Recensione Moto Gp 4

Si torna a gareggiare con Namco

Recensione Moto Gp 4
Articolo a cura di
Disponibile per
  • PS2
  • Motociclisti a rapporto!

    Sapete che cosa significa il termine tecnico “francobollato”? Gioite nell’udire quello che gli altri definiscono un frastuono, e voi chiamate “melodia del desmosedici”? Siete convinti che la capitale del mondo conosciuto sia Tavullia, un ridente comune in provincia di Pesaro/Urbino? Possedete una Playstation 2? Se avete risposto si a tutte queste domande sicuramente stavate attendendo con ansia, ma anche con timore, MotoGP4, il nuovo capitolo della saga di simulazioni sportive più controversa dell’epoca 128 bit. Acclamato da alcuni e detestato da altri, raramente la critica e il pubblico si sono dimostrati tanto divisi nel giudicare un titolo sportivo. La maggior parte delle critiche, mosse ai tre precedenti episodi, erano legate al comparto tecnico, considerato non adeguato al prodotto e alla console che lo ospita, alla difficoltà della guida del motociclo e alla scarsa intelligenza degli avversari. Chi, invece, ha apprezzato questi tre videogame, trova appagante il tecnicismo esasperato richiesto nella guida e l’ottima ricostruzione della fisica dei motocicli.
    Tutti però hanno biasimato all’unisono, lo stile “troppo arcade” della serie MotoGP (che, effettivamente, nasceva come trasposizione su PS2 di un noto videogame da sala giochi di Namco...); la struttura del campionato, le modalità di gioco, la gestione del pilota e del motociclo e le gare stesse ricordano molto di più un capitolo di Ridge Racer piuttosto che Formula 1, TOCA o Gran Turismo. In particolar modo la gestione del motociclo si è sempre rivelata un po’ troppo semplicistica seppur, a suo modo, completa.
    E’ arrivato il momento di aprire la custodia, estrarre il variopinto DVD e inserirlo nella PS2, forti della speranza di vedere, almeno una volta, un videogame ambientato nel mondo della MotoGP, in cui la gara contenga degli elementi strategici, il setting della moto preveda una regolazione dell’inclinazione del cannoto di sterzo, e non una misera barra denominata “manovrabilità” e, per finire, un gioco in cui gli avversari tentino di interagire con noi durante la competizione senza comportarsi come dei birilli tra cui effettuare uno slalom. Sarà la volta buona?

    Lunga e insidiosa è la via che conduce alle "quattro tempi"

