Recensione Need For Speed: Pro Street

Grip, Drift e Drag su DS

Recensione Need For Speed: Pro Street
Articolo a cura di
Disponibile per
  • PS2
  • DS
  • Xbox 360
  • Wii
  • PS3
  • Pc
  • Psp
  • Il Natale rende più buoni... e più veloci!

    Vediamola così: negli studi di Electronic Arts si è sparsa la voce che a Santa Claus, più che regali e renne, piacciano le auto modificate. E’ per questo che anche questo Natale fa la sua comparsa l’ennesimo Need For Speed, titolo che da anni è sinonimo di bolidi sfreccianti e gare infuocate, stavolta proposto nella variante Pro Street. Nintendo DS ospita questo candidato al secondo posto nella classifica dei miglior racing game sulla console (il primo è occupato dall'insuperabile Mario Kart DS).
    Need For Speed: Pro Street abbandona la caratterizzazione “illegale” dei precedenti episodi, ambientando le corse su circuiti professionistici, conservando però le vere protagoniste del franchise: le numerose auto realmente esistenti, ma potenziate all’inverosimile.

    I professionisti dell’asfalto

    Com’era facile prevedere, la modalità principale del gioco è la classica Carriera, che però sconta una certa mancanza di personalità. A fare da cornice elle competizioni c'è una flebile trama: il nostro nome è "Ryan Cooper" ed il nostro obiettivo è di diventare il re della strada. Fortunatamente non mancano altri contenuti ben più sostanziosi, come auto e gare da vincere.
    Partendo dal catorcio che ci viene fornito inizialmente, è possibile costruire nel tempo un garage di tutto rispetto, grazie ai soldi guadagnati battendo i propri avversari. Il parco auto è ben nutrito, e conta sulla presenza di nomi immancabili nell'immaginario del tuning, quali VW Golf GTI e Chevrolet Corvette Z06. Ogni auto in nostro possesso può essere inoltre modificata sia nelle prestazioni che nell’aspetto esteriore; nel primo caso è possibile migliorare tutte le caratteristiche della vettura acquistando diverse componenti (quali scarichi e pneumatici) ed effettuando una serie di operazioni come ridurne il peso e installare il nos. Per quanto concerne l’estetica, le opzioni possibili riguardano i kit e gli alettoni, oltre alle innumerevoli aerografie applicabili alla carrozzeria. Spiace notare in quest’ultimo caso che, sebbene la scelta sia effettivamente vasta, le varie decorazioni sono apponibili solo alle fiancate, il che le rende affatto visibili durante le gare poichè le vetture non sono mai inquadrate lateralmente; inoltre, manca la possibilità di disegnare le proprie aerografie, che che avrebbe permesso un grado ancora più elevato di personalizzazione.
    Una volta abbandonato il proprio garage, giunge il momento di confrontarsi con gli altri piloti. Una delle novità più importanti di questo Pro Street è il cosiddetto Giorno di gara: le competizioni sono rappresentate da giorni di gara, ciascuno articolato in più gare da affrontare liberamente per completare l'evento.
    Ogni competizione può essere semplicemente vinta oppure dominata, a seconda che si completino solo una parte o tutte le sfide; dominando un giorno di gara si guadagna denaro e/o componenti extra. Infine, durante lo svolgimento di un evento non è possibile tornare al proprio garage e di conseguenza migliorare o riparare le proprie auto.
    Ecco un altro aspetto di fondamentale importanza nel gioco: le vetture risentono dei danni subiti (per quanto riguarda i parametri di guida, non graficamente) e le riparazioni sono a carico del giocatore; è sconsigliato dunque affannarsi a vincere una gara per poi scoprire che i soldi ottenuti non coprono il costo della riparazione.

    Un tipo di gara presente in questa versione DS di Need For Speed: Pro Street è chiamato Idraulica ed altro non è se non un rhythm game: delle icone associate ai tasti A,B, X e Y si avvicinano al centro dello schermo partendo dalle rispettive direzioni (ad esempio, le icone contrassegnate dalla A sbucano dall’estremità destra), quindi il giocatore deve premere il tasto giusto (o la giusta combinazione) a tempo di musica per vedere sullo sfondo la propria vettura che si esibisce in irrealistici salti e capriole. Un'aggiunta bizzarra al titolo, che certamente farà la felicità degli appassionati del genere (che non avranno problemi a superare tali gare) ma scatenerà l’ira degli altri, magari più impediti quando si tratta di seguire il ritmo.
    Il fattore danni risulta determinante nell’approccio tattico ad ogni competizione, rendendo necessario l’utilizzo di più vetture (magari dalle caratteristiche differenti) e obbligando spesso il giocatore a ripetere la stessa gara con l’obiettivo di vincere senza dover poi sborsare una fortuna dal carrozziere. Ad ogni modo, sono presenti alcuni giorni di gara in cui utilizzare le automobili gentilmente offerte dagli organizzatori, con la possibilità quindi di arrivare a cuor leggero al traguardo, anche se la vettura è prossima al collasso.
    La varietà delle gare è notevole: queste sono raggruppate in quattro categorie distinte per alcune varianti. Ad esempio, nelle sfide Grip) non sempre la vittoria viene assegnata a chi taglia per primo il traguardo; spesso è necessario segnare il miglior tempo sul singolo giro o l'intertempo più basso. In quelle di Velocità bisogna spingere al massimo il proprio bolide su un rettilineo, mentre Driftè un tipo di competizione all’insegna della derapata; Drag, infine, comprende le classiche sfide di accelerazione.
    Oltra alla Carriera, il giocatore può affrontare una Gara Veloce, cioè scegliere auto, circuito, regole e lanciarsi in pista, o creare un Giorno di gara personalizzato stabilendo numero, tipo e regole di gara.
    Da non sottovalutare anche il comparto multiplayer, presente in tutte le modalità presenti nella versione portatile, sia in locale (con una o più cartucce) che online.

