Dopo 2 lunghi anni di trepidante attesa, approda finalmente anche su console uno dei massimi esponenti dei giochi d'azione per Pc. Sebbene di primo acchito possa essere catalogato come un semplice clone dell'immenso Grand Theft Auto, ricalcandone di fatto la meccanica di gioco e la struttura a missioni, Mafia riuscì ad imporsi sia alla critica che al pubblico grazie ad una ambientazione molto accattivante e, allo stesso tempo, molto ben caratterizzata. Infatti la vostra avventura si svolgerà in una non ben specificata città Americana degli anni '30, periodo in cui a comandare vi erano le famiglie mafiose con il benestare (ma ovviamente tutto ha un prezzo...) della Polizia. Ed è proprio la maniacale riproduzione dell'america anti-proibizionista uno dei punti chiave del successo del gioco, ma allo stesso tempo ne è pure la causa dell'immancabile polverone mediatico che si era creato al momento del lancio. Polemiche ovviamente ingiustificate, visto che è vero che viene rappresentata con estrema dovizia una tematica molto poco “ludica”, ma è altrettanto vero che il tutto viene fatto con un taglio decisamente “cinematografico” e “distaccato”, nel senso che si crea un percorso parallelo tra le vicende di Thomas Angelo, il protagonista, e la vita reale del giocatore. In fondo, con tutta la spazzatura e la violenza che ci viene proposta quotidianamente dalla televisione, non mi sembra il caso di fare i finti moralisti.
Trama
In una notte di classica routine lavorativa, il tassista Thommy Angelo si trova in mezzo ad un inseguimento, con relativa sparatoria, tra le 2 famiglie mafiose più potenti ed influenti della città. Il nostro umile protagonista si troverà obbligato ad aiutare i 2 scagnozzi del Don Salieri, usciti malconci dallo scontro a fuoco, seminando gli arcigni nemici, e conducendoli al bar del loro boss, che ovviamente vi ripagherà non soltanto con denaro, ma anche con la disponibilità di restituire il favore. Aiuto che ben presto verrà richiesto da Thommy, visto che gli uomini di Morello, rintracciato il taxi, lo hanno demolito con chiaro scopo intimidatorio. E' così che il nostro “eroe” imparerà a sue spese che “non tutti possono toccare il fango senza insozzarsi”. La storia si svilupperà in 22 missioni, che ripercorreranno i punti focali di 8 anni di “onorata carriera” tramite la sempre più abusata tecnica del flashback. Gli intermezzi, realizzati con la grafica del gioco, sono densi d'atmosfera, e vi faranno rivivere le emozioni dell'epoca del terrore per antonomasia.
Conversione
Purtroppo, però, uno degli aspetti meglio riusciti nella versione Pc, vale a dire lo splendido motore grafico, nella conversione ha perso notevolmente smalto. La città ricreata su Pc era viva, credibile e dettagliata; quella presente su Xbox sfiora il ridicolo, con texture che ricordano i titoli per Psone (e neanche di ultima generazione...), animazioni a dir poco legnose e un frame rate sorprendentemente instabile. Soprattutto le sezioni di guida, che poi occupano la maggior parte del tempo, risultano minate da questi difetti, a cui non si può non aggiungere un notevole ridimensionamento del campo visivo, che causa preoccupanti Pop Up, e una totale assenza di vita cittadina; scordatevi la vivacità che brulicava in Vice City, in Lost Heaven al massimo incontrerete un paio di macchine ed una manciata di passanti. “Dulcis in fundo”, sarete frequentemente al cospetto della schermata di caricamento, che vi annoierà per quasi un minuto. Niente di insormontabile se ciò accadesse solo all'inizio di ogni missione, ma visto che il gioco deve caricare (che cosa poi?) ogni qual volta si passa da un quartiere all'altro (sono 3 in totale), e visto che ciò può succedere più volte nell'arco di un livello, capirete il mio sconforto. Più curate le sezioni a piedi, soprattutto negli interni, molto dettagliati, ma in questo caso a dare del filo da torcere è una telecamera che non sempre svolge adeguatamente il suo dovere. Inoltre, spesso verrete colpiti dai nemici, pur essendo riparati dietro ad un muro o ad una porta, il che crea grande frustrazione, vista la precisone dell'I.A. e la vostra salute che si esaurisce con pochi colpi. Non fatevi però ingannare da quel “complimento” fatto all'I.A.; infatti, vi potrebbe capitare che riempiate di piombo due mafiosi sconsolatamente passivi ai vostri attacchi; o ancora, di vedere persone inermi immobilizzate in mezzo alla strada: tutti bug che dimostrano come il team di sviluppo avrebbe potuto sicuramente fare di più per rendere l'esperienza più coinvolgente. Ottimo, invece, il comparto sonoro: ad un doppiaggio completamente in italiano di ottima fattura, si uniscono dei buoni effetti perfettamente mixati ad una colonna sonora che accompagna al meglio ogni singolo istante di gioco.
Gameplay
Fortunatamente, a mantenere su buoni livelli questo titolo è l'esaltante gameplay. Mafia ha una struttura a missioni molto rigida e consequenziale, il che lo rende più vicino a the Getaway che a GTA. Nonostante ciò, la varietà dei compiti da svolgere è lampante fin dalle prime missioni: inseguimenti, sparatorie, gare su circuiti; ce ne sarà veramente per tutti i gusti. Aggiungeteci un gran numero di auto disponibili(una cinquantina), ed un elevato numero di armi, molto varie (si va dalla classica mazza da baseball al leggendario mitragliatore a tamburo Thompson) e realistiche, ed il gioco è servito. Inoltre, il sistema di controllo adottato, sebbene notevolmente meno intuitivo della versione Pc, è il meglio che si potesse ottenere sul pad Xbox, con sezioni a piedi che rievocano i controlli di giochi come Hitman, e quelle in macchina simili in tutto e per tutto a GTA. L'utilizzo delle auto realmente presenti negli anni '30 è però al contempo sia un pregio che un difetto: infatti, difficilmente supererano le 70 miglia orarie, per cui scordatevi gli adrenalinici inseguimenti a cui eravamo ben abituati con GTA. Un difetto da non sottovalutare è anche l'auto salvataggio; sebbene possa sembrare di primo acchito una caratteristica positiva, ai fini del gameplay si rivela un'arma a doppio taglio, finendo con lo scandire in maniera fastidioisa le missioni più lunghe. Il problema è che non si può creare un salvataggio alternativo, il che implica che riusciate a concludere la missione con l'energia che vi è rimasta nella sezione precedente. Vista la difficoltà di alcuni passaggi, difficilmente, se avrete poca energia, riuscirete a portare a termine il vostro compito in pochi tentativi, anche a causa della rarità di volte in cui incapperete in desiderati medikit. Se poi ritorniamo sul discorso che prima di ogni tentativo dovrete affrontare un caricamento, capirete come ciò risulti frustrante. Il gioco presenta anche altre modalità, ma che risultano ai fini della longevità indiscutibilmente inutili, visto che saranno prevalentemente caratterizzate dalle pessime sezioni di guida: “Corsa”, prevede una serie di gare a bordo dei bolidi dell'epoca; “Fatti un giro”, invece, offre la possibilità di esplorare la città, sia in auto che a piedi, racimolando qualche soldo affrontando sparatorie con altri gangster o commettendo atti vandalici di varia natura.
Conclusioni
Nonostante i numerosi difetti tecnici riscontrati, non me la sento di bocciare un titolo che regala tante ore (una ventina) di sano divertimento, oltre che un'atmosfera degna delle migliori produzioni Hollywoodiane. Il rammarico rimane, visto che potenzialmente era un titolo da comprare ad occhi chiusi, ma consiglio comunque l'acquisto a chiunque non si fermi soltanto all'aspetto tecnico, ma desideri trovare nei giochi soprattutto una giocabilità d'alto livello e un coinvolgimento tipico delle migliori produzioni cinematografiche.
Mafia arriva su Xbox: la recensione
Leggi la nostra recensione e le opinioni sul videogioco Mafia arriva su Xbox: la recensione - 395
Intro
Dopo
2 lunghi anni di trepidante attesa, approda finalmente anche su console uno dei
massimi esponenti dei giochi d'azione per Pc. Sebbene di primo acchito possa
essere catalogato come un semplice clone dell'immenso Grand Theft Auto,
ricalcandone di fatto la meccanica di gioco e la struttura a missioni, Mafia
riuscì ad imporsi sia alla critica che al pubblico grazie ad una ambientazione
molto accattivante e, allo stesso tempo, molto ben caratterizzata. Infatti la
vostra avventura si svolgerà in una non ben specificata città Americana degli
anni '30, periodo in cui a comandare vi erano le famiglie mafiose con il
benestare (ma ovviamente tutto ha un prezzo...) della Polizia. Ed è proprio la
maniacale riproduzione dell'america anti-proibizionista uno dei punti chiave
del successo del gioco, ma allo stesso tempo ne è pure la causa
dell'immancabile polverone mediatico che si era creato al momento del lancio.
Polemiche ovviamente ingiustificate, visto che è vero che viene rappresentata
con estrema dovizia una tematica molto poco “ludica”, ma è altrettanto vero che
il tutto viene fatto con un taglio decisamente “cinematografico” e “distaccato”,
nel senso che si crea un percorso parallelo tra le vicende di Thomas Angelo, il
protagonista, e la vita reale del giocatore. In fondo, con tutta la spazzatura e
la violenza che ci viene proposta quotidianamente dalla televisione, non mi
sembra il caso di fare i finti moralisti.
Trama
In una notte di classica routine
lavorativa, il tassista Thommy Angelo si trova in mezzo ad un inseguimento, con
relativa sparatoria, tra le 2 famiglie mafiose più potenti ed influenti della
città. Il nostro umile protagonista si troverà obbligato ad aiutare i 2
scagnozzi del Don Salieri, usciti malconci dallo scontro a fuoco, seminando gli
arcigni nemici, e conducendoli al bar del loro boss, che ovviamente vi ripagherà
non soltanto con denaro, ma anche con la disponibilità di restituire il favore.
Aiuto che ben presto verrà richiesto da Thommy, visto che gli uomini di Morello,
rintracciato il taxi, lo hanno demolito con chiaro scopo intimidatorio. E' così
che il nostro “eroe” imparerà a sue spese che “non tutti possono toccare il
fango senza insozzarsi”. La storia si svilupperà in 22 missioni, che
ripercorreranno i punti focali di 8 anni di “onorata carriera” tramite la sempre
più abusata tecnica del flashback. Gli intermezzi, realizzati con la grafica del
gioco, sono densi d'atmosfera, e vi faranno rivivere le emozioni dell'epoca
del terrore per antonomasia.
Conversione
Purtroppo, però, uno degli aspetti meglio
riusciti nella versione Pc, vale a dire lo splendido motore grafico, nella
conversione ha perso notevolmente smalto. La città ricreata su Pc era viva,
credibile e dettagliata; quella presente su Xbox sfiora il ridicolo, con texture
che ricordano i titoli per Psone (e neanche di ultima generazione...), animazioni
a dir poco legnose e un frame rate sorprendentemente instabile. Soprattutto le
sezioni di guida, che poi occupano la maggior parte del tempo, risultano minate
da questi difetti, a cui non si può non aggiungere un notevole ridimensionamento
del campo visivo, che causa preoccupanti Pop Up, e una totale assenza di vita
cittadina; scordatevi la vivacità che brulicava in Vice City, in Lost Heaven al
massimo incontrerete un paio di macchine ed una manciata di passanti. “Dulcis in
fundo”, sarete frequentemente al cospetto della schermata di caricamento, che vi
annoierà per quasi un minuto. Niente di insormontabile se ciò accadesse solo
all'inizio di ogni missione, ma visto che il gioco deve caricare (che cosa
poi?) ogni qual volta si passa da un quartiere all'altro (sono 3 in totale), e
visto che ciò può succedere più volte nell'arco di un livello, capirete il mio
sconforto. Più curate le sezioni a piedi, soprattutto negli interni, molto
dettagliati, ma in questo caso a dare del filo da torcere è una telecamera che
non sempre svolge adeguatamente il suo dovere. Inoltre, spesso verrete colpiti
dai nemici, pur essendo riparati dietro ad un muro o ad una porta, il che crea
grande frustrazione, vista la precisone dell'I.A. e la vostra salute che si
esaurisce con pochi colpi. Non fatevi però ingannare da quel “complimento” fatto
all'I.A.; infatti, vi potrebbe capitare che riempiate di piombo due mafiosi
sconsolatamente passivi ai vostri attacchi; o ancora, di vedere persone inermi
immobilizzate in mezzo alla strada: tutti bug che dimostrano come il team di
sviluppo avrebbe potuto sicuramente fare di più per rendere l'esperienza più
coinvolgente. Ottimo, invece, il comparto sonoro: ad un doppiaggio completamente
in italiano di ottima fattura, si uniscono dei buoni effetti perfettamente
mixati ad una colonna sonora che accompagna al meglio ogni singolo istante di
gioco.
