Need for Speed: la recensione del reboot di Ghost Games

In occasione del ventesimo anniversario, Ghost Games propone al tempo stesso un nuovo inizio per la saga e un compendio di tutto il meglio che essa ha offerto nei lunghi anni di onorato servizio.

Need for Speed
Recensione: PC
Articolo a cura di
Disponibile per
  • Pc
  • PS4
  • Xbox One
  • Sin dal suo annuncio, di Need for Speed si è parlato come di un reboot celebrativo della saga, l'inizio di un "nuovo corso" destinato a raccogliere tutto il meglio che la serie corsistica ha offerto in vent'anni di onorata carriera. Allo stesso tempo, il gioco porta la firma di Ghost Games, studio svedese sorto sulle ceneri di Criterion, già responsabile delle ultime evoluzioni nel modello di guida e nella concezione del comparto online. Non è un caso infatti che alcuni elementi fondanti dell'esperienza offerta da questo nuovo Need for Speed ritornino dai predecessori, seppure integrati in un contesto che cerca di proporre qualcosa di nuovo, soprattutto nell'ambito della guidabilità dei mezzi e della personalizzazione estetica. Il risultato è interessante e in grado di regalare momenti davvero divertenti, seppure non sia difficile rintracciare nell'offerta complessiva una serie di ottime idee non portate alle massime conseguenze.

    I guerrieri della notte

    E' sempre notte a Ventura Bay: proprio quando il sole sembra voler fare capolino da dietro le alte colline, le tenebre abbracciano nuovamente la downtown e i dintorni, e i guerrieri della strada tornano a darsi battaglia. L'esperienza di guida puramente arcade di Need for Speed si accompagna ad una traccia narrativa che si ispira direttamente al cinema di genere, una sorta di Fast & Furious vecchia scuola e senza risvolti polizieschi. Nei panni di una giovane promessa delle corse illegali che sembrano spopolare in città ci troveremo a scalare i ranghi del vasto club di folli piloti e a cercare di diventare una leggenda. Non è il caso di aspettarsi grandi sorprese da questa sceneggiatura, eppure i filmati d'intermezzo realizzati con attori in carne ed ossa presentano generalmente una buona qualità tecnica. Il problema, semmai, risiede nella loro natura molto statica e puramente dialogica, che alla lunga finisce per stancare. In ogni caso, il cuore di Need for Speed pulsa per le strade avvolte dalla perenne oscurità e costantemente coperte da uno strato d'acqua perfetto per generare affascinanti giochi di riflessi. Proprio per le strade di Ventura Bay troveremo di volta in volta nuove sfide da affrontare, assegnate da cinque personaggi ognuno legato ad uno stile di guida ben specifico, i quali ci contatteranno telefonicamente per guidarci lungo la strada verso il successo. In questo modo, la mappa della città presenterà sempre diverse scelte per il giocatore, che potrà decidere liberamente quali eventi affrontare. Si tratta di una scelta intelligente, soprattutto se si considera che Need for Speed, come vedremo a breve, propone una piccola rivoluzione nel suo modello di guida, impostabile di volta in volta per una guida più pulita o per il drifting. Dei cinque personaggi, il più interessante è Outlaw: invece di offrire semplici gare, quest'ultimo incaricherà il giocatore di sfidare le forze dell'ordine in vari modi, accumulando un certo valore monetario in multe o superando dei posti di blocco. Man mano che si completeranno queste sfide, le forze dell'ordine di Ventura Bay (le quali interverranno anche durante le gare, spesso scatenando il caos) diventeranno via via più efficienti, aumentando ulteriormente il livello di sfida generale.

    Cinque motivi per guidare

    Le tipologia di gara offerte da Need for Speed sono sostanzialmente suddivise in due macrocategorie, una dedicata alla pura velocità e l'altra al drifting, con diverse varianti per ognuna. La seconda categoria, ad esempio, presenta una modalità che assegna i punti al giocatore solamente nel caso si effettuino le derapate in prossimità degli altri concorrenti, divertente e impegnativa, così come le prove Touge, ossia sessioni di guida da affrontare sulle tortuose strade di collina che circondano Ventura Bay.

    L'altro lato della medaglia è rappresentato dalle gare di velocità, che propongono sfide sul tempo o classiche competizioni con altri avversari in pista. Questa esperienza bipartita si riflette adeguatamente nella possibilità di impostare a proprio piacimento il modello di guida dell'auto, sia intervenendo su singoli fattori, sia spostando un pratico slider tra massima tenuta e drifting. A seconda delle impostazioni, le sensazioni pad alla mano cambieranno nettamente, proponendo ora veicoli simili a dischetti da hockey, in grado di scivolare elegantemente lungo le curve costanti, ora mezzi letteralmente incollati a terra, perfetti per raggiungere il traguardo il prima possibile. A questa personalizzazione c'è da aggiungere il comparto di elaborazione delle prestazioni, che passa per una lunghissima serie di componenti che è possibile sbloccare ed acquistare spendendo denaro virtuale e accumulando Reputazione con le gare vinte. Man mano che il mezzo viene elaborato, le sensazioni pad alla mano cambiano nettamente in termini di accelerazione e comportamento in strada, confermando un buon lavoro in questo senso.

