Recensione NBA 2K7

A tu per tu con Shaquille "M.D.E." O'Neal.

Recensione NBA 2K7
Articolo a cura di
Disponibile per
  • PS2
  • Xbox
  • Xbox 360
  • PS3
  • 2K7 alle porte.

    Agli sgoccioli del terzo quarto, 2K spadroneggia su EA 85 a 61. Il Dream Team redazionale sembra condurre la partita con troppa spavalderia lanciandosi ripetutamente a canestro, noncurante dell'evidente stanchezza fisica. Succede l'irreparabile: tutto il palazzetto è ammutolito di fronte al tremendo infortunio del nostro asso più pregiato. Brutta tegola per il coach e per il proseguimento dell'intera stagione, il vivaio non offre poi molto talento. Ma per nostra fortuna interviene l'amico fidato Shaq che si impegna nel breve termine a scovare un valido sostituto.

    Puntuali come sempre, le simulazioni sportive si ripresentano ogni anno rinnovate, ed il titolo in esame non fa certo eccezione. Dopo aver sfornato un gioco di pregevole fattura la scorsa stagione, 2K Sports ci riprova per imporsi definitivamente sul rivale di sempre, targato EA Sports. Questa volta avremo nientemeno che il monumentale Shaquille O'Neal sulle nostre tracce: a noi il compito di stupirlo lanciandoci alla ribalda di tale spettacolare sport. Inoltre il titolo si propone sia di soddisfare gli appassionati del basket statunitense con un tocco in più di managerialità, sia di introdurre i neofiti al mondo delle simulazioni cestistiche.
    Con tutta questa varietà di offerta, NBA 2K7 meriterà di essere aggiunto alla lista dei doni da richiedere a Babbo Natale? Sempre che non sia lo stesso paffuto omino rosso ad offrirci una partita, tra un regalo e l'altro...

    A cosa gioco, oggi?

    NBA 2K7 si propone di affrontare il mondo del basket in ogni sua sfumatura, offrendo una congrua varietà di opzioni di gioco. La possibilità di guidare la propria squadra preferita lungo una o più stagioni è sicuramente uno dei punti chiave del titolo. Alle redini dei Chicago Bulls, dei L.A. Lakers, o di qualsivoglia altro team NBA, è necessario raggiungere i massimi vertici del basket americano. Al giocatore non spetta solamente il mero controllo dei giocatori in campo, ma anche una sorta di gestione tattica della squadra, che contempla la scelta della formazione migliore e degli schemi di gioco da adattare ai giocatori.
    Per i palati più esigenti c'è la modalità "the association", grazie alla quale l'esperienza di gioco viene arricchita da una componente manageriale eterogenea ed approfondita, per calarsi appieno nel mondo del basket americano. Si dovrà fare i conti con un'oculata gestione del budget, una saggia campagna acquisti dei giocatori, con l'allenamento dei medesimi e la scoperta di nuovi talenti, giusto per citare alcuni aspetti. Non sono stati trascurati nemmeno coloro che sono alla ricerca della gloria: NBA 2K7 propone una modalità "storia" chiamata "24/7: il prossimo" che, pur essendo opzione di secondo piano, riesce a ritagliarsi un suo spazio. La trama vede il proprio alter-ego in compagnia di amici allenarsi nel classico campetto di basket ai confini d'un parco cittadino, mentre d'un tratto appare nientemeno che Shaquille “Most Dominant Ever” O'Neal, intento ad allenarsi ai tiri liberi. L'occasione per scambiare due parole è troppo ghiotta, ed uno degli amici riesce persino a sfidare il muscoloso gigante, organizzando una gara ai tiri liberi, uno contro uno; il giocatore contro O'Neal. La vittoria saprà impressionare piacevolmente la star NBA, che deciderà di introdurci nel mondo del basket che conta, a cominciare da sfide 3 contro 3 sui campi di Street Basketball. La modalità è quindi sorretta da una sorta di trama, condita da alcuni aspetti vagamente rpgistici, come la creazione del personaggio. Il giocatore può contare su un menù di personalizzazione completo e ricco di opzioni, che si estendono dalla modellazione di volto e corpo alle abilità in campo, senza trascurare particolari come tatuaggi, scarpe, occhiali e quant'altro. Proseguendo verso la propria scalata, si guadagneranno dei punti "rispetto", in misura maggiore, com'è ovvio, in caso di vittoria di una partita. La vicenda è narrata mediante scene d'intermezzo gestite dal motore grafico del gioco, accompagnate da dialoghi limitati ai soli due compari del protagonista, che assieme a tutti gli altri giocatori, non dirà mai una parola.
    Tra le tante opzioni di gioco NBA 2K7 consente di iniziare subito una partita veloce con ben pochi fronzoli di contorno, giusto per chi ha voglia di una sfida immediata, ma non per questo poco stimolante. Senza dimenticare, ovviamente, la possibilità di svagarsi con una partita di Street Basketball, per dedicarsi a qualcosa di ancor differente. Ambientazioni prettamente urbane, con campi in cemento nei pressi di parchi cittadini, danno luogo a sfide tre contro tre od uno contro uno, a seconda dell'opzione scelta.
    Senza dimenticare il supporto fornito dalla modalità online: non è possibile solamente giocare una partita singola, ma anche organizzare sfide uno contro uno, tornei o persino interi campionati in rete per un massimo di 30 giocatori, ove è contemplata la compravendita dei giocatori. Il tutto senza problemi di lag o altri inconvenienti. In futuro si prospetta inoltre la possibilità di contenuti scaricabili, come un editor video (chiamato 2KReelMaker) per salvare ed editare i propri replay, e infine upparli in LIVE.
    Peccato, però, che tutta questa ricchezza in fatto di modalità di gioco sia supportata da una navigazione nei menù abbastanza scomoda e ben poco intuitiva; non di rado capiterà di dover ricominciare da capo la selezione e ripetere le proprie scelte poiché non si riesce a tornare indietro.

