Recensione Mercia: Fractured Realms

Un RPG free-to-play giocabile attraverso Home

Recensione Mercia: Fractured Realms
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Disponibile per
  • PS3
  • L’insuccesso di Home

    Senza grossi giri di parole, Playstation Home ha largamente fallito qualsiasi scopo che si era proposto. Nato per essere un serio e potente plus dell’allora neonata Playstation 3, avrebbe dovuto imporsi come sovrastruttura in grado di convogliare in uno spazio virtuale funzionalità e audience della console Sony. L’idea era piuttosto intrigante e, senza nemmeno celarlo troppo, si inseriva sulla scia di The Sims e Second Life proponendo un buon grado di personalizzazione di avatar e relativa casa e numerosi luoghi di intrattenimento in cui incontrare altri utenti di tutto il mondo.
    Tra un’interminabile fase beta, che posticipò il rilascio ufficiale di molti mesi, e bug di ogni genere, Home non è mai riuscito a esprimere le sue reali potenzialità, finendo per perdere quella centralità che inizialmente la dirigenza aveva ritagliato al progetto.
    Sony tuttavia, non fosse altro che per orgoglio, continua imperterrita ad aggiornare le offerte del servizio. Tra le tante novità, ci sono anche una serie di piccoli titoli gratuiti che sfruttano lo stesso motore grafico di Home. Mercia: Fractured Realms è solo l’ultimo arrivato e rappresenta forse l’offerta più ambiziosa fin’ora proposta. Questo RPG con deboli influenze da MMO può rappresentare uno stimolo sufficientemente valido per (ri)popolare i server del Playstation Home?

    Un buon RPG, ma solo sulla carta

    Mercia: Fractured Realms è un RPG action piuttosto classico nell’impostazione e nello svolgimento, che pone come protagonista della vicenda lo stesso avatar che di norma utilizzate in Home.
    Con ben pochi preamboli, dopo la schermata iniziale verrete catapultati in un mondo fantasy che ricorda molto l’America centrale azteca e maya, pronti ad accettare la primissima quest che funge da breve tutorial. Vi accorgerete sin da subito che il plot che farà da raccordo alle varie missioni è piuttosto debole e per lo più ignorabile. Il pantheon di divinità, eroi, esseri leggendari tirati in ballo è sicuramente notevole, ma la narrazione, se così può essere chiamata, è esclusivamente veicolata da statue senzienti che con poco garbo vi costringeranno a passare da un’ambientazione all’altra per soddisfare particolari richieste. Non esistono veri e propri personaggi, né tantomeno dialoghi o sequenze animate volte a sviluppare una trama.
    Se dal punto di vista narrativo Mercia: Fractured Realms è ben poca cosa, anche il gameplay non brilla certo per efficacia. Tutt’altro.
    La creatura di Lockwood Publishing abbandona qualsiasi turnazione e gli incontri casuali per abbracciare scontri in tempo reale con nemici ben visibili in ogni ambientazione che esplorerete. Da un punto di vista prettamente strutturale, ogni amante del genere si sentirà a casa, grazie a tutta una serie di menù tramite i quali gestire personaggio, equipaggiamento e abilità varie. Ogni arma può essere potenziata grazie agli effetti benefici di artefatti speciali. Gemme e altri oggetti si possono rivendere nei negozi di competenza. Le Pietre incrementano specifici parametri dell’avatar e si preoccupano di fornirgli abilità speciali come la creazione di palle di fuoco, fulmini e così via. Uccidendo le mostruosità che infestano gli scorci di questo mondo fantasy accumulerete esperienza diventano progressivamente più forti. Esplorando le ambientazioni entrerete in possesso di armi ed equipaggiamento più performante. Non manca insomma nulla alla creatura di Lockwood Publishing: tutte le principali caratteristiche imprescindibili in un RPG che si rispetti sono ben presenti in Mercia: Fractured Realms.
    I problemi iniziano a riscontrarsi una volta che si entra nel vivo dell’azione. Tanto per cominciare il combat system è ai limiti della tragicomicità. La latenza con cui vi esibirete negli attacchi di base fa il paio con la difficoltà nel centrare l’avversario. Sia che vi affidiate a spada e scudo, che optiate per un arco o per gli incantesimi magici, non avrete mai la certezza di mandare a segno il colpo. La cosa, unita alla cronica lentezza con cui l’intero gioco si muove, vi causerà in breve un altissimo tasso di frustrazione che farà vacillare anche il videogiocatore più paziente e meno pretenzioso.
    Come se non bastasse, non mancano glitch e bug in gran quantità. Restare incastrati in qualche spigolo è la norma e non è raro imbattersi in missioni impossibili da completare per la mancata attivazione di un teletrasporto necessario per ricondurvi alla hub principale.

