Recensione Might & Magic: Clash of Heroes HD

Arriva in alta definizione il Puzzle Game strategico che ha ammaliato gli utenti DS

Recensione Might & Magic: Clash of Heroes HD
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Disponibile per
  • DS
  • Xbox 360
  • PS3
  • iPhone
  • iPad
  • Might and Magic è una serie che non ha bisogno di presentazioni. Beh, forse per qualcuno si: nata nel 1986, la storica saga di rpg turn-based ad ispirazione fantasy ha conosciuto alterne vicende e alcuni passaggi di gestione fino ad arrivare ad una chiusura ufficiale nel 2002. Il suo retaggio vive però ancora oggi nel cospicuo portafoglio di proprietà intellettuali in mano ad Ubisoft, che ha acquisito i diritti di pubblicazione del brand e dei suoi numerosi spin-off.
    Con M&M: Heroes V e Dark Messiah, la casa francese ha inaugurato una propria inedita continuity che condurrà il giocatore nelle rigogliose terre di Ashan, luogo mai citato nei capitoli originali della serie madre ma perfetta location per un degno nuovo inizio.
    In attesa di Heroes VI, previsto su PC per Giugno 2011, nel 2009 l’universo narrativo di Might and Magic si è arricchito di un nuovo episodio portable, sviluppato per Nintendo DS da Capybara Games. Col suo riuscitissimo mix di azione strategica, puzzle game e gioco di ruolo, Clash of Heroes mise d’accordo pubblico e critica imponendosi come uno dei migliori titoli dell’anno per la piattaforma handheld, superato nelle classifiche di Metacritic solo da pezzi da novanta come Grand Theft Auto Chinatown Wars, Mario & Luigi Bowser’s Inside Story e The Legend of Zelda: Spirit Tracks.
    Insomma, l’apprezzamento dei giocatori e la qualità intrinseca del prodotto hanno spinto oggi Ubisoft a proporre una versione riveduta e corretta di Clash of Heroes, finalmente online e disponibile per il download da PlayStation Network ed Xbox Live: alle magie di stregoni, fate ed elfi si aggiunge ora quella dell’alta definizione.

