Recensione Monkey Island 2 Special Edition

Recensita la riedizione di una delle più grandi avventure grafiche di tutti i tempi

Recensione Monkey Island 2 Special Edition
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Disponibile per
  • Xbox 360
  • PS3
  • iPhone
  • iPad
  • Pc
  • Monkey Island 2 è, come il suo predecessore, un autentico capolavoro. Un monumento immortale alla creatività, all'ironia, alle gioie del pensiero laterale. Ed è, anche, la “fotografia” dell'industria videoludica dei primi anni '90: vibrante, e protesa a ricercare il nuovo all'interno di schemi consolidati; e piena di carattere, capace di tratteggiare -con poche risorse- scorci e situazioni senza tempo, basandosi soltanto sul potere immaginifico della fantasia.
    E' interessante, dunque, che Monkey Island 2: Special Edition, possa essere visto invece come il ritratto perfetto di questi nostri tempi digitali. Tutti orientati al recupero, al riuso, e tutti attenti alle logiche dell'apparire, inclini ad assecondare il piacere dell'occhio. Intenti a percorrere, più che nuove soluzioni creative, nuove soluzioni commerciali, come quelle della distribuzione parallela del digital delivery. C'è un po' d'amarezza, avrete capito, nascosta dietro le linee morbide del nuovo lavoro Lucas Arts, dietro le esilaranti uscite di Guybrush Threepwood. Ma, fidatevi, è nascosta bene. Perchè al di là delle considerazioni sullo stato di salute di questo nostro mercato, Monkey Island 2 resta ciò che era vent'anni fa. Ovvero, una delle avventure grafiche più divertenti e strampalate di sempre, un vortice di situazioni indimenticabili, ed il degno successore di uno dei titoli che hanno cambiato il mondo.

    Big Whoop

    Esattamente un anno dopo il rilascio della riedizione di The Secret of Monkey Island, arriva su PC, PS3 e Xbox 360 il secondo episodio, anch'esso rieditato dal punto di vista grafico ed artistico, e con un'interfaccia pensata per i numerosissimi giocatori che impugnano un Pad invece che un Mouse. Disponibile sui circuiti per il digital delivery al prezzo di circa 10 euro, il titolo è di quelli da non lasciarsi sfuggire per nulla al mondo. Appassionati del genere e non, dovrebbero inchinarsi di fronte al genio creativo di Tim Shafer e Ron Gilbert, che trova in questa “nuova versione” il modo di risuonare ancora una volta, nelle assurde battute di Guybrush o negli enigmi cervellotici da risolvere pensando davvero fuori dagli schemi.
    La trama di Le Chuck's Revenge vede il giocatore ancora una volta nei (ridicoli) panni pirateschi di Guybrush Threepwood, intrepido pirata che già una volta ha salvato i Caraibi dalla maledizione del malvagio Le Chuck. Ma proprio per una sua vanesia disattenzione, il protagonista si fa sottrarre la barba del malefico pirata non-morto, che grazie ad essa viene resuscitato con un misterioso rito Voodoo. Il protagonista viene presto informato che il segreto per seppellire di nuovo Le Chuck è nascosto assieme al tesoro Big Whoop: comincia così un'avventura delirante, fatta di mille luoghi e situazioni improbabili, che accampa sullo schermo personaggi memorabili e procede attraverso enigmi decisamente succulenti. Chi ha già giocato (e, di conseguenza, ri-giocato) il capitolo originale, non farà fatica a ricordare con la mente le danze degli scheletri animati, le bambole Voodoo da costruire recuperando numerose schifezze organiche, o l'indimenticabile gara di spunti (in cui, per altro, dovrete barare). O ancora la moderata pazzia di Herman Toothrot, l'invadenza di Stan, l'odioso grugno di Largo LaGrande. Chi invece non ha mai avuto il piacere e l'onore di giocare al capolavoro del 1991, scoprirà un'opera davvero incisiva, piena di stranezze e di carattere: un grande circo videoludico in cui nulla si prende sul serio, e tutto è invaso da una riuscitissima ironia, sempre sopra le righe.

