Recensione Phantom Brave

Il Marl Kingdom, ambientazione di tanti sim-rpg della Nippon Ichi, è tornato...

Recensione Phantom Brave
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  • PS2
  • Marl Kingdom Strikes Back

    Il Marl Kingdom, l'ambientazione di quasi tutti i sim-rpg della Nippon Ichi, è tornato... e stavolta in grande stile. Phantom Brave, il nuovo gioco in esso ambientato, promette infatti innovazione e miglioramenti sotto innumereveoli punti di vista. Sarà riuscito a superare i suoi predecessori o soffrifrà degli stessi difetti? Scopriamolo insieme...

    L'avventuriero morto e la bambina posseduta

    Diciamocelo, per quanto la trama di Phantom Brave si distacchi da molti cliché, non brilla certo per originalità; il gioco soffre infatti dello stesso identico difetto di Disgaea, ovvero una trama lacunosa. Complice il fatto che il significato di alcune figure/parole viene dato per scontato, fin dall'inizio verrete proiettati in una realtà in cui stenterete a riconoscervi, e anche se fortunatamente il senso di straniamento diverrà man mano sempre più fievole vi ritroverete presto ad affrontare la consapevolezza che la storia di Phantom Brave è, per usare un eufemismo, piuttosto limitata. La narrazione esterna è realizzata tramite l'alternarsi di voce narrante e sequenze nelle quali vengono mostrati i dialoghi tra i personaggi principali, unapproccio che nel complesso dona alla trama un'atmosfera quasi fiabesca. Pur svolgendo un ottimo lavoro, i doppiatori si dimostrano tuttavia poco adatti ai propri ruoli: quasi tutti i personaggi hanno infatti una voce eccessivamente giovane, con l'eccezione forse di Sprout. Unendo questo fatto a quanto già detto in precedenza, viene da sé che c'è qualcosa che non va... Se questo non fosse abbastanza, bisogna aggiungere che la storia, pur godendo di una buona regia, ha un peso relativo nell'economia del gioco ed è limitata sporadiche scene di intermezzo tra le varie battaglie. Una caratteristica che costituisce lo "standard" nei sim-rpg, anche se a conti fatti potrebbe seccare non poco chi in un RPG cerca una trama profonda che possieda un peso reale nel gioco.Trama che in Phantom brave ruota attorno ad Ash, fantasma di un Chroma (ovvero un avventuriero a pagamento) resuscitato dai genitori morenti di Marona affinché badasse su di lei. A causa della presenza di Ash e della sua abilità di vedere i fantasmi, Marona viene tenuta in disparte e etichettata come "possessed" (posseduta) dai suoi stessi concittadini, e quasi tutta la gente tende a evitarla, deriderla o scacciarla in malomodo. Inutile dirlo, la giovane non si da per vinta e seguendo l'insegnamento dei defunti genitori continua a vivere la propria vita tentando di aiutare gli altri, certa che prima o poi riuscirà a integrarsi con loro. Ovviamente non si aspetta che per riuscirci dovrà affrontare un potentissimo demone...

