Recensione Luigi's Mansion Dark Moon

Luigi torna a disinfestare la magione. E lo fa alla grande!

Recensione Luigi's Mansion Dark Moon
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Disponibile per
  • 3DS
  • Luigi's Mansion vive da anni nei ricordi sognanti di milioni di fan. Rappresenta, assieme ad Eternal Darkness, una di quelle "comete" dell'era GameCube che hanno scandito una vera e propria epoca d'oro per la casa di Kyoto: un momento di sincero accordo e di armonia, forse mai più replicato, in cui la vibrante visione creativa del publisher si sposava con uno sperimentalismo insistito, portando sulla scena prodotti nuovi, colorati, ingenui, preziosi.
    Fu il tempo, per intenderci, di Pikmin e di Resident Evil 4, di Super Mario Sunshine. E' proprio per questa sua connessione connessione con un periodo tanto prolifico che l'arrivo di Luigi's Mansion 2 viene salutato dai fan con estatico entusiasmo. Creduto spacciato, il brand viene invece recuperato e trascinato su Nintendo 3DS, per merito di una software house che già in passato ha regalato moltissime soddisfazioni agli appassionati della Grande N.
    Next Level Games, del resto, è il team responsabile di Mario Strikers e Punch Out!!!!, due prodotti hanno davvero spopolato su Wii (in termini di consensi del pubblico più che di vendite). Con Luigi's Mansion 2: Dark Moon, il team canadese conferma che il suo stile e la sua filosofia sono così vicini a quelli della Nintendo "storica", che è quasi impossibile distinguere suoi prodotti dai "lavori interni" pensati e sviluppati in Giappone. Dark Moon, ve lo anticipiamo, è uno di quei videogiochi davvero unici per stile e dinamiche: un prodotto coraggioso e nuovo, sperimentale eppure minuziosamente controllato. Divertente, e soprattutto genuino. Ed è attualmente una delle migliori esclusive disponibili su 3DS.

    Un gioiello!

    Le cose sembrano andare per il meglio, a Cupavalle. L'influsso della luna scura, un misterioso artefatto che risplende nel cielo della vallata, ha un effetto calmante sui fantasmi che popolano i manieri e le vecchie torri abbandonate. Stranamente, i dispettosi ectoplasmi hanno quindi smesso di far danni, ed il bizzarro professor Strambic può studiarli come meglio crede. Peccato che la luna di cristallo, d'un tratto, vada in pezzi, ed fantasmi si facciano immediatamente irrequieti: cacciano il professore dal suo laboratorio, rapiscono i suoi "assisToad", e tornano a combinare disastri in tutti i cupi manieri della zona.
    Per rimettere le cose a posto il professore convoca d'urgenza il povero Luigi, che nonostante la tremarella dovrà prestarsi di nuovo a fare l'eroe, tornando ad imbracciare il Poltergust.
    Fin dai primi momenti Luigi's Mansion 2 rapisce e conquista il giocatore. Dark Moon è un titolo confezionato in maniera deliziosa, il cui comparto narrativo è tenuto in piedi da una meticolosa attenzione per i dettagli e le ricercatezze. La storia procede proprio grazie alle gesta del giocatore, che deve semplicemente ripulire i manieri e le fabbriche di Cupavalle dalla presenza ectoplasmica, recuperando i cinque frammenti della luna scura. L'ombra di un'enorme presenza con un piano ben preciso per seminare il panico si manifesta molto avanti nel gioco, ed a spingere il plot troviamo semplicemente una serie di situazioni buffe e un po' paradossali, e le istruzioni del professore. Eppure questo incedere un po' "meccanico" e guidato della narrazione viene condito con una quantità incredibile di trovate brillanti e raffinate. Le risatine di Strambic, i gemiti di Luigi che proprio non ne vuol sapere di abituarsi al "pixeltrasporto", un vecchio DS (fat!) utilizzato come strumento di comunicazione, ed il fare un po' trafelato dello strampalato professore creano un contesto tutto particolare, che lascia sempre divertiti ed incuriositi.
    Non si può certo dire che sia la narrazione il primo motore di Luigi's Mansion 2: c'è invece, a stimolare il giocatore, il senso curioso della scoperta, ravvivato dalle stramberie dei personaggi e dal fare di Luigi, che sa "tenere la scena" in maniera perfetta: goffo e un po' impacciato, insicuro, procede con la sua sagoma dinoccolata negli androni scuri delle case infestate, mentre la sua voce rimbomba nelle stanze deserte. E gongola poi, canticchiando di gioia, quando nonostante il tremore delle ginocchia riesce puntualmente a rimettere a posto le cose.
    Ed è questa caratterizzazione limpida e sintetica dei protagonisti, unita ad uno stile artistico con molto carattere, che rendono Luigi's Mansion 2: Dark Moon un vero e proprio gioiello. Il tema musicale diffonde un alone lugubre che dal claustrofobico laboratorio di Strambic si estende in tutta la vallata, dove cui spuntano fabbriche abbandonate e torri tetre, ed il tutto si scontra con i colori sgargianti di fantasmi dispettosi ed il fare comunque spensierato dei personaggi, in un mix davvero unico che valorizza al meglio una delle ambientazioni più riuscite della storia Nintendo.