    La Spada del Vincolo

    I fatti hanno luogo nella regione di Ashan, diversi anni prima degli eventi di Might and Magic: Heroes V. Il potere sigillato della sacra Spada del Vincolo ha mantenuto in equilibrio i rapporti tra le razze che dominano sul territorio: l’impero umano del Grifone, il popolo silvano degli Elfi, la confraternita dei Maghi, le schiere infernali dei Demoni e la casta dei Negromanti.
    Improvvisamente, però, un temibile Arci Demone fuoriesce dal suo tetro antro con un piano ben preciso: fomentare con l’inganno una guerra tra Uomini ed Elfi ed approfittarne per reclamare i poteri della Spada proibita.
    Epiche vicende ci poteranno a controllare cinque giovani costretti a combattere, ognuno al comando di una truppa fornita dalle fazioni che occupano Ashan. Seguiremo alternativamente nelle loro peripezie Anwen, la vispa e saggia cacciatrice Elfo; Godric, l’erede dell’impero del Grifone; Nadia, alla guida di un plotone di Maghi; Aidan e Fiona, fratello e sorella di Godric, per cui il destino ha in serbo delle sorprese.
    Per chi si aspetta totale immedesimazione con gli eroi, è da precisare come la sceneggiatura non conceda grande spazio all’analisi introspettiva dei nostri protagonisti: noteremo che oltre alle loro azioni e al classico stereotipato ruolo previsto da ogni copione fantasy che si rispetti (la coraggiosa principessa elfica, il valoroso principe senza regno, l’oscuro signore dei demoni e così via) non c’è molto altro da scoprire, dato che i dialoghi sono assolutamente stringati e non utili a dipingere personaggi complessi e credibili.
    Pur godibile, nemmeno la vicenda presenta spunti di particolare originalità: si tratta della più classica delle storie in cui un gruppo di giovani eroi parte alla ricerca di un manufatto mistico per scongiurare la terribile minaccia che insidia la pace tra i popoli.
    Qual è allora il motivo del successo di Clash of Heroes? Sostanzialmente possiamo rintracciarlo nel grande equilibrio con cui gli sviluppatori hanno dosato gli ingredienti di questa avventura, che non è propriamente un gioco di ruolo né un puzzle game, eppure è entrambi. Basterà affrontare le prime battaglie per mettere in imbarazzo ogni nostra velleità di classificazione categorica: l’azione, rigorosamente a turni, si svolge su una griglia dove troveranno posto gruppi di combattenti (detti Eserciti) in contrapposizione. Noi, nei panni di uno degli protagonisti prima citati, controlleremo quelli nella metà inferiore dello schermo, i nostri avversari troveranno posto nella metà superiore. Lo scopo dello scontro è azzerare gli HP del condottiero nemico facendo breccia tra le sue difese con i nostri soldati, sferrando attacchi diretti alla sua energia vitale.
    Ad ognuna delle unità in campo viene assegnato un colore random che può essere l’azzurro, il giallo o il verde: selezionando un soldatino e riposizionandolo in modo da creare una colonna di tre unità di colore omogeneo il piccolo gruppo attiverà la sua modalità offensiva che culminerà, dopo un caricamento che può durare un numero variabile di turni, in un attacco sferrato in linea retta ai danni della controparte. Se tra i nostri alleati e l’energia del nemico si sono frapposte delle truppe nemiche, dal danno inferto dovrà essere sottratto il valore di difesa delle unità-scudo.
    Se invece di creare gruppetti di unità incolonnate posizioneremo i soldati l’uno accanto all’altro, i tre si trasformeranno in un muro difensivo, che ha lo scopo di contrastare con una barriera più o meno resistente le ondate di attacchi avversari. Quando le nostre unità vengono distrutte o portano a segno un attacco potremo agevolmente rimpiazzarle con la pressione del grilletto destro RT; teniamo però a mente che nel corso di ogni turno a nostra disposizione avremo un numero limitato di azioni disponibili, generalmente tre, per organizzare al meglio il nostro esercito giostrandoci tra difesa, offesa e rinfoltimento della trincea.
    Queste sono solo le indicazioni generali di base dei combattimenti dell’universo di Clash of Heroes: regole speciali, condizioni di vittoria variabili e soprattutto le differenti abilità e caratteristiche delle unità in gioco rendono il quadro più pepato e conferiscono ad ogni battaglia una notevole dose di strategia. Non aspettatevi di vincere il più semplice degli scontri muovendo soldati a caso!
    Seguendo le vicende della trama del gioco, conosceremo i diversi protagonisti e le diverse tipologie di piccoli combattenti ai loro ordini, ognuna con differenti caratteristiche belliche: alcune sono veloci ma dal basso potere d’impatto, altre sono più potenti ma richiedono più turni per caricare l’offensiva.
    Vi è in particolare differenza tra l’utilizzo delle (tre) classi di base, mediamente deboli ma rimpiazzabili all’infinito nel corso delle battaglie, e le truppe dette “d’elite”; si tratta di unità consumabili, dato che possono anche morire sul campo di battaglia ed una volta terminate le scorte dovremo nuovamente fare rifornimento presso negozi, o forse sarebbe meglio dire santuari, specializzati. Lo svantaggio è compensato dal loro notevole potere offensivo e dalle loro abilità di campo peculiari, necessarie per affrontare eserciti nemici sempre più agguerriti. Il discorso vale a maggior ragione per i “Campioni”, soldati ancora più rari e potenti che occupano il posto di ben quattro unità sulla scacchiera di gioco.
    Draghi, Stregoni, Fate, Druidi, Sacerdotesse, Cavalieri... Saranno tutti al nostro servizio ma starà a noi gestire ogni situazione per adoperarne al meglio le abilità più devastanti; questo aspetto “collezionistico” può ricordare il menàge di giochi di ruolo basati sulle carte da gioco come Magic o Yu-Gi-Oh!, comunque con qualche semplificazione.
    Ogni battaglia vinta ci frutterà ricompense e punti esperienza: crescendo di livello, il nostro Eroe aumenta la sua energia vitale e il numero di soldati che può portare sul campo di battaglia. Anche le categorie di unità salgono di grado, incrementando i loro parametri di attacco e difesa. Completano il quadro una serie di accessori dagli effetti variabili che potremo dare in equipaggiamento al nostro alter-ego, e la sua skill personale, da utilizzare nelle fasi più critiche di ogni scontro.
    Ai combattimenti veri e propri si alterna anche un buon numero di missioni secondarie e di fasi esplorative. Certo, il movimento assistito e guidato lungo un percorso indicato da nodi runici non comunica un grande senso di libertà, ma il gameplay si mantiene sufficientemente multiforme con i suoi indovinelli, semplici enigmi ambientali e i Puzzle Quiz, cioè amichevoli combattimenti speciali in cui siamo invitati a soddisfare le condizioni di vittoria in un solo turno; per riuscirci dovremo spremerci le meningi ancora più intensamente di quanto non faremmo nel corso di una battaglia standard.