    Le novità introdotte nel quarto capitolo di MotoGP4 sono parecchie, alcune marginali altre più corpose; prima di avere accesso al menù principale del gioco dovrete creare il profilo del pilota assegnandogli, oltre a nome, cognome e nazionalità, un abbigliamento da pista e uno “stile di piega” ovvero il modo in cui sposta il proprio corpo, al di fuori della carenatura del motociclo, mentre affronta una curva. Una volta che sbrigata la “burocrazia”, inizia il gioco vero e proprio, il cui menù principale propone tre distinte modalità: giocatore singolo, multigiocatore e allenamento. Quest’ultima dovrebbe servire, sulla carta, a spiegare ai neofiti del mondo delle due ruote, quali sono le differenti tecniche di guida, l’influenza del peso del veicolo sul modo frenare, e l’importanza di dosare l’acceleratore mentre si affronta una curva. Alla resa dei conti ci troviamo di fronte ad una copia poco riuscita delle “patenti” di Gran Turismo; le prove da affrontare sono brevi, quasi istantanee, non danno assolutamente il tempo al giocaotre di rendersi conto dei pro e dei contro che derivano dai differenti comportamenti assunti in pista. Inoltre non è possibile ripetere dubito la prestazione: per migliorarla bisogna prima tornare al menù principale (e sorbirsi un caricamento per nulla contenuto...). Per concludere le prove sono davvero poche e le nozioni che si ricavano sulla guida sono un po’ troppo rudimentali per essere d’aiuto
    Nella sezione giocatore singolo troviamo la nuova modalità carriera, in cui dovrete affrontare il campionato mondiale dapprima come novizi piloti della classe esordienti, la 125 poi, riuscendo ad ottenere un dignitoso piazzamento in campionato, potrete ottenere un ingaggio per la stagione successiva nella classe superiore, la 250 al termine della quale potrete ambire a raggiungere un team della classe regina, la MotoGP, in cui i bolidi a quattro tempi da 1000cc si danno battaglia a colpi di derapata.
    L’inserimento delle due classi minori, una delle novità di punta di questo capitolo di MotoGP, rende l’ingresso nelle competizioni lineare e progressivo: in MotoGP3 ci si trovava catapultati a bordo di un bolide da 250 cavalli di potenza, senza avere un minimo addestramento. Molti giocatori hanno abbandonato questo gioco proprio a causa della mancanza di informazioni su “come prendere confidenza” con il motociclo. In MotoGP4 questo non accade se si affronta il percorso formativo proposto. Le 125 sono poco potenti ma leggere e agilissime, attaccate al suolo e, nonostante la minore cavalleria briose e competitive; è davvero difficile perdere aderenza con questi piccoli bolidi che, comunque, insegnano ai principianti il ritmo corretto per affrontare le insidiose curve dei circuiti di tutto il mondo. Il gioco si fa più duro sulle 250, in cui il rapporto peso/potenza è ancora superiore: sulle esasperate due tempi iniziano a vedersi le prime “virgole” di pneumatico sull’asfalto, derivanti dalle accelerazioni in uscita dalla curva. Per finire le MotoGP, bestie indomabili che mettono alla continuamente in crisi i pneumatici, con i duecento e passa cavalli che scaricano al suolo. Durante ogni campionato sarete assistiti dal team manager, che commenterà le vostre prestazioni in gara e vi fornirà il supporto necessario a completare il mondiale nel migliore modo possibile. Vincendo un certo numero di gare vi metterete in buona luce agli occhi della casa madre che costruisce il vostro motociclo; questa vi premierà permettendovi di testare un nuovo componente della moto (motore, carena, telaio o altro): se la prova avrà esito positivo il particolare sarà approvato ed entrerà a far parte della vostra dotazione standard.
    La modalità carriera può essere affrontata in due modi: con il pilota creato da noi o con uno dei veri piloti del motomondiale. Questi ultimi, però, non sono immediatamente disponibili: per avere accesso a tutta la rosa dei piloti dovrete “comprarli” nell’apposito negozio. In questo store potrete sbloccare motociclisti, percorsi, gallerie fotografiche, filmati e molto altro ancora, pagandoli con i punti che guadagnate completando una gara, o una prova di qualsiasi altro tipo, con successo. Non manca, nemmeno in questa edizione, la modalità “sfide”, una lunga serie di prove che permette di avere accesso ad altri succulenti bonus.
    Tra le novità va segnalata anche una simpatica opzione della modalità arcade: attivando la modalità Corpo a Corpo, la gara assume un aspetto più realistico: appena partite si forma il classico serpentone di motocicli in scia ma già alla prima curva iniziano a verificarsi sorpassi (anche a vostre spese..), contatti, cadute ed errori tra gli avversari. Le sensazioni che si provano a giocare in questa modalità sono fortissime e la possibilità di scegliere la posizione in griglia da cui partire, permette di scegliere se tentare una corsa difensiva (partendo, per esempio, in pole position) o una gara di attacco (iniziando dal fondo e tentando la risalita). L’unico grosso neo di questa modalità risiede nel framerate che, a causa delle venti motociclette concentrate in un centinaio di metri, crolla inesorabilmente.

    Ben fatto!

