Recensione NHL 08

I canadesi tornano ad infiammare il ghiaccio

Recensione NHL 08
INFORMAZIONI GIOCO
Articolo a cura di
Disponibile per
  • PS2
  • Xbox 360
  • PS3
  • Pc
  • Progetto a lungo termine

    EA Sport, divisione canadese responsabile di tutti i brand sportivi targati Electronic Art, ha in mente, per i suoi prodotti, un piano di sviluppo quadriennale; tale progetto prevede una graduale e continua evoluzione dei titoli, visibile macroscopicamente ogni quattro anni.
    Il 2008 è quindi una delle tappe che interessano maggiormente questo percorso ed, infatti, abbiamo già potuto constatare (Madden 08, Fifa 08) i passi avanti compiuti dai programmatori d'oltre oceano.
    Essendo targati Canada, gli sportivi EA, non possono che avere come punta di diamante una simulazione di Hockey, tale NHL 08; in realtà il brand NHL è in auge dallo scorso anno quando, finalmente, ha raggiunto un livello di grazia nel gameplay, dovuto soprattutto all'introduzione del Pro Stick e quindi del “controllo totale” sui giocatori.
    Lo scorso anno il gioco non era tuttavia esente da difetti che, alla lunga, ne rendevano le azioni forzatamente ripetitive e l'esperienza ludica, anche se godibile ed affascinante, non del tutto completa.
    I game developer si sono perciò riproposti di limare tutte le imperfezioni per rendere NHL 08, distribuito direttamente da Electronic Art ed uscito per Playstation 3 ed Xbox360 il 21 di Settembre, la miglior simulazione di Hockey in circolazione.