    In tutto questo va inoltre segnalata la totale inutilità del trovarsi costantemente accompagnati, in linea totalmente teorica, da altri utenti. Durante le vostre sessioni di gioco, infatti, vedrete continuamente correre in tutte le direzioni altri avatar, anch’essi impegnati in qualche quest da portare a termine. Le deboli ma pur presenti ambizioni da MMO, che avrebbero potuto rappresentare un punto di forza, vengono totalmente vanificate da due fattori. Il primo riguarda l’impossibilità di prendere parte a missioni corali. Per quanto nello stesso scenario, ogni giocatore accetterà singolarmente le proprie quest mortificando così qualsiasi spirito di squadra. Secondariamente la stessa utenza nel corso delle nostre partite di prova, si è dimostrata tutt’altro che incline alla formazione di party: del resto mancando evidenti vantaggi, perché unirsi a giocatori con obbiettivi diversi dal nostro e magari con un livello di forza troppo inferiore o superiore?
    Il risultato è un gameplay a dir poco noioso, quando non frustrante, e mal confezionato. Pur vantando tutte le feature che ci si aspetterebbe da un RPG, Mercia: Fractured Realms è azzoppato da un combat system disastroso e dai troppi bug che minano pesantemente l’esperienza.
    Graficamente, come già detto, il titolo sfrutta il motore grafico di Home. Il risultato raggiunto non è eccessivamente scarso come ci si potrebbe aspettare. Alcuni scorci si lasciano guardare e la complessità poligonale generale è sufficiente. Ciononostante le texture, così come la totalità delle animazioni, vi faranno rabbrividire.
    Discreto il sonoro, caratterizzato da un paio di temi musicali epici al punto giusto e effetti non troppo malvagi.
    Un punto interrogativo per la longevità. Fin’ora Mercia: Fractured Realms è in grado di offrire una ventina di ore di intrattenimento, ma teoricamente il gioco dovrebbe subire continui aggiornamenti e ampliamenti.

    Valute fittizie e soldi veri

    Sebbene stiamo parlando di un gioco completamente gratuito, questo RPG vi permetterà comunque di mettere mano al portafoglio se proprio lo desiderate. Nei negozi in cui comprare nuovo equipaggiamento, infatti, non mancheranno alcuni oggetti particolarmente potenti ed efficaci che vi richiederanno di sborsare soldi veri. Si va dai pacchetti completi di armi e vestiario che costano cinque euro ai singoli item da uno o due euro.
    Naturalmente non sarete costretti ad acquistarli: l’avventura principale si può tranquillamente portare a termine anche sfruttando gli oggetti che reperirete normalmente nei dungeon o che potrete comprare usando la valuta fittizia di Mercia.

    Mercia: Fractured Realms Mercia: Fractured RealmsVersione Analizzata PlayStation 3C’è sicuramente di peggio di questo Mercia: Fractured Realms. Essendo gratuitamente giocabile attraverso il Playstation Home merita almeno una piccolissima chance, ma è sconsigliabile nutrire anche la più minuscola delle speranze. Un combat system impreciso e lacunoso e una lunghissima serie di bug mineranno sin da subito la vostra esperienza, frustrando in breve anche il videogiocatore più paziente. Ciononostante il titolo potrebbe anche fare la felicità di qualche giovane e inesperto videogiocatore in cerca di un RPG molto leggero. Una cosa è sicuramente certa: se le già compromesse sorti di Home dipendessero da questo RPG free-to-play allora tanto varrebbe chiudere immediatamente baracca e burattini.

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