Recensione NHL 12

Il re delle simulazioni sportive è tornato

Recensione NHL 12
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Disponibile per
  • Xbox 360
  • PS3
  • Nonostante l’hockey sia una delle discipline meno popolari (e sicuramente meno praticate) in Italia i fan di questo fantastico sport non mancano. Costretti a seguire i ben più importanti e spettacolari campionati fuori porta (dalla Svizzera alla Svezia, dalla Russia agli Stati Uniti), nel mese di Settembre gli amanti dell’hockey su ghiaccio possono fregiarsi di una soddisfazione in più. Di anno in anno è infatti questo il mese in cui fa la sua comparsa sugli scaffali la simulazione hockeystica “made in Electronic Arts”: un vero e proprio evento vista la qualità del brand.
    In particolare quest’anno, dopo un 2011 non esattamente soddisfacente (NHL 11 è sembrato troppo simile ad un add-on), le aspettative sono alle stelle. Vediamo se David Littman e il suo team sono riusciti a donare nuova linfa vitale ad una serie rimasta per un anno intero, per quanto solida, estremamente statica.

    Diventare una Leggenda

    Osservando l’offerta ludica in termini di modalità di gioco in NHL 12 troviamo già moltissime sorprese. La prima, nonché più importante, è sicuramente la nuovissima Be a Legend. Sulla falsariga di quanto fatto da NBA 2K11 avremo qui la facoltà di impersonare ben nove leggende dell’hockey, innestandole in uno dei team attualmente militanti nell’NHL e tentando di fargli rivivere le emozioni della Stanley Cup. Si tratterà di atleti del calibro di Chris Chelios, Ray Bourque, Jeremy Roenick, Patrick Roy e, naturalmente, Wayne Gretzky. Ognuno con il suo numero di casacca originale (al momento del ritiro) e con tutto un comparto animazioni personalizzato a caratterizzarne il gioco. Interpretare The Greatest One, così come molti altri, non sarà tuttavia impresa facile: sbloccarli, infatti, richiederà grande dedizione e l’ottenimento di ottimi risultati nelle altre modalità di gioco; l’unico disponibile sin dall’inizio sarà Roenick. In Be a Legend, esattamente come in Be a Pro, avremo una serie di obiettivi (milestone) da completare per ottenere punti esperienza e potenziare il nostro atleta. Naturalmente, nel caso delle leggende, questi achievements saranno decisamente più difficili e, non bastasse, ricavati dalle loro impressionanti carriere.
    Riallacciandoci al discorso Be a Pro è bene precisare che anche quest’affascinante modalità, pur mantenendo oltre il 90% della sua struttura, ha subito qualche piccolo ritocco. I più importanti risultano sicuramente la possibilità di iniziare a pattinare partendo dalla CHL e le nuove features introdotte in partita. Per quel che concerne le leghe “minori” il lavoro svolto dal team è stato davvero incredibile: la Canadian Hockey League (un’organizzazione affiliata che raccoglie tutti i talenti tra i 16 e i 20 anni) è stata implementata in modo impeccabile, con tanto di suddivisione in Western Hockey League (WHL), Ontario Hockey League (OHL) e Quebec Major Junior Hockey League (QMJHL). La scelta quindi sarà ampia ed ancor maggiori le possibilità di modellare il nostro pattinatore da zero. Al primo step seguirà la carriera canonica, con l’approdo alla AHL (America Hockey League) e, finalmente, alla NHL. Naturalmente potremo anche scegliere di iniziare direttamente dalla AHL o dalla NHL, con, tuttavia, molta minor soddisfazione. Da sottolineare che, anche qualora la pigrizia prendesse il sopravvento, non sarà strettamente necessario creare un alter ego per intraprendere questo game mode: potremo sempre vestire i panni di uno dei prospetti (o delle stelle) già presenti nell’immenso roster di NHL 12.
    Per quel che riguarda le nuove feature, invece, troviamo un’approfondimento del rapporto coach-giocatore, con un menù in pop-up durante la partita che ci avviserà continuamente dei PRO e CONTRO della nostra prestazione (con tanto di valutazione su posizionamento, stats e gioco di squadra) e ci mostrerà le richieste dell’allenatore, assoluta novità nella serie. Si tratterà, in sostanza, di obiettivi particolari da completare per ricevere più esperienza. A seconda dell’andamento della partita potremo venir insigniti della responsabilità di segnare un goal, di spingere in fase di Power Play, di aiutare efficacemente in Penalty Killing e via discorrendo; e, naturalmente, potrà anche non venirci chiesto nulla di particolare, qualora -ad esempio- la partita fosse dominata. Grazie a questo menù sarà inoltre possibile simulare tutti i frangenti della partita in cui saremo relegati in panchina (nell’hockey le “linee” ruotano molto spesso); una novità estremamente utile dato che ogni tempo di gioco, in Be a Pro/Be a Legend, prevederà la durata regolamentare obbligatoria, ovvero venti minuti.
    Proseguendo nella carrellata di modalità troviamo la facoltà di giocare il Winter Classic, la partita che, ogni anno, si disputa all’aperto con le casacche vintage, in memoria dei “bei tempi andati”. La minuziosa ricostruzione di ogni dettaglio, le migliaia di spettatori sugli spalti (con tanto di sciarpe sventolanti) ed il pace di gioco leggermente più lento (per simulare le condizioni di respirazione più difficili) rendono quest’aggiunta una vera chicca, soprattutto per gli appassionati. Meraviglioso, non si può dire altro.
    Chiude il cerchio delle novità quell’Ultimate Team che tanto successo ha avuto nella sua incarnazione calcistica (a partire da FIFA 10). In NHL 12 viene implementato alla stessa maniera: tramite una folta serie di carte collezionabili (acquistabili con Microsoft Points o grazie ai crediti di gioco) sarà possibile schierare sul ghiaccio il proprio dream team e sfidare gli altri appassionati online.
    Tornano, chiaramente, anche tutte le possibilità di sfida (classificata e non) che hanno da sempre contraddistinto il comparto multiplayer del brand, così come la facoltà di creare tornei stabilendone le regole o di formare un’intera squadra ingaggiando i propri amici o dei perfetti sconosciuti. Quel che si aggiunge, al comparto online come offilne, sono una grandinata di nuove licenze, che aggiungeranno all’Elitserien svedese e alla National League svizzera l’SM-Liga (Finlandia), la DEL (Germania) e l’Extraliga (Repubblica Ceca).

