Recensione Pokémon Diamante & Perla

Mostri nell'etere

Recensione Pokémon Diamante & Perla
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Disponibile per
  • DS
  • Mostri Tascabili

    Un tempo i posti più adatti per mostriciattoli di vario genere erano i sottoscala, gli armadi. I bambini li temevano, controllavano sotto il letto prima di andare a dormire e tenevano la luce accesa.
    Negli anni novanta, però un duo giapponese cambiò il destino di queste infauste creature: Ken Sugimori e Satoshi Tajiri diedero una nuova immagine ed una nuova connotazione socio culturale al termine "mostro", legandoli indissolubilmente alla parola Tascabile.
    Nacquero così i Pokémon, ed i mostri trovarono una nuova casa: i portatili Nintendo.
    Il brand si è rivelato una vera miniera d'oro, ma questo non è soltanto imputabile alla presa incredibile sui giovanissimi (grazie a cartoni animati, fumetti e quant'altro) ma, incredibilmente, anche alla qualità della serie ammiraglia dei videogame che infrange con ogni uscita i record di vendita mondiali. E' anche il caso di Perla e Diamante, che hanno dominato le classifiche Americane e Giapponesi piazzando un numero vertiginoso di copie sul mercato ed imponendosi immediatamente come gioco più venduto per DS.
    Questo è un risultato straordinario, specie se si considera che, fino al 27 di Luglio, Diamante e Perla non erano ancora disponibili sul mercato europeo.
    Bisogna amettere che l'innovazione clamorosa ed evidente non è mai stato il punto forte della serie dedicata a Pikachu e compagnia. Agli occhi dei più, le uniche differenze tra i capitoli apparsi su GBA e sul Game Boy originale è l'aggiunta di qualche centinaio di mostri catturabili.
    Considerando poi che quello che tanto spesso giustifica la presenza di seguiti, nel mondo dei giochi di ruolo, è legata all'aspetto narrativo delle varie saghe, risulta quasi inspiegabile agli occhi dei detrattori dei pokémon, ma sopratutto agli occhi di chi non si è mai interessato al franchise, il motivo del clamore che l'uscita di ogni seguito riesce a causare.
    "E' un prodotto per bambini, per questo vende."
    Questa spiegazione, accompagnata da un'aria di disinteresse e sufficienza, è quella che spesso viene fornita per giustificare il fenomeno. E' sbagliata, ma purtroppo solo parzialmente.
    Certo bisogna ammettere che Nintendo è molto abile nel confezionare un prodotto che, misteriosamente, una volta tradotto nella nostra lingua si trasforma in una fiera di zuccheroso nonsense infantile.
    Divertenti linee di dialogo si perdono a causa di una localizzazione che fa di tutto per banalizzare il prodotto, renderlo più accessibile alla massa pre adolescenziale, alimentando uno stereotipo che si trasforma inevitabilmente in realtà. Non parliamo poi dei nomi dei personaggi, delle mosse speciali, o, ancor peggio, delle città.
    Effettivamente un simile trattamento contribuisce ad allontanare i giocatori più maturi dal titolo, scoraggiati già alla domanda "sei un bimbo o una bimba?" posta all'inizio del gioco.
    Così alla fine dei conti, è molto più semplice bollare Pokémon come un prodotto infantile che un gioco di ruolo valido.

    Cambiamenti

    L'impianto della serie è rimasto immutato anche in Perla e Diamante, nonostante ciò, già dal primo impatto con il titolo è possibile rendersi conto della volontà di muovere dei passi in nuove direzioni.
    La breve introduzione che precede la schermata del titolo, realizzata con il motore grafico del gioco, mostra già due importantissimi elementi.
    La prima è la scelta di adottare un nuovo motore grafico tridimensionale. Si tratta di qualcosa che va ben oltre la semplice scelta cosmetica, e che influisce non poco sul gameplay del titolo, come avremo occasione di vedere nel dettaglio più avanti.
    La seconda è l'assunzione di un tono lievemente più maturo. Non siamo certo di fronte ad un cambiamento così drastico, com'è accaduto in serie quali Kingdom Hearts, eppure è chiaro l'intendo di rendere la trama di Perla e Diamante più complessa e articolata, senza rinunciare alla tipica atmosfera che contraddistingue la serie.
    Sebbene lo scopo di fondo sia il medesimo di ogni episodio di Pokémon, ovvero viaggiare per il mondo classificando le specie di mostriciattoli sconosciute e, contemporaneamente, sconfiggere il gruppo di malintenzionati di turno con il pallino per la dominazione del globo, questa volta Nintendo fa calcare la scena ad un numero decisamente sopra la media di personaggi. Rivali, nemici, compagni e qualche colpo di scena riescono a catturare l'attenzione del giocatore in modo inedito per la saga. Si può parlare praticamente per la prima volta di caratterizzazione dei personaggi, seppur basilare.
    L'impatto che una simile scelta ha sul gioco è incredibile. Vagando per le locazioni si verrà coinvolti in un buon numero di situazioni diverse: recuperare oggetti smarriti, scacciare dei mostri che bloccano un tratto di strada, aiutare una ragazza sperduta in una caverna a ritrovare la strada. In alcuni casi verremo addirittura fiancheggiati da personaggi alleati che si uniranno brevemente al nostro party e combatteranno assieme a noi, guidati dalla CPU.

