Recensione Magic: The Gathering - Battlegrounds

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Recensione Magic: The Gathering - Battlegrounds
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Il Card Game per
eccellenza

Magic: The Gathering è senza
ombra di dubbio il simbolo dei trading card game, i giochi di carte
collezionabili, tanto cari agli abitanti degli Usa e da oltre un decennio in
voga anche qui da noi. Cavallo di battaglia della Wizards of the Coast, il gioco
si basa è ispirato al genere “fantasy”, il mondo dei vari D&D e Lord of the
Rings, per intenderci. Il suo enorme successo non poteva quindi che portare ad
una trasposizione videouludica dell'idea di gioco, così originale quanto
popolare. Già in passato la Wizards ha collaborato con diverse software house
allo scopo di rendere il suo format appetibile anche agli smanettatori di
joypad, ma questa volta, grazie ad Atari, è riuscita ad andare oltre, proponendo
un titolo che unisce strategia e destrezza, al fine di catturare un target ben
più vasto ed eterogeneo.

Battleground

Se nella versione cartacea il nostro campo di
battaglia, peraltro fittizio, è rappresentato al più da un tavolo, in questa
rivisitazione sviluppata dai Secret Level dovremo scendere in delle vere e
proprie arene, armandoci di magie, creature e incantesimi. Il concept è
piuttosto simile a quello di un picchiaduro, per intenderci: due maghi si
affrontano in un rettangolo di gioco (piuttosto simile a quello di un campo da
pallavolo) diviso in due parti, ognuna di competenza esclusiva, con lo scopo di
ridurre a zero i punti vita dell'altro. Detta così sembrerebbe uno Street
Fighter a distanza, a botta di palle di fuoco e colpi simili, ma Battlegrounds,
questo il nome di questa versione di Magic, è qualcosa in più di una semplice
lotta bruta: è strategia, prontezza di riflessi e astuzia. Distanziandosi in
parte dal card game, qui non dovremo pescare o scartare carte, bensì avremo già
impostato il nostro libro delle magie, dal quale potremo decidere di evocarne
fino a 10, divise tra creature, stregonerie e incantesimi. Le prime sono quelle
più importanti del gioco, e corrispondono per lo più a figure simili a quelle
cartacee, con punti “mana”, attacco e difesa. A tal proposito, apriamo una
piccola parentesi (doverosa) sul mana: ogni magia, infatti, qualunque essa sia,
ha un costo, misurato in punti mana. Essi corrispondono, dunque, al “carburante”
necessario per castare le magie, proprio come nella versione originale del
gioco. Il mana può essere guadagnato raccogliendo delle gemme disseminate lungo
il campo di battaglia, o ottenuto nel corso del tempo, premendo ripetutamente il
tasto Y. Ogni giocatore, infatti, ha un indicatore dei punti mana,
indispensabili per poter lanciare le armi nel proprio arsenale, rappresentato da
tanti pallini quanti sono i punti a disposizione. Ogni volta che guadagneremo un
punto si illuminerà uno di questi cerchietti (rossi) e potremo utilizzare, a
secondo del costo di lancio, una delle magie a nostra disposizione. Per
attaccare il nostro avversario possiamo disporre, come detto, di creature dotate
di propri punti ferita e punti d'attacco, indipendenti dal mago che le ha
evocate. Queste possono essere evocate in un qualunque punto del proprio campo,
dal quale si dirigeranno verso il mago nemico. Molto spesso, anzi quasi sempre,
accadrà che le nostre creature troveranno degli “intoppi” lungo la strada:
creature nemiche. Ogni qual volta si presenterà una situazione del genere, verrà
ingaggiato un duello nel duello, dal quale, ovviamente, uscirà vincitrice la
creatura con più punti vita. Tuttavia, per spuntarla dovrà pagare un prezzo, in
quanto l'antagonista sottrae comunque i suoi punti d'attacco ai punti ferita
del nemico ancora in vita. Oltre alle creature, i maghi possono darsi battaglia
usufruendo di stregonerie e incantesimi di ogni genere ma, mentre le prime hanno
un carattere per lo più offensivo ma limitato, le seconde sono per lo più delle
“modifiche” da apportare al gioco o alle creature da noi utilizzate. In ogni
caso entrambe possono influire sul comportamento delle nostre creature, sebbene
alcune possano essere direttamente rivolte al mago nemico.