    Gameplay Hattrick

    Le novità, per quanto concerne NHL 12, non si fermano certo alle modalità di gioco ma si allargano diffondendosi anche nel gameplay, il quale presenta quest’anno un “Hattrick” di nuove features (tanto per ricordare la Trinità di FIFA e legare ad uno stesso filo conduttore ogni brand EA). La prima delle novità -Anticipation AI- riguarda l’intelligenza artificiale e consiste in una riprogrammazione di alcune routine che tenteranno di riprodurre il comportamento di alcuni particolari tipologie di giocatori, sia in attacco che in difesa. Un esempio offensivo potrebbe essere un rapace come Alexander Ovechkin (Washington Capitals) che, in situazioni di puck conteso nel terzo difensivo, si porterà ai limiti della blu (se non in zona neutra), scattando fiducioso nel recupero da parte dei compagni. Si creeranno così situazioni molto più imprevedibili rispetto al passato, che ci “obbligheranno” a tener conto di quali giocatori stiamo fronteggiando (o controllando). Una varietà replicata anche in fase difensiva, con i top player (in quei ruoli) in grado di leggere in anticipo le traiettorie dei passaggi più semplici e tentare così l’intercetto. In termini di variazioni al gioco dell’hockey non poteva mancare, anche quest’anno, un boost al motore fisico, identificato dall’implementazione di algoritmi molto molto simili all’Impact Engine di FIFA 12. I risultati pratici sul ghiaccio sono decisamente sorprendenti: le reazioni ai contatti sono tra loro molto diverse e, finalmente, il peso di un Zdeno Chàra si farà sentire, soprattutto davanti alla porta. Il tutto è stato infarcito con tante piccole chicche che faranno letteralmente impazzire gli appassionati: tanto per citarne una, in seguito agli scontri più violenti alla balaustra il plexiglass potrebbe infrangersi, con tanto di spettatori esaltati immediatamente dietro a pararsi il viso alla meglio. Il “peso” del nuovo motore fisico non si farà sentire però solo nelle situazioni al limite ma avrà risvolti pratici in gran parte delle azioni di gioco, con sbilanciamenti e situazioni curiose ed imprevedibilmente credibili in ogni terzo. L’ultima delle macro-feature è stata battezzata Dynamic Goalkeepers ed ha visto una parziale riscrittura del comportamento dei portieri, che ora si trasformano da blocchi di cemento armato semi-inamovibili a veri e propri membri della squadra (per quanto forti della bardatura extra). Questo vuol dire, in soldoni, che potranno venir coinvolti maggiormente soprattutto nelle mischie “in the box”, intervenendo in maniera decisiva ma anche venendo scalzati ed aprendo la porta a facili conclusioni. Naturalmente sarà impensabile sbalzare l’estremo appositamente senza commettere fallo; il trucco consisterà nell’essere tanto bravi da farlo passare per un incidente di gioco. Ai portieri sono state aggiunte, inoltre, diverse nuove animazioni che mostreranno una rinnovata serie di salvataggi in extremis ed interventi assolutamente realistici; niente di cui allarmarsi poiché è stata rivista anche l’eccessiva consapevolezza che li rendeva quasi imbattibili dalla distanza. Ora, eseguendo one timer forti ed angolati (magari a portiere coperto), avremo molte più chance di segnare.
    Aldilà di queste interessanti features NHL 12 mantiene la sua base storica fatta di skill-stick, controllo totale del puck e spettacolari (quanto difficili) dekes da sciorinare sul ghiaccio per ubriacare gli avversari. Immutata quindi anche l’estrema ripidità della curva d’apprendimento, che metterà i novellini (ma anche chi è stato lontano dal brand anche solo per un anno - eccoci qua n.d.r.) di fronte ad alcuni ostacoli veramente ardui da superare. Ad ovviare alla maggior parte dei problemi vi sarà, come ogni anno, una nutrita schiera di sliders (parametri modificabili) atti a rendere ogni aspetto del gameplay più adatto al personalissimo modus operandi di ognuno. 2K Sports a parte tutti dovrebbero imparare dal team responsabile del franchise NHL, che ogni anno conferisce al giocatore la possibilità di modificare l’incidenza del cross-checking, l’assistenza sui passaggi e sui tiri, la velocità di sprint e moltissimi altri parametri.