    Sinnoh

    Sinnoh, la regione che fa da sfondo alla nostra avventura, è una grande, unica mappa completamente esplorabile.
    Come già detto la veste tridimensionale ha permesso ai programmatori di sbizzarrirsi con il level design (in particolare sono molto ispirate le otto palestre). La profondità delle locazioni è molto ben sfruttata e si traduce in un numero elevatissimo di passaggi sopraelevati, percorsi multipli e, ovviamente, passaggi segreti.
    Per proseguire nella storia è necessario ottenere le otto medaglie regionali, custodite da altrettanti Gym Leader. Raggiungerli però non è così semplice: occorre infatti risolvere dei piccoli enigmi di natura ambientale, che solitamente necessitano delle giuste abilità o oggetti per essere superati. Spostare un masso o tagliare un albero che ci fanno da ostacolo è possibile utilizzando i giusti pokémon e facendo loro apprendere delle precise abilità. L'autorizzazione a fare uso di queste tecniche però, ci viene fornita solo una volta acquisita la giusta medaglia. Per questo motivo è indispensabile affrontare il viaggio raggiungendo le palestre in un ordine preciso.
    A volte, poi, la forza dei nostri compagni di viaggio non sarà sufficiente, e dovremo ricorrere all'uso di key item di vario genere, che spaziano da biglietti navali a pozioni per il mal di testa, o all'immancabile bicicletta.
    Una serie di piccoli colpi di scena e capovolgimenti, però, faranno finire il giocatore sovente fuori strada, costringendolo a moversi in direzione completamente opposta da quella prevista. Come se ciò non bastasse, sin dai primi minuti di gioco, dedicando tempo e attenzione all'esplorazione è possibile inbattersi in locazioni segrete o opzionali.
    Se già questi elementi sembrano sufficienti a garantire un'esperienza di gioco estremamente longeva, va considerato che il cuore del gioco consiste nella cattura e nell'allenamento dei mostri. In ogni zona della mappa è possibile catturare decine di creature diverse (sono ben 493 in totale) per farle combattere al nostro fianco.
    Divisi secondo 18 categorie, che ne determinano resistenza e debolezza elementale, i Pokémon sono tutti sostanzialmente diversi, sia per caratteristiche e per attacchi disponibili che per capacità di evoluzione (ovvero di trasformarsi in creature diverse solitamente raggiungendo un livello prestabilito o utilizzando un particolare oggetto).
    Come se ciò non bastasse, grazie alla presenza di alcune routine e valori segreti, anche catturare due mostri identici può portare a risultati completamente differenti. La natura del mostro, visionabile nella schermata dello stato, gli avversari che sconfiggerà ed altri piccoli dettagli influiranno sulla crescita delle sue statistiche. Si aggiunga che, utilizzando le numerose Macchine Tecnica, è possibile insegnare un gran numero di mosse "non previste" dal normale piano di crescita del Pokémon, ed il risultato è evidente: le combinazioni possibili sono pressochè infinite.
    Imparare a sfruttare queste variabili non è certamente obbligatorio. Molti giocatori, infatti, ne ignorano completamente l'esistenza, eppure si tratta di un elemento importante del titolo che garantisce una libertà elevatissima al giocatore, a patto che sia in grado di investire pazienza e dovizia a sufficienza.
    La creazione di un party versatile è requisito necessario per proseguire nel gioco, vista la natura di alcuni avversari che per essere sconfitti necessitano di strategie precise. In realtà molto spesso per superare questo genere di ostacoli è sufficiente perdere un pò di tempo per guadagnare esperienza, facendo salire il livello del proprio gruppo oltre quello della CPU. La difficoltà generale di Perla e Diamante è infatti piuttosto bassa. Gli amanti della sfida, però, possono sfruttare la modalità multiplayer in locale oppure la possibilità di giocare online...

