Recensione Mario Party 6

Sesta festa per Mario e amici. E questa volta si va avanti anche di notte...

Recensione Mario Party 6
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  • Let's Party... again!

    Sette anni. La serie di Mario può già vantare ben sette anni e sei episodi, uno all'anno tenendo conto dello sfalsamento tra Europa e Giappone, dove in Giappone il debutto è stato nel lontano dicembre 1998 con cadenza Natalizia per ogni capitolo, mentre in Europa si dovrà aspettare marzo dell'ultimo anno del millennio per poter impersonare Mario e Co. nel gioco dell'oca Nintendiano.
    Serie nata su Nintendo64 con un grandissimo successo, questa console può vantare altri due seguiti prima del salto a 128 bit con Mario Party 4, grazie al quale la serie ha avuto una notevole ascesa di popolarità, trovando il filone che porterà alla casa di Kyoto notevoli introiti ogni Natale.
    E nonostante la "monotonia" della saga, a causa di una meccanica difficile da stravolgere e quindi con poche innovazioni da un episodio all'altro, dove l'acquisto sembra valere solo per i nuovi tabelloni e i divertentissimi minigiochi, ogni capitolo è diverso dall'altro e quindi anche un acquisto obbligato per i fan. Ma questa volta lo sforzo per ottenere qualcosa di diverso c'è stato, grazie al microfono contenuto nel gioco!

    Mario Party?

    Malgrado la serie abbia così tanti anni alle spalle, sono molti i giocatori che ignorano cosa sia Mario Party, guardando con amletica curiosità le immagini di gioco su giornali e internet o il box del gioco nei negozi, chiedendosi in cosa consiste questo bizzarro titolo con protagonisti Mario e i suoi inseparabili amici del Regno dei Funghi. Meglio dunque delucidare le menti dei giovani neofiti su questo particolare titolo: Mario Party altro non è che la versione riveduta, modernizzata e digitalizzata del classico gioco dell'oca, dove dovremo avanzare nel tabellone, a seconda del punteggio segnato dal lancio del dado, per ottenere il maggior numero di stelle e diventare le Super Star.
    Dopo aver deciso le regole del gioco, cioè il numero di turni, i giocatori umani o comandati dalla CPU (il numero dei partecipanti è sempre quattro), e il tabellone (è possibile scegliere fra va vari tabelloni, tutti ambientati nei fantastici mondi marieschi), si decide l'ordine di turno tirando il dado. E così lo scopo diventa raggiungere la casella con la stella per primi e comprare quest'ultima. Una volta ottenuto il sorridente astro, ne comparirà un'altro in un posto diverso e così via finché non finiranno i turni.
    Ma per acquistare le stelle serve il vile denaro, che si ottiene grazie ai minigiochi a fine turno.
    E sarà a seconda della casella in cui saranno fermi i giocatori a decidere il tipo di minigioco: se un giocatore è fermo in un casella di colore diverso dagli altri (cioè su una rossa mentre gli altri sono tutti su quelle blu o viceversa) allora ci sarà un minigioco uno contro tre, se tutti sono fermi su caselle dello stesso colore ci sarà una sfida tutti contro tutti e infine caselle uguali a coppie ci sarà appunto un minigioco due contro due.
    Ma il come nel gioco dell'oca ci sono anche gli imprevisti, a seconda della casella in cui finirete: se le caselle blu sono quelle "normali" dove guadagnerete tre monete, dovete sperare di non finire nelle caselle rosse dove il vostro patrimonio scenderà di tre, ma soprattutto sarà da temere la casella di Bowser, che il suo unico intento è far perdere monete o stelle a tutti i giocatori. Poi non mancano le caselle evento, dove capitandoci succederà qualcosa (se favorevole o meno dipenderà dalla casella), le caselle Donkey Kong, dove il sorridente primate dopo aver menato le mani in Jungle Beat aiuterà i giocatori regalando monete o facendo partecipare a minigiochi, gli spazi Duello dove due giocatori si sfideranno ottenere la posta in palio scelta all'inizio, cioè monete o stelle, e infine le caselle Fortuna dovrà tramite una roulette potranno cambiare le sorti della gara con scambi di stelle, monete o altro, magari proprio all'ultimo turno!