Gameplay
Fortunatamente, a mantenere su buoni livelli questo titolo è
l'esaltante gameplay. Mafia ha una struttura a missioni molto rigida e
consequenziale, il che lo rende più vicino a the Getaway che a GTA. Nonostante
ciò, la varietà dei compiti da svolgere è lampante fin dalle prime missioni:
inseguimenti, sparatorie, gare su circuiti; ce ne sarà veramente per tutti i
gusti. Aggiungeteci un gran numero di auto disponibili(una cinquantina), ed un
elevato numero di armi, molto varie (si va dalla classica mazza da baseball al
leggendario mitragliatore a tamburo Thompson) e realistiche, ed il gioco è
servito. Inoltre, il sistema di controllo adottato, sebbene notevolmente meno
intuitivo della versione Pc, è il meglio che si potesse ottenere sul pad Xbox,
con sezioni a piedi che rievocano i controlli di giochi come Hitman, e quelle in
macchina simili in tutto e per tutto a GTA. L'utilizzo delle auto realmente
presenti negli anni '30 è però al contempo sia un pregio che un difetto:
infatti, difficilmente supererano le 70 miglia orarie, per cui scordatevi gli
adrenalinici inseguimenti a cui eravamo ben abituati con GTA. Un difetto da non
sottovalutare è anche l'auto salvataggio; sebbene possa sembrare di primo
acchito una caratteristica positiva, ai fini del gameplay si rivela un'arma a
doppio taglio, finendo con lo scandire in maniera fastidioisa le missioni più
lunghe. Il problema è che non si può creare un salvataggio alternativo, il che
implica che riusciate a concludere la missione con l'energia che vi è rimasta
nella sezione precedente. Vista la difficoltà di alcuni passaggi, difficilmente,
se avrete poca energia, riuscirete a portare a termine il vostro compito in
pochi tentativi, anche a causa della rarità di volte in cui incapperete in
desiderati medikit. Se poi ritorniamo sul discorso che prima di ogni tentativo
dovrete affrontare un caricamento, capirete come ciò risulti frustrante. Il
gioco presenta anche altre modalità, ma che risultano ai fini della longevità
indiscutibilmente inutili, visto che saranno prevalentemente caratterizzate
dalle pessime sezioni di guida: “Corsa”, prevede una serie di gare a bordo dei
bolidi dell'epoca; “Fatti un giro”, invece, offre la possibilità di esplorare
la città, sia in auto che a piedi, racimolando qualche soldo affrontando
sparatorie con altri gangster o commettendo atti vandalici di varia natura.
Conclusioni
Nonostante i numerosi difetti tecnici riscontrati, non me la sento di
bocciare un titolo che regala tante ore (una ventina) di sano divertimento,
oltre che un'atmosfera degna delle migliori produzioni Hollywoodiane. Il
rammarico rimane, visto che potenzialmente era un titolo da comprare ad occhi
chiusi, ma consiglio comunque l'acquisto a chiunque non si fermi soltanto
all'aspetto tecnico, ma desideri trovare nei giochi soprattutto una giocabilità
d'alto livello e un coinvolgimento tipico delle migliori produzioni
cinematografiche.
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