Recensione Midnight Club II

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Recensione Midnight Club II
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  • PS2
  • Pc
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    Live!

    Forte del successo del
    primo episodio su piattaforma Sony, Rockstar San Diego (Angel Studios) propone
    di nuovo al grande pubblico la sua formula vincente fatta di corse clandestine e
    questa volta a beneficiare del loro lavoro è per nostra fortuna anche la console
    di casa Microsoft. In un periodo in cui molti mezzi di comunicazione di massa ed
    in particolar modo il cinema, inneggiano alla velocità e alle pericolose corse
    illegali in città, Rockstar e Take Two interactive colgono l’attimo per
    concretizzare in forma digitale questa attuale tendenza ed arrichiscono il tutto
    con la possibilità di sfidare pirati digitali di tutto il mondo tramite il
    network di Xbox Live!.

    Scaliamo le vette dell'illegalità

    Siamo nuovi in città ed abbiamo solamente una modesta
    automobile, ma le voci narrano che nelle notti di Los Angeles si aggira un
    gruppo di scatenati corridori, il Midnight Club; incontriamo Moses, forse il più
    scarso di loro... quale migliore occasione per mettersi in luce e dimostrare di
    essere un degno avversario? Al termine della prima faticata corsa, Moses cede la
    sua automobile ed assume il ruolo di nostra guida verso le più alte vette delle
    corse notturne, sarà lui ad insegnarci via via tutte le tecniche di guida
    estrema e ad indirizzarci verso avversari sempre più competitivi. Siamo liberi
    di girovagare la Los Angels notturna, possiamo esplorarne liberamente ogni
    angolo e la nostra mappa è di grande aiuto in questo; la ricostruzione della
    città non è fedele alla realtà, ma i principali scorci cittadini sono riprodotti
    con buona cura, così come i rari monumenti presenti. Nonostante sia eternamente
    notte, il traffico cittadino è a volte notevole e con esso il rischio di
    impatti, al contrario delle poche persone, eventuali vittime delle corse, che
    vagano senza meta nelle strade. Sulla mappa sono segnalati anche i nostri
    eventuali sfidanti, che ignari della nostra presenza girano anch’essi con
    tranquillità nelle strade, ma risponderanno subito al nostro accenno di sfida
    che possiamo lanciare a colpi di abbaglianti; inizierà così un breve giro per le
    strade, durate il quale il nostro avversario inizierà fin da subito ad
    insultare, fino a giungere al luogo di inizio della corsa vera e propria. Sarà
    il nostro avversario, introdotto da un breve filmato in FMV, seguito da tutta la
    sua banda, a dare il via alla gara che consisterà nel passare per tutti i
    checkpoint previsti e nel raggiungere il traguardo in testa, eventualmente anche
    entro il limite di tempo previsto. I punti di controllo sono rappresentati da
    delle “barriere di colore azzurro” che vanno attraversate in un ordine
    qualsiasi, o a secondo della gara, seguendo una sequenza definita; in nostro
    aiuto abbiamo un indicatore a forma di freccia nella parte alta dello schermo
    che punterà sempre nella direzione del più vicino checkpoint, ma non per questo
    però il più conveniente da raggiungere, perché come intuibile osservando la
    mappa, è possibile raggiungere i vari punti di controllo seguendo una sequenza
    logica. La capacità di interpretare velocemente la situazione, una buona
    conoscenza delle strade della città e soprattutto il sangue freddo e la
    prontezza di evitare impatti con i veicoli civili, sono dunque i requisiti
    fondamentali per poter sperare di battere i veterani delle corse clandestine del
    Midnight Club. Scalare la vetta delle corse illegali non sarà cosa facile perché
    i nostri avversari non mancano di certo ne di cattiveria, nel chiuderci ogni
    spiraglio di sorpasso, ne di intelligenza nell’evitare incidenti e nel trovare
    ogni volta le strade migliori, rivelando come l'IA di questo titolo sia davvero
    molto sofisticata. Proseguendo nella carriera di pirata della strada, avremo
    modo di sfidare sempre con le stesse modalità avversari sempre più abili ed in
    caso di vittoria, di accaparrarci le loro potenti vetture, fino ad affrontare il
    vero e proprio re delle strade di Los Angeles, per poi decollare verso Parigi e
    successivamente Tokyo, dove avremo modo di intraprendere anche li la scalata
    verso il titolo di campione, fino alla sfida finale contro colui che si
    definisce il “campione del mondo” delle corse cittadine. Il modello di guida è
    totalmente “arcade” e basato fondamentalmente sulla derapata, la fisica delle
    vetture è riprodotta in modo che la cinetica venga quasi totalmente scaricata a
    seguito di impatti, il peso delle vetture a volte sembra inconsistente e la
    reattività al volante è immediata; a tal proposito il sistema di controllo è
    decisamente particolare e purtroppo non configurabile, prevede infatti
    l’utilizzo dei grilletti per regolare il peso della vettura nelle percorrenze
    aeree ed il freno a mano, mentre le funzioni analogiche di acceleratore e freno
    sono assegnate allo stick analogico destro. Man mano che si entra in possesso di
    vetture sempre più veloci, saremo inoltre in grado di acquisire nuove abilità ed
    entreremo in possesso di alcuni ritrovati tecnologici; come delle cariche di
    nitro, capaci di far raggiungere alla nostra vettura velocità esorbitanti,
    successivamente acquisiremo la capacità di “accumulare” la scia degli avversari
    fino ad esplodere in uno scatto bruciante o ancora la capacità di bilanciare il
    peso della nostra vettura una volta in aria per dei migliori atterraggi o a
    terra per guidare su due ruote.

