Recensione Metal Slug 3

Intro

Dopo aver fatto sperperare per anni decine e decine di gettoni a tutti gli assidui frequentatori di sala giochi, arriva finalmente sulle nostre console europee il mai troppo idolatrato Metal Slug. La scelta della rediviva Snk è ricaduta sul 3° capitolo (sebbene in sala siano da tempo disponibili sia il 4° che il 5° episodio), che riassume tutte le qualità di una serie che ha fatto proseliti di consensi soprattutto tra i nostalgici. Ma in fondo, chi ha detto che il 2d non ha più nulla da dire?

Il gioco

La saga di Metal Slug ha sempre ricoperto un ruolo da protagonista in ogni sala giochi del mondo: gli ingredienti di questo successo sono l'immediatezza, il divertimento e l'ironia che, uniti ad un 2d fumettoso di stampo "16BITtiano", ne fanno un autentico gioiellino. L'assenza della 3° dimensione potrebbe allontanare l'attenzione dei giocatori occasionali, ma sarebbe un errore madornale: la giocabilità e le risate offerte valgono da soli "il prezzo del biglietto". Sempre a proposito di soldi, è da sottolineare il fatto che Metal Slug 3 venga venduto ad un costo ridotto (39€); la "vecchiaia" del titolo (2000) non deve trarre in inganno: abbiamo visto come molti distributori vendano a prezzo pieno collezioni o riedizioni di giochi obsoleti.
Il menù non offre molte opportunità: c'è la modalità Arcade (la conversione diretta dal coin-op), la Selezione Missione (ciascuna disponibile una volta superata nella modalità principe), e un paio di livelli inediti, sbloccabili al termine del gioco. La scelta del vostro alter ego potrà ricadere su 4 personaggi, ma ai fini della giocabilità le differenze sono nulle.
Appena iniziate la sfida vi accorgerete della bontà della conversione: ai tempi si sarebbe parlato di "Arcade Perfect", sogno utopistico per i possessori delle console a 32 bit. A dire la verità, si riscontra un piccolo difetto: il gioco appare considerevolmente più lento rispetto alla controparte da sala. Dopo l'imbarazzo iniziale vi abituerete e, anzi, ringrazierete Snk per la scelta (?): il gioco è veramente difficile, con proiettili e nemici che arrivano da ogni lato.
Come tutti gli sparatutto che si rispettino potrete intraprendere l'avventura in cooperativa con un vostro amico, e ciò non farà altro che aumentare esponenzialmente il divertimento. Tra modalità singola e quella multyplayer non vi sono differenze: i nemici sono numericamente uguali, così come i boss di pari forza. Paradossalmente il gioco è più facile in singleplayer; questo perché avrete a disposizione 9 crediti, e quando giocherete con un compagno dovrete dividerli da "buoni fratelli". Se giocate con un campione il problema non sussiste, ma se combattete al fianco di una recluta non avrete crediti a vostra disposizione e ben presto comparirà l'odiata scritta "Game Over".
In ogni caso imparare a giocare a Metal Slug 3 è molto semplice; questo grazie ad un preciso sistema di controllo, ma soprattutto alle limitate azioni eseguibili: con un tasto si salta, con un altro si spara e con il terzo si lanciano le granate.

Stilisticamente i livelli sono sontuosi e "folli", e ripercorrono tutti gli stereotipi tipici dei giochi dei giochi old style: ci sono le classiche sezioni subacque, nel deserto e persino, immancabili di questi tempi, quelle dalle tinte horrorifiche. Proprio in questa stage, ad esempio, sono presenti quelle chicche che rendono Metal Slug così speciale: ad esempio, se sarete colpiti dal vomito di uno zombie, vi tramuterete anche voi in un morto vivente, perdendo in agilità ma guadagnando in potenza (al posto delle granate espellerete litri di sangue che porteranno via tutti i nemici circostanti).
Altra caratteristica della serie è sempre stata la varietà dell'arsenale, e Metal Slug 3 non fa eccezione: le numerosissime armi, ottenibili sempre dopo la liberazione dei barbuti prigionieri, spaziano dalle mitragliatrici fino al lancia razzi, e regalano al giocatore un senso di potenza inimmaginabile. Immancabili anche i mezzi di trasporto, da sempre prerogativa della saga (il nome stesso "Slug" deriva dal potente carro-armato controllabile fin dai primi livelli). Ai classici mezzi di distruzione, si affiancano folli elementi del livello, come gli animali (alzi la mano chi non ha mai visto un soldato cavalcare uno struzzo).
Buono anche il comparto sonoro, con motivetti ed effetti sonori adatti al contesto.

Longevità, croce e delizia

Ma allora, dove sta il problema? Indubbiamente nella longevità: i livelli che compongono l'avventura sono solo 5, e una volta scoperto il punto debole di ogni boss (peraltro tutti molto ben caratterizzati e potenti) non impiegherete più di una mezz'oretta a portarlo a termine. Le 2 missioni aggiuntive non riescono ad ovviare a questo problema, e dimostrano che con uno sforzo in più (magari inserire come bonus il primo episodio), si potevano ottenere risultati migliori. In ogni caso, è per sua stessa natura (conversione da coin-op) che il titolo punta più sull'immediatezza che sulla profondità, e il videogiocatore, al momento dell'acquisto, deve sapere a cosa va incontro.

Conclusioni

Devo ammettere di essere un grande fan di Metal Slug: fin dai tempi della conversione del primo capitolo per Saturn, da possessore di Psx nutrivo una certa invidia per quella perla che potevo godermi esclusivamente in sala giochi. All'annuncio del suo arrivo in Europa per Xbox e Ps2 ho così esultato non poco. Al di là dell'entusiasmo iniziale, chi non resiste al fascino di Tarma & Co. può ritenersi soddisfatto: il gioco continua a divertire, soprattutto in multyplayer, incurante degli anni sulle sue spalle. Bisogna rendersi conto, però, che non è un gioco adatto a tutti e pubblicato soltanto per appagare le voglie dei nostalgici.
Una cosa è certa: diffidate da Metal Slug 3d in uscita il prossimo anno: è uno scialbo tentativo di attualizzare (leggi: "rendere più commerciale") uno degli ultimi baluardi della vecchia scuola.