Recensione Miner Wars 2081

A dodici mesi da Miner Wars, la nuova versione "2081" non convince.

Recensione Miner Wars 2081
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  • Nel 2071 un esperimento portato avanti dall'Euro-American Confederation, realizzato al fine di meglio sfruttare l'energia solare, finisce invece col creare dei disturbi nella stessa massa della nostra stella, che come risultato hanno la completa distruzione di tutti gli oggetti più grandi di un asteroide nel raggio di molti milioni di chilometri. L'intero Sistema Solare è ridotto ad un ammasso di varie e nuove cinture di asteroidi risultanti dalla distruzione di lune e pianeti, compresa la Terra. In miliardi muoiono e pochi sono i sopravvissuti che ora si contendono lo sfruttamento minerario di questi nuovi "planetoidi", cercando di risollevarsi e riprendersi dallo shock e dal disastro vissuti solamente dieci anni prima. Questo l'incipit di Miner Wars 2081, un nuovo shooter spaziale con elementi simulativi che ha fatto capolino su Steam tramite il progetto Greenlight.

    6 gradi di libertà

    Prima ancora di addentrarci nell'analisi del gameplay e della sua struttura, in Miner Wars si nota l'enfasi posta sul sul suo carattere 6dof. Se aggiungiamo che in gran parte il titolo è ambientato all'interno di asteroidi sfruttati per le loro risorse minerarie, capiremo perchè al giocatore PC di vecchia data non potrà non venire in mente una pietra miliare come Descent, shooter datato 1995 dove il protagonista pilotava una piccola astronave all'interno, appunto, di grandi miniere. Per i meno smaliziati ed esperti spiegheremo invece in cosa consiste un gioco 6dof: in questo tipo di titoli il movimento nello spazio tridimensionale ha sei gradi di libertà, i classici avanti/indietro, su/giù e sinistra/destra che si possono produrre sull'asse perpendicolare, a cui vengono aggiunte le rotazioni lungo i tre assi (imbardata, beccheggio, rollio). Essendo uno shooter/simulatore ambientato nello spazio, un tale livello di controllo del mezzo si è reso necessario, e l'ambientazione particolare, soprattutto negli interni, costringerà a prendere bene la mano con i comandi -all'inizio un po' complessi- per evitare di schiantarsi miseramente.
    Il gioco è provvisto di una solida campagna composta da 31 missioni, da una modalità co-op e da un'altra multiplayer vera e propria.
    Ma la parte più pubblicizzta, oltre l'impostazione 6dof, riguarda la struttura open-world completamente distruttibile. In Miner Wars, infatti, ogni oggetto, asteroide, stazione spaziale, può essere danneggiato o distrutto permanentemente. Un bell'incentivo alla progressione.

    Guerra mineraria

    Nei panni di un fedele della fazione EAC (Euro-American Confederation) saremo chiamati a svolgere diverse missioni, affrontando i sempreverdi russi e altri nemici tra i quali i nazisti spaziali (si, avete capito bene) che hanno messo in piedi un caloroso Quarto Reich. Attraverso la serie di incarichi dirimeremo la questione e lo scontro tra le varie fazioni, anche se seguire il corso degli eventi sarà molto difficile, dato che lo storytelling si svilupperà proprio durante i combattimenti, sfruttando semplicemente le comunicazioni radio. Non sempre riusciremo, dunque, nel caos dello scontro, a cogliere ogni sfumatura. All'interno della nostra nave saremo chiamati a distruggere orde di nemici ed a portare a termine svariati obiettivi, dal salvataggio di navi e uomini ad incursioni all'interno di basi nemiche, con una certa varietà di situazioni che rende il gioco abbastanza interssante. Nel nostro lavoro saremo supportati da uno o più compagni, a seconda dei casi e dalle notizie che giungeranno dal nostro quartier generale mano a mano che procederemo. Infine un segnale GPS, in sostanza un segnale luminoso perpetuo, consentirà di orientarci attraverso i dedali di corridoi che caratterizzano le stazioni minerarie e spaziali, assolutamente labirintiche. Proprio il level design, a volte sin troppo complesso, si rivela in certe fasi un'arma a doppio taglio, come vedremo più avanti.

