Recensione Pirates of the Caribbean

Il nostro GBA invaso dai pirati

Dopo l'uscita in tutte le sale d'Italia del film "La maledizione della prima luna", era lecito aspettarsi la conversione del film in un gioco per tutti i formati, compreso il nostro GBA: ed infatti il gioco è stato sviluppato dalla Disney Interactive e dalla TDK.
Il gioco è sostanzialmente un'avventura, in cui si interpreterà il ruolo del protagonista del film, Capitan Jack Sparrow. Il nostro intrepido eroe è stato abbandonato su un'isola dalla sua ciurma di ammutinati ed è in cerca di vendetta; riuscirete in questo intento? Lo saprete solo giocando.

Il film sempre con noi

Purtroppo le somiglianze con la trama del film si fermano qui: i personaggi e, soprattutto, il protagonista, non assomigliano affatto a quelli della pellicola, nè per l'aspetto (puramente inventato) ne per le caratteristiche. La trama prende strade narrative diverse, il che potrebbe essere giustificato dal fatto che altrimenti sarebbe stato difficile crearne un gioco, ma la cosa farà comunque storcere il naso a coloro i quali hanno apprezzato il film.
Il gioco si sviluppa attraverso vari livelli in grafica isometrica. Il nostro protagonista potrà correre, saltare (ma, non trattandosi di un platform non c'è il rischio di rovinose cadute) e lottare con la sua sciabola; al termine di ogni livello, in base ai tesori accumulati, sarà possibile sbloccare nuovi oggetti (come ad esempio una pistola) da usare in battaglia o per altri scopi.

Eliminando i difetti del gioco...

...non rimane praticamente nulla: questo "Pirates of the Caribbean" purtroppo è pieno di difetti! I controlli del personaggio sono difficili e macchinosi, per muovervi dovrete tenere il tasto direzionale premuto in diagonale, in quanto non è possibile regolare come deve avvenire il movimento. Le sezioni di lotta sono gestite male, in quanto potreste battere un nemico senza essere colpiti, e poi perdere contro un granchio che non c'è verso di colpire e magari lo stesso granchio una seconda volta lo fate a brandelli.
Il protagonista ha un numero di vite limitato, facili da perdere e difficili da trovare, il che potrebbe spingere il giocatore a ripetere un livello perchè vi ha perso una o più vite.
La musica sin dalla schermata dei titoli è fastidiosa e spinge a togliere il volume o quantomeno ad abbassarlo.
La trama è ininfluente, e vi troverete a dover arrivare alla fine del livello con scopi diversi, ma che sostanzialmente si riassumono sempre nel "arriva sino a quella porta", il che rende il tutto noioso e ripetitivo.
Il titolo usa uno scomodo sistema di password che tiene conto del numero di vite, proiettili e quant'altro abbiamo in nostro possesso: ne consegue che tali password sono lunghe e complesse, tutt'altro che facili da ricordare, come avveniva invece ne "Il pianeta del tesoro", trattandosi di una lunga serie di numeri e lettere.

Tutti a bordo!

La monotona azione di gioco è talvolta intervallata da alcuni livelli a bordo della propria nave; quest'ultima viene manovrata tramite la croce direzionale e si potrà sparare con i cannoni di destra e di sinistra usando i tasti L ed R. Nonostante nella prima missione di prova la cosa sembri divertente, quando affronterete le missioni successive sulla vostra nave, vi troverete a perdere un numero enorme di vite sotto gli infallibili cannoni delle navi nemiche.

Commento finale

"Pirates of the Caribbean" è un titolo davvero scadente: la grafica non convince, il sonoro è fastidioso, il gioco è noioso e spinge ad abbandonarlo presto e lo scomodo sistema di salvataggio mediante password non fa che peggiorare le cose.
Sconsigliato a tutti ed in particolare ai fan del film.

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