Recensione NBA Street V. 3

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Recensione NBA Street V. 3
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Disponibile per
  • PS2
  • Xbox
  • NGC
  • Nba Street, terzo capitolo

    Forse qualcuno non ne è al corrente, ma Electronic Arts, nell'ormai lontano 2001, ha tirato su un fruttuoso e divertente franchise: NBA street. Il titolo basava la sua forza sulla sapiente miscela di pallacanestro e puro arcade: grandi campioni, gameplay immediato e una modalità single player semplicemente geniale. Dopo un secondo capitolo senza particolari innovazioni la saga pare aver ritrovato la vitalità degli inizi in questa nuova incarnazione: NBA street Vol. 3.

    Attacco e difesa

    Il gioco mantiene inalterato lo spirito dei suoi predecessori, ma vi aggiunge diversi elementi, tra cui la lodevole introduzione del "trick stick". NBA street si è sempre basato sulla quantità di tricks ed evoluzioni a disposizione dei giocatori, eseguibili attraverso la combinazione dei pulsanti superiori e del pad digitale: in V3 viene data la possibilità di mettere in mostra le nostre capacità attraverso la semplice pressione del cursore analogico C (ribattezzato trick stick per l'appunto), in tutte e 8 le direzioni disponibili. Va da sé: questa novità aumenta notevolmente il parco mosse a disposizione, nonché la fluidità stessa del gioco, anche se per una perfetta esecuzione è richiesta un'adeguata abilità della nostra controparte virtuale e un discreto tempismo, altrimenti vi ritroverete a regalare la palla agli avversari. Tra i vari tricks disponibili rientrano anche alcuni passaggi particolarmente spettacolari (e strafottenti nei riguardi dell'avversario), come ad esempio far rimbalzare il pallone sul tabellone, per poi permettere a un compagno di prenderlo e schiacciarlo rudemente nel canestro.
    Nell'economia del gioco si rivela fondamentale imparare a eseguire lunghe catene di mosse, in modo tale da accumulare punti per ottenere un gamebreaker. Come nei precedenti capitoli questa mossa permette di guadagnare punti per la propria squadra e, nel mentre, di toglierne agli avversari, ma in V3 la faccenda si è complicata: non è più sufficiente buttare la palla nel cesto: non conviene, in quanto fa guadagnare meno punti rispetto ad un gamebreaker elaborata e letale. E' possibile creare schiacciate in combinazione di due o tre giocatori, ottenendo più punti per sé e un'ulteriore sottrazione al punteggio dei propri rivali. Attenzione a non esagerare, però: sbagliare un game breaker può essere determinante per l'esito di una partita. Nella fase difensiva non ci sono stati particolari cambiamenti: come sempre non esiste goal tending e con un po' di tempismo e un giocatore sufficientemente imponente è possibile stoppare i tiri degli avversari e persino le schiacciate.

    La fama si guadagna sulla strada

    La principale attrattiva della modalità single player è costituita dalla Street Challenge. Ci viene richiesto di creare un nostro alter ego cestista e un campo da cui cominciare a costruire la nostra fama. In 10 settimane dovremo riuscire a farci un nome attraverso le differenti sfide che ci troveremo davanti, e se all'inizio il nostro campo avrà l'aspetto di un trascurato cortile, dopo qualche tempo potremo permetterci di apportare numerose modifiche, trasformandolo in uno sfavillante campo da NBA, o in qualsiasi altra cosa ci passi per la testa. Lo stesso vale anche per l'abbigliamento del nostro giocatore: abbiamo a disposizione una vasta scelta di abiti d'ogni sorta. Tutto questo ha un prezzo, ovviamente, che consiste nei punti guadagnati con le partite, spendibili per aumentare l'abilità del nostro giocatore, vestirlo alla moda o acquistare un tabellone d'oro massiccio. Col passare del tempo la nostra reputazione (probabilmente) aumenterà, e così la qualità dei nostri avversari: da scalcinate e ignote squadre di quartiere, a team con giocatori del calibro di Iverson o Garnett. Le sfide che ci vengono proposte hanno varie tipologie: si va dalla partita giocata senza gamebraker, a quella dove l'unico obiettivo e eseguire il maggior numero possibile di tricks, alla gara di schiacciate. Quest'ultima è disponibile anche come modalità di gioco a sé, per sfidare gli amici a trovare il modo più spettacolare (e redditizio in termini di punteggio) per buttare la palla nel cesto. La Street Challenge vi terrà occupati a lungo, con tutte le possibilità che offre, ma se vi venisse voglia di mettere alla prova la vostra squadra contro un avversario in carne ed ossa potete sempre ricorrere alla modalità on line, nella quale è possibile sfidare altri giocatori per ottenere reputazione e punti.