    Alti e bassi tecnici

    Graficamente Need For Speed: Pro Street presenta degli alti e bassi, seppur attestandosi mediamente su un livello soddisfacente. I modelli delle vetture sono tutti ben realizati e dotati della giusta dose di particolari, ma a causa delle scelte cromatiche e dei riflessi applicati sulla carrozzeria spesso si ha la sgradevole sensazione di guidare delle auto giocattolo, per via di un certo effetto “plasticoso”; tanto più che il design delle piste restituisce una sensazione più polverosa e realistica. I vari tracciati, situati in diverse località del mondo e dunque sufficientemente differenziati stilisticamente, sono invece ineccepibili, presentando a bordo pista un discreto numero di abbellimenti e strutture in modo da variare l’esperienza visiva. Di alto livello anche gli effetti come i citati riflessi sulle vetture, le scintille dovute alle collisioni e soprattutto il fumo che di scarichi e frenate.
    Il prezzo con cui il titolo paga tanti elementi a schermo è però la fluidità delle immagini, che scorrono a 30 frame per secondo. Seppur privo del benchè minimo rallentamento, Pro Street su DS non riesce a restituire quella sensazione di velocità garantita dai 60 fps, presenti ad esempio nel recente Race Driver: Create & Race.
    Anche il comparto sonoro del titolo presenta scelte azzeccate unite a cali di stile; in questi ultimi rientrano praticamente tutti gli effetti sonori delle auto, con i rombi dei motori scarsamente replicati e lo stridio delle gomme uguale in tutte le occasioni. A fare da contraltare troviamo però una selezione musicale di tutto rispetto. Oltre alla constatazione della buona qualità sonora delle tracce (nel caso si utilizzino delle cuffie) e del discreto numero di traccie presenti, va sottolineato che la scelta delle canzoni inserite nella colonna sonora è quest’anno particolarmente azzeccata. Ovviamente, questo aspetto più di ogni altro è soggetto ai gusti di ogni giocatore, ma fa piacere trovare tra gli artisti gruppi e cantanti di spesso poco conosciuti e di generi molto diversi, come ad esempio Peaches e gli Avenged Sevenfold.
    Volendo spendere qualche parola sulla giocabilità, Pro Street presenta, com’è ovvio che sia, un gameplay decisamente arcade, fatto di sgommate e curve a tutta velocità. Una scelta apprezzabile è quella di assegnare alle diagonali del d-pad angoli di sterzata più ampi o più stretti di quelli ottenibili con la semplice pressione dei tasti destra e sinistra, dando modo di simulare almeno in parte l’uso di una leva analogica. Meno positiva risulta la mancata possibilità di configurare a proprio piacimento la disposizione di ogni singolo tasto, che sfocia nella difficoltà a premere il tasto SELECT cui è associato il Tempo Rallentato, praticamente irraggiungibile nella concitazione della gara (specie su Nintendo DS Lite).
    Se la longevità del titolo è ottima grazie ad un solido comparto multigiocatore e la presenza di numerosissmi Giorni di gara nella modalità Carriera, lo stesso non si può dire della curva di apprendimento in quest’ultimo caso. La quantità di dollari guadagnati nelle primissime gare è esigua e copre a malapena i costi di riparazione delle auto; inoltre ci si può ritrovare ad aver speso tutto per acquistare e potenziare una vettura con caratteristiche non adeguate ai diversi tipi di competizione, con l’ovvio risultato di dover gareggiare nuovamente solo per potersi permettere un'altra macchina più adatta.

    Need For Speed: Pro Street Need For Speed: Pro StreetVersione Analizzata Nintendo DSNeed For Speed: Pro Street è semplicemente il miglior gioco di corse su Nintendo DS per quanto riguarda il genere arcade/tuning, considerando anche la scarsità di rivali. Un comparto tecnico di buon livello, seppur affetto da numerose piccole imperfezioni fanno da sfondo ad un racing game sostanzioso, fatto di numerosissime auto da comprare e modificare ed una quantità ancora maggiore di sfide da affrontare per altro con un pizzico di lungimiranza. Cio che impedisce a Pro street di essere considerato un "must-buy" anche dai non appassionati del genere, va ricercato in un comparto grafico buono, ma non di ottimo livello ed inferiore ad altri titoli della stessa categoria. Inoltre i giocatori meno smaliziati potrebbero non gradire il background ridotto a poche righe di testo ed una difficoltà iniziale piuttosto alta.

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