Recensione Noby Noby Boy

Namco Bandai ci invita a "tirar tardi"

Recensione Noby Noby Boy
Articolo a cura di
Disponibile per
  • PS3
  • Uno dei grandi pregi del Playstation Network è quello di dare carattere e colore all’offerta ludica della macchina Sony. Nel corso dell’anno la piattaforma commerciale online ha ospitato interessanti progetti legati allo sviluppo Indie, strane forme di Digital Art, piccole poetiche produzioni dall’odore floreale, ed in generale ha consacrato l’impegno di fornire all’utente moderno anche un “altro” orizzonte videoludico, tributando il giusto merito e la giusta attenzione all’idea di un “divertimento digitale parallelo”.
    Non sempre la stampa specializzata ha saputo guardare con strumenti critici opportuni a questo settore sommessamente rivoluzionario, ma i consensi (anche popolari) che raccolgono le produzioni intrise di un marcato sperimentalismo sono sintomo dei tempi che cambiano, delle maturazioni avvenute e dell’instabilità del canone su cui si regge, oggi, l’industria dei First Person Shooter, dei Prequel e degli Spin Off.
    Noi che abbiamo uno spirito ribelle, accogliamo con indistinto piacere l’arrivo di Noby Noby Boy, una minuteria ludica che sembra intenzionata a spingere fino al suo massimo limite il concetto di “divertimento alternativo”.