    Mario, Luigi e Peach sotto il canestro

    La versione GameCube del titolo EA Big beneficia della presenza di tre icone dell'universo Nintendo. Mario, Luigi e Peach, componenti del Nintendo Team, possono essere selezionati per giocare contro tre campioni Nba. Se la realizzazione grafica dei tre personaggi è eccellente, bisogna dire che la loro presenza sui campi di Nba Street lascia un po' perplessi i fan Nintendo. Il contrasto è un po' quello che si prova guardando «Chi ha incastrato Roger Rabbit», dove i cartoni popolano il mondo degli umani. La grafica estremamente realistica di questo gioco cozza con il design morbido di Mario e compagni, limitando la loro aggiunta ad essere un semplice bonus, una curiosità. Questo anche a causa della mancata caratterizzazione delle combo, del tutto simili a quelle dei giocatori reali. Molto più interessante la presenza di un campo personalizzato con disegni e decorazioni in puro stile Mushroom Kingdom, davvero una chicca da utilizzare magari nelle partite in multiplayer.

    La realizzazione tecnica

    NBA street V3 non delude nemmeno sotto l'aspetto grafico, distaccandosi dal look "cartoonesco" dei precedenti capitoli e puntando decisamente su un aspetto più realistico, dai toni più opachi, che richiami lo stile di certi graffiti. I campi sono incredibilmente curati in ogni dettaglio; in particolare gli effetti dell'illuminazione, differenti in ogni locazione, contribuiscono a dare un aspetto caratteristico ad ognuno di essi. Decisamente ben realizzati i modelli dei giocatori, senza sbavature e con textures pulite e dettagliate, mentre i movimenti appaiono fluidi e precisi, anche se è ancora possibile notare qualche leggero scatto tra un'azione e l'altra. Particolarmente esaltanti le sequenze dei gamebraker. Nel complesso il comparto grafico di NBA street V3 è forse uno dei migliori mai visti nel genere.

    A livello sonoro, non si può certo dire che EA si sia preoccupata di stupire: i brani sono, come sempre, tratti da un repertorio strettamente hip-hop, ma non mancano perle come i pezzi degli House of Pain, De la Soul, e qualche remix di Pete Rock. Le canzoni tendono a ripetersi abbastanza di frequente, probabilmente per mancanza di un numero sufficiente di brani. Il commento è piuttosto dispersivo e potrebbe, alla lunga, risultare semplicemente irritante.

    Il miglior street game della nuova generazione

    NBA street V3 è un titolo eccellente, consigliato a chiunque abbia apprezzato le precedenti incarnazioni, ma anche a qualsiasi altro giocatore in cerca di sano divertimento: appassionante in modalità singola, grandioso in multiplayer, personalizzabile in ogni sua parte e con supporto per giocare on line. Le pecche di questo gioco, proprio a volerle trovare, possono consistere nell'eccessiva importanza data alle schiacciate, nell'assenza di sua maestà Micheal Jordan (che fino al Vol. 2 era stato l'indiscusso protagonista della serie) e nella poca attenzione prestata al reparto sonoro. Resta comunque certo il valore questo titolo, senza alcun dubbio il miglior street game della nuova generazione.

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