    Nel mezzo del cammin

    La linea di demarcazione tra i generi da cui Clash of Heroes trae le mosse è parecchio più sfumata rispetto ad altri titoli simili: sia Puzzle Quest che Gyromancer, già prodotti eccellenti, propongono una campagna con evidenti elementi rpg ma battaglie assolutamente “arcade”, basate sul modello puzzle di Bejeweled. Il pargolo di Capy Games sposa invece un approccio molto più strategico, dovendo il giocatore ad ogni turno giostrarsi tra tipi di unità, attacchi a tempo, mura di difesa e punti ferita da calcolare.
    Il tutto assume la classica estetica del rompicapo in stile Tetris o Meteos, eppure, se dotato di una diversa interfaccia, un siffatto battle system non avrebbe certo sfigurato in un rpg credibile e mediamente complesso.
    Pur non essendo poi particolarmente elaborata, è palese come anche la trama di base vada ben oltre il pretestuoso accompagnamento tra una sfida puzzle e l’altra; anzi, riserva anche più di qualche soddisfazione per il giocatore più coinvolto.
    Anche la longevità si attesta su buoni livelli: giocare a Clash of Heroes significa vivere cinque differenti avventure, quindi cinque differenti campagne single-player al fianco di diversi eroi da potenziare. Ognuna di esse vi impegnerà per circa sei/otto ore: niente male, tuttavia se il tutto fosse stato meno frammentato, magari adottando il punto di vista di meno personaggi, avremmo ottenuto una ben migliore sensazione di essere immersi nel mondo di gioco; strutturalmente abbandoniamo l’eroe di turno quando egli raggiunge il livello 10 e le unità al suo comando il livello 5, quindi troppo presto per sviluppare un senso di affezione per il protagonista e troppo presto per aver davvero provato a personalizzare il nostro stile di battaglia.
    Quanto detto sinora vale indifferentemente sia per Clash of Heroes HD sia per l’originale disponibile su piattaforma Nintendo. I miglioramenti relativi al gameplay apportati da Capy games con questa nuova edizione del gioco non sono subito palesi: si tratta infatti di un generale tuning del livello di difficoltà proposto, ottenuto meglio bilanciando gli equilibri tra i parametri vitali degli eroi, le resistenze degli avversari e il quantitativo di esperienza elargito ad ogni battaglia vinta. Nonostante i combattimenti restino generalmente impegnativi e dall’esito tutt’altro che scontato, si può dire che la vita del giocatore sia stata resa leggermente più facile rispetto ai tempi della versione portatile.
    Sono poi state aggiunte alcune inedite classi di soldati sbloccabili ed utilizzabili nel corso delle partite in multiplayer; e per l’appunto, anche la modalità multigiocatore è stata ampliata per meglio adattarsi alle possibilità di Xbox Live e PlayStation Network. Già su Nintendo DS era possibile giocare contro un amico connesso in rete, remota o locale, ma questo Clash of Heroes Online 2.0 si spinge oltre, permettendo vivaci sessioni player vs player e in cooperativa fino a quattro giocatori.