    La potenza è nulla senza controllo

    La struttura base delle meccaniche di gioco è rimasta pressochè invariata, subendo piccole ma essenziali evoluzioni nel sistema di controllo e nella risposta dei giocatori.
    E' stata anzitutto approfondita la realizzazione del Pro Stick, ribattezzato ora Pro Stick 2.0, che permette un controllo ancora più accurato del puck con il solo movimento dello stick destro.
    Una volta in possesso del disco potremo portarcelo sulla destra o sulla sinistra, muovendo l'analogico nelle due direzioni, quasi a simulare il controllo di una vera mazza: grazie a questi movimenti sarà possibile proteggere il puck con il corpo, evitando l'intercetto, eseguire finte disorientanti davanti ai portieri e confondere le idee del marcatore diretto, effettuando quindi passaggi improvvisi.
    Il passaggio è affidato al trigger destro e direzionabile in maniera completamente manuale tramite lo stick sinistro, delgato, tra le altre, al movimento del giocatore sul ghiaccio ed al tiro; in fase di passaggio questo sistema di controllo presenta alti e bassi: l'uso del trigger risulta estremamente comodo in quanto permette, grazie alle diverse possibilità di pressione, di dosare la forza applicata alla stecca, decidendo in maniera piuttosto efficace la conseguente distanza del passaggio.
    Non si può dire altrettanto dell'implementazione del controllo delle direzioni, spesso poco preciso, reo quindi di creare errori in fase di costruzione, indubbiamente la più importante nel bilancio di ciascun match.
    E' al momento del tiro che, invece, NHL 08 mostra il meglio di se nell'implementazione di questo innovativo sistema di controllo (concludere con il destro e direzionare con il sinistro), dando al videogiocatore un'ampia gamma di possibilità diverse.
    Tirando lo stick destro a se l'alter ego digitale porterà la mazza all'indietro, caricando una conclusione potente che potrà essere effettuata premendo lo stick in avanti con vigore oppure virata in una finta mollandolo; ricevendo un passaggio, invece, si potrà effettuare uno “One Timer”, un potente tiro al volo, premendo in avanti, con il dovuto tempismo, lo stick destro.
    Infine, a tu per tu con il portiere -sempre mano allo stick destro- si potrà confonderlo portando il puck da destra a sinistra (e viceversa) più volte finalizzando con la cosiddetta conclusione “di polso”: una rapida rotazione di 90° dello stick, dall'asse orizzontale verso l'alto, a destra o a sinistra.
    L'angolazione e l'altezza di tutte queste tipologie di tiro verrà decisa manualmente dal giocatore umano grazie all'analogico sinistro, mappato come se ci trovassimo sempre a tu per tu con lo specchio della porta.
    Anche in questo caso precisione ed allenamento sono essenziali dato che, seppur le direzioni possibili sono moltissime, quelle reali sono 9, a cui vengono assimilate tutte quelle che alla CPU sembrano più vicine.
    Potrebbe capitare, ad esempio, di voler tirare in alto a destra, muovendo però lo stick sinistro troppo vicino all'asse verticale e rendendo così centrale e relativamente rischiosa quella che era nata come una conclusione angolata.
    In fase difensiva le cose sono un po' più facili: lo stick destro viene usato, alternativamente ad RB, per tentare di intercettare i passaggi, rubare il disco (poke check) oppure entrare in contatto fisico con gli avversari (body check), lo stick sinistro unicamente per muovere i giocatori, LT per mantenersi fronte alla linea d'attacco in modo da prestare la massima attenzione ad ogni mossa rivale tenendo una posizione difensiva efficace, LB o LB+RB per inginocchiarsi o stendersi completamente sul ghiaccio nel tentativo di bloccare tiri e passaggi pericolosi.
    Ci sono, inoltre, delle mosse speciali, utili a saltare gli avversari nell'uno contro uno ma di esecuzione estremamente complessa, in quanto richiedono la pressione di LT combinata con la direzione verso la quale si vuol mandare il puck (stick destro) e l'atleta (stick sinistro); utilizzando questo “trick” il pattinatore mollerà il disco fintando e portandosi con il corpo dalla stessa o dall'altra parte (a seconda del movimento degli stick), lasciando, se ottimamente eseguita, il difensore sul posto.
    Questo sistema di controllo, seppur inizialmente molto ostico, darà i suoi frutti dopo costanti e copiose sessioni di allenamento, quando la confidenza con il gioco sarà tale da permetterci di costruire azioni su reti ramificate di passaggi, sfruttare le palle perse e tornare in difesa con tempismo e movimenti efficaci.
    L'appagamento generato a questo punto dall'esperienza ludica sarà massimizzato dato che, con la dovuta competenza, impareremo che ogni squadra gioca in maniera diversa e che, soprattutto, ogni giocatore ha le sue caratteristiche che influiscono pesantemente sulle azioni di gioco; sarà quindi importante sapere con chi scattare, con chi portare palla, con chi effettuare i passaggi decisivi e con chi tirare dalle varie posizioni del campo, poiché saranno proprio questi i fattori che decideranno vittoria o sconfitta dei nostri beniamini.
    E' importante sottolineare che tutta questa fatica sarà attenuata da una massiccia mole di dati per ciascun giocatore che ci fornirà indicazioni tali da capire, se non a prima vista dopo un paio di partite al massimo, quali sono i punti forti ed i punti deboli di ciascuna squadra.
    Se finora abbiamo riscontrato quasi solo pregi, parlando dell'intelligenza artificiale non possiamo nascondere che NHL 08 soffre, seppur in maniera minore, dello stesso problema dell'intera serie sportiva EA di ultima produzione: il bilanciamento della difficoltà.
    Anche nell'Hockey troviamo 4 livelli di difficoltà (Rookie, Pro, All-star e Superstar) che si comportano, a due a due, a comparti stagni; se ai primi due livelli la CPU presenta un'IA tra lo scarso e il poco competitivo, lasciando spesso giocare e basandosi quasi totalmente sul contropiede con parecchie distrazioni in fase di costruzione, i restanti due demarcano una grossa frattura che non permette un'efficace curva di apprendimento, soprattutto per coloro che si avvicinassero per la prima volta al brand o, addirittura, allo sport.
    L'avversario virtuale, in questi casi, non sbaglia quasi mai, propone fitte e velocissime reti di passaggi concluse quasi sempre in one timer all'incrocio dei pali e, in difesa, sfrutta in maniera quasi esasperante puck e body check, rendendo la vita difficile anche agli esperti.
    Fortunatamente i portieri presentano routine di comportamento più “umane” e credibili e, ad ogni livello di difficoltà, reagiscono in maniera equilibrata, senza concedere né negare troppo.
    La longevità del prodotto quindi, seppur notevolmente impreziosita dalla presenza di una modalità stagione in cui poter usare anche le squadre AHL, dalle nazionali e di alcune squadre di lega minore corredate da licenze ufficiali (Svizzera ad esempio), viene inficiata da un meccanismo, a nostro avviso sbagliato, che non permette un apprendimento duro ma proficuo a medio termine, costringendo il videogiocatore ad estenuanti sessioni dove spesso la frustrazione di dover pagare anche il più piccolo errore anticipa e preclude la soddisfazione.
    Prima di proseguire è doveroso aprire una piccola parentesi per sottolineare che, a differenza di altri prodotti, NHL 08 è completo di un ricco editor che permette di affiancare, alle già cospicue tattiche presenti per ciascuna delle linee, una serie di strategie personalizzate, “modellabili” da zero muovendo e registrando, in sequenza, ogni giocatore sul ghiaccio per poi vedere come si muoverà l'intera squadra.

