Recensione Mario & Luigi Paper Jam Bros.

Paper Mario si unisce all’iconico duo di fratelli idraulici nell’ultimo capitolo della serie JRPG targata AlphaDream, che mescola le meccaniche classiche del brand a succose novità ludiche in un’esperienza fresca e sorprendentemente stimolante.

Recensione Mario & Luigi Paper Jam Bros.
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  • 3DS
  • Il tempo passa per tutti. Per Mario, beniamino dalla fama transgenerazionale e dall'identità ormai camaleontica, il discorso non si può tuttavia esaurire a questa sola affermazione. L'autunno appena trascorso ha presentato due casi esemplari di come lo scorrere degli anni possa in effetti fare un baffo all'icona videoludica in sé, ma non necessariamente a tutti i prodotti che ne ospitano le imprese. Ecco quindi che Super Mario Maker ha dimostrato come una formula di gioco classica, quando è classica sul serio, non ha timore di esibire con fierezza i suoi trascorsi alle nuove leve del gaming, ed anzi è ancora ben in grado d'infiammare la community. Di contro gli spin-off del panciuto idraulico, di recente sceso in campo in Mario Tennis: Ultra Smash con un po' di fiatone in eccesso, paiono molto più sensibili alla prova del tempo. Una prova alla quale deve oggi sottoporsi anche la serie di Mario & Luigi, aspettata al varco dall'utenza più esigente poiché inciampata nel 2013 in un episodio -Dream Team Bros. per Nintendo 3DS- assai meno energico dei precedenti. Come evitare lo stallo? La risposta, nella visione di Nintendo e AlphaDream, sta nella commistione con un noto universo di carta parallelo da sempre apprezzatissimo dai fan irriducibili, che qui diventa perno dell'avventura senza però scardinare le principali fondamenta del brand. Il risultato dell'operazione è Mario & Luigi: Paper Jam Bros., nient'altro che il segnale deciso di come il pensionamento, per questo particolare filone "mariesco" in formato RPG, debba ancora, inderogabilmente essere rimandato.

    Thank you, Mario. But our princesses are in another castle.

    Chiusa la parentesi sull'Isola Guanciale, l'inossidabile coppia d'eroi in bretelle torna finalmente a una quotidianità più rassicurante. Ma la quiete, si sa, non può durare a lungo nel Regno dei Funghi. Luigi, incaricato da un Toad d'investigare su uno spiffero proveniente dalle segrete del castello di Peach, si spaventa per l'uscita improvvisa di un topo dalla parete per poi, impacciato come sempre, andare ad urtare una piccola libreria dimenticata, dalla quale cade a terra un tomo misterioso. Dal suo interno fuoriesce d'improvviso un vortice fatto di Toad, Goomba, Koopa Troopa e altri personaggi conosciuti in versione cartacea, che scoperchia letteralmente il tetto dell'edificio e infine sparpaglia il suo vivace contenuto sulla superficie del reame intero. Incaricati dalla principessa -e dalla sua nuova controparte pieghevole- di rimettere ordine tra le due dimensioni inavvertitamente mischiate, i fratelli Mario partono dunque alla volta di una nuova avventura, funestata dall'ipotesi che se Bowser dovesse malauguratamente incontrare il suo doppio bidimensionale, potrebbe fare più danni del consueto. E quando il problema è doppio, la soluzione dev'essere quantomeno tripla: Paper Mario, nuovo arrivato d'eccezione, non impiegherà molto a unirsi al team d'idraulici in forma tonda e a sorreggerne l'impresa con le proprie inimitabili abilità materiche. Pretendere da un titolo della serie Mario & Luigi una trama profonda o articolata sarebbe un errore in partenza, eppure abbiamo sempre apprezzato la capacità dei narrative designer di trattare canovacci sempre molto semplici in maniera leggera e deliziosa. Semmai, rispetto all'episodio scorso, Mario & Luigi: Paper Jam Bros. compie un passo in avanti considerevole in termini di qualità generale di scrittura. Si parte naturalmente dalla convivenza forzata dei due universi in scena per densificare un umorismo giocato sull'equivoco e sulla comicità fisica, per cui, per esempio, diverte vedere i due Bowser azzuffarsi di continuo per divergenze di vedute criminali, oppure assistere all'evasione di Paper Mario quando rinchiuso in gattabuia, poiché evidentemente in grado d'assottigliarsi e passare tra le sbarre della sua cella. Strappano più d'un sorriso anche le numerose trovate metaludiche -non di rado i nemici rubano all'utente parti dell'interfaccia, poi da riconquistare in battaglia- così come i dialoghi, qui più che mai impregnati di una corposa dose di autoreferenzialità. Vi siete sempre chiesti come Peach viva la sua sorte di eterna rapita? Questa potrebbe essere l'occasione giusta per scoprirlo. La risposta, peraltro, potrebbe lasciare molti utenti storici di stucco.