    Disgaea+ o un nuovo gioco? Il Battle System

    Ancor prima della sua pubblicazione, molti detrattori avanzavano accuse verso il gioco affermando che si sarebbe trattato di una versione riveduta e corretta di disgaea. Almeno a livello di gameplay e battle system, i fatti sembrano smentire categoricamente tale affermazione.Come prima cosa chiariamo che Phantom Brave abbandona la classica divisione a "scacchiera" della mappa in favore di un movimento libero, che pur spaesando inizialmente il giocatore si rivela dopo un po' molto più versatile della consueta griglia. Altra indubbia novità il fatto che i corpi dei vari personaggi (amici o nemici) dopo la morte non spariscono, bensì rimangono invece sul terreno di gioco e possono essere ulteriormente danneggiati fino ad arrivare al fatidico "Souldeath". Se un vostro compagno di gruppo muore, infatti, è possibile resuscitarlo sia durante la battaglia sia utilizzando il classico healer presente sull'isola; tuttavia, se il personaggio subisce ulteriori danni dopo la morte e se l'entità di questi danni supera un certo limite, il corpo del personaggio scompare e il personaggio acquisisce lo status di "SoulDeath". Per recuperare un personaggio che si trova in questo status sarà necessario sborsare una gran quantità di denaro al proprio Healer e in più sacrificare un oggetto. Inutile sottolineare quindi che quando qualcuno del vostro gruppo muore, la scelta migliore è alle volte cercare di mettere al sicuro il suo corpo.Le novità non finiscono qui: sempre a livello di battle system, Phantom Brave abbandona il classico sistema a turni alternati in cui prima agiscono gli avversari e poi i nemici, proponendo una soluzione maggiormente dinamica basata sulla statistica Speed (Velocità) dei vari personaggi. Se, ad esempio, un personaggio ha un valore di Speed molto elevato, può arrivare ad agire più e più volte prima che al nemico sia consentito anche soltanto iniziare il proprio turno... anche se questo non è necessariamente un vantaggio.Altra grossa innovazione del gameplay (legata in questo caso alla trama) è il Remove System: tramite Marona vi verrà concessa l'abilità di ancorare al mondo reale i fantasmi (Phantom) confinandone l'essenza all'interno di alcuni oggetti, la cui natura influirà positivamente o negativamente sulle resistenze elementali e statistiche dei personaggi. Tuttavia, il numero di turni in cui un fantasma può rimanere confinato all'interno di un oggetto varia a seconda del personaggio; un Soldier, ad esempio, grazie all'abilità energy saver resiste per ben otto turni, mentre una Bottlemail non reggerà che per tre soli turni. Quando un personaggio esaurisce il tempo a propria disposizione nel mondo reale ritorna nel mondo degli spiriti e non sarà più possibile evocarlo nel corso di quella determinata battaglia, anche se, a seconda del livello del personaggio e dell'oggetto, esiste una certa possibilità (indicata nei menù quando si confina il fantasma) che scomparendo egli porti con sé l'oggetto i cui era confinato e lo renda disponibile per voi alla Phantom Isle. Se trovate qualche oggetto che vi interessa particolarmente, potrebbe rivelarsi saggio confinare al suo interno un'unità avente pochi turni residui nel mondo reale.E' inoltre da rilevare come adesso non vi sia più una fonte "comune" per tutte le abilità: ogni abilità possiede infatti una certa quantità di skill point che aumentano man mano che aumenta la vostra capacità in quel particolare ramo di abilità, e dalla quale vengono detratti gli skill point necessari all'esecuzione della tecnica. Ovviamente, al fine di velocizzare il processo di acquisizione degli skill points, per ogni