    Controlli

    Considerando le aspettative che inevitabilmente le possibilità del DS creano, il sistema di controllo di Pokémon Diamante e Perla è una delusione.
    Il supporto del touch screen è minimo e male implementato: si limita praticamente alla possibilità di dare i comandi in combattimento toccando lo schermo inferiore. Decisamente più comodo affidarsi ai tasti.
    Lo schermo superiore mostra l'azione di gioco, mentre quello inferiore solitamente è dedicato al Pokékron, un orologio multifunzione utile per visualizzare l'ora, la mappa del mondo, la posizione delle bacche, un radar per gli oggetti nascosti e molto, molto altro.
    Inoltre il titolo fa uso dei soli tasti A e B, e limitatamente dei laterali. E' vergognoso che così tanti pulsanti restino in disuso, specialmente vista la continua necessità di entrare nei menu per attivare e disattivare alcuni oggetti chiave.

    Così tanto da fare e così poco tempo...

    Esplorazione e cattura di nuove creature sono attività legate al sistema di combattimento di Pokémon.
    Numerosi allenatori attendono solo di incrociare lo sguardo del nostro personaggio per dare il via a sfide all'ultimo mostro, e vagando nei dungeon oppure attraversando l'erba alta, incontreremo mostri selvatici che potremo sconfiggere per guadagnare preziosi punti esperienza oppure catturare utilizzando le celebri pokéball.
    Le schermaglie si svolgono a turni, in due possibili modalità: scontro 1 vs 1 oppure 2 vs 2.
    Per catturare un Pokémon occorre prima indebolirlo con i giusti attacchi, magari anche addormentandolo o paralizzandolo. Dopodiché potremo incrociare le dita e lanciare una sfera scegliendo quella del tipo più adatto. Alcune ad esempio, grantiscono un'alta percentuale di cattura contro i Pokémon insetto o i pokémon acquatici, altre sono più efficaci di notte, altre ancora possiedono capacità curative.
    Grazie al ritorno del ciclo giorno notte e di un calendario interno del gioco, catturare i vari mostri è un'attività varia ed impegnativa. Alcuni di questi, infatti, compariranno soltanto in determinate fasce orarie oppure esclusivamente in un determinato giorno.
    Anche le reazioni di alcuni personaggi che popolano città ed aree limitrofe variano in base all'ora del giorno: di notte, per esempio, i poliziotti di pattuglia potrebbero attaccarvi ritenendovi sospetti a causa dell'oscurità!
    Quando la voglia di combattere viene a mancare, c'è un gran numero di attività secondarie a cui è possibile dedicarsi. Un'ottima alternativa è iscriversi alle gare di bellezza, competizioni in cui l'ultilizzo delle mosse dei Pokémon è volto al dimostrare grazia e stile. Oppure, armati di bacche e secchiello, potremo coltivare delle piantine ottenendo preziosi frutti dalle utili proprietà curative.
    Una volta ottenuto un buon numero di Pokémon, poi, potremo tentare la carriera di allevatore, facendo riprodurre mostri in cerca di qualche forma evolutiva inedita o di qualche cucciolo in possesso di mosse più potenti.
    Infine, potremo avventurarci nel sistema di grotte sotterraneo di Sinnoh in cerca di fossili e minerali sepolti nelle pareti rocciose, anche cooperando o concorrendo con amici.