    Assieme a Lucio e Ombretta

    Di certo la trama non è mai stata il punto di forza degli episodi di Mario Party, partendo dal primo dove le partite erano imbastite per decidere chi era la SuperStar, fino a questo dove Lucio e Ombretta, il Sole e la Luna, litigano per sapere chi passa meno inosservato, così Mario e gli amici per porre fine al battibecco decidono di organizzare un Mario Party, in modo da poter raccogliere il maggior numero di stelle e sfruttare il potere di queste per riappacificare i due.
    Così i due neopersonaggi nintendiani ci faranno da Cicerone nel fantastico mondo di questo Mario Party, spiegandoci le regole e le modalità presenti.
    Dopo il ridicolo video iniziale ci si ritrova nel menù principale molto carino, rappresentato da un villaggio come nel capitolo originale, con una stupenda colorazione pastellosa. Oltre alle classiche opzioni dove settare le caratteristiche, troviamo la Banca Stelle, dove sarà possibile spendere le stelle acquistate, Modalità Party, quella principale, Minigiochi dove giocare ai vari minigiochi, Solotu per i giocatori solitari e infine la Modalità Voce, per poter dilettarsi con il microfono.
    Ma prima di passare al setaccio le modalità disponibile, è importante far notare che l'entrata di Lucio e Ombretta non è marginale: infatti, quando si giocherà alla modalità classica Party con gli amici, ogni tre turni ci sarà l'alternarsi tra giorno e notte influendo sul tabellone di gioco: per esempio le caselle DK diventeranno caselle Bowser, i negozi dove comprare le palline chiuderanno d notte e altre variazioni a seconda del tabellone, come passaggi impraticabili o zone accessibili solo con l'oscurità o viceversa, tutto ciò rendendo le partite ancora più interessanti.

    Questa volta faccio da solo

    Il tallone d’Achille della serie è sempre stato la modalità in singolo. Benché il gioco sia incentrato quasi esclusivamente sul multiplayer, non va dimenticato che si deve dare importanza anche alla modalità in Single Player. Sicuramente Hudson va encomiata per gli sforzi di colmare questa lacuna, ma i risultati sono sempre stati abbastanza deludenti, risultando negli episodi precedente sempre poco appetibile in singolo dopo poche partite. Se in Mario Party 5 si cominciava a scorgere qualcosa, con l’eliminazione di tempi morti e una modalità esclusivamente per il singolo, in questo sesto capitolo si può dire di aver centrato un obiettivo che difficilmente è migliorabile. Oltre ad aver creato un’apposita modalità Solotu, abbastanza longeva e interessante, si è velocizzato notevolmente il gioco eliminando quasi del tutto i tempi morti.
    Dopo aver spiegato le vele della nave Solotu, sarà utile farsi spiegare da Lucio e Ombretta in cosa consiste questa particolare modalità: praticamente sono presenti tre minitabelloni che constano dalle 15 alle 30 caselle dove sono presenti solo caselle speciali con scontro uno contro tre, tutti contro tutti, a coppie, duello,bowser, evento, oltre la casella finale rarità.
    Questa modalità è una sorte di rischiatutto: lo scopo è riuscire a raccattare il maggior numero di monete e minigiochi, vincendo quest’ultimi, facendo attenzione a non cadere fuori dal tabellone o farvi rubare tutto da Bowser... Cadere fuori dal tabellone? Certo, qui non ci sono le classiche tavole concentriche, bensì sarà un percorso che inizia da un punto e finisce con un minigioco rarità: se con il numero di dati oltrepasserete il numero massimo delle caselle perderete tutto ciò che avete accumulato! Oppure finendo nella caselle di Bowser, se perderete ad uno dei suoi minigiochi, potrete dire addio al vostro prezioso bottino... Comunque per i meno temerari sarà possibile abbandonare la partita in qualsiasi momento senza rimetterci nulla, se non alcune monete assegnate per particolari eventi che vengono distribuite a fine gioco (per esempio finendo esattamente nell’ultima casella otterrete 100 monete, terminando la partita con successo).
    I minigiochi vinti saranno poi disponibili nella modalità Minigiochi, che potrete giocarli scegliendoli voi oppure tramite particolari variazioni come Ponte delle sfide, Albero delle cinquine, Monte dei duelli, Parco Decathlon o Tunnel della tenacia, dove secondo il regolamento previsto potrete dilettarvi con gli amici.
    Le monete raccolte sia in Solotu che in Party diventeranno stelle, sperperabili nella Banca Stelle: sarà possibile acquistare nuove opzioni di gioco, tabelloni, personaggi, segreti, le pagine del libro dei Miracoli e molto altro, aumentando notevolmente la longevità

    Scusa, potresti ripetere?