    Struttura che vince...

    Il gameplay di Luigi's Mansion 2: Dark Moon è in buona parte ripreso dal primo capitolo, rinvigorito però da un'inedita struttura a livelli che scandisce la progressione, e da qualche aggiunta che aumenta lo spessore ludico della produzione. Nei panni del temerario (?) idraulico in verde, il nostro compito sarà sempre quello di esplorare le fatiscenti strutture che spuntano a Cupavalle, catturando i fantasmi che le infestano grazie quello che è a tutti gli effetti un poderoso aspirapolvere. Luigi's Mansion 2 è, come il suo predecessore, un titolo che fa dell'esplorazione curiosa il suo fulcro, lasciando che l'utente si diverta a scoprire i mille segreti di un ambiente ricchissimo, misterioso, pieno di enigmi e marchingegni diabolici.
    Nel corso delle prime missioni, in cui il professore ci chiederà di recuperare questo o quell'oggetto, ci vengono introdotte le dinamiche di base. L'uso del Poltergust è ovviamente al centro della scena: è grazie al suo "risucchio" che si compie la maggior parte delle azioni disponibili, mettendo in moto ventole e ingranaggi, o più semplicemente aspirando tende, ragnatele e tappeti. Ed ovviamente fantasmi. Gli ectoplasmi che si aggirano per i lugubri manieri devono necessariamente finire nel serbatoio del Poltergust, ed il sistema per catturarli è quello che tutti ricordiamo: dapprima vanno storditi con un flash della nostra torcia, che li lascia scombussolati per pochi istanti, e poi si può cominciare l'operazione di cattura. Mentre vengono "imbrigliati" dalla bocca di aspirazione del Poltergust, i poveri fantasmi cercano in ogni modo di liberarsi: ognuno ha però una soglia di resistenza: basterà far puntare i piedi al nostro luigi, inclinando la leva analogica nella direzione opposta a quella in cui stanno scappando, per sfiancarli, dandogli magari il "colpo di grazia" con un deciso strattone, che si carica appunto opponendosi alla loro fuga.