    In Noby Noby Boy manca ogni scopo, ogni funzione, ogni spinta agonistica. L’idea è quella di proporre un software grazie al quale divertirsi sommessamente, ai margini dell’inconsistenza, sfruttando il dolce piacere del far niente. Un titolo, insomma, grazie a cui bighellonare senza meta, con cui “tirar tardi” (ed il termine giapponese “nobinobi” si riferisce proprio a questo “molle perder tempo”). Il gioco vi mette ai comandi di BOY, uno strano quadrupede rosa piuttosto malleabile. Utilizzando gli stick analogici è possibile controllare rispettivamente gli spostamenti della parte anteriore e posteriore, indipendenti l’una dall’altra: muovendole in direzione opposta il corpo gommoso dell’insolito protagonista proverà ad opporre una timida resistenza elastica, ma sarà poi costretto a cedere rivelando una lunga sagoma multicolore. Trasformato in un sinuoso serpente arcobaleno, BOY potrà muoversi liberamente all’interno degli scenari di gioco, cercando di interagire in vari modi con la popolazione e gli oggetti presenti. Spesso, incapace di dimostrare i suoi sentimenti in maniera troppo elaborata, BOY penserà bene di mangiare qualunque cosa gli si pari dinnanzi; e poi, dopo avergli fatto attraversare il suo corpo flessibile, nell’esperienza di un viaggio viscerale, sarà pronto ad espellerlo con la forza inarrivabile di un sommovimento del ventre.
    Non c’è molto altro “da fare”, in Noby Noby Boy: allungarsi e mangiare, ritirarsi fino a tornare alla forma originale e poi allungarsi di nuovo. E sperimentare, semmai, la reazione di ogni oggetto alle attenzioni del curiosissimo BOY: la fuga scomposta degli animali quando il protagonista si avvicina minaccioso, a fauci spalancate; l’amorosa riconoscenza di chi, invece, prova a cavalcarlo per qualche istante. E niente più, se non viaggiare attraverso gli scenari più improbabili e stravaganti: rientrando nella casetta del BOY, è possibile cambiare locazione, visitare un’altra di quelle “mattonelle sospese” in cui si esauriscono tutti i viaggi del protagonista. E qui comincia la gioia malsana della scoperta, che matura poco a poco grazie ai pregi di un’art design essenziale e colorato. L’attraente follia che ha reso grande Katamari Damacy torna anche in questa seconda opera del visionario producer Keita Takanashi, che dipinge -con strumenti poligonali grezzi e texture monocromatiche- ambienti nuovi e onirici, mescolando la fiaba e la metropoli, le forme squadrate con le geometrie più dolci. Il look è minimalista, chimerico, scheletrico. Ma la varietà non manca, fra deserti aridi e boschi infestati di gnomi, fra piramidi e giardini pubblici.
    Noby Noby Boy smuove, proprio grazie a questa sua improbabile varietà combinatoria, la curiosità del giocatore. Ogni volta che BOY mette piede fuori dalla sua casetta è possibile trovare qualcosa di nuovo da toccare, qualche oggetto strano da mangiare, qualche struttura da avvolgere fra le spire multicolore. Il fascino meticoloso della scoperta e dell’esplorazione, ne siamo consapevoli, non toccherà chiunque alla stessa maniera: Noby Noby Boy potrà sembrare ai più troppo evanescente, troppo privo di finalità per essere divertente. E non tutti del resto, sono così propensi ad “attardarsi”, a “perder tempo”, a celebrare “la lentezza” anche nella vita di tutti i giorni. Per loro forse sarà eccessivo anche l’esiguo prezzo a cui è venduto il titolo Namco Bandai (meno di 4 euro). E non è certo una colpa, sentirsi totalmente estranei a questo modo d’intendere il “divertissment digitale”: Noby Noby Boy è un prodotto fatto soltanto con l’idea primordiale dell’interattività.
    Chi riuscirà ad apprezzare la filosofia di fondo, per una propensione intima e personalissima, troverà comunque uno stimolo continuo nel giocare a Noby Noby Boy. Alla fine di ogni sessione, infatti, da buon galantuomo, BOY potrà fare rapporto alla sua GIRL, una creatura eterea che vive nello spazio. Raccontandole delle sue avventure, e più precisamente di quanto è riuscito ad allungarsi nel corso dei suoi viaggi, anche la “ragazza spaziale” si estenderà di quel tanto. La sua lunghezza globale dipenderà però dall’apporto di tutti giocatori del globo, che potranno accumulare metri su metri, fino a farle attraversare distanze siderali e fatte di strane mucillaggini astrali. GIRL potrà così un giorno collegare fra di loro diversi pianeti: mentre scriviamo è ormai stata raggiunta la luna, e forse entro qualche mese, grazie all’aiuto di tutti, sarà possibile visitare l’intero sistema solare. Allora, chissà, si apriranno nuovi panorami, ancora più stravaganti. Già le superfici lunari sono piene di stelle ambulanti, arcobaleni e spirali, pinnipedi e stravaganze. Alcuni degli immensi "tile" che ospitano le location astronomiche sembrano popolati da una bizzarra società degli animali: capridi e bovini che abitano nella faccia scura del nostro satellite, non visti. Forse in futuro, con l'esplorazione spaziale, cambieranno le leggi gravitazionali, e l’espulsione violenta di ogni oggetto “digerito” spingerà BOY a tutta velocità. Gli abitanti di Marte, i venusiani ed i “piccoli omini verdi” cavalcheranno BOY, emetteranno strani suoni. E magari anche il numero di Trofei da sbloccare crescerà di poco, con qualche aggiunta alla lista di segretissimi obiettivi già disponibile.
    Solo il tempo saprà raccontarci come si evolverà Noby Noby Boy, quali suoli potremo solcare e quali altri orizzonti visiteremo.

    Noby Noby Boy Noby Noby BoyVersione Analizzata PlayStation 3Noby Noby Boy è un progetto visionario, irreale quanto i suoi panorami, fuori dal tempo e lontano dal senso comune. Più che un gioco, è una serie di locazioni interattive concesse in uso all’utente, che può attraversarle e sfruttarle come meglio crede, attorcigliando il BOY attorno alle varie strutture in virtuosismi funambolici sempre più complessi. Noby Noby Boy non ha scopo, né funzione, se non quella di riunire tutti i giocatori sotto la supervisione attenta di una ragazza astronomica, pronta ad aprire la strada verso nuovi territori se gli utenti sapranno lusingarla abbastanza. Visto il prezzo ridotto, minimale quanto il comparto tecnico, l’icona di Noby Noby Boy merita di stazionare nei menù della Playstation 3, sempre pronta a regalare qualche minuto di vago relax, di dolce far niente. Digerendo ogni oggetto, ogni ambiente, potrete forse riscoprire il valore di trovare un po’ di tempo per attardarvi nell’ozio.

    Quanto attendi: Noby Noby Boy

    Hype
    Hype totali: 2
    65%
    nd