Recensione Paper Mario: Sticker Star

Il ritorno del fascinoso Paper Mario in chiave 3DS

Recensione Paper Mario: Sticker Star
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  • 3DS
  • Super Mario RPG: Legend of the Seven Star è una di quelle creature videoludiche entrate ormai nella leggenda. Uscito nel 1996 su Super Nintendo ma mai apparso sul mercato europeo, il titolo inseriva l'iconografia di Mario (con alcune aggiunte forse un po' troppo "fantasiose") all'interno di una struttura da J-Rpg che tanto spopolava a quei tempi. Al gioco non mancavano molti elementi originali, merito soprattutto della verve creativa di una Square in gran spolvero. Questa vena ruolisitca dell'idraulico più famoso al mondo fu così apprezzata che nacquero in breve tempo altri progetti paralleli legati alla stessa filosofia. Da una parte Paper Mario, uscito prima su Nintendo 64 e con capitoli all'attivo su tutte le piattaforme principali; dall'altra la serie "Mario & Luigi", che ha fatto il suo esordio su Game Boy Advance ed ha proseguito la sua sfilata di successi su Nintendo DS (con Fratelli nel Tempo e poi con Viaggio al centro di Bowser). Fra queste due saghe, quella di Paper Mario ha dimostrato sicuramente una maggiore mobilità, soprattutto grazie all'episodio per Wii: Super Paper Mario si avvicinava maggiormente a dinamiche da platform game, giocando con la prospettiva e mantenendo statistiche e danni, ma dimentico dei combattimenti a turni. L'episodio per Wii resta probabilmente il meno riuscito dei tre (sicuramente inferiore a "Il Portale Millenario"), ed è probabilmente per questo motivo che Intelligent System torna in parte sui sui passi con il recentissimo capitolo per 3DS: Sticker Star. Primo della serie ad arrivare su console portatile, Sticker Star recupera la struttura più classica in cui affondano le sue radici, ma cerca di risultare al contempo meno impegnativo di un gioco di ruolo vero e proprio, proponendo una struttura più "frammentata" e adeguata ai ritmi del gaming portatile. Pur con qualche riserva, riesce nell'intento, rivelandosi un buon titolo per rimpolpare la Line-Up del 3DS, non certo vivacissima negli ultimi mesi.

    Sempre Bowser!

    La storia di Paper Mario Sticker Star comincia come sempre con un pasticcio combinato dall'instancabile Bowser, che proprio non riesce a tenere le mani a posto e mette a soqquadro il regno dei funghi, anche in questa sua versione interamente cartacea. L'occasione in cui il lucertolone si manifesta è lo Sticker Festival, organizzato per rendere omaggio al potere della cometa Sticker. E proprio afferrando il corpo celeste Bowser lo manda in frantumi, disseminando per tutto il regno i suoi frammenti ed i potentissimi Royal Sticker. Grazie a questi adesivi dai poteri magici, Koopa e Goomba sono diventati potentissimi, e tocca a Mario recuperare gli appiccicosi artefatti per evitare danni. Abbastanza fuori di testa e poco coerente, la trama non è certo un elemento principale nell'economia di gioco. Anche proseguendo nell'avventura si scopre un plot molto disorganico e frammentato: quello che conta non è la storia, il racconto, ma la sequenza di scenette divertenti e siparietti a cui si assiste. Tutti gli eventi giocano ovviamente sulla natura cartacea di oggetti e personaggi, facendoci incontrare Toad accartocciati, nemici appiccicati nei posti più improbabili, fogli svolazzanti. In ogni caso, è proprio "nebulizzando" il plot che il team si assicura che Sticker Star si possa giocare anche senza l'affanno di seguire pedissequamente una precisa sequenza di eventi, anche a "spizzichi e bocconi". Per come la vediamo questo approccio fa bene al prodotto, ma chi era abituato all'estrema compostezza dei due capitoli di Mario & Luigi potrebbe non gradire.