    Tecnicamente questa volta MotoGP4 fa un gran passo avanti rispetto ai predecessori. Tutti gli elementi della grafica sono maggiormente dettagliati; le moto appaiono complete, pulite, ricche di particolari (senza ruote spigolose, finalmente) e animazioni (come quella del codino, che vibra con la frequenza del propulsore e accentua il suo movimento durante i saliscendi del tracciato). I movimenti dei piloti sono credibili, anche se meno “coreografici” di quelli visti in altri titoli concorrenti. Quello che però stupisce maggiormente è il dettaglio degli autodromi. E’ vero che non siamo ai livelli cosmetici eccelsi dimostrati, per ora, solo da Gran Turismo e dalla sua dinastia, però la ricostruzione effettuata dai tecnici Namco è più che pregevole. In alcuni tracciati la profondità della visuale è impressionante e non si nota il minimo Pop Up. Non mancano elementi coreografici, come i fumi a bordo pista in occasione dei vostri passaggi più veloci o il traffico di veicoli ben visibile sulla statale che fiancheggia il circuito del Mugello.
    Va segnalata anche la presenza di una nuova visuale “dentro il casco”, in cui il campo visivo è ristretto dall’essenziale accessorio e la visiera tende a sporcarsi facilmente a causa dei detriti in pista (è anche possibile strappare una delle pellicole protettive premendo il tasto triangolo). L’audio è sviluppato a dovere; le molte tracce audio, che si alternano durante le competizioni, sono sempre orecchiabili e gli effetti sonori sono molti e realistici. Alle ottime riproduzioni dei ruggiti prodotti dalle MotoGP si aggiungono quest anno i sibili dei propulsori a due tempi delle classi 125 e 250, anch’essi fedeli alla realtà.

    Lacune

    Il più grande rimpianto di MotoGP4 deriva dall’assenza di un’adeguata sessione di preparazione del motociclo. Dopo aver giocato titoli automobilistici del calibro di Gran Turismo, in cui è possibile modificare la propria vettura in ogni aspetto (assistiti, tra l’altro, dal gioco che fornisce spiegazioni esaurienti), ci si chiede come sia possibile incrociare ancora dei videogame che riducono il lavoro di sviluppo, effettuato da team e meccanici durante tutto un weekend, a quattro sintetiche barre di parametri. E’vero che il setting completo di un motociclo non è una cosa che si apprende istantaneamente, ma giochi come il capolavoro progettato da Poliphony Digital, la serie di Toca o quella di WRC dovrebbero avere insegnato che, con un po’ di aiuto e tanta passione, chiunque riesce a prendere confidenza con termini tecnici quali campanatura, convergenza, differenziale a slittamento limitato e rapporto di trasmissione. Allora, perché non inserire una parte così coinvolgente della struttura del gioco, quella in cui il giocatore si taglia e cuce addosso il motocilco con cui andrà a competere? Ormai non si può più parlare di “semplificazione”: questa è una “mancanza” vera e propria.

    Moto Gp 4 Moto Gp 4Versione Analizzata PlayStation 2MotoGP4 non è un brutto gioco, anzi. La grafica è curata e fluida, non c’è ombra di pop up e i rallentamenti si avvertono solo nella modalità “corpo a corpo”. A differenza di MotoGP3, in questo nuovo episodio l’ingresso al mondo delle corse avviene gradualmente, grazie alle molte classi, alle patenti e alle prove speciali che si possono affrontare. Gli Extra sbloccabili sono tanti, anche se ricalcano quelli che erano presenti nel precedente capitolo. Ancora una volta, però, siamo di fronte ad un videogioco dall’impostazione arcade, almeno nella “gestione” del motociclo, un aspetto del gameplay trascurato, volutamente o meno, che lascia ancor più perplessi se paragonata al modello di guida delle MotoGP, estremamente tecnico e severo. Se riuscite a sopportare questo shock (e se siete dei motociclisti, oltre che degli amanti del motomondiale il trauma potrebbe essere anche superiore...) avete a portata di mano il migliore degli episodi di questa lunga saga, che potrà regalarvi parecchie ore di divertimento. Nel frattempo ricomincia il conto alla rovescia, quello dei giorni che ci separano dall’uscita di MotoGP5, in cui, ancora una volta, speriamo di vedere esauditi tutti i nostri desideri...

    7.5

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