    Online è meglio!

    Le limitazioni dovute ad un non attento bilanciamento dei livelli di difficoltà spariscono completamente quando, sfruttando il pieno accesso ai server EA tramite Xbox Live, ci si cimenta in sfide tra giocatori umani.
    Sin dal primo momento si vede quanto gli sviluppatori canadesi abbiano concentrato l'attenzione sull'online gaming: il netcode è perfetto (salvo in rarissime occasioni) anche quando si gioca 4vs4 da ben otto diverse console, l'aggiornamento o perlomeno la ricerca di roster aggiornati avviene ad ogni connessione, vi è la possibilità di giocare match singoli e tornei di ogni tipo, classificati o meno ma comunque completi di un'infinità di statistiche sulle nostre prestazioni, raccolte consecutivamente in leaderboard mondiali.
    Se non bastasse, online troviamo anche alcune opzioni che offline non sono presenti come la possibilità di regolare la velocità di gioco tra “slow”, “normal” e “fast”; non vi è, invece, facoltà alcuna di modificare le strategie o utilizzarne di personalizzate.
    In questo senso, dopo numerose lamentele, Electronic Arts ha promesso di rilasciare al più presto un aggiornamento che implementi anche questa feature.
    Al di là di ciò l'esperienza online è davvero appagante in quanto è proprio scontrandosi con un'altra “intelligenza umana” che il prodotto mostra le sue carte migliori: la varietà donata all'azione dal “controllo totale” e l'assenza degli impedimenti dettati da una CPU fin troppo minuziosa rendono ogni match diverso dall'altro, discernendo chiaramente le abilità e le tendenze di ogni giocatore, come ci si aspetterebbe da ogni simulazione sportiva degna di questo nome.
    Potremo quindi esprimere al massimo la nostra tipologia di gioco forzando l'avversario ad adattarsi oppure modellare l'azione secondo il suo gioco attendendo una distrazione: non sarà, come troppo spesso accade in questi casi, la squadra più forte a vincere ma quella più coesa ed organizzata nei vari reparti il che, potenzialmente, non pone alcun limite alla longevità.
    E' importante, infine, sottolineare che anche nell'hockey targato EA, come in altri titoli, verrà consentito ad ogni sfidante di scegliere la telecamera da utilizzare senza alcuna penalizzazione in termini di latenza.

