Recensione Meteos

Il puzzle game spaziale di Mizuguchi approda su DS!

Recensione Meteos
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  • DS
  • Alla console? Tetsuya Mizuguchi

    Videogiochi e musica, arti che si inglobano fino a diventare un’unica esperienza audiovisiva, tutto questo è Mizuguchi Tetsuya, ex dipendente Sega che nel corso degli anni ha prodotto alcuni tra i più originali giochi usciti sul mercato.
    Fondamentale nelle sue opere è l’impatto sonoro, vera e propria colonna portante di ogni sua creazione : a lui si devono le strampalate avventure di Ulala (Space Channel 5) e l’ipnotico sparatutto REZ, venerato da una buona parte dei cosiddetti hardcore gamers.
    Dopo le ristrutturazioni che Sega ha compiuto negli ultimi anni Mizuguchi ha deciso di cambiare aria, formando una compagnia propria, Q Entertainment, con la quale ha subito voluto esordire dopo il lancio della nuova generazione di console portatili, Sony PSP e Nintendo DS.
    Mizuguchi con Meteos si propone di ripetere il successo che 15 anni fa ebbe un altro puzzle game, Tetris, con un’altra console portatile, il Gameboy della Nintendo, cercando al tempo stesso di mantenere le regole fondamentali per un buon rompicapo : gameplay semplice o comunque non troppo astruso abbinato ad una giocabilità immediata.

    Piovono blocchi...

    In Meteos lo scopo del gioco è abbastanza semplice : sullo schermo cadono dei blocchi colorati, una volta che si cominceranno a formare delle colonne col pennino si possono muovere soltanto verticalmente i blocchi in essa contenuti, in maniera da creare una serie sia verticale (e quindi sempre e soltanto 3 per volta) che orizzontale (in questo caso si può arrivare fino a 5 blocchi) che farà decollare tutto quello che vi è sopra; ovviamente mentre la sezione è in volo è possibile spostare altri blocchi in maniera da creare nuove serie, e così facendo la parte superiore si muoverà verso l’alto a maggiore velocità fino a scomparire una volta raggiunto il bordo superiore, mentre è altrettanto evidente che se i blocchi arrivano fin lì senza che si è riusciti a farli decollare il gioco mestamente finirà.
    La velocità di caduta dei blocchi inizialmente è abbastanza lenta, ma può essere aumentata a discrezione del giocatore tenendo premuto il tasto R oppure agendo col pennino su un’icona posta in basso a destra, mentre durante il corso del gioco potranno apparire differenti bonus che daranno al giocatore degli aiuti (ma ci sono anche dei malus); ogni volta che un blocco viene eliminato viene incrementato di un’unità il contatore degli elementi a cui ogni colore è associato: ce ne sono di 10 tipi diversi, più due artificiali, ovvero creati dalla combinazione di alcuni di essi.
    Questi elementi danno la possibilità di sbloccare non solo i bonus, ma anche i vari pianeti che compongono l’universo di Meteos, compresa tutta la soundtrack. Ad ogni pianeta è associato una determinata serie di elementi, ecco quindi che per poter sbloccare i vari oggetti sarà necessario dedicarsi a quegli stage che offrono i colori richiesti per ottenere il bonus.

    A che gioco giochiamo?

    E’ normale che per poter essere competitivi, soprattutto sul Nintendo DS che dopo appena 6 mesi di vita può già contare su un discreto numero di puzzle game, è necessaria una certa varietà di modalità di gioco, e Mizuguchi non si è di certo risparmiato: non solo è presente il multiplayer, con tanto di possibilità di game sharing (con una cartuccia di può giocare con altri 3 amici), ma anche uno Story Mode (qui chiamato Star Trip), suddiviso in tre sottosezioni. Nella prima si affronteranno una sequenza di pianeti fino ad arrivare ad affrontare Meteos, il boss, o meglio, il pianeta finale, nella seconda abbiamo dei bivi, ovvero sconfitto un pianeta si può scegliere tra quali due proseguire e così via, mentre nell’ultima oltre a sconfiggere i pianeti è necessario soddisfare determinati requisiti (finire la gara entro un tempo limite, finirla con almeno un tot di blocchi distrutti oppure un tot di blocchi distrutti di un determinato colore); abbiamo poi il classico Time Attack nel quale bisogna resistere per 2 minuti, 5 minuti oppure riuscire a fare 100 o 1000 blocchi senza lasciarci le penne, fino a concludere con il Challenge, nel quale si potranno affrontare singolarmente tutti i pianeti sbloccati (che può essere visto come il classico Score Attack).
    Per ultimo segnalo la possibilità di sfidare 3 CPU nella modalità normale, con la quale è possibile “allenarsi” per le sfide in multiplayer, visto che le regole sono pressoché identiche e per certi versi rimandano alla stessa modalità che era presente nel glorioso Tetris : tutto quello che riusciremo a far uscire dallo schermo andrà a finire in quello dei nostri avversari, complicandogli non poco la vita.

