modo, assomiglia ad uno spiraglio di salvezza nel marciume di Arcadia Bay. A tratti si ha come l'impressione che Chloe venga attratta troppo rapidamente dalla ragazza, alla quale si lega in modo eccessivamente repentino e poco credibile. Però poi ci si rende conto di come, in realtà, tutto sia pienamente coerente con l'immaginario della serie: d'altronde, anche la protagonista, al pari del giocatore, ha subito all'inizio il fascino indiretto della figura di Rachel, considerata da tutti una studentessa modello, una persona splendida, un'amica perfetta. Una delle personalità più ambigue dell'originale Life is Strange assume quindi in Before the Storm tratti più definiti, pronti ad evolversi nelle prossime due puntate. Rachel Amber è proprio quello che ci aspettavamo: un personaggio seducente, affabile, ma anche problematico ed indecifrabile. Al suo rapporto con Chloe è dedicata tutta la seconda parte dell'episodio, nella quale assistiamo ad un notevole crescendo emozionale che, tra i colori del tramonto e le note di una soundtrack sempre strepitosa, ci prende delicatamente per mano e ci conduce verso una conclusione inaspettatamente enigmatica.

    Life is Strange: Before the Storm Life is Strange: Before the StormVersione Analizzata PlayStation 4Before The Storm è a tutti gli effetti un nuovo capitolo di Life is Strange. E crediamo che questo sia il miglior complimento che potessimo rivolgere al team Deck Nine. Un prequel di cui, forse, non sentivamo l'impellente necessità, ma che riesce comunque a trovare una propria dimensione ludica e narrativa nell'ordito della trama complessiva. Con “Svegliati”, titolo d'esordio della mini-serie in tre puntate, Deck Nine dimostra di aver interiorizzato a meraviglia la lezione di Dontnod, confezionando un'avventura dal sapore al contempo familiare ed originale. E se la carica emotiva del racconto è una miccia ancora inesplosa, nutriamo di certo buone speranze per i futuri risvolti di questa promettente trilogia. A voler essere sinceri, non credevamo che un episodio “apocrifo” potesse avvicinarsi così tanto alla qualità dell'opera originale. Ma si sa: “la vita è strana”.

    8

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