    Parco auto

    Sono oltre 50 i modelli su licenza proposti da Need for Speed, con una raccolta nel complesso soddisfacente. Dalle immancabili giapponesi si passa a qualche muscle car americana (anche d'epoca) sino alle europee, rappresentate in forza da Porsche, BMW, Mercedes, Lamborghini e Ferrari (presente tuttavia con le sole 458 Italia e F40). I prezzi in valuta virtuale sono gestiti bene, ed arrivare ai modelli più performanti richiederà un bel numero di ore di gioco, mantenendo intatto il senso di progressione lungo l'esperienza. Quanto al ritorno della personalizzazione estetica, spiace constatare che non tutti i modelli presentano parti sostituibili. D'altro canto, le auto personalizzabili terranno impegnati gli appassionati per lungo tempo nel garage, scambiando pezzi e applicando vernici e vinili in cerca del look più aggressivo.

    Quanto all'esperienza in gara, abbiamo riscontrato una netta differenza tra le competizioni iniziali, tutte molto semplici e caratterizzate da un "effetto elastico" a volte davvero eccessivo e irritante, e quelle intermedie e finali. Trascorse le prime cinque, sei ore di gioco infatti, si cominceranno ad intraprendere competizioni molto più impegnative, unite alla disponibilità di mezzi ben più performanti, che richiederanno maggiore impegno per essere controllati ma regaleranno anche soddisfazioni ben più intense. Nel complesso, nel corso delle sue circa quindici ore di durata (ma rimarranno comunque molti collezionabili e gare secondarie da completare), la progressione offerta dal gioco presenta una crescita interessante: parte un po' (troppo) lenta, ma lo scalino verso le competizioni più impegnative si avverte in maniera netta, e conferisce senso compiuto al vasto parco elaborazioni. Quanto al comparto online, Need for Speed permette di unirsi in Crew, gruppi da massimo otto giocatori, e partecipare insieme alle competizioni principali e secondarie. Dal punto di vista della stabilità dell'esperienza, durante le nostre prove il comparto online ha retto bene, nonostante dei menu non sempre comodi da utilizzare. Si sente la mancanza di gare dedicate alla pura competizione tra giocatori in carne ed ossa, ma l'esplorazione della città in gruppo è comunque piacevole da affrontare, soprattutto con persone che si conoscono.

    Ventura by night

    Il comparto tecnico di Need for Speed si conferma come fonte di un buon lavoro di ottimizzazione da parte di Ghost Games. Gli sviluppatori hanno puntato tutto sull'effetistica legata ai riflessi e ai giochi di luce, riuscendo perfettamente a dare costantemente l'impressione di trovarsi all'interno di gare inquadrate da telecamere cinematografiche. In questo modo, la qualità delle texture non sempre ottimale viene pienamente mascherata, e si apprezza un buon filtraggio anti aliasing.

    Tutto questo a 1080p e 30 FPS su Playstation 4, con qualche calo in certi momenti. Si tratta di casi tutto sommato sporadici, e la situazione è già migliorata con l'ultima patch. Dal punto di vista audio si segnala un ottimo lavoro di campionamento sui mezzi, tutti ben caratterizzati, e una colonna sonora martellante ma non troppo invasiva, pienamente in linea con lo spirito "tamarro" della produzione.

    Need for Speed Need for SpeedVersione Analizzata PlayStation 4Need for Speed rappresenta un buon punto di partenza per il nuovo corso della saga. Gettate queste basi, Ghost Games può lavorare per ridare un volto riconoscibile a una serie che negli ultimi anni ha stentato a ritrovare una sua identità, donandole finalmente un carattere molto più netto e riconoscibile. Il modello di guida personalizzabile rappresenta uno dei principali punti di forza della produzione, unito a un senso di progressione legato alle personalizzazioni estetiche e prestazionali dei veicoli, che recuperano una delle caratteristiche più apprezzate dei due Underground. Certamente, come spesso capita con gli esordi, questo "nuovo inizio" non sviluppa completamente tutte le buone idee alla base, proponendo un'IA avversaria migliorabile (sebbene le gare più difficili tendano a riequilibrare la situazione), un comparto estetico approfondito ma limitato solo ad alcuni modelli e un comparto online funzionale ma privo di una componente competitiva che avrebbe potuto conferirgli maggior respiro. Consigliamo Need for Speed a coloro che hanno apprezzato i precedenti lavori di Criterion e Ghost Games, considerato che il modello di guida personalizzabile è sì funzionale all'esperienza, ma mantiene comunque le basi gettate in passato, e soprattutto a coloro interessati a un gioco di guida leggero nelle premesse eppure destinato a crescere passate le prime ore di gioco, con un netto aumento del livello di sfida una volta raggiunte le gare di livello medio e difficile. In ogni caso, pare proprio che la serie Need for Speed abbia la chance di ritrovare finalmente una propria identità ben precisa, che speriamo di vedere evoluta nei prossimi capitoli.

    8

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