ramo di abilità è sempre presente almeno una tecnica che non richiede alcuno skill point, generalmente la tecnica con cui si inizia ad aumentare quel determinato ramo di abilità. Con l'uso è peraltro possibile incrementare anche il livello delle abilità stesse, similmente a quanto era possibile fare in Disgaea.E' inoltre possibile scaraventare nemici ed oggetti fuori dalla mappa, sebbene questa operazione risulti spesso un azzardo: lanciando fuori dalla mappa i nemici si aumenta infatti il livello degli avversari restanti, e comunque l'ultimo nemico in vita non può essere mai buttato fuori dalla mappa. Similmente, lanciando fuori dalla mappa gli oggetti, diminuite involontariamente gli oggetti in cui poter confinare i fantasmi...L'eredità principale di Disgaea è sicuramente il cosiddetto Effect Field: alcuni oggetti o alcuni personaggi in svariate battaglie (casuali e non) proiettano un Field con effetti benefici o negativi su vari oggetti e continuano a proiettarli finchè non vengono distrutti o scaraventati fuori dal campo. In alcuni casi addirittura Field multipli, che garantiscono invincibilità fisica e invincibilità dal lancio al di fuori della mappa (Overbound), oppure Field che moltiplicano i bonus dei nemici, le loro Stat o che rendono impossibili i movimenti per chi ne è affetto. Le mappe di gioco avranno inoltre un peso reale nelle battaglie: vi capiterà di incontrare alcuni Field casuali con caratteristiche veramente strane come "very bouncy" (molto "rimbalzante") o "very slippery" (molto scivoloso), che vi costringeranno a considerare attentamente ogni vostra mossa; nel Very Slippery, ad esempio, una serie di piccoli movimenti vi consentirà di posizionarvi molto meglio di un singolo movimento che generalmente produrrà l'effetto opposto a quello voluto.Un'ulteriore innovazione nel battle system è rappresentata dalla gestione delle armi: Phantom Brave vi mette infatti di fronte ad una dura limitazione da affrontare, poiché potete schierare in battaglia un massimo di sedici fantasmi e in questo conteggio verranno incluse anche le armi. Fortunatamente, quando un fantasma scompare dal mondo reale perché ha esaurito i turni, lo spazio da lui occupato nei sedici elementi consentiti viene liberato; sfortunatamente, se un personaggio muore senza scomparire, viene conteggiato come ancora presente in battaglia. Per prevenire il verificarsi di tali situazioni è alle volte auspicabile la realizzazione di una singola arma dotata di svariati bonus, che verrà passata man mano tra i vari personaggi per sfruttarne la potenza a turno; i personaggi si potranno infatti scambiare le armi l'un l'altro utilizzando il comando "Throw" prima di attaccare, oppure potranno privare altri compagni delle armi utilizzando il comando "Lift" mentre sono accanto ad essi... azione equiparabile al furto delle armi ai nemici, che in questo caso avrà sempre successo. In alcuni casi, tuttavia, gli svantaggi presenti sui vari oggetti in cui confinare i compagni saranno così pesanti che sarà preferibile lanciare l'arma che si tiene in mano e far confinare un fantasma nell'arma stessa. Considerando che ogni oggetto presente sulla mappa è utilizzabile come arma (garantendo dei bonus alle stat e la possibilità di adoperare le skill proprie dell'oggetto), una soluzione alternativa al problema consiste certamente nell'utilizzare tali oggetti come armi, anche se non sempre impugnarne uno costituisce un vantaggio: se si brandisce un'arma non è infatti possibile sollevare altri oggetti o personaggi prima di essersene liberati, e se pur è consentito sollevare infiniti oggetti durante un determinato turno, sarà possibile lanciarne uno solo.

    Disgaea+ o un nuovo gioco? Il gameplay

    Tranne alcuni casi particolari in cui delle nuove mappe sostituiscono quelle vecchie man mano che la storia va avanti, esattamente come in Disgaea avrete la possibilità di rigiocare le mappe da storia più e più volte, e sempre come in Disgaea avrete a vostra disposizione una sorta di "base logistica", in questo caso la Phantom Isle.Le analogie finiscono qui e cominciano le differenze...Per cominciare, nella Phantom Isle potrete visualizzare fino ad un massimo di cinquanta fantasmi (nel conteggio figurano anche le armi/oggetti) e i personaggi che potete utilizzare in battaglia dovranno necessariamente essere materializzati su Phantom Isle. Mantenere materializzati i personaggi e gli oggetti presenterà ovviamente tutta una serie di vantaggi:1) Molti personaggi garantiscono funzioni aggiuntive (come ad esempio la Witch, il Blacksmith, la Fusionist, la Granny, il Titlist, il Dungeon monk, ecc)2) Ogni volta che tornate all'isola dopo una battaglia, gli oggetti ivi presenti acquisiscono Mana, che potrà essere utilizzata in più modi. L'unico altro modo per recuperare Mana consiste nell'uccidere i nemici.Alcuni dei fantasmi presenti sull'isola svolgeranno una funzione essenziale: utilizzando il mana, ad esempio, potrete far si che il Blacksmith faccia salire di livello la vostra arma o sblocchi ulteriori attacchi, così come fondere insieme due oggetti, cambiare i titoli di personaggi e oggetti o anche creare dungeon casuali all'interno dei quali accumulare esperienza. Ma analizziamo le cose con ordine... Mentre la funzione del Blacksmith è piuttosto ovvia, quella della Fusionist merita sicuramente una menzione particolare. Fondendo due oggetti, normalmente si ottiene l'oggetto utilizzato come base che però avrà sia il mana del primo che del secondo oggetto e che avrà come massimo livello il massimo livello del primo oggetto sommato al livello attuale del secondo oggetto; tuttavia, è possibile scegliere di garantire all'oggetto un bonus alle stat (qualora le stat del secondo oggetto fossero superiori a quelle del primo), un bonus alle statistiche di sconfinamento (qualora le statistiche di confinamento del secondo oggetto fossero superiori a quelle del primo) oppure persino di fondere le tecniche (in quel caso se la tecnica è a livello 0 viene semplicemente appresa dal primo oggetto, altrimenti se la tecnica è di livello superiore allo 0, il livello viene addirittura sommato all'eventuale livello già presente nella prima arma) il tutto ovviamente dietro lauto pagamento di mana. E' inoltre possibile fondere anche tra di loro due personaggi, sebbene in questo caso ci si limiterà unicamente all'apprendimento delle skill (o degli skill point di un particolare ramo) e non sarà possibile incrementare le stat; è inoltre possibile anche fondere un personaggio ed un oggetto, operazione per cui valgono le stesse prerogative della fusione tra due personaggi. Va precisato che il costo di mana per le varie operazioni non è uniforme ma dipende da vari fattori, in primis la compatibilità tra il primo e il secondo personaggio/oggetto.Il Titlist, categoria all'apparenza quasi inutile, si rivelerà man mano sempre più importante: cambiare titolo alle vostre armi o ai vostri personaggi non avrà effetto immediato, ma quando avrete a disposizione titoli particolarmente potenti i vantaggi che vi garantiranno (che spaziano dall'apprendimento di particolari abilità, a potenzialmente delle statistiche fino ad arrivare a miglioramenti degli skill point e skill level in particolari rami) saranno tuttaltro che trascurabili.Per ottenere titoli da utilizzare col Titlist avrete tre alternative:1) ripulire un dungeon per guadagnare il titolo ad esso connesso2) scambiare il titolo di un oggetto/personaggio con un altro in vostro possesso3) sollevare un oggetto/personaggio con Ash e parlare a Marona per farlo bandire; otterrete il titolo ma il portatore, sia esso un oggetto o un personaggio, sparirà per sempre.Il Dungeon Monk invece vi permette di creare una sorta di mini-dungeon: mini perché, almeno inizialmente, il numero di piani sarà molto limitato, sebbene proseguendo col gioco questo numero salirà a livelli estremamente elevati. Questi dungeon saranno basati su parametri casuali, generati man mano che create vengono creati: se ad esempio scegliendo Create Dungeon vi viene proposto un dungeon che non vi interessa, potrete benissimo rifiutarlo e crearne un altro. Dopo aver accettato un dungeon, potrete entrarvi tramite il comando "Go to Dungeon" e conquistandolo otterrete il titolo ad esso connesso, che potrà ovviamente essere sostituito tramite il Titlist menzionato in precedenza. Inoltre, man mano che risalite un dungeon aumenterete le statistiche del titolo ad esso associato, e potrete associargli in maniera del tutto casuale fino a quattro abilità; il titolo associato al dungeon determinerà inoltre il titolo dei nemici che troverete al suo interno, e ovviamente ne influenzerà anche le statistiche... ragion per cui, prima di assegnare al dungeon un titolo con bonus piuttosto evidenti è consigliabile una ponderata riflessione. Nell'ultimo piano del dungeon troverete un Final Stage la cui tipologia varierà tra sette possibili situazioni e inoltre durante la risalita del dungeon avrete la possibilità di affrontare i Random Stage, dei quadri particolari nei quali potrete affrontare prove che spaziano dal risibile (piano vuoto) al difficile (un gruppo di dieci nemici di livello pari a 2x quello dei nemici previsti nel dungeon).La Witch vi permette di ordinare le abilità disponibili sui vari personaggi o eventualmente eliminarle, e credetemi ne avrete bisogno; anche perchè ogni personaggio può avere un massimo di 34 abilità e, in teoria, può apprendere ogni abilità del gioco, per cui man mano che avrete a disposizione abilità migliori vi toccherà eliminare quelle inutili.L'Healer ha una funzione evidente, ovvero curare oggetti e personaggi dalle ferite sofferte in battaglia. Il Merchant invece sostituisce il "Rosen Shop" tipico del Marl Kingdom e vende oggetti di livello legato al proprio, per cui è quasi necessario condurlo saltuariamente in battaglia per garantirsi equipaggiamento di qualità. Inoltre, man mano che sale il suo livello sale anche la qualità del titolo associato alle armi che vende: ad esempio, un Merchant di livello 127 vende armi con titoli di Rank 6, mentre un merchant di livello 24+ inizia a vendere le utilissime Dark Weapon.

    Video e Audio

    Sul comparto video le lamentele sono evidenti: i miglioramenti grafici rispetto a Disgaea (la cui grafica non era peraltro granchè) sono risibili. Cosa giustificata in parte dal profondo lavoro di rimodernamento operato sul battle system e sul gameplay, ma non del tutto accettabile considerando che la grafica si attesta sulla sufficienza o poco più. Fortunatamente, per tamponare questo difetto molte sequenze di dialogo sono accompagnate da illustrazioni in stile anime con proporzioni verosimili e non dalla semplice "figura" del personaggio come in Disgaea.Anche per quel che concerne l'audio non si può essere del tutto soddisfatti: per quanto siano presenti alcuni brani davvero ispirati, è anche vero che diverse tracce sono piuttosto anonime. Ancora più grave la questione del doppiaggio, che per quanto generalmente risulti di buona fattura si dimostra essenzialmente inadatto, presentando scelte discutibili per la maggior parte dei personaggi; come anticipato in apertura, infatti, sebbene molti personaggi siano adulti con un'età di venticinque o più anni, quasi tutte le voci utilizzate presentano un timbro adatto a interpretare unicamente bambini o ragazzi. Questione a parte quella di Sprout, che nel gioco dovrebbe vantare circa sessanta-settant'anni ed'è tuttavia caratterizzato da una voce forse un po' troppo potente; scelta che, comunque, può in questo caso considerarsi giustificata dalla preseunta necessità di garantire una maggiore "autorità" al personaggio...

    Longevità e commenti finali

    Se si decide di non saltare i vari eventi e dialoghi e di non sfruttare i tanti piccoli sotterfugi per migliorare le proprie capacità in tempi brevissimi, la longevità si attesta sulle trenta ore circa, mentre il tempo necessario per portare a termine tutte le sotto-missioni (tra le quali spiccano il reclutamento del quartetto di protagonisti di Disgaea, di Baal e del boss finale di La Pulcelle) ne accresce vertiginosamente la durata, specie se si considera che anche in questo gioco risulta necessario power-levellare in maniera quasi eccessiva per essere pronti ad affrontare alcune sfide.In chiusura, Phantom Brave merita di essere considerato come un ottimo titolo, nettamente migliore di Disgaea per quel che riguarda il gameplay e il battle system ma inferiore a livello di trama; la storia comico-demenziale di Disgaea era infatti estremamente appassionante anche se poco approfondita, mentre quella più seria di Phantom Brave, seppur gravida di potenzialità non adeguatamente sviluppate, risulta nella sua forma attuale poco più che un contorno alla struttura del gioco. L'approccio di Phantom Brave, pur risultando maggiormente tattico, alla lunga rivela lo stesso grande limite di Disgaea: a livelli elevati sono non tanto le strategie a fare la differenza, quanto i numeri dei livelli o delle statistiche, anche se ciò viene limitato parzialmente dal Confinement System e da un Battle System che, in linea generale, richiede una (seppur limitata) pianificazione prima dell'azione.Il più grosso passo in avanti è sicuramente rappresentato dall'IA, che sembra aver finalmente intrapreso la giusta direzione: i nemici andranno generalmente verso le unità di livello più basso oppure verso le Streghe, le Bottlemail o le unità con pochi Hit Points, sfruttando a seconda del caso le debolezze elementali o la bassa difesa fisica; generalmente prediligeranno attacchi fisici contro una singola unità o attacchi magici contro molte unità a seconda della situazione, e non di rado arriveranno a tentare di rubare la vostra stessa arma per usarla loro contro di voi. Il che si traduce in una sfida piacevole e potenzialmente in sconfitte cocenti, specie nel caso in cui veniate derubati di una arma di eccezionale potenza, in grado di garantire enormi bonus di Speed e una conseguente serie di turni ininterrotti al possessore.A questo punto la domanda fatidica: comprare o non comprare? Se avete apprezzato Disgaea, l'acquisto è d'obbligo, mentre se iniziate a provare stizza verso i sim-rpg con caratterizzazione tattica vi suggeriamo di provare il gioco prima dell'acquisto. In definitiva, un prodotto molto valido con un Battle System e un gameplay estremamente profondi, che potrebbe tuttavia deludervi in maniera altretanto profonda qualora non foste pronti a scendere a patti con i pregi e i difetti tipici di questo genere di titoli.

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