    "La line-up del 3DS si arricchisce di un titolo prezioso, che si distanzia nettamente da tutta l'offerta ludica concorrente, per inseguire una sua visione creativa rara e particolare. Un esempio di come ancora oggi si possano valicare i confini di genere, ed inseguire il nuovo"

    Il sistema funziona benone: è semplice, intuitivo, reso però interessante proprio dalle caratteristiche dei vari fantasmi, che nel corso dell'avventura attaccheranno in gruppo ed escogiteranno diverse strategie per mettere Luigi in difficoltà. Troveremo infatti spettri che indosseranno elmi ed occhiali da sole per proteggersi dal flash della torcia, fantasmi travestiti da mummia che vanno prima "spogliati" tirando le bende che li avvolgono, ectoplasmi che fuggono velocemente e si rintanano all'interno di vari oggetti e pure creature aggressive che si difendono lanciandoci addosso oggetti di ogni tipo. Il sistema per risucchiare i nemici richiede abilità, tempismo e prontezza di riflessi: non tanto nelle prime fasi dell'avventura, ma più avanti quando le stanze si fanno sempre più popolose. Idealmente si può caricare il lampo della torcia per stordire più fantasmi contemporaneamente e risucchiarli tutti insieme, ma spesso succede che mentre ne teniamo uno in scacco, gli altri di divertano a farci dispetti di ogni tipo. Bisogna allora schivare i loro attacchi, perdendo però la carica dello "strattone finale" che ci permette di catturare il fantasma di turno. Serve insomma una strategia ragionata, ed una discreta attenzione, se non si vuol finire col perdere tutti i cuori che segnalano la salute del nostro prode eroe.
    L'operazione di cattura, proprio per via della vasta gamma di spettri che incontreremo, è quindi piuttosto interessante e ben studiata, anche se non diremmo che si tratta della componente principale di Luigi's Mansion 2. In Dark Moon, infatti, quello che più conta è l'attenta perlustrazione degli ambienti di gioco, ricchissimi di stimoli, spunti, stanze segrete. Quella di Luigi è una sorta di "indagine paranormale" che lo porta a curiosare in ogni angolo. Spesso questa l'operazione è necessaria per procedere nell'avventura, raggiungendo gli obiettivi che il professore ci indica. Ma la maggior parte delle volte è il giocatore che si attarda negli androni, alzando ed abbassando lo sguardo, ed avvicinandosi agli oggetti in cui si nascondono monete, banconote e gemme. Le soluzioni adottate dal team di sviluppo, da questo punto di vista, sono eccezionali, e sembrano davvero inesauribili. Utilizzando il fascio multicolore della torcia si possono anche rivelare oggetti maliziosamente celati dai fantasmi: alle volte ponti e porte che ci permettono di avanzare, altre volte marchingegni e cassetti in cui ficcare il naso per aumentare il gruzzolo raccolto nel corso dello stage. E poi ci sono grumi di ragnatele a cui dar fuoco per liberare la strada, palloncini che, incastrati nel tubo del Poltergust, si possono gonfiare per ottenere una piccola mongolfiera improvvisata, e poi ancora mille oggetti da tirare: tende, fiori, leve, le "lingue" di certe piante carnivore. Dark Moon, insomma, invoglia l'utente a concentrarsi massimamente su tutte le possibilità offerte dall'ambiente, senza tralasciare neppure un dettaglio.