    Potevamo stupirvi con effetti speciali

    In effetti Meteos non è un gioco che mette alla frusta i due processori ARM montati sul DS (anche se è doveroso citare il breve filmato iniziale, davvero ben realizzato) e per certi versi non sfrutta nemmeno tutte le features di questa console: il gioco si svolge praticamente soltanto sul touch screen, mentre sullo schermo superiore compaiono i pianeti che si stanno affrontando e simpatiche animazioni dei personaggi accompagnano le nostre partite, peccato che si è talmente presi dalla frenesia del gioco che quando le cose sono complicate anche solo dare un’occhiata allo schermo superiore può essere letale.
    Il sonoro, da sempre parte fondamentale dei giochi targati Mizuguchi, forse in questo caso non rientra nella citazione “nelle mie produzioni l’importanza della musica è il 70%”, ma i vari temi sono molto orecchiabili, alcuni forse un po’ sottotono, ma altri rimandano con la memoria alle sue vecchie produzioni, molto ipnotici e che ben si adattano alla frenesia del gameplay.
    Di per sé il gioco è strutturato molto bene, per assimilare bene il meccanismo che porta ad eliminare i blocchi ci vuole poco tempo (è anche presente un video abbastanza esplicativo), mentre per diventare bravi occorrerà mettere in ricarica la console per varie volte; purtroppo il vero difetto di questo gioco è il livello di difficoltà, settato in maniera troppo alta: anche giocando con i parametri settati al punto più basso si riesce con grande fatica ad arrivare ai 4 (quattro) minuti, poiché dal terzo minuto in poi la pioggia di blocchi diventa sempre più frenetica e parlare di “diluvio di blocchi” non è per niente esagerato.
    Questo però non vuol dire che il gioco è snervante o frustrante, in singolo fa la sua bella figura, le modalità di gioco sono un discreto numero e per sbloccare tutto ci vorrà molto tempo, basti pensare che i pianeti complessivamente sono 32 e si parte con 4 e compresi gli effetti sonori ed i vari bonus si arriva a circa 30 ore di gioco.
    Il multiplayer è molto divertente, tanto che personalmente mi riportava in mente alla sfide di 15 anni fa a Tetris durante le assemblee d’istituto a scuola, e quindi se avete almeno un amico munito di DS la longevità diventa quasi illimitata.

    Meteos MeteosVersione Analizzata Nintendo DSMeteos sorprende dall’accensione della console fino alla sua messa in carica, ciò vuol dire che saranno passate circa 6 ore, nelle quali si sarà imparato il metodo di gioco, si sarà apprezzata la nutrita serie di modalità disponibili e se si ha la possibilità si avrà sfidato qualche amico in furiosi sessioni di multiplayer. Dopo la prima ricarica Meteos ritornerà ad alloggiare nel DS? Probabilmente si, perché di cose da sbloccare ce ne sono molte ed ognuno dei 32 pianeti disponibili ha le sue regole gravitazionali che influiscono sul modo di giocare, peccato solo che una difficoltà meglio calibrata avrebbe portato Meteos nell’olimpo dei puzzle game, così com’è rimane comunque il migliore nel suo genere (e su DS la concorrenza c’è), un prodotto curato e ben confezionato che dà il meglio di sé in multiplayer.

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