    C'è altro

    La scalata della modalità carriera consente
    non solo di sbloccare i numerosi veicoli presenti in questo titolo, ma di
    rendere disponibili città, gare predefinite e potenziamenti anche per le altre
    modalità di gioco. In Midnight Club 2 è possibile organizzare delle sfide nella
    modalità Arcade per un massimo di quattro giocatori, oppure otto se si ha la
    possibilità di usufruire del system link; si può competere in una canonica gara
    all’ultimo checkpoint, gareggiare in un inusuale “cattura la bandiera” o ancora
    darsi battaglia tentando letteralmente di distruggere i nostri avversari,
    facendo uso dei potenziamenti disposti lungo le strade. Se invece si necessita
    di una maggiore conoscenza delle strade delle città, o di prendere maggiormente
    confidenza col proprio mezzo, si ha a disposizione la possibilità di percorrere
    tranquillamente le strade di qualunque città precedentemente sbloccata con uno
    dei veicoli guadagnati nella modalità carriera, di decidere le condizioni
    atmosferiche, la densità del traffico e se correre all’alba, al tramonto o a
    mezza notte. Nonostante i circuiti che via via si rendono disponibili siano
    numerosi, in MC2 è possibile averne praticamente di infiniti tramite il semplice
    editor messoci a disposizione; si sceglie la città interessata, le condizioni
    atmosferiche, la densità del traffico, si decide se impostare un limite di tempo
    o meno ed infine si posizionano liberamente fino ad un massimo di sessanta
    checkpoint sulle strade della cartina cittadina. Alle già numerose possibilità
    offerte da questo titolo va infine aggiunta la capacità di gioco on line tramite
    il servizio Xbox Live!; forti della nostra vettura e dei potenziamenti
    guadagnati nella modalità carriera, possiamo sfidare fino ad altri otto
    avversari sparsi per il globo in una delle modalità previste per la sezione
    arcade.