    Carta e ciccia

    A prologo archiviato il giocatore viene quindi accolto da un mondo familiare, un Mushroom Kingdom che non prevede stacchi formali nel passaggio da un'area alla successiva, nonostante tutti i dungeon risultino perfettamente distinguibili fin dal primo approccio. Per raggiungere il castello di Bowser sarà necessario percorrere ambienti noti quali deserti, foreste verdeggianti, spiagge assolate e montagne di bianco velate, tutti luoghi da scandagliare da cima a fondo al fine di avanzare nella vicenda. Dal punto di vista artistico Mario & Luigi: Paper Jam Bros. si rifugia dunque tra i confini del già visto, laddove, rispetto a Dream Team Bros., il titolo è sicuramente più gradevole in termini estetici. Merito soprattutto della compresenza con l'inconfondibile stile bidimensionale già collaudato negli anni da Intelligent Systems, che qui supporta -e a tratti fin offusca- una simil-tridimensionalità ancora lontana dall'essere eccellente.

    Al di là di questo, il Regno dei Funghi può stavolta contare su un level design strutturalmente ricco, in cui enigmi ambientali di foggia variegata permettono via via di sperimentare le neonate possibilità di mutua interazione dell'inedito trio di eroi. La sinergia tra i protagonisti permetterà ora di distruggere pietre enormi con una triplice martellata combinata, ora di roteare l'uno sugli altri per formare una trivella umana e procedere sottoterra, e in più, cortesia del Mario pieghevole, i tre potranno all'occorrenza raccogliere oggetti altrimenti inaccessibili o coprire le distanze tra piattaforme specifiche. Ai puzzle le fasi esplorative affiancano qua e là particolari minigiochi, alcuni facenti parte integrante della progressione narrativa, altri invece avulsi dalla principale mappa di gioco e da richiedere specificamente presso i Centri Lakitu. In questi casi l'utente è chiamato a raggruppare un certo numero di Toad di carta impauriti, che essendo tali tendono a mimetizzarsi nello scenario o fuggire da chiunque gli vada appresso. I minigame variano da queste estrose "caccie al tesoro" a classici time trial, finanche a trovate un po' più particolari, tra le quali spiccano rapide sfide di logica e brevi sezioni stealth contro attenti squadroni di Shy Guy-sentinelle.

    Portare a termine tali sfide è fondamentale per avanzare nel racconto, poiché i simpatici funghetti piegabili, allorché liberati dalla propria diffidenza, si uniscono a Toadette nella progettazione dei cosiddetti Modelloni, sorta di origami giganti alla base delle tanto chiacchierate Papercraft Battle. Qui il giocatore, alla guida dei suddetti scatoloni raffiguranti Mario e compagni, ha il compito di sbaragliare gli eserciti di cartone nemici respingendone gli assalti e poi caricandoli da vicino, recuperando vigore alla bisogna per mezzo di un semplicistico rhythm game. Le battaglie tra Modelloni rappresentano di certo l'aspetto meno riuscito di Mario & Luigi: Paper Jam Bros., poco divertenti a causa di un sistema di controllo parecchio scomodo e impacciato, e in più molestate da una gestione della telecamera a dir poco problematica. Per fortuna si tratta di fasi circoscritte a pochissimi momenti della campagna, nient'affatto in grado di sminuire l'apprezzabilissima varietà di situazioni messe in scena. Va premiata, peraltro, la volontà del development team di sveltire la progressione rispetto al precedente lavoro per 3DS; un'evidenza che nei momenti adventure si concretizza nella possibilità del trio di girovagare lungo lo scenario in corsa, e inoltre nella libertà di accelerare gli eventi scriptati tramite pressione del tasto R. Una vera manna, soprattutto a fronte dei -pur esigui- momenti di backtracking.