    E’ reale

    Dal punto di vista oramai non c’è molto da aggiungere riguardo a questo brand. NHL 12 migliora solo leggermente il livello d’eccellenza assoluta raggiunto oramai da due anni da questo franchise. A una modellazione poligonale perfetta di giocatori e palazzetti si aggiunge una sempre più accurata riproduzione del pubblico, che ogni anno diventa sempre più coinvolto, animato in maniera sempre più varia e credibile. Particolarmente spettacolari le partite all’aperto per la commemorazione del Winter Classic. Qui il motore di NHL 12 da il massimo, con migliaia di modelli poligonali animati sì in maniera piuttosto simile (per non dire uguale a scaglioni) ma perfettamente integrati nell’atmosfera del match. Atmosfera alla quale è stato fatto un’ulteriore maquillage, rendendola praticamente identica a quella televisiva delle grandi occasioni, tanto per gradire. Sul ghiaccio, chiaramente, vanno segnalate decine di nuove animazioni che, non solo sui contrasti, andranno ad incidere sulla varietà degli incontri. Particolarmente interessante, a margine, la possibilità di rivedere in qualsiasi momento della gara i replay delle azioni salienti, dei goal e delle hits più dure, salvando il filmato sull’hard disk per poi condividerlo con la comunità.
    Per quel che concerne il sonoro segnaliamo una campionatura degli effetti semplicemente perfetta e l’aggiunta di molta più varietà nei commenti dei compagni di squadra e dell’allenatore quando -in Be a Pro- ce ne staremo seduti in panchina ad osservare. Molto adatta, al solito, la soundtrack, che spazia nell’intero panorama hard rock moderno, finendo, a volte, addirittura nel metal.

    NHL 12 NHL 12Versione Analizzata Xbox 360Da un Franchise vincitore, negli ultimi anni, di ventidue premi come miglior simulazione sportiva non ci si poteva che aspettare un gran gioco. Ed NHL 12 non delude assolutamente le aspettative, presentando nuove modalità di gioco e nuove feature che lo configurano come una delle migliori simulazioni sportive di tutti i tempi. Un titolo che necessita di settimane, se non mesi, per essere padroneggiato al meglio ma che poi sa garantire una longevità e delle soddisfazioni che tantissimi altri solo sognano, e probabilmente continueranno a sognare ancora per diversi anni. Semplicemente un Capolavoro!

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