    Credo sia giunto il momento di passare alla novità esclusiva della serie: il microfono! Già, questo sesto capitolo può vantare l’uso del microfono che va inserito nello slot memory due.
    Purtroppo quello che sarebbe dovuto essere l’asso nella manica di questo gioco, si rivela una mezza delusione. Sorvolando sul pessimo design estetico, il funzionamento tecnico è ottimo, rileva le parole in modo chiaro e quasi mai capita che vengano fraintese le nostre intenzioni. La delusione sta proprio nell’uso di questo nel gioco.
    Innanzitutto sono solamente sei i minigiochi che potranno capitare in modalità Party che sfruttano l’accessorio, e naturalmente solo quelli uno contro tre. Per ovviare al problema si è creata una modalità Voce apposita dove oltre a dilettarsi ad uno dei minigiochi, sarà possibile giocare in Singolo a Sprint Stella, dove per ottenere la vittoria si dovrà comandare oralmente il nostro alter-ego virtuale fino alle fine di uno dei tre percorsi disponibili, dicendo “Avanti”, “Salta”, “Su” o “Giù” e “Mario Party” quando sarà necessario l’aiuto di tre vostri compagni; sicuramente un’idea carina, ma è inevitabile il disagio causato, soprattutto in presenza di estranei!
    Fonoquiz è sicuramente la modalità migliore, dove si partecipa con almeno un amico ad un quiz di 10 domande sul mondo di Mario, con lo scopo di indovinare i personaggi dall’ombra oppure domande di memoria. Se inizialmente è interessante e divertente, purtroppo la facilità delle domande, soprattutto per i nintendari esperti, e la ripetitività delle domande, alla lunga annoia.
    Malgrado l’interessante idea di questa periferica, non si è riusciti sfruttarla appieno, annoiando e diventando ridicola a lungo andare, divertendo solo i più piccoli.

    Sei la SuperStella!

    Sorvolando su certe scelte di traduzione come SuperStella anziché SuperStar, non resta che analizzare la modalità principale, quella Party.
    E qui ci troviamo di fronte a grosse novità, anche se potrebbero risultare rischiose! Nei precedenti Mario Party le regole dei tabelloni erano sempre le stesse, la scelta di questi si basava solo sull’ambientazione e sulla difficoltà. Qui invece si è voluto stravolgere la cosa: se la prima tavola L’albero delle meraviglie o Il Laboratorio del Dr. Strambic sono le classiche “ottieni il maggior numero di stelle per vincere”, negli altri tabelloni le regole cambiano! Per esempio nella baia di DK la stella è situata sempre nello stesso posto, ma c’è Bowser in agguato che a turni prenderà il suo posto; oppure nel Lago Gelato ogni giocatore partirà con cinque stelle e lo scopo sarà sguinzagliare i catenacci per rubare le stelle agli avversari; oppure ancora nel Luna Park, dove l’alternarsi di giorno e notte è determinante, potrete comprare più stelle in blocco.
    Stravolgere il classico regolamento avrebbe potuto essere rischioso, ma Hudson ha fatto un ottimo lavoro!
    Inoltre tornano le classiche palline da lanciare nelle caselle o su se stessi per attivare particolari funzioni, come lanciare più dadi, rubare monete agli avversari o molto altro.
    Inoltre, come detto in precedenza, la velocità del gioco è aumentata notevolmente, che con tagli di animazioni inutili, tediosi discorsi e altro non possono che giovare al titolo Nintendo. Per i veterani della serie, nonostante la novità introdotte, possono star certi che non resteranno delusi dai tabelloni disponibili.

    La pastellosità Nintendosa

    Sia graficamente che a livello sonoro nulla di anomalo, ci troviamo di fronte alle classiche caratteristiche alla quale Nintendo ci ha abituato: tutto molto colorato, pastelloso, buona grafica e animazioni, nonché effetti sonori e classiche musichette.
    Nulla di stravolgente e che serva soffermarsi più di tanto, il nuovo capitolo riprende direttamente dagli ultimi due episodi della serie, migliorando quelle piccolezze qui e lì. Interessante che con l’alternarsi del giorno e della notte, non varia solamente la luminosità nei tabelloni, ma anche nei minigiochi, anche se questo non influirà minimamente a livello di gioco.
    Purtroppo non è disponibile l’opzione a 60 Hz. Il gioco occupa cinque blocchi di memory card.

    Mario Party 6 Mario Party 6Versione Analizzata GameCubeMario Party 6 è sicuramente uno dei migliori della serie, grazie alle molteplici innovazioni, l'aumento di velocità, eliminazione dei tempi morti e una maggior cura della modalità in single player. Quest'ultimo fattore aumenta notevolmente la longevità, diventando eterno in multiplayer. Molto interessante l'introduzione dell'uso del microfono, purtroppo sfruttato in malo modo ed è un vero peccato. Tecnicamente ci si attesta sui buoni livelli a cui Nintendo ci ha abituati, ma nulla di stravolgente rispetto agli ultimi due episodi che hanno visto la luce su GameCube. Un gioco da avere assolutamente se non avete mai giocato ai precedenti episodi e soprattutto se avete la possibilità di giocarci con gli amici; comuque anche i veterani della serie dovrebbero dargli un'occhiata, potrebbero restare piacevolmente sorpresi dall'ottimo lavoro svolto da Hudson e Nintendo.

    8.5

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