    Nella sostanza, durante le missioni, Miner Wars 2081 diventa un comune sparatutto con ambientazione diversa dal solito e tanti difetti alle spalle. Uno di essi, sicuramente il più fastidioso, è l'intelligenza artificiale: assolutamente deficitaria, sia per quanto riguarda i nostri compagni d'arme che sul versante nemico. Nel primo caso vedremo i nostri presunti alleati mettersi spesso sulla nostra linea di fuoco, oppure spararci senza pietà se saremo noi, inavvertitamente, a metterci davanti al loro obiettivo. Non sarà poi raro vedere i compagni smarrire la strada o seguirci da una certa distanza, mandandoci letteralmente in bocca al nemico per giungere solamente in un secondo momento. Sul versante opposto il discorso non cambia. Spesso le navi avversarie giungeranno all'interno di un ambiente alla spicciolata e non sarà difficile metterle tutte a tacere semplicemente concentrando la nostra potenza di fuoco verso le porte d'ingresso. Se a ciò aggiungiamo che, una volta ingaggiato il combattimento, i nemici non faranno nulla per mettersi al riparo, ma anzi rimarranno semplicemente fermi a sparare, se ne deduce che ci troviamo di fronte a bersagli immobili, privi del minimo barlume d'intelletto. Detto questo il gioco potrebbe sembrare estremamente facile, ma non è così, anzi. In Miner Wars 2081 sarà facilissimo morire, per poi dover riprendere la missione da uno dei checkpoint precedenti (non è presente il salvataggio libero). Come sia possibile, nonostante l'IA deficitaria, è presto spiegato. Innanzitutto c'è una grandissima sproporzione nelle forze in campo, poi il frequente utilizzo da parte del nemico di torrette fisse (che andranno immediatamente eliminate, distruggendole o danneggiando il generatore che le alimenta). In seconda istanza i nemici concentreranno tutto il fuoco su di noi, indipendentemente dalla presenza o meno dei nostri compagni d'avventura, letteralmente ignorati (anche perchè immortali). Una volta sotto il fuoco nemico sarà dunque difficile venirne fuori, a causa del complesso sistema di controllo ed agli ambienti angusti entro i quali dovremo muoverci. Per finire sarà il sistema di salvataggio a checkpoint a rendere la vita ancora più difficile al giocatore, costringendolo a ripetere diverse sezioni di varie missioni e lasciando col tempo un certo senso di frustrazione, dovuto alla ripetizione di vari passaggi.

    Sandbox e simulazione?

    La parte action/shooter del titolo, dunque, lascia a larghi tratti desiderare, portandosi dietro problemi che alla lunga rischiano di annoiare o far desistere il giocatore. Ma Miner Wars 2081 non è solo questo, o perlomeno non avrebbe dovuto essere solo questo. Gli elementi massimamente pubblicizzati, infatti (struttura open world e componente sandbox) si rivelano ben presto vuoti e poco più che orpelli.
    Miner Wars, infatti, ha senso solamente quando si segue il normale decorso delle missioni; al di fuori di esse non c'è nulla di realmente stimolante da fare. Certo, esplorare il sistema solare potrebbe essere interessante, almeno all'inizio, ma dopo poco verrà tutto a noia, un po' per l'estrema lentezza degli spostamenti (oltre 15 minuti tra un settore e l'altro, il che rende necessario il "fast travel" tramite nave madre) e un po' perchè oltre a raccogliere materiale dagli asteroidi non si può sostanzialmente fare altro. Il sistema solare appare quindi vuoto e privo di interesse.

    "Miner Wars 2081 può vantare un motore grafico realizzato appositamente, il VRAGE Engine, che secondo le aspettative degli sviluppatori avrebbe dovuto garantire enormi spazi aperti ed ambienti completamente distruttibili"

    Lo stesso "mining", che ci permetterà di ottenere vari minerali più o meno rari, sarà utile al massimo per incrementare il conto in banca al fine di acquistare nuove armi ed equipaggiamenti, da utilizzare esclusivamente per le missioni. Nulla di lontanamente paragonabile ad un sandbox (di questo genere) vero e proprio, dove è possibile costruire stazioni, navi, combattere in conflitti persistenti e così via. Da notare inoltre che, quando utilizzeremo la nave madre per spostarci da un settore all'altro, per andarcene dovremo necessariamente completare la missione "assegnata" a quella stessa, senza avere la possibilità di muoverci liberamente. La colpa va condivisa col sistema di salvataggio, che creerà un checkpoint all'inizio di ogni missione costringendoci a portarla a termine. Non il massimo per un aspirante sandbox.
    L'aspetto simulativo, invece, si rivela discreto, a cominciare dal controllo della nostra nave, complesso, ed influenzato anche da una serie di parametri fondamentali quali ossigeno presente a bordo, salute dello scafo e della corazza esterna e quantità di carburante. Il game over, e quindi il ritorno al precedente checkpoint, avverrà nel caso uno o più di questi parametri dovessero scendere a zero. Dovremo quindi monitorare attentamente gli indicatori per evitare di rimanere a secco, o subire troppi danni. Le riparazioni ed i rifornimenti non saranno infatti liberamente accessibili, ma "nascosti", sparsi cioè nei vari quadri ma opportunamente segnalati da precisi indicatori. Nulla di eclatante, ma se non altro un contributo a rendere più ostica ed avvincente l'avventura nello spazio aperto.
    Durante le nostre peregrinazioni avremo poi modo di imbatterci nei terminali di alcuni mercanti, presso i quali vendere quanto ricavato dal mining ed acquistare equipaggiamenti sempre migliori. Sulla nostra nave potranno essere montati quattro tipi di arma, dalle classiche Gatling ai più robusti lanciarazzi, in grado di seminare il panico tra le fila nemiche. Non solo armi, ma anche munizioni, di vario tipo e potenza, fino a giungere ai più capienti serbatoi di combustibile e ossigeno, ed a migliori sistemi per proteggere lo scafo. Molte quindi le merci su cui mettere le mani e da gestire tramite un inventario sufficientemente intuitivo che fa il verso a quelli classici da RPG, mostrando vari slot nei quali equipaggiare con ordine ogni oggetto.