    Re-Editing

    La cifra stilistica di Monkey Island 2, oggi come allora, è -oltre all'ironia parodica e dissacrante (o massacrante?)- l'assurda difficoltà degli enigmi. Il sistema di gioco è quello classico, con gli oggetti da utilizzare e combinare per superare le difficoltà più articolate ed incredibili di sempre. Ma in Le Chuck's Revenge non ci sono solo “polli con carrucola”: c'è invece la gamma più impensabile di soluzioni laterali, fra ovvie banalità che mai vi sarebbero balenate alla mente e usi degli oggetti raccolti che definire creativi sarebbe quantomeno riduttivo. Monkey Island 2, dunque, pur procedendo in maniera molto scorrevole per larga parte dell'avventura, sarebbe un titolo difficile e cattivo, capace di tenervi bloccati di fronte ad un enigma per giorni e giorni. Per venire incontro a questa generazione coccolata dagli “aiuti automatici”, Lucas Arts ha però inserito un sistema che facilità il compito dei meno pazienti (rodendo un poco la soddisfazione nella risoluzione di problemi più intricati). Seguendo il trend delle moderne avventure, è possibile infatti visualizzare tutti gli oggetti con cui è possibile interagire e, nel caso in cui neppure questo risulti d'aiuto, ricevere direttamente la descrizione del prossimo passo da compiere. Crediamo che si tratti di un sistema “popolare” ben integrato con il gioco (dal momento che, ad esempio, esclude l'accesso a qualche obiettivo), capace di rendere più digeribile un avanzamento in certi casi davvero troppo cervellotico.
    Ad aiutare i giocatori console ci pensa anche la nuova interfaccia, rivisitata rispetto a quella del primo episodio, decisamente più comoda e dinamica. Deputato il controllo (del personaggio e del selettore) alle due leve analogiche, i tasti dorsali aprono dei piccoli menù in cui appaiono automaticamente tutte le azioni che è possibile compiere con l'oggetto selezionato. Ad onor del vero, ci pare questo un sistema abbastanza riduttivo, che limita fortemente la creatività dell'utente, adesso decisamente meno impegnato ad organizzare le combinazioni più improbabili. Le Chuck's Revenge, dunque, funziona meglio su PC che su Console, grazie ad un sistema più fedele all'originale.
    E, in tema di fedeltà, segnaliamo proprio la possibilità di giocare all'avventura grafica così com'era un tempo, muovendosi in tempo reale, alla pressione di un tasto, fra il Classic Mode e la Special Edition. Qualche taglio all'originale è probabilmente difficile da perdonare per i puristi: la scomparsa della sequenza iniziale e di quella finale, ma soprattutto la becera riduzione del sistema d'accompagnamento musicale dinamico del 1991, rimpiazzato da una serie di MIDI poco espressivi. Ci pare però che il vero obiettivo di questa edizione speciale non sia consegnare la migliore versione dell'originale, bensì un'attenta rivisitazione del titolo, e che il sostrato pixelloso del 1991 sia stato inserito più come fosse una memoria umbratile e sottile che come un pacchetto ludico a se stante (del resto, se cercate la fedeltà lo ScummVM vi verrà felicemente in aiuto).
    Anche perchè, dal punto di vista artistico, questa Special Edition è davvero un tripudio. Visto che abbiamo citato lo scomparso iMuse, cominciamo dall'accompagnamento acustico. Che è ricco quanto mai, pulito, mentre le note del sax risuonano chiare e delineare le delicate atmosfere caraibiche. La qualità degli arrangiamenti è praticamente perfetta, così come il doppiaggio, decisamente espressivo e perfetto per caratterizzare i personaggi.
    Ovviamente gran parte del lavoro creativo ha interessato la rivisitazione visiva, regalando a Monkey Island 2 una nuova vita. Mentre la qualità del lavoro sui fondali è impeccabile, portando sullo schermo artwork ricchi di dettagli e intrisi da una rara bellezza, le linee che tratteggiano i personaggi sono oggi un poco meno ispide e spigolose rispetto a quelle, abbastanza discusse, della Special Edition del primo episodio. Il risultato appare meno duro rispetto a quello, secondo chi scrive già abbastanza riuscito, della vecchia riedizione. Il lavoro d'integrazione dei frame d'animazione rende tutto davvero fluido e dinamico, e insomma dal punto di vista artistico non c'è davvero di che lamentarsi.

    Monkey Island 2: LeChuck's Revenge - Special Edition Monkey Island 2: LeChuck's Revenge - Special EditionVersione Analizzata PCMonkey Island 2: Le Chuck's Revenge Special Edition è un'operazione perfettamente riuscita. Il titolo è in grado di aggiornare agli standard moderni un classico senza tempo, senza perdere il contatto con l'originale, riproposto integralmente e senza tagli. Ironico, dissacrante, fuori dagli schemi del pensiero comune, intricato ed intrigante, Le Chuck's Revenge è ancora oggi un titolo imperdibile. C'è un po' di rammarico perchè nel pacchetto non trova posto anche un'edizione fedele della versione di base, che risulta mutila ed erosa, ma la qualità artistica della rivisitazione fa in modo che non se ne senta troppo la mancanza. L'interfaccia comoda anche su console, ma forse troppo incline ad aiutare il videoplayer ci fa consigliare a tutti la versione PC, più fedele e non troppo esigente in termini di requisiti.

    8

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