    Auto di carta

    L’aspetto di MC2 non è purtroppo uno dei punti di forza del titolo; è
    possibile notare ovunque la parsimonia che è stata adoperata nel modellare
    pedoni, città, elementi decorativi e la totale mancanza dello specchietto
    retrovisore, sostituito con una sottile barra verde che visualizza solamente i
    fari degli inseguitori, ciò da una parte per via della natura multipiattaforma
    del titolo, ma anche e soprattutto per cercare di massimizzare il frame rate in
    ogni situazione sia off line che on line. Le città, che come già detto,non
    rappresentano l’esatta trasposizione digitale delle controparti reali, non sono
    molto estese, anche se presentano numerosi passaggi nascosti e possibili salti
    chilometrici, sono ricostruite con una certa economia di decorazioni futili ai
    fini delle corse, gli edifici sono spesso dei semplici parallelepipedi e le
    stesse strade spesse volte appaiono marcatamente geometriche in prossimità di
    curve o dislivelli. Molto buone sono invece le texture che ricoprono le
    superfici cittadine, l’orizzonte davvero molto esteso e la grande quantità di
    automobili che spesso intasano le strade delle grandi metropoli disponibili in
    questo titolo. Le automobili e le due motociclette disponibili, pur non
    riportando l’effige ufficiale delle varie case automobilistiche, sono modellate
    in modo da richiamare facilmente alla memoria noti bolidi della strada; la
    modellazione de numerosi mezzi disponibili è purtroppo carente di superfici e di
    dettagli a tal punto che, fatta eccezione per la nostra vettura, vedremo con
    rammarico cerchioni piatti, ruote molto semplici ed addirittura livree delle
    carrozzerie visualizzate in “double sided”, ovvero con superfici piatte visibili
    da entrambi i lati, con il risultato che se per esempio cerchiamo di sbirciare
    all’interno di un parafango, non vedremo la copertura interna come buona
    modellazione insegna, ma riusciremo a vedere la facciata “nascosta” del paraurti
    adiacente ricevendo la spiacevole sensazione di “foglio di carta” che non si
    provava da molto tempo ormai. Di contro però le carrozzerie delle automobili
    sono totalmente danneggiabili, mostrando visibili sverniciature e deformazioni a
    seguito di incidenti, che se ripetuti portano alla riduzione delle prestazioni
    fino alla completa distruzione del veicolo, che però verrà istantaneamente
    ripristinato al suo stato originario. A migliorare la situazione sul versante
    grafico, troviamo un buon numero di effetti, come il discreto environment
    mapping in tempo reale sull’automobile del giocatore, che pur trattandosi di
    un’ampia semplificazione di ciò che dovrebbe realmente essere, svolge
    egregiamente il suo dovere donando un aspetto molto lucido alle carrozzerie dei
    nostri bolidi, è inoltre presente un buon uso di effetti particellari a
    sottolineare con effetto l’attrito delle carrozzerie con altri elementi quali
    auto avversarie o guard rail ed infine l’utilizzo delle cariche di nitro è
    sottolineato, oltre che da una riduzione dell’angolo di ripresa, anche da un
    effetto blur proprio come già visto in altre produzioni quali moto gp e seguito.
    Il tutto si muove ad un piacevole frame rate di sessanta semiquandri al secondo
    e gli unici casi di incertezza sono rappresentati dalle gare sotto la pioggia ed
    in condizioni di traffico molto intenso, sono inoltre supportate le modalità
    video quattro terzi e sedici noni, così come sono supportati entrambi i refresh
    video previsti dalla console ed infine è garantita la compatibilità con gli HDTV
    per la visualizzazione ad alta risoluzione.

    Audio
    da Discoteca

    La componente audio in MC2 soffre
    di una realizzazione tecnica controversa; il dolby digital 5.1 è sfruttato
    magistralmente per quanto riguarda le scie dei veicoli che sfrecciano nel
    traffico, donando una tangibile sensazione di pericolosità, gli effetti
    ambientali sono di discreta qualità, così come le poche voci dei passanti,
    mentre il rombo dei motori, pur essendo differenziato da veicolo a veicolo, non
    riesce mai ad avere la sua importanza in tutto il contesto audio e ciò è davvero
    emblematico data al natura del titolo. Gli effetti sonori atti a riprodurre
    l’utilizzo del nitro, gli impatti e quant’altro, si distinguono più per qualità
    che per quantità o bellezza, così come va segnalata la mancata localizzazione
    del titolo, troviamo infatti solo dei minuscoli e difficilmente leggibili
    sottotitoli ad aiutarci nella comprensione degli intermezzi in fmw, mentre
    bisogna fare totale affidamento alla propria conoscenza della lingua inglese per
    capire i dialoghi durante il gioco vero e proprio dal momento che non saranno
    presenti aiuti di sorta. Le musiche che fanno da sottofondo appartengono al
    genere pop e disco music, non sono purtroppo in gran numero e non sono neanche
    sostituibili con la propria colonna sonora personalizzata, ma consola
    l’indiscutibile qualità di alcuni brani.

    Dunque ?

    Ci troviamo di fronte ad un titolo
    che offre indiscutibilmente una grande dose di divertimento ad alte velocità, a
    discapito però di una realizzazione tecnica che nonostante l’elevato frame rate,
    non riesce purtroppo a staccarsi dalla media bassa. L’amosfera che si è cercato
    di riprodurre in MC2 è decisamente seria e mette fortemente in risalto
    l’aggressività e la cattiveria degli avversari ed al tempo stesso si lascia
    andare in divertenti umorismi attraverso personaggi non proprio con tutte le
    rotelle a posto, tra i quali anche un italiano dalla dialettica molto
    particolare. Ciò che davvero non manca su xbox è un’ampia scelta di titoli
    automobilistici, ma se bisogna trovare il gioco che più di tutti si allontana
    dagli schemi, con buona probabilità questo è proprio Midnight Club 2; dunque se
    tanti titoli hanno ragione di essere solo per stupenda grafica che offrono o per
    poche novità che introducono, il titolo dei Rockstar invece ha ragione di essere
    proprio per il divertimento che sa offrire. La massima espressione di questo
    titolo è infatti proprio nel gioco live, ma non trascura assolutamente le
    possibilità off line, con una lunghissima e non di certo facile modalità
    carriera, la possibilità di multiplayer via split screen o system link ed il
    semplice editor che sopperisce anche alla mancanza di supporto per futuri
    contenuti aggiuntivi.

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