    Viva l'esplorazione

    Anche quando si esamina la struttura di gioco si capisce che l'intento di Sticker Star è quello di eliminare certe lungaggini tipiche dei Giochi di Ruolo, conservando però il combat system che ha reso celebre la saga. Una delle novità di Sticker Star è la presenza di una mappa del mondo in stile New Super Mario Bros, in cui selezionare il livello che si vuole affrontare. Gli stage sono di dimensioni variabili, alcuni labirintici e molto intricati, altri un po' più lineari (ma sempre con qualche uscita secondaria da scovare), e generalmente si possono concludere in una decina di minuti. Come sempre la particolarità di Paper Mario è che i nemici disseminati nei livelli si affrontano con un sistema da GdR, in combattimenti che si svolgono in un'apposita arena: nei livelli ci si muove liberamente, si interagisce con gli elementi del fondale, si salta per spaccare blocchi "?" e mattoni; ma una volta toccato un avversario lo scontro si sposta in un altro piano di gioco. Qui si combatte scegliendo l'azione da far compiere a Mario e incassando poi gli attacchi avversari, fin quando il nostro eroe o i suoi nemici non perdono tutti i punti vita.

    "E' la curiosità, in ultima analisi, il motore principale di Paper Mario Sticker Star: l'immenso mondo di gioco, composto da micro-aree, nasconde segreti, insidie, un'infinità di personaggi ed un buon numero di nemici"

    Sticker Star si differenzia però dai precedenti capitoli della saga, in quanto non propone un vero e proprio sistema di crescita del personaggio: gli attacchi che possiamo compiere non fanno parte delle abilità acquisite del nostro idraulico, ma sono legati agli adesivi raccolti in giro per il mondo, e conservati da Mario in un apposito album. Ogni attacco che portiamo consuma un adesivo, che poi è perduto per sempre. Gli Sticker si possono recuperare in molte maniere: staccandoli dalle pareti, ad esempio, oppure raccogliendoli dopo aver colpito gli iconici blocchi gialli. Anche i nemici lasciano cadere a volte qualche sticker, e al limite ci sono sempre i negozietti dove acquistarli, spendendo fior di quattrini. Sulle prime il nuovo sistema legato agli adesivi non convince moltissimo: si ha sempre paura di rimanere senza sticker nel bel mezzo del combattimento, e viene a mancare un po' quel senso di progressione che rendeva interessanti i vecchi capitoli. Poco a poco si scoprono invece i pregi di Sticker Star, che rivela una buona profondità: per superare al meglio le sfide e gli avversari bisogna pianificare attentamente quali sticker conservare e quali gettare, mantenendo sempre una buona varietà di attacchi. Ci sono del resto alcuni colpi che non provocano alcun danno a certe tipologie di nemici, e risultano addirittura dannosi: provate voi a saltare sul dorso di uno Spiny!
    Il combat system torna anche a chiedere l'intervento attivo del giocatore per massimizzare l'efficacia dei colpi. Che siano sfere infuocate da lanciare, salti multipli con cui colpire i nemici o gusci di tartaruga, premere il tasto d'attacco al momento giusto permette di esprimere il massimo potenziale offensivo, ottenendo magari effetti aggiuntivi. Non crediate che si tratti di un'operazione superflua: attaccare e parare con il giusto tempismo (limitando i danni incassati) fa la differenza fra una sonora sconfitta ed una vittoria schiacciante. Per affrontare i combattimenti più ostici si può anche attivare, pagando qualche moneta, una slot machine che permette di vincere la possibilità di eseguire attacchi multipli. Il sistema è interessante ma non privo di spigolosità: da una parte abbiamo ad esempio una discreta varietà di attacchi, ma dall'altra si nota la tendenza ad utilizzare soprattutto i due colpi di base -salto e martello- o tiepide variazioni sul tema. La buona profondità tattica viene in parte rovinata dal fatto che in Sticker Star i combattimenti non servono a salire di livello, ed anzi potenzialmente consumano risorse: alle volte viene quasi naturale fuggire, oppure evitare direttamente gli scontri, piuttosto che affrontare gli avversari per raccogliere punti esperienza. L'assenza di una progressione rende anche un po' sbilanciati gli scontri con i boss, dove si deve arrivare armati di tutto punto, con qualche sticker speciale e le monete necessarie a far girare più e più volte la slot machine: giungere impreparati di fronte ad un boss significa un game over praticamente certo.

    Da questo punto di vista, quindi, non si può certo dire che l'ultimo Paper Mario sia ben bilanciato: pur risultando ottimo per la fruizione portatile e dotato di un combat system funzionale, il gioco sprona certe volte a fare i lavativi e aggirare gli ostacoli.
    Molto migliore è invece la parte esplorativa, legata anche ad una sorta di progressione del personaggio. Negli stage si possono recuperare infatti dei cuori che aumentano la salute massima di Mario, anche se quel che più conta è la presenza di oggetti segreti, strade alternative, porte nascoste. Ogni stage deve essere attraversato da cima a fondo più volte, magari attaccando certi sticker speciali direttamente sullo scenario: grazie al potere di "cartificare", ovvero appiattire il mondo di gioco su di un foglio, si possono appiccicare adesivi per interagire con lo scenario. Questa possibilità è legata anche alla risoluzione di enigmi ambientali, alcuni dei quali veramente stimolanti e machiavellici. Il fatto che gli sticker da usare in un mondo si trovino da tutt'altra parte veicola anche un piacevole backtracking, ben dosato e mai opprimente. Ed è proprio la curiosità, in ultima analisi, il motore principale di Paper Mario Sticker Star: l'immenso mondo di gioco, composto da micro-aree, nasconde segreti, insidie, un'infinità di personaggi ed un buon numero di nemici. Andare avanti, riaprendo il 3DS anche quando si ha solo una mezz'oretta libera, viene quasi naturale, alla ricerca di quel dettaglio o di quell'adesivo che proprio ci era sfuggito fino a quel momento. Proseguendo nell'avventura anche il consumo degli sticker si prende più a cuor leggero: grazie alle pagine extra dell'album si può portare dietro un arsenale più ricco, e i combattimenti si affrontano più volentieri. Le dieci ore di gioco necessarie per raggiungere i livelli finali passano in fretta e senza patemi.

    Un gioiello

    Dal punto di vista tecnico Sticker Star è un vero e proprio gioiellino: recuperando lo stile dei vecchi capitoli, il titolo porta alle estreme conseguenze l'idea di trovarsi in un mondo di cartoncino. Ogni elemento a schermo è fatto di carta: piegata, ritagliata, ondulata. La creatività che il team ha utilizzato per comporre ogni scenario è veramente lodevole, e anche quando si arriva al dunque -nel corso dei combattimenti- gli attacchi nemici "scherzano" su questo concetto chiave. Troviamo quindi graffette che immobilizzano o avversari che si arrotolano per evitare gli assalti di Mario. Il tutto è scandito dalle animazioni perfette degli sprite, che ovviamente sono di dimensioni generose e molto dettagliati. Ogni stage è poi caratterizzato al meglio, recuperando a volte elementi dell'iconografia classica della serie principale, dai boschi scuri di Super Mario World agli ambienti desertici di Super Mario Bros 3, passando ovviamente per i tetri sotterranei che tutti conosciamo. Di tanto in tanto anche l'accompagnamento musicale paga qualche tributo alla serie regolare, ma gli arrangiamenti sanno anche farsi coraggiosi, staccandosi dalla tradizione per proporre sonorità ben ritmate, scandite da ritmi funk decisamente indovinati.

    Paper Mario: Sticker Star Paper Mario: Sticker StarVersione Analizzata Nintendo 3DSPaper Mario Sticker Star dedice di correre dei rischi, recuperando battle system e filosofia dei vecchi capitoli, ma cercando una forma nuova per adattarsi ai ritmi di fruizione del gioco in mobilità. Abbandona quindi una struttura narrativa forte e persino la classica progressione ruolistica, consapevole di avanzare su un terreno non battuto. Per certi versi la scelta paga, e Sticker Star è davvero adeguato a sessioni di gioco di qualsiasi lunghezza e intensità. Ma d'altro canto emergono dei seri problemi di bilanciamento che, soprattutto nel corso della prima parte dell'avventura, smussano il divertimento. Fortunatamente ci mette una pezza non solo lo stile brillante e sopra le righe, ma anche l'eccezionale creatività del team di sviluppo, che si manifesta in un level design ricco ed eccezionale. Il senso della scoperta, l'esplorazione ragionata degli ambienti, il backtracking dal sapore antico sono i punti di forza di una produzione che merita sicuramente un'occasione. Per la prossima iterazione Intelligent System dovrà studiare un sistema per rendere gli scontri più importanti ai fini della progressione e meno dispendiosi in termini di risorse, ma la struttura di Sticker Star può dirsi in larga parte un successo. Un buon modo per chiudere il 2012 con la console portatile Nintendo, in sostanza.

    8

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