    Eroi in HD

    Quello che risulterà evidente a chiunque abbia già avuto modo di vedere Clash of Heroes in azione su Nintendo DS è l’enorme passo in avanti compiuto in termini di resa grafica. In fondo si tratta di un miglioramento scontato: l’alta risoluzione conferisce agli sprites dei nostri protagonisti una notevole plasticità, essendo evidentemente anche aumentata la frequenza e la qualità delle loro animazioni sul campo. Tutti i personaggi, e i loro ritratti visibili accanto al box che ne contiene le battute scritte, sono stati ridisegnati, guadagnando una definizione invidiabile pur mantenendo lo stile “simil-anime” che già caratterizzava la prima incarnazione del videogame e le conferiva un appeal molto differente dal tipico tratto fantasy-serioso adottato per pressoché tutti gli altri capitoli della serie usciti per PC o console casalinghe.
    I fondali non sono stati semplicemente adattati al formato widescreen ma hanno subìto un restyle sostanziale, arricchendosi di nuovi particolari e dettagli molto curati. Lamentiamo però una certa staticità: vedere qualche elemento animato in più sullo sfondo non ci avrebbe certo infastidito. Non mancano giochi di luce e sfumature poste ad arte per rendere il colpo d’occhio più vario e gradevole, ma se a questi accorgimenti si fossero aggiunti effetti più pregnanti come un leggero ondeggiare delle fronde degli alberi o l’incresparsi degli specchi d’acqua l’impatto sarebbe stato di un livello ancora superiore.
    Anche l’interfaccia di menù e cartelli informativi è stata rivista per adattarsi ad una panoramica su unico schermo, ed il risultato è ben pensato e funzionale; ma il cuore di Clash of Heroes restano naturalmente le fasi di battaglia, ed è qui che il nuovo design dà il meglio di sé. La griglia di gioco è ampia e concede ottima visibilità ai soldati in campo, i quali hanno perso il look vagamente deformed imposto dalla modesta diagonale degli schermi NDS per dotarsi ora di proporzioni più realistiche. Le unità sono brillanti e chiaramente definite, ed è superato ogni pericolo di confondere il loro colore di appartenenza e quindi di effettuare una mossa sbagliata nel corso dei combattimenti.
    Quel che è ancora più rilevante poi è che il parco animazioni delle varie fazioni al nostro comando è stato completamente rinnovato: le abilità di maghi, mostri, dragoni e cavalieri si sono fatte più sfavillanti e spettacolari, e più sarà alto il rango dell’unità attivata, più potente e coreografico sarà il suo attacco ai danni delle truppe avversarie.
    Lo script del gioco è stato in alcuni frangenti leggermente rimaneggiato rispetto alla versione DS, anche per meglio armonizzarsi con le nuove illustrazioni a tutto schermo che di tanto in tanto narreranno brevi sequenze della nostra avventura. Permangono però alcuni banali errori di adattamento compiuti in fase di traduzione dall’inglese all’italiano; inoltre cogliamo dei chiari residui della precedente edizione quando, in alcuni messaggi tutorial, si fa riferimento all’utilizzo dello stylus quale alternativa al controllo tramite pulsanti del pad. Peccato che su Xbox 360 e PS3 non ci siano pennini da appoggiare sullo schermo sensibile al tocco.
    Si tratta naturalmente di imperfezioni marginali di minima importanza che non inficiano la piacevolezza di una partita a Clash of Heroes. Sono invece i caricamenti, forse leggermente troppo frequenti e più lunghi di quanto ci saremmo aspettati, ad infastidire più del dovuto.
    Il gioco non presenta scene doppiate, ad eccezione degli intermezzi di introduzione o accompagnamento scanditi da una suadente voce narrante, traccia registrata appositamente per questa edizione HD.
    Di assoluto valore la colonna sonora: i brani accompagnano ogni momento dell’esplorazione alternando atmosfere rilassate ad altre più tese, in perfetto stile rpg insomma; i temi di battaglia e vittoria sono poi particolarmente coinvolgenti e contribuiscono a comunicare efficacemente quel senso di epica grandezza tolkieniana che forse potrebbe invece non sposarsi alla perfezione con la grafica bidimensionale dai colori accesi ed il design giovanilistico adottato dagli artisti di Capy Games.

    Might & Magic: Clash of Heroes Might & Magic: Clash of HeroesVersione Analizzata Xbox 360Date le apprezzabili ma a conti fatti piuttosto esigue novità proposte rispetto alla versione originale, l’acquisto di Clash of Heroes HD non può dirsi imprescindibile per coloro che a suo tempo che lo abbiano già fatto proprio - e sicuramente molto apprezzato - all’uscita su Nintendo DS; tuttavia la nuova veste grafica riuscirà a buon diritto a sedurre più di un veterano. Chi invece si avvicina solo ora a questa declinazione dell’universo Might & Magic più cartoonesca e spensierata del solito conoscerà nondimeno un prodotto attraente, valido e completo, in grado di affascinare una variegata utenza. Non è necessario aver giocato a precedenti titoli della serie per gustare a fondo quest’avventura fresca e giovane, più che degna di dire la sua in un panorama affamato di valide alternative a Puzzle Quest in virtù del suo approccio alle battaglie prettamente tattico; ma i conoscitori della saga apprezzeranno anche i riferimenti interni alla cronologia fantasy in decisa espansione messa in piedi da Ubisoft con gli episodi del brand usciti negli ultimi anni. Clash of Heroes HD propone ad un prezzo abbordabile e più che consono la già validissima esperienza strategica del 2009, che oggi perde il fattore portabilità ma guadagna un curato comparto tecnico di inedita gradevolezza e nuove divertenti modalità multigiocatore. Morale della favola: non lasciatevelo scappare, che sia per la prima o la seconda volta.

    8.8

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