    Slam Dunk, Alley Hoop, o terzo tempo?

    NBA 2K7 mette a disposizione del giocatore un sistema di controllo comodo e versatile; tuttavia non offre un degno tutorial per poterlo sfruttare al meglio, innalzando la difficoltà globale nelle prime ore di gioco. Per i neofiti è dedicata una modalità di allenamento con la quale prendere confidenza con il gioco ed il sistema di controllo. Peccato che il tutto si fermi qui, mancando proprio di una guida esaustiva in grado di introdurre i giocatori meno avvezzi ad una efficace conduzione delle partite. E' una lacuna particolarmente evidente dal momento che la curva di apprendimento si rivela, almeno inizialmente, abbastanza ripida.
    Solo giocando si nota l'implementazione di un efficiente sistema di passaggi, dal momento che il tasto dorsale destro associa un pulsante diverso per ogni compagno di squadra; per qualche istante, sopra i giocatori appaiono i tasti a loro designati (X sopra il pivot, A sopra l'ala, e via discorrendo). E' sufficiente premere il bottone corrispondente al dato giocatore, per passare il pallone esattamente all'atleta designato.
    La precisione nei tiri a canestro è incrementata grazie all'utilizzo della leva analogica destra, che consente di calibrare, con il giusto allenamento, il salto e la tempistica nello scagliare il pallone verso il bersaglio designato. Quel che invece non convince è la gestione dei tiri liberi, sempre affidati alla leva analogica destra; tale sistema complica la loro esecuzione, portando a sbagliarne molti di fila, con conseguente frustrazione.
    Si notano inoltre piccole pecche nell'intelligenza artificiale. In fase difensiva, capita che i giocatori si dispongano in modo poco efficace andando a marcare zone o giocatori non di loro competenza, o che vaghino senza meta in prossimità del canestro. Fortunatamente si tratta di sporadiche eccezioni, mentre di norma, la risposta difensiva è abbastanza tempestiva, dal momento che tutti gli spazi vengono adeguatamente coperti. Sono comunque errori che non intaccano più di tanto l'esperienza di gioco, visto che si tratta di qualcosa di ben poco frequente.

    Anche l'occhio vuole la sua parte

    Dal punto di vista grafico, NBA 2K7 fa proprie le potenti risorse messe a disposizione dalla console Microsoft, abbinando una puntigliosa cura per i particolari. I modelli poligonali dei giocatori sono di ottima fattura e ben disegnati. Quel che è importante è che essi non appaiono come fossero un pezzo unico con la propria tenuta, bensì due entità distinte; vesti svincolate dal corpo del giocatore, che sono libere di muoversi realisticamente grazie ad un verosimile modello fisico. Le animazioni sono fluide e di elevata qualità; si denota soprattutto l'assenza di un qualsivoglia rallentamento. I giocatori più blasonati sono stati oggetto di una cura maggiore, sia per quanto concerne la riproduzione poligonale (i volti sono decisamente somiglianti; molto meno quelli di atleti poco famosi), sia per quel che riguarda il comportamento in campo. Difatti le star godono di animazioni ad-hoc, che riproducono in modo efficace lo stile di gioco anche nel particolare movimento eseguito. Si pensi solo a Yao Ming, ed al suo modo unico di eseguire i tiri liberi: viene riprodotto in modo fedele alla realtà. Quanto offerto dal motore grafico non si esaurisce di certo qui: i 2K Sports hanno pensato anche al particolare della sudorazione. Lungo il prosieguo della partita, infatti, la pelle dei giocatori verrà man mano imperlata da visibili gocce di sudore, le quali creano riflessi e riverberi decisamente credibili. Anche al pubblico, rigorosamente poligonale, è stata dedicata la massima attenzione; scoccando qualche occhiata durante un raro momento di pausa dalla partita, è facile notare come esso non sia mai statico e ridotto ad un mero particolare di contorno. Frequentemente capita che uno spettatore si alzi dalla propria postazione per recarsi altrove, ed infine tornare al proprio posto; tali animazioni, pur essendo ripetitive, donano l'impressione di giocare innanzi ad un pubblico vivo e reattivo, rivelandosi anche piacevoli da osservare nel contesto di una partita.