    Senza Confini

    Alla stregua di altri titoli, tra cui Animal Crossing, anche Pokémon potrebbe essere tranquillamente considerato un communication game. In Diamante e Perla, proprio come accadeva nella generazione GBA, è possibile scambiare messaggi con altri giocatori o con alcuni png.
    Grazie ad un apposita opzione è anche possibile fondere i dati di due salvataggi, ottenendo varie informazioni sui personaggi dei nostri amici, che potremo visualizzare ispezionando le televisioni sparse per Sinnoh.
    La presenza di una modalità online favorisce di molto quest'aspetto del titolo. Volete scambiare un Pokémon raro con il vostro amico The Sky? Basterà connettersi per poter barattare i vostri mostri con uno dei contatti nella lista amici, o per dare il via ad emozionanti scontri.
    Purtroppo la modalità Wi-Fi del titolo è minata da alcune pesanti limitazioni. Le battaglie possono avvenire esclusivamente tra due persone in possesso dei controversi codici amico e sono prive di opzioni di sorta in grado di renderle più dinamiche o interessanti. Semplicemente ci si sfida a scontri con uno o due mostri, e si va avanti finchè uno dei giocatori rimane senza mostri disponibili.
    La modalità di scambio invece è di due tipi: si può effettuare uno scambio libero con un amico oppure mettere all'asta uno dei propri pokémon nella speranza che da qualche parte nel mondo qualcuno sia interessato alla nostra offerta e soddisfi i requisiti che abbiamo espresso. Il Wi-Fi è un ottimo modo per tentare il tanto agognato completamento del Pokédex, e malgrado non sia perfetto permette a giocatori lontani di condividere la passione per il gioco. Anche in questo caso però si sarebbe potuto fare di meglio. Lo scambio è sempre limitato ai Pokémon nella propria squadra. E' davvero un mistero il motivo per cui non sia possibile accedere direttamente ai propri box, che contengono la nostra intera collezione di mostri, quando si è online.
    Durante le fasi di scambio con amici (ma anche di combattimento) è infine anche possibile utilizzare il microfono per parlare.

    Occhio e Orecchio

    Si sa, implementare la terza dimensione senza snaturare le origini di un franchise è cosa estremamente ardua.
    Non si può certo dire che nel caso di Pokémon si siano corsi però dei rischi. Graficamente il titolo esibisce ambientazioni tridimensionali semplici, colorate e sufficientemente dettagliate, inquadrate dall'alto, come la serie ci ha abituato da sempre. Occasionalmente la telecamera si inclina o zooma su alcuni dettagli, ma generalmente il look generale è identico ai titoli precedenti.
    Gli sprite dei personaggi ed alcuni elementi dei fondali sono realizzati in due dimensioni. Decisamente più grandi e dettagliati dei predecessori, in particolare i personaggi sono dotati di un buon comparto animazioni. Ecco dunque il vostro allenatore girarsi per riporre le Pokéball nella sua cintura oppure mettersi in ginocchio per consultare il menu e salvare. Se si è guadagnato in varietà purtroppo non si può dire lo stesso della qualità. La maggiorparte dei movimenti del protagonista (che è di fatti il personaggio più animato del titolo), maschio o femmina che sia, è rappresentato da un numero di frame ridotto.
    Le fasi di combattimento sono contraddistinte dai soliti sprite statici (i mostri si animano brevemente quando compaiono sullo schermo, per poi restare praticamente immobili), che potrebbero definirsi un marchio di fabbrica della serie.
    Ad ogni attacco dei nostri piccoli alleati corrisponde un preciso effetto grafico, che rende perfetto sia l'impatto del colpo che la sua natura: fulmini, palle di fango, liane e raggi congelanti sono tutti rappresentati in modo ineccepibile.
    Il comparto degli effetti speciali è notevole e, sopratutto, estremamente vario: malgrado la presenza di centinaia e centinaia di tecniche diverse, tutte sono perfettamente distinguibili.
    Visto l'impegno dimostrato sotto questo aspetto, viene da chiedersi perchè Nintendo si ostini ad utilizzare immagini ferme per i mostri. Creare degli sprite animati sarebbe la chiave per conferire al mondo di gioco un cuore ancora più vivo, pulsante, credibile.
    Il design delle nuove creature è ottimo. Oltre a molte facce nuove (la maggiorparte delle quali sono creature a singolo stadio, ovvero incapaci di evolversi), sono presenti evoluzioni inedite e la consueta manciata di leggendari. Questi ultimi in particolare, tra cui figurano Palkia e Diaruga, i pokémon presenti sulle copertine delle due versioni del gioco, sono contraddistinti da uno stile minaccioso che poco ha a che spartire con quello dei mostri più "comuni", ma che risulta comunque interessante.
    La colonna sonora di Diamante e Perla è probabilmente la più curata che si sia mai udita su Nintendo DS. Un numero elevatissimo di brani accompagna l'esplorazione, deliziandoci con ritmi orecchiabili ed energici. Decