Life is Strange Before the Storm Episodio 2: Il Mondo Nuovo Recensione

La miniserie prequel di Life is Strange continua con il secondo episodio, intitolato Il Mondo Nuovo, ora disponbile su tutte le piattaforme.

Life is Strange Before the Storm: Il Mondo Nuovo (Episodio 2)
Recensione: Multi
Articolo a cura di
Disponibile per
  • Pc
  • PS4
  • Xbox One
  • Il primo Life is Strange era un gioco che viveva di attimi indimenticabili, di parole sussurrate con un filo di voce, di lunghi silenzi frantumati solo dalle note della musica, capace di esternare con delicatezza i sentimenti dei protagonisti. E sebbene Before the Storm sia un prequel "apocrifo", è un titolo che riesce comunque a riprodurre (e per certi versi anche ad evolvere) la poetica di Dontnod Entertainment. Con "Svegliati", episodio d'esordio della trilogia, gli sceneggiatori di Deck Nine avevano già dato prova di una sorprendente sensibilità, nonché di un talento sinceramente inatteso. Eppure, con Il Mondo Nuovo, il team è stato in grado persino di superare le nostre aspettative: il secondo capitolo non si impegna per arricchire la narrazione, né tenta di intrecciare forzatamente diverse sotto trame con il solo scopo di intrattenere il giocatore in una ingarbugliata spirale di plot twist.
    Con piena consapevolezza delle proprie capacità espressive e comunicative, infatti, Before the Storm prosegue a piccoli passi, avanzando ad un ritmo quasi flemmatico, stiracchiato ed in apparenza addirittura noioso. Eppure, ad un tratto, basta uno sguardo, o un dialogo, oppure ancora il semplice verso di una canzone per farci comprendere come Il Mondo Nuovo, nel suo piccolo, rappresenti la summa di tutto ciò che contraddistingueva il precedente Life is Strange: un "gioco" sull'adolescenza, una metafora sulla crescita, una parabola romantica sui crudeli scherzi del destino. E così, Before the Storm continua il suo viaggio, tenero e drammatico, nella psicologia di Chloe Price, ragazzina ribelle e spaventata, "cazzuta" ed insicura, nel cui animo imperversa una feroce tempesta. O, per meglio dire, un implacabile fuoco.

    L'occhio che tutto vede

    Rachel Amber non è soltanto bella da mozzare il fiato, ma possiede anche una personalità talmente magnetica da incantare chiunque le stia accanto, persino la nostra "tosta" Chloe. Vale la pena, insomma, finire nei guai per lei. Gli eventi della scorsa puntata hanno lasciato un segno profondo nella vita della protagonista: per fortuna, però, il fato non è scritto col pennarello indelebile. All'inizio, del resto, un bivio morale ci porrà dinanzi ad una scelta che avrà un considerevole impatto, se non sul fulcro portante della storia, quantomeno sul nostro modo di delineare il carattere e le sorti di Chloe.
    Il Mondo Nuovo è composto interamente di momenti del genere: decisioni significative o dimenticabili, risposte più aggressive o più calme, le cui sfumature sono così tanto sottili da impedirci di prevederne concretamente le conseguenze.

    Certo, a chiusura di questo secondo atto ci si rende conto di come i "macro" avvenimenti rimangano pressoché immutabili: ma se la meta resta la stessa, a cambiare è la strada da percorrere per raggiungerla. Più che negli altri episodi della saga, la trama si sviluppa attraverso simbolismi, sequenze riflessive ed empatiche: Deck Nine non teme di diluire esponenzialmente il tessuto narrativo, tanto da far sembrare quasi "immobile" la sceneggiatura, bensì fonda tutto l'appeal dell'episodio sulla qualità della scrittura, degli scambi di battute, dei ripetuti sospiri della nostra ribelle preferita.
    Sono i suoi sorrisi appena accennati, i suoi "sbuffi" di impazienza a renderla uno dei personaggi meglio caratterizzati degli ultimi anni. Ed è incredibile pensare che i Deck Nine abbiano dato forma ad una tale profondità senza ricorrere ad una protagonista totalmente "scriptata", ed anzi - al contrario - facilmente malleabile dalle nostre volontà.
    A tal proposito, Le Sfide di Insolenza, ossia gli intelligenti minigiochi introdotti in "Svegliati" per vivacizzare l'andamento delle conversazioni, tornano in questo secondo capitolo proprio allo scopo di ricordarci un simile particolare: Chloe è pura creta virtuale nelle nostre mani.
    Da un canovaccio di base, possiamo rifinirne il temperamento senza che la forza del plot perda un briciolo di intensità. Su questo palcoscenico digitale, in sostanza, avremo l'opportunità di "improvvisare", e lo show garantirà lo stesso una performance magistrale.
    È questo che rende Il Mondo Nuovo un episodio coraggioso ed atipico: la sua voglia di focalizzarsi quasi esclusivamente sull'intimità delle protagoniste, lasciando che le sequenze più smaccatamente story-driven facciano capolino ad intervalli irregolari.
    In quest'ottica andrebbero interpretate anche alcune sessioni che, di primo acchito, possono sembrare meno coinvolgenti: la scena, ad esempio, in cui Chloe cerca di "abbellire" e rimettere in sesto un vecchio pick-up trovato nella discarica acquisisce insomma un valore assai simbolico, che travalica la lungaggine e l'apparente insignificanza di un simile siparietto.

    Si tratta invece del punto in cui Il Mondo Nuovo inizia a giocare le sue carte migliori, indagando nel bisogno della ragazza di costruirsi un proprio "nido", un ambiente in cui si senta accettata, sicura, compresa. Un posto da condividere solo con chi, nella sua vita, è realmente importante. Il fatto che questa forma di emancipazione avvenga all'interno di una discarica, tra cianfrusaglie "gettate" via ed "abbandonate", è senza dubbio esemplificativo dell'eccellente lavoro di contestualizzazione operato dal team.
    Paradossalmente, Il Mondo Nuovo mostra le sue lievi debolezze proprio quando cerca di far combaciare i diversi tasselli del racconto, accennando - ad esempio - al ruolo dello spacciatore Frank e alle problematiche della famiglia Prescott. L'unico timore è che Deck Nine non riesca a concludere, collegare e approfondire a dovere le tematiche "parallele" alla vicenda di Chloe e Rachel: all'epilogo della trilogia manca infatti soltanto un singolo episodio, ed in circa tre ore di durata (in linea con la longevità "standard" della serie), forse alcuni elementi potrebbero non ritagliarsi il giusto spazio.

    Ma è una paura che, per quanto legittima, tende ad affievolirsi nell'attimo in cui la sinergia tra le protagoniste tocca vette elevatissime, alle volte superiore a quella che univa Max e Chloe, riconfermandoci l'indiscutibile maestria degli autori. Oscillando tra la poesia e l'ironia, il romanticismo e la malinconia, il penultimo capitolo si fa quindi ancora più potente del predecessore: le fasi di gioco più pacate, ritratto di una quotidianità ipocrita e perbenista, incarnano il perfetto collante per il "dramma" che verrà, fungendo da eccellente preludio alla imminente "tempesta" emotiva (e non è un caso, se la recita scolastica della Blackwell Academy sia proprio The Tempest di Shakespeare). La storia di Life is Strange, d'altronde, si svolge sempre all'insegna delle calamità: un temporale nella prima stagione, ed un terrificante incendio nel prequel, che si prepara a divorare Arcadia Bay con le sue fiamme inestinguibili e la sua pioggia di cenere. Ed il finale di Il Mondo Nuovo, molto furbo e superbamente sceneggiato, è un fuoco che ci ha davvero polverizzato il cuore.

    Life is Strange: Before the Storm Life is Strange: Before the StormVersione Analizzata PlayStation 4Deck Nine mette in scena una bellissima pièce teatrale videoludica, della quale noi siamo i registi: un palco su cui si avvicendano attori e drammaturghi, e dove prende forma uno spettacolo d'impressionante potenza emotiva. Il leitmotive de Il Mondo Nuovo è la forza salvifica della “recitazione”: la finzione scenica diventa così metafora della maschera sociale che tutti noi, giorno per giorno, siamo costretti ad indossare. Le protagoniste trovano invece il coraggio di liberarsi dai ruoli che gli altri hanno scelto per loro, scardinando le logiche previste dal “copione” ed esprimendo in totale autonomia le proprie emozioni. Onirico, delicato e triste, eppure al contempo pieno di speranza, il secondo e penultimo capitolo della miniserie Before The Storm è un piccolo prodigio di scrittura, un perfetto prologo all'ultimo, e potenzialmente formidabile, atto della trilogia. Se prima dell'uscita di Svegliati non sentivamo l'assoluta esigenza di questo prequel, adesso non riusciamo più a farne a meno: è come se l'opera di Deck Nine fosse divenuta un tassello imprescindibile dell'universo narrativo di Life is Strange. Senza attendere che cali definitivamente il sipario, insomma, noi abbiamo già dato il via ad un concerto di scroscianti applausi.

    8.4

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