    Immersione totale

    Se i difetti del gameplay si possono contare sulle dita di una mano quelli del comparto tecnico occupano non più delle falangi di un paio di queste dita; solo l'assenza di una presentazione d'impatto come quella di NFL 08, ad esempio, mina un comparto artistico -più che meramente tecnico- curato come mai si era visto in un titolo sportivo.
    I modelli poligonali degli atleti sono composti da un'ottima mole di poligoni e risultano solidi e credibili anche perchè, se i volti non sempre ricalcano la controparte reale, la corporatura di ciascun giocatore è assolutamente azzeccata.
    Anche il pubblico, elemento assolutamente secondario in altre produzioni, è abbastanza curato: i tifosi sono realizzati interamente in 3D e constano di una buona dozzina di modelli che si muovono (quasi) autonomamente; certo si vedono ancora parecchi cloni ma, d'altronde, quale videogioco che presenti un pubblico dell'ordine di grandezze del migliaio di unita (per restare contenuti) non palesa almeno un'abbondante metà di cloni?
    Apriamo qui una piccola e doverosa parentesi per dire che ciò che impressiona di questo pubblico virtuale non è tanto la resa visiva (comunque decente) ma il grado d'interazione del pubblico con gli avvenimenti del palazzetto: il pubblico urla, fischia, emette boati quando viene segnato un goal o quando osserva un contrasto duro, esulta e sta in silenzio nei vari momenti della partita massimizzando il coinvolgimento.
    Ritornando a poligoni, pixel ed affini va reso omaggio alla riproduzione precisa di tutti gli stadi americani e buona parte di quelli internazionali; particolare attenzione è stata inoltre posta sulla trasposizione digitale del ghiaccio, in cui Visual Concept (developer della serie 2K) è sempre stata superiore.
    NHL 08 mostra i campi ghiacciati più credibili mai visti: la totale opacità dello 07 ha lasciato spazio ad un mix piuttosto moderato che, all'inizio della partita, presenta addirittura tenui riflessi delle luci più intense; man mano che la sfida prosegue le pattinate lasciano i segni sul ghiaccio rovinandolo in maniera realistica e sollevando, in caso di brusche frenate o cambi direzionali, particelle di ghiaccio realizzate con dovizia di particolari.
    Texture e shader sono di ottima qualità e conferiscono chiaramente la differenza quasi palpabile tra il materiale costituente le divise e quello costituente il casco, ad esempio, enfatizzate anche da un sistema d'illuminazione azzeccato.
    Ennesimo punto a favore è la fisica del puck che riproduce in maniera ultra realistica qualsiasi urto, collisione, rimbalzo con effetti diversi a seconda della forza e dell'angolazione con le quali urta un mazza, il plexiglass o i pali di una porta.
    Anche in un comparto così solido, tuttavia, ci sono dei piccoli difettucci, come anticipato: se andiamo ad analizzare le animazioni, ad esempio, notiamo una fluidità estrema (60 fps senza perdita di frame) nella descrizione di tutta l'enorme mole di movimenti del giocatore, compreso tutto ciò che riguarda il controllo di mazza e puck che non si sposa con un'implementazione, a tratti sommaria, delle collisioni, punto critico di molte produzioni analoghe.
    Ciò che affligge tale campo è un difetto di compenetrazione poligonale che in determinate situazioni di contrasto causa impatti non credibili e movimenti scomposti da parte dell'atleta che cade a terra.
    Tale difetto comprende solo gli scontri che avvengono in campo aperto; in quelli contro il plexiglas -che tanto per gradire riflette l'ambiente circostante- tutto è gestito in maniera più oculata, tanto che il movimento provoca, a seconda di come viene utilizzata la stecca, un diverso posizionamento delle braccia del malcapitato che si ritrova ad impattare contro il plexiglas che, nel caso specifico, flette realisticamente.
    Tralasciando una colonna sonora gradevole ed orecchiabile ma legata, senza ombra di dubbio, al gusto personale di ciascuno possiamo tranquillamente affermare che anche il comparto audio si attesta su livelli di eccellenza: ogni match ha un pathos eccezionale che passa dal rispettoso silenzio durante gli inni nazionali che precedono le partite all'atmosfera elettrizzante e coinvolgente data da un mix di pubblico partecipe, campionamenti sonori d'alta scuola ed un commentatore con il giusto “spirito americano”, capace di rendere quella che a tutti gli effetti è l'aria che si respira realmente nei palazzetti americani.

    NHL 08 NHL 08Versione Analizzata Xbox 360Con NHL 08 EA ha fatto tutto quel che doveva, limando e migliorando qua e là mantenendo le solide basi che già lo scorso anno avevano riscosso ampio successo; alcune scelte sono indubbiamente coraggiose e, a seconda dei punti di vista, più o meno contestabili. Un sistema di controlli molto ostico fin dall'inizio unito ad una difficoltà elevata e, a dirla tutta, spesso sbilanciata, potrà far storcere il naso a chi stesse cercando una mera fonte di divertimento disimpegnato e non la pura simulazione ma, d'altra parte, farà per molto tempo la felicità di appassionati e conoscitori dello sport in questione, premiando con grosse soddisfazioni anche chi avrà la pazienza di approfondire un'esperienza dalle mille sfaccettature. Tali caratteristiche in concomitanza con la miglior modalità multiplayer vista finora in un titolo sportivo ed un comparto tecnico poco lontano dall'eccellenza rendono, in definitiva, NHL 08 immancabile nella softeca di chiunque abbia mai avuto un briciolo di apprezzamento per l'hockey e anche degli amanti dello sport che cerchino, nel salotto di casa, una tra le sfide più toste che il mercato può offrire al momento nonché uno scorcio della vera atmosfera di uno sport “made in US”. Siamo convinti perciò che il titolo rimarrà a lungo un saldo punto di riferimento per tutte le produzioni successive.

    8.5

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