Recensione Magic 2015 - Duels of the Planeswalkers

Un faticoso viaggio tra i piani, alla scoperta delle nuove carte di Magic: the Gathering.

Recensione Magic 2015 - Duels of the Planeswalkers
Articolo a cura di
Disponibile per
  • Xbox 360
  • iPad
  • Mobile Gaming
  • Pc
  • Xbox One
  • Pur restando pressoché identico nella forma e nei contenuti, il franchise videoludico precedentemente conosciuto come Duel of the Planeswalkers cambia nome e oggi titola più semplicemente Magic 2015, svincolandosi in parte dalle tematiche dei viaggiatori planari - i Planeswalkers appunto - e trasformandosi quindi in un più generico videogame basato sul gioco di carte collezionabili di Wizards of the Coast. L’ambizione del titolo di Stainless Games (Carmageddon) è costruirsi una nuova identità, trasformandosi in un videogame più libero, completo che non viva all’ombra del gioco di carte vero e proprio, bensì al suo fianco. In seguito ad un’intervista con il community manager italiano e dopo le anticipazioni dell’E3, abbiamo finalmente messo le mani sull’edizione completa del gioco, uscita qualche giorno fa e disponibile su PC, console e dispositivi mobile. Siete pronti a pescare sette carte e duellare?

    MAGHI ALLE PRIME ARMI

    Duels of the Planeswalkers fu, sin dalla sua prima edizione, una serie videoludica creata con il principale scopo di avvicinare nuovi utenti al popolare franchise Magic: l’Adunanza (o Magic: the Gathering, per gli anglofili). Costruirsi il grimorio, tappare la carta, fare mulligan...tutti termini tecnici ed espressioni che il giocatore di Magic conosce molto bene, ma che l’utente a digiuno non sa affatto. Il primo scopo di un titolo di questo tipo è quindi spiegare per filo e per segno le regole - semplici ma non sempre immediate - di Magic: l’Adunanza.
    In Magic vestiamo i panni di potenti incantatori che, attraverso il lancio di incantesimi e creature da evocare, combattono tra di loro per difendere sé stessi e i propri domini. Il tutorial è completo e molto ben realizzato. Il primo match introduce al giocatore novizio le basi e le più importanti regole del gioco: si parla di Mana, Terre, Tap e meccaniche di combattimento.

    "Duels of the Planeswalkers fu, sin dalla sua prima edizione, una serie videoludica creata con il principale scopo di avvicinare nuovi utenti al popolare franchise Magic: l’Adunanza."

    Il secondo incontro spiega invece la differenza tra creature normali e volanti, facendo così luce su quello che si può tranquillamente considerare come uno degli aspetti chiave del gioco di carte collezionabili: il duello tra creature. I restanti capitoli introduttivi commentano invece le restanti magie a disposizione del giocatore, ovvero stregonerie, incantesimi e istantanei, e lo fanno proiettando l’utente in situazioni di gioco esemplificative, sempre di facile e immediata risoluzione. Il tutorial si avvale anche di una voce narrante (in italiano) che guida passo-passo nell’apprendimento delle varie nozioni ludiche. Fortunatamente è possibile saltare i 5 livelli che compongono il tutorial, evitando inutili perdite di tempo nel caso si conoscano già le regole del popolare card game. Affrontando questi livelli si entra in contatto con tutti e 5 i colori (o mana, se preferite), senza dimenticare l’incolore, meglio conosciuto come il dominio degli artefatti.
    La serie videoludica ispirata al gioco di carte creato da Richard Garfield si è però evoluta col tempo, avvicinando non solo i giocatori in cerca di un piccolo passatempo e i semplici curiosi (grazie anche ai prezzi aggressivi e alle versioni mobile dell’anno passato), ma anche i giocatori che già conoscono molto bene il CCG e le sue intricate dinamiche.
    La campagna per il giocatore singolo è relativamente breve: 25 livelli suddivisi in 5 categorie, una per ogni piano astrale che compone il complesso multiverso di Magic, nonché le espansioni uscite nel corso degli ultimi anni. Pur essendo possibile selezionare il livello di difficoltà più consono alle proprie abilità - tra Mago, Arcimago e Planeswalker - non sarà difficile portare a termine una modalità single player che si rivela fin troppo scarna e scevra di particolari novità. Mancano infatti all’appello le sfide, viste nelle precedenti edizioni ma purtroppo mancanti in questa nuova incarnazione, e altre modalità che avrebbero potuto far gola tanto agli appassionati quanto ai giocatori novizi. Parliamo quindi di un single player troppo lineare e poco convincente, che non riesce purtroppo a giustificare il (pur contenuto) prezzo del titolo.

    IL MULTIPLAYER E I DECK PERSONALIZZATI.