Magic d'un giocatore

Avete tutti gli
elementi per essere un mago con i fiocchi, ma la vostra bacchetta magica è il
joypad: ora sta a voi. Darsi da fare non è semplice, poiché Battlegrounds
richiede notevole dimestichezza per poter padroneggiare al meglio il libro delle
magie. A disposizione avremo un tasto per ogni tipo di magia, grazie al quale
accederemo ad un sottomenu (inerente al genere selezionato) dal quale è
possibile selezionare nello specifico la magia desiderata. In totale avremo a
disposizione ben dieci magie tra le quali scegliere, e vi assicuriamo che non è
uno scherzo saperle gestire tutte, in quanto molto spesso saremo costretti a
scorrere velocemente lungo le pagine del libro riguardanti una stessa tipologia
di magie. Ogni magia, infatti, una volta selezionato il genere (ricordiamo:
creature, stregonerie e incantesimi), può essere selezionata premendo uno degli
stessi tre tasti di cui sopra (A, B, X) ai quali è stata assegnata. Nel caso in
cui, però, avremo preparato nel nostro libro più di tre magie per un genere,
saremo costretti a scorrere le pagine alla ricerca di quelle seguenti. Roba da
velocisti.

Scenari

Ideato per essere un gioco collettivo, Magic esprime la sua vera
essenza nel gioco multiplayer. Non a caso, la scelta di portare milioni di
appassionati a sfidarsi nella comunità “Live!” di Xbox non può che essere più
che condivisibile. Le modalità in singolo sono piuttosto ridotte, sebbene
rappresentino il primo e importante punto di contatto con la natura del gioco
che, come abbiamo più volte ribadito, non richiede affatto una conoscenza
approfondita della sua versione cartacea. La “missione”, in primis, è l'iter
necessario da seguire per specializzarsi nei duelli, padroneggiando al meglio
tutte le magie. Discorso a parte vale per la modalità arcade, nella quale
potrete scegliere tra diversi personaggi, alcuni da sbloccare, e creare il
vostro libro delle magie. Entrambe le modalità possono arricchire le vostre
conoscenze, regalandovi, in particolare per quella arcade, maghi specializzati
in uno dei cinque elementi che contraddistinguono il potere magico. Inoltre, se
avete voglia di allenarvi prima della prossima sfida online, potete sempre
cimentarvi nella modalità duello contro la cpu, testando la vostra abilità e il
libro delle magie.

Campo
tecnico

Piuttosto lineare, Battlegrounds presenta una grafica
non particolarmente impressionante. Si ha la netta sensazione che le creature e
i personaggi, molto simili al genere Morrowind, manchino della definizione che
meritavano, essendo la parte principale del gameplay. Gli scenari non sono poi
superlativi e mancano di originalità, risultando spesso molto piatti e
ininfluenti. Va detto, tuttavia, che la fluidità di gioco resta accettabile
anche in presenza di un numero elevato di creature sul campo di battaglia e, a
tal proposito, perfetta e puntuale ci è sembrata la telecamera mobile sulla
scena, in perfetto stile picchiaduro tridimensionale. Decisamente anonimo è il
reparto sonoro, farcito di effetti mediocri. I personaggi evocano le magie ad
alta voce, scelta molto azzeccata, ma questa è l'unica nota che rende
l'atmosfera più avvincente. Per musiche degne andate a “chi l'ha visto”.
Merita la sufficienza nonostante tutto, perché obbiettivamente il gioco non
lasciava spazio a molta fantasia, a dispetto del genere al quale si
ispira.

Il commento

Magic The Gathering - Battlegrounds è un titolo piacevole,
interessante e immediato. Il gameplay è piuttosto lineare, e il sistema di
controllo, sebbene ostico all'inizio, può essere padroneggiato facilmente
grazie all'ottima modalità di apprendimento. Grazie all'unione di strategia e
azione poi, risulta piuttosto originale, nonostante il gioco al quale si ispira
sia quasi un “cult” per gli adolescenti e i giovani degli ultimi quindici anni.
La possibilità di sfidare gli stregoni di tutto il mondo è sicuramente un motivo
in più per scegliere di trascorrere qualche ora di divertimento tra draghi e
incantesimi. Per tutti.

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