    Tre contro tutti

    Immancabili come l'acqua in tavola, all'interno di Mario & Luigi: Paper Jam Bros. tornano poi i combattimenti a turni, che tuttavia, rispetto al passato, guadagnano qui un livello di complessità assolutamente inedito. Si parte dal solito, semplicissimo set di regole base: a ogni personaggio è abbinato un input singolo, con i consueti pulsanti A e B associati rispettivamente a Mario e Luigi, e in più il tasto Y dedicato al neoarrivato in due dimensioni. I due idraulici in carne e pixel possono al solito attaccare gli sgherri di Bowser per mezzo di un salto in testa raddoppiabile se eseguito con la giusta cadenza, oppure di una poderosa martellata, anch'essa più efficace quando agevolata dal corretto tempismo. Tornano anche gli Attacchi Fratelli, tra colpi speciali già noti e graditissime aggiunte pregne d'inventiva coreografica. Le novità vere, ancora una volta, giungono però dalla presenza nel party di Paper Mario, il quale possiede anzitutto l'abilità di sestuplicarsi perdendo un turno d'attacco. Le sei copie gli consentono di sferrare altrettanti balzi concatenati in capo a un singolo avversario oppure, a discrezione dell'utente, una martellata multipla a più villain in contemporanea. Laddove il colpo rivale andasse malauguratamente a segno e fosse d'entità inferiore o uguale al numero di emuli in campo, essi inoltre si sacrificheranno per proteggere il loro creatore, il quale, una volta perduto il personale "scudo vivente", sarà quindi vulnerabile alla furia nemica finché deciderà di evocare altre copie. Il silenzioso Mario di carta è poi la chiave per sferrare gli Attacchi Trio, spettacolari e devastanti combo ritmiche che tramutano i malcapitati in fogli A4 per poi esporli alla coordinazione dei tre protagonisti, ora intenti a usarli come aquiloni, ora impegnati a bersagliarli in un palleggio di squash, e così via in altre soluzioni ai limiti del pirotecnico. La buona notizia è che quanto fin qui descritto, a differenza di Dream Team Bros., è lasciato quasi totalmente alla libera pratica del videogiocatore, non più costretto a estenuanti spiegazioni scritte e al contempo supportato da una serie di guide e tutorial da consultare a propria discrezione. Avere il pieno controllo di tre personaggi in campo, comunque, è una skill acquisibile solo esercitandosi tanto in attacco quanto, soprattutto, in fase di difesa. Incontrando spesso gruppi misti di cattivi in tre e due dimensioni diviene fondamentale analizzarne i numerosi pattern offensivi per contrattaccare con criterio, tenendo bene a mente che i comportamenti non variano soltanto in base al nemico, ma anche alla sua "consistenza". Gli scontri, in Mario & Luigi: Paper Jam Bros., sono quanto mai tesi e articolati, e raggiungono vette di difficoltà non comuni per la serie soprattutto durante le boss fight, davvero ostiche in mancanza di riflessi pronti e di una buona tattica alle spalle.

    Anche l'orientamento strategico della produzione AlphaDream subisce oggi un ulteriore approfondimento. Come sempre è importante equipaggiare i singoli character con vestiti e accessori volti ad accrescerne le statistiche al di fuori del normale level up, e inoltre il trio avrà presto modo di sfruttare negli scontri particolari carte collezionabili in cambio di speciali Punti Stella, poi ricaricabili menando le mani. Da acquistare presso i Negozi Toad o vincere in battaglia, le carte vanno organizzate all'interno di un mazzo da dieci, dal quale poi il software estrarrà fino a tre pezzi usufruibili durante la lotta in corso. Le carte hanno gli effetti più disparati, e variano da quelle che rinforzano temporaneamente le statistiche a quelle atte ad infliggere danni agli avversari senza sacrificare turni. In più, per chi in possesso di New 3DS o di un lettore NFC, il gioco offre l'opportunità di sfruttare gli amiibo dei personaggi contenuti in quest'avventura -eccezion fatta per Baby Bowser, inspiegabilmente incompatibile- al fine di trasformare specifiche carte amiibo in carte personalizzate. Queste ultime sono particolarmente potenti e non riciclabili, presenti nell'in-game in quantità ridotta e quindi da utilizzare con una certa parsimonia. Tale trovata, nient'affatto vincolante in termini di gameplay, ci è parsa sicuramente sfiziosa, purtroppo assoggettata alla necessità di avere la statuetta di riferimento sempre a portata di mano. Il che, con la naturale portabilità del prodotto, tende inevitabilmente a stridere.

    Mario & Luigi Paper Jam Bros Mario & Luigi Paper Jam BrosVersione Analizzata Nintendo 3DSAndando oltre ogni più rosea aspettativa, Mario & Luigi: Paper Jam Bros. s'impone come uno dei capitoli più freschi e frizzanti dell'intera produzione GdR incentrata sulla collaborazione dei fratelli Mario. L'operazione di crossover con l'universo di carta, lontana dal risultare posticcia, porta in dote nuove meccaniche che si riversano con convinzione tanto nel viavai lungo la mappa di gioco, qui assai più asciutto e vivace che nella sonnacchiosa iterazione del 2013, quanto nel cuore turn-based che da sempre rende la saga pulsante. Sorprende, peraltro, l'estrema versatilità di un titolo che non ha paura di volgere lo sguardo verso un impianto ruolistico-strategico ben più stratificato e stimolante dell'ordinario, e che tuttavia non tradisce affatto la propria fanbase, dispensando in filigrana aiuti e guide pratiche a chiunque non fosse interessato a mettersi alla prova un po' più del solito. Non c'è molto da recriminare a un'esperienza dove gli scivoloni sono davvero poco avvertibili -le battaglie tra Modelloni, però, andrebbero presto dimenticate. Impazienti di conoscere il futuro di Mario e Luigi allorché -presumibilmente- orfani del cugino cartaceo, il consiglio, tanto per i fan quanto per i curiosi, è di godere appieno di questo nuova, splendida avventura. Tanto più che il periodo, per concedervi un regalo, si presta alla perfezione.

    8.5

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