Recensione Mobile Suit Gundam Extreme VS-Force

Uscito a dicembre in Giappone, Mobile Suit Gundam Extreme VS-Force è ora disponibile anche in Europa, in esclusiva su PlayStation Vita.

Recensione Mobile Suit Gundam Extreme VS-Force
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  • PSVita
  • Nonostante qualche clamoroso passo falso, quella in corso si sta rivelando un'annata piuttosto positiva per gli appassionati di videogiochi tratti da serie di animazione giapponese. Dopo il mastodontico Naruto Shippuden: Ultimate Ninja Storm 4, la deludente sorpresa rappresentata da One Piece: Burning Blood ed il recente JoJo's Bizarre Adventures: Eyes of Heaven, questo mese Bandai Namco Entertainment propone ai propri fan un nuovo titolo dedicato al celebre robot creato quasi quarant'anni fa dal geniale e un po' crudele Yoshiyuki Tomino. Dopo quattro episodi in chiave musou, di cui l'ultimo uscito ormai due anni fa, Gundam torna finalmente sulla scena europea con un nuovo titolo legato alla longeva serie videoludica nota come "Gundam VS", approdata per la prima volta su PlayStation Vita. Già disponibile in esclusiva digitale su PlayStation Store, Mobile Suit Gundam Extreme VS-Force potrebbe però non soddisfare tutti i fan occidentali della serie, rimasti orfani da ormai troppo tempo. Scopriamone i motivi.

    A spasso nel tempo

    L'action game confezionato da Bandai Namco presenta tre diverse modalità di gioco: Extreme Force, che rappresenta la corposa campagna principale, VS Extend, che propone una serie di noiose e anonime missioni secondarie, e infine la modalità multiplayer denominata Force Battle. L'umanità è sull'orlo dell'estinzione, e solo una repentina evoluzione della specie potrebbe salvarla; per questo motivo gli scienziati di Earth 0 hanno sviluppato un particolare simulatore di guerre che permette di affrontare situazioni pericolose, così da favorire il processo di selezione, e raccogliere nel frattempo le informazioni necessarie per il Progetto FA. Attraverso questo espediente narrativo un po' forzato, la modalità principale prevede che il giocatore vesta i panni di una serie di piloti e ripercorra ancora una volta i più importanti conflitti dell'Universal Century, per raccogliere i dati richiesti e al contempo instaurare preziosi legami con le varie fazioni coinvolte. Tutte le guerre sono raccontate attraverso una serie di missioni a tempo che si sbloccano gradualmente, e possono essere rivissute da più punti di vista; per esempio, la celebre Guerra di Un Anno, tratta dalla primissima serie di Gundam, può essere vissuta sia impersonando Amuro Ray, asso della Federazione Terrestre ed elemento chiave nel conflitto, che nei panni del Principato di Zeon. Stessa cosa accade per i conflitti tratti da Zeta Gundam, Gundam ZZ, Char's Counterattack e infine Gundam Unicorn; diversa sorte è invece toccata agli universi paralleli, come SEED, Wing o 00, i quali fanno solo fugaci apparizioni attraverso missioni extra atte solo a sbloccarne i piloti protagonisti e qualche asso secondario. Attingendo a quasi tutte le opere del longevo franchise nipponico (persino le più recenti come "G no Reconguista"), il titolo vanta un roster piuttosto vasto e composto da ben cinquantadue Mobile Suit. Sfortunatamente, non tutte le serie o i film hanno ricevuto un trattamento equo: se opere come Gundam 0079 o Unicorn vantano addirittura sei o sette unità, Gundam 00 è rappresentato solo da due MS, per giunta pilotati dalla stessa persona. Una sorte anche peggiore è toccata a Gundam AGE, dal quale è stata tratta una singola, debole unità. Come se non bastasse, da alcune incarnazioni del franchise sono stati pescati personaggi molto secondari e addirittura degli inutili Mobile Suit "doppioni" che si differenziano solo per colore ed equipaggiamento. Avremmo apprezzato una selezione più accurata, magari focalizzata sulle unità principali di ciascuna serie. Con poco più di 90 missioni circa, caratterizzate da una difficoltà crescente, il completamento della campagna principale richiede più di quaranta ore di gioco, una longevità tutto sommato più che solida.

    Una partita a scacchi

    Che si tratti di uno stage principale, extra o secondario, quasi ogni missione permette di scegliere a piacimento il team da utilizzare: ciascun plotone può includere fino a sei Mobile Suit, schierati a gruppi di due, e infine una nave madre o un Mobile Armor. Il giocatore controlla solo l'unità principale della prima coppia, ma può impartire ordini precisi ai vari compagni attraverso l'apposito menu.