    E venne la tecnica

    Miner Wars 2081 può vantare un motore grafico realizzato appositamente, il VRAGE Engine, che secondo le aspettative degli sviluppatori avrebbe dovuto garantire enormi spazi aperti ed ambienti completamente distruttibili. Ed, in effetti, è proprio così: da un lato abbiamo, come detto, un sistema solare enorme e completamente esplorabile (pur con tutti i difetti prima menzionati); dall'altro ambienti che possono effettivamente essere distrutti - in particolare gli asteroidi. Questi ultimi, tramite speciali moduli montati sulla nostra nave, potranno essere letteralmente scavati al fine di trarne i minerali da rivendere; oppure semplicemente disintegrati a suon di missili nel corso di un feroce combattimento. Allo stesso modo anche le stazioni spaziali (ma non quelle relative alle missioni) ed altre strutture potranno essere demolite, seppur sfruttando una ben maggiore potenza di fuoco (oltre 20 missili). Purtroppo tutta questa verve distruttiva non viene sostenuta da un comparto visivo di rilievo, che appare anzi datato sotto molti aspetti. Da un lato notiamo texture slavate e prive di dettaglio; dall'altro sarà la presenza di una modellazione poligonale appena sufficiente a far storcere il naso. Ormai siamo tutti abituati a produzioni ben più curate per giochi del genere, ed addirittura il vecchio X3 Reunion rimane superiore per impatto visivo a questo Miner Wars 2081. A non convincere, purtroppo, sono anche gli effetti particellari, quasi inesistenti ed incapaci di valorizzare l'aspetto scenico di un prodotto sostanzialmente privo di mordente. Il VRAGE Engine non sembra nemmeno in grado di gestire adeguatamente le risorse a sua disposizione in quanto, visto il livello di dettaglio generale, a tratti si rivela addirirttura indeciso, con crolli di frame rate sopratutto quando su schermo la distruzione ambientale darà il via ad effetti complessi. In particolare sulla nostra configurazione di prova (un Q6600 con 4GB di Ram, GeForce GTX 550Ti e Windows 7) ci saremmo aspettati di meglio, anche se nel complesso il giudizio riesce a rosicare una sufficienza. Il comparto sonoro, invece, costellato da effetti dalla notevole tridimensionalità, una colonna sonora incalzante e doppiaggio per ogni protagonista, porta a termine egregiamente il suo lavoro.
    Menzione a parte, infine. per la modalità co-op, azzoppata da vari problemi tecnici ancora da risolvere, che la rendono ad ora impraticabile. Innanzitutto chi sarà ospite della partita non avrà a disposizione la sua nave, il suo inventario ed i suoi soldi, e ciò comporterà che per attrezzarsi dovrà necessariamente "razziare" la nave madre dell'host. In secondo luogo manca la possibilità di blindare la partita con una pass, rendendo di fatto impossibile giocare solo con i propri amici. Al momento della recensione il problema resta insoluto ma speriamo possa venir sistemato al più presto.

    Miner Wars 2081 Miner Wars 2081Versione Analizzata PCMiner Wars 2081 è un gioco dal grande potenziale, forse sprecato. Nonostante tutti i difetti elencati infatti, dalla scarsa IA all'intricato level design per finire con un comprato tecnico non certo eccelso, il gioco risulta comunque godibile (con un po' di pazienza), accrescendo però il senso di frustrazione per le potenzialità spercate. Probabilmente i programmatori hanno pagato a caro prezzo una certa fretta nel terminare lo sviluppo e distribuire il titolo, fattore penalizzante per l'intero progetto. Miner Wars 2081 è perciò un gioco controverso, consigliato solo a chi non possa proprio fare a meno di una space sim, venendo a patti con una struttura ludica decisamente claudicante.

    6

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