    Immedesimazione alle stelle

    Il titolo di 2K Sports si propone di trasmettere un doppio feeling. In primis vuole portare il basket nel mondo videoludico in modo credibile e convincente, grazie ad un comparto grafico di ottimo livello ed un sistema di controllo funzionale, che richiede tuttavia un po' di tempo per essere padroneggiato. Tutto questo unito a fisica e meccaniche di gioco perfettamente attinenti con la realtà, azioni veloci, frenetiche, e spettacolari: una schiacciata a canestro, od uno Slam Dunk a coronare una giocata ottimamente impostata sono sempre fonte di soddisfazione.
    Ciascun giocatore poi è dotato ovviamente di un'inerzia propria, il che implica che risenta in modo tangibile degli urti e dei contatti con gli altri atleti; uno scontro con un difensore che si erge a bloccare uno spazio non è mai privo di conseguenze, dal momento che il giocatore indietreggia dopo il colpo, rischiando eventualmente di cadere (o viceversa, di far perdere l'equilibrio all'avversario).
    In secundis il gioco è arricchito di elementi di contorno atti a coinvolgere il giocatore; siano essi il sudore dei giocatori, un pubblico che vive e si agita sugli spalti, o i replay che sottolineano le giocate importanti, sfruttando inquadrature efficaci e tagli prettamente televisivi. E non dimentichiamoci quelle minuzie, come i gesti di disappunto di un giocatore per un canestro mancato, o l'invocare la palla di un'atleta smarcato; tutti elementi di contorno che vanno ad arricchire in modo palpabile l'esperienza di gioco.
    Per un titolo emozionante anche l'audio deve dare il suo contributo; ecco che il comparto sonoro si compone di una telecronaca in lingua inglese ad opera dei navigati Kevin Harlan e Kenny Smith, con frasi tempestive ed efficaci, senza risultare mai ripetitive o fastidiose. Le partite sono ovviamente supportate anche una serie di ottimi effetti sonori: il pallone che rimbalza sul parquet, il fragore che sussegue ad una violenta schiacciata a canestro, lo stridere sul campo delle suole in gomma, il tutto coronato (ma mai sovrastato) dal clamore del pubblico che partecipa e persino sottolinea le azioni più significative.
    Mentre la colonna sonora si basa principalmente su un cospicuo numero di tracce stile hip-hop (piacciano o meno, sono in linea con l'immagine della quale si fregia questo sport, e non possono essere cambiate), che vanno ad accompagnare soprattutto la modalità "24/7: il prossimo".

    NBA 2K7 NBA 2K7Versione Analizzata Xbox 360NBA 2K7 si candida come miglior simulazione di basket disponibile per Xbox 360. La qualità grafica rende assolutamente giustizia all'hardware della console Microsoft, deliziando il giocatore con modelli poligonali ottimi, animazioni fluide, ed in generale una verosimiglianza che ha pochi eguali, grazie ad una puntigliosa cura per i particolari. L'abbondanza in fatto di modalità di gioco in primo luogo aumenta la longevità del titolo, che non finirà tanto facilmente a prendere polvere su di uno scaffale; dall'altro cerca di accontentare un più grande bacino d'utenza, che va dal giocatore più smaliziato ed esigente, al neofita che per la prima volta si dedica a tale genere di simulazione. Senza dimenticare la presenza di una modalità online che incrementa ulteriormente l'interesse suscitato dall'ultima fatica di 2K sports. Non si può non considerare tuttavia l'assenza di un tutorial ed il fatto che la curva d'apprendimento, almeno all'inizio, si riveli abbastanza ripida (soprattutto per coloro che non hanno familiarità con la precedente edizione). Nonostante questo, NBA 2K7 è un prodotto di elevata qualità, pur non presentando sostanziali novità rispetto al suo predecessore.

    9

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