    Alcune missioni, quantomeno quando le si affronta per la prima volta, richiedono però che venga utilizzata una determinata unità, ma in seguito sono completabili anche con personaggi e unità provenienti da epoche diverse o universi alternativi. Ogni Mobile Suit selezionabile ha un costo, che varia dai 500 ai 3000 punti, e ogni coppia ha inizialmente a disposizione un numero di punti ripartibili abbastanza limitato, che nelle prime fasi di gioco non permette di schierare una seconda unità. Il discorso cambia man mano che si completano le varie missioni e si acquisiscono
    Dopo aver selezionato la missione e schierato le unità desiderate, è il momento di testare il battle system vero e proprio: i tasti frontali consentono di effettuare rapidi scatti laterali o in avanti, percorrere brevi percorsi in volo, e tutta una serie di attacchi ravvicinati e a distanza; combinandoli fra loro, i comandi permettono di parare i colpi o scatenare fino a due attacchi speciali di straordinaria potenza che variano a seconda del Mobile Suit. Una mappatura di comandi abbastanza semplice per un gameplay che premia una sapiente gestione delle munizioni, la prontezza di riflessi del giocatore e, non ultimo, l'utilizzo di opportune strategie studiate in base alla situazione. Sconfiggendo sempre più nemici e avanzando con gli obiettivi di una missione, il giocatore può acquisire preziosi Force Point, indispensabili per ripristinare l'energia del proprio gruppo, aumentare l'attacco, la difesa o i danni inflitti al nemico, e soprattutto per attivare i rovinosi attacchi speciali "Force-Command" delle navi madre. Tutte abilità, queste, che se utilizzate al momento opportuno, possibilmente con parsimonia, possono rovesciare le sorti di uno stage iniziato con un considerevole svantaggio. Come spesso accade, il punto debole della produzione è un bilanciamento generale poco curato e una disparità notevole, in termini di efficacia, fra i moveset delle cinquantadue unità giocabili.

    Se da contratto alcuni Mobile Suit risultano maggiormente predisposti verso gli attacchi a distanza o gli assalti ravvicinati, particolari unità vantano attacchi di potenza spropositata; per fare qualche esempio, l'Infinite Justice Gundam di Athrun Zala ha a disposizione una lunga combo melee di straordinaria efficacia e praticamente imparabile, mentre il Sazabi della leggendaria Cometa Rossa utilizza un attacco speciale in grado di uccidere la maggior parte dei Mobile Suit ingaggiati in battaglia. Altro problema da non sottovalutare è il lock-on dei nemici, purtroppo molto confusionario: ogni pressione aggancia un nemico diverso, a rotazione ciclica; nelle fasi maggiormente concitate, il più delle volte viene agganciato il nemico sbagliato e non quello che si ha di fronte, costringendo il giocatore a scorrere fra i bersagli disponibili e offrendo qualche attimo di vantaggio all'avversario.
    Il più grande problema del gioco risiede però nella modalità Force Battle, la quale permette di combattere contro i propri amici, ma solo in locale; se in Giappone questa formula non rappresenta alcun problema, perché gli utenti sono abituati a giocare in gruppo anche in giro e nei locali, in Occidente l'assenza della modalità online comporta la quasi impossibilità di sperimentare il multiplayer offerto dal pacchetto.
    Sul versante tecnico, Mobile Suit Gundam Extreme VS-Force vanta un framerate stabile sui 30 fps e ottimi modelli poligonali che riproducono in maniera impeccabile le fattezze e i colori dei vari Mobile Suit. Al contrario, texture e sfondi sono piuttosto poveri e ripetitivi, ma questa non dovrebbe essere una sorpresa per i fan del franchise, abituati ai già scadenti sfondi proposti al tempo dai quattro Gundam Musou. Fortunatamente gli effetti generati da esplosioni, scontri di spade e quant'altro, colorano la festa a dovere e migliorano l'impatto visivo.

    Per la gioia dei puristi, il gioco presenta solo l'eccellente doppiaggio originale in lingua giapponese e sfrutta brani provenienti dalle più che ottime colonne sonore che accompagnavano le rispettive opere di animazione. Per quanto riguarda i testi, la traduzione in inglese è abbastanza buona, anche se in fase di esame sono stati riscontrati dei refusi grammaticali e un paio di errori di adattamento che sottolineano una scarsa conoscenza dell'argomento trattato da parte del traduttore.

    Mobile Suit Gundam Extreme VS-Force Mobile Suit Gundam Extreme VS-ForceVersione Analizzata PlayStation VitaNonostante i dubbi iniziali, che ci hanno portato ad accogliere questo tie-in con poco entusiasmo, Mobile Suit Gundam VS-Force convince e riesce a spuntarla. Seppur con qualche difetto, il gameplay e le missioni risultano più che divertenti, anche grazie all’appagante livello di strategia offerto dai comandi impartibili al proprio plotone. In alcuni stage di straordinaria difficoltà si ha quasi l’impressione di giocare un’accesa partita a scacchi, dove una sola mossa falsa può comportare un’immediata sconfitta. Anche perché le varie unità, come menzionato nel paragrafo precedente, risultano un po’ sbilanciate. Sicuramente non è il titolo che può rilanciare il franchise in occidente, specialmente se teniamo presente che in Giappone sono disponibili prodotti ben più interessanti come i tre Gundam Breaker (i quali vantano un comparto online di tutto rispetto), ma resta un prodotto consigliato a tutti gli appassionati della serie: perché rivivere i momenti salienti della Guerra di Un Anno e degli altri conflitti ha sempre un innegabile fascino.

    7.7

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