    L'avventura, come si diceva, è divisa in stage, e per ogni ambientazione ce ne sono cinque, più un boss finale da affrontare per recuperare un pezzo della Luna Scura. Ogni livello ha degli obiettivi precisi, e ci conduce di volta in volta in parti nuove del maniero che stiamo attualmente esplorando. Il replay value è garantito proprio dal numero di collezionabili e segreti: in ogni stage c'è un Boo ben nascosto, ed un certo numero di gemme davvero difficili da recuperare. Il sistema di valutazione a tre stelle invoglia anche a completare lo stage nel minor tempo possibile, perdendo pochi cuori, e raccogliendo più monete.
    Il tutto funziona (e spinge a rigiocare anche le sequenze già affrontate) anche grazie all'estrema vivacità del level design, che raramente si sofferma sulle stesse soluzioni, ed invece propone un'ottima alternanza di situazioni: ora scontri più serrati, ora puzzle ambientali ben congegnati, ora un po' di sano backtracking, condotto sempre sul filo del rasoio. Mistero ed atmosfera non vengono mai a mancare, ed anche l'ironia che fa da sfondo alla produzione è ben dosata, quasi fossimo di fronte ad un Ghostbuster in salsa "mariesca".
    Ottime anche le ambientazioni, che spaziano con leggerezza fra i clichè dell'horror, ora recuperando le atmosfere da casa infestata del vecchio episodio, ora conducendoci in capanni logori tipo "Cabin in the Wood", ora invece portandoci in una brevissima escursione archeologica a tema egizio. Anche l'orrore "meccanico" della Fabbrica di Orologi è perfetto per caratterizzare un titolo originalissimo nelle scelte.
    Anche la selezione di extra è un punto di forza di Luigi's Mansion 2, fra livelli a tempo da sbloccare ed un comparto Multiplayer che risulta in ultima analisi molto divertente. Le modalità cooperative trascinano quattro giocatori all'interno di una torre generata randomicamente, mentre di piano in piano si dovranno catturare tutti i fantasmi nascosti in giro, o trovare la botola che ci conduce verso il livello successivo. Non si tratta ovviamente di una modalità centrale nell'economia complessiva della produzione (anche perchè terminare l'avventura vi terrà impegnati per una decina di ore abbondanti), ma almeno è un game mode ben ponderato, che si fa forza dell'originalità del concept di base.
    La line-up del 3DS, quindi, si arricchisce di un titolo prezioso, che si distanzia nettamente da tutta l'offerta ludica concorrente, per inseguire una sua visione creativa rara e particolare. Un esempio di come ancora oggi si possano valicare i confini di genere, ed inseguire il nuovo.
    Espressivo il comparto tecnico e la direzione artistica: il colpo d'occhio è funestato solo da un po' di aliasing, e sul fronte texture non siamo ai livelli di Resident Evil Revelation. Però la costruzione poligonale delle ambientazioni è piena ed abbonda di dettagli, e la cura per gli effetti di luce, vero e proprio fiore all'occhiello di Luigi's Mansion 2, è innegabile. Se lo stile complessivo richiede quindi colori più uniformi e poca abbondanza di mappe superficiali, il team non lesina sugli effetti. Il 3D è utilizzato a vole in maniera molto originale, con una buona profondità in aggetto.
    L'impasto sonoro si compone di effetti indovinati per le "voci" di Strambic e Luigi, e di una serie di brani sempre tematicamente molto affini al contesto, perfetti per sottolineare l'atmosfera un po' misteriosa ma sempre leggera di Dark Moon.

    Luigi's Mansion Dark Moon Luigi's Mansion Dark MoonVersione Analizzata Nintendo 3DSLuigi's Mansion 2: Dark Moon è uno dei migliori titoli pubblicati da Nintendo negli ultimi anni. Quasi una vera e propria Killer Application, almeno se si guarda con gli occhi ancora sognanti di tanti fan di vecchia data. Il titolo griffato Next Level Games incarna appieno quello spirito che la casa di Kyoto ha portato avanti nei suoi anni d'oro: di coraggioso sperimentalismo, sostenuto dalla viva capacità di giocare e scherzare anche con la propria iconografia, reinventando personaggi e costruendo ambientazioni nuove, ma in linea con i canoni stilistici che da sempre hanno distinto la Grande N. Dark Moon, come il suo predecessore, è un titolo difficile da ascrivere ad un genere particolare. E' un gioco d'avventura, in cui l'esplorazione divertita sostiene un incedere sempre vario, che non disdegna qualche momento di “azione arcade” un po' più sostenuto. Ma ciò che risplende è il minuzioso lavoro di level design, applicato ad ambienti che si evolvono, dialogando costantemente con il giocatore. E' una magia rara fatta di cure lungimiranti e perizia artigianale. Per tutti questi motivi, Dark Moon è un videogioco da non lasciarsi scappare: un afflato di originalità in un mercato troppo spesso monotono e paludoso.

    9

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