    Il multiplayer assume, nella nuova edizione 2015, un ruolo di rilievo, diventando la modalità di gioco principale anche grazie ad una discreta possibilità di personalizzare il proprio deck. Si entra nella modalità multigiocatore selezionando l’icona apposita nel menù principale, scegliendo tra partita veloce, personalizzata o crea nuova partita. È contemplato il gioco con uno, due o tre giocatori contemporaneamente, però non si può correggere il tiro con alcuna opzione, tantomeno selezionare tra distinte modalità o varianti. Si affianca un pannello che raccoglie tutti i nostri dati di gioco e le statistiche relative alla partite giocate, vittorie, sconfitte e altre curiose informazioni circa le carte giocate in carriera e ai deck più utilizzati. Tale tabella risulta però poco utile all’atto pratico, perché accessibile solo dal menù principale e mai contestualizzata ai match online o al conseguimento degli obiettivi della campagna principale.
    Il deck builder ci permette finalmente di costruire un mazzo da zero, svincolando una volta per tutte il giocatore dai pre-built deck e dai mazzi dual-colour selezionabili al primo avvio del gioco. Sfortunatamente il sistema di building sfrutta anche un’interfaccia relativamente scomoda en un po' lenta, specialmente parlando dell’edizione PC, navigando con l’ausilio del mouse.

    "Il deck builder ci permette finalmente di costruire un mazzo da zero, svincolando una volta per tutte il giocatore dai pre-built deck selezionabili al primo avvio del gioco. "

    A questo giro i colori più forti sono il nero e il rosso, supremazia ottenuta soprattutto grazie a delle creature estremamente efficaci, stregonerie, incantesimi e una discreta velocità di casting delle magie (il mazzo minotauri è davvero devastante). Segue a ruota il bianco, con le sue solite carte per ripristinare punti vita e creature con volare; il blu sfoggia le tipiche carte per assemblare un bel control deck mentre il verde si rivela meno interessante rispetto a quanto preventivato.
    Ad ogni partita vinta ci viene garantito un booster pack grazie al quale possiamo ingrassare la nostra personale collezione e customizzare il deck. Le carte ivi contenute sono ovviamente del tutto casuali e, proprio come quando apriamo una vera bustina di Magic, contengono 11 carte comuni, 3 non comuni e 1 rara. A queste si aggiungono le rare mitiche (molto più difficili da trovare, circa una ogni otto pacchetti) e le foil (quelle metallizzate, per intenderci).
    La nuova edizione di Magic 2015 ibrida il business model classico a quello free-to-play ormai in voga. A fianco di multiplayer e deck builder troviamo infatti lo store, che permette di acquistare carte ed espansioni tra tutte quelle disponibili nel gioco. Diventa così possibile sbloccare immediatamente tutte le carte di ogni singolo set a 4,99 € l’uno, oppure una soluzione “all-in-one” disponibile sborsando immediatamente 17,99 €. Se invece si preferisce un approccio più “classico” e meno dispendioso (dipende dal punto di vista in realtà), è sempre possibile acquistare buste casuali da aprire come fossimo al cospetto del vero e tradizionale gioco di carte Magic. Il negozio offre anche pacchetti casuali di carte foil per i maniaci del collezionismo.

    NON FACCIAMONE UNA QUESTIONE TECNICA

    Il card game non è certo un genere che fa della grafica e del comparto musicale un vanto. Magic ricalca pienamente questo stereotipo, mostrandosi essenziale sia sotto il profilo visivo che dal punto di vista audio. Il campo di battaglia è semplice, minimale, con una decorazione geometrica che spezza la monotonia del tavolo di gioco. I colori predominanti sono il bianco e il nero, che favoriscono la lettura delle carte poste sul campo di battaglia e aiutano il giocatore a concentrarsi sulla partita. Il problema più grande sono le texture, che purtroppo risultano slavate e poco definite, soprattutto quella della plancia, ma anche il dorso delle carte. Basilari le animazioni e pochissimi gli effetti grafici di magie e permanenti.
    Il comparto sonoro è relativamente povero, tanto in termini di effetti quanto per la selezione musicale.

    Magic 2015 - Duels of the Planeswalkers Magic 2015 - Duels of the PlaneswalkersVersione Analizzata PCMagic: l’Adunanza si conferma ancora una volta il Re dei giochi di carte collezionabili, primo in assoluto e ancora capostipite del genere. Il trading card game realizzato da Richard Garfield e lanciato ormai più di vent’anni fa è infatti molto tecnico, tattico e ricco di meccaniche raffinate che riescono a mettere in secondo piano il fattore “fortuna”, unico vero neo dei card game. Ma il gioco digitale ispirato al famoso TCG di Wizards of the Coast perde purtroppo la sfida con la concorrenza a causa di un sistema di gestione della Pila ancora poco convincente, così come una gestione di carte e deck ancora “rigidamente impostati”, almeno se dobbiamo fare il paragone con Hearthstone (inevitabile infatti il confronto diretto con il titolo Blizzard) ma anche con la restante concorrenza del ramo Free-to-Play (ormai sono tantissimi i CCG, tra PC e mobile). Il deck builder manca di pulizia e immediatezza, mentre gameplay, sistema di gestione dei turni e timer necessitano di una decisa revisione. Lo store interno si rivela inoltre particolarmente invasivo, soprattutto per via di alcune carte Premium ottenibili solo mediante acquisto con carta di credito. Per la casa nord americana è ora di cambiare formula, realizzando qualcosa di più affine all’odierno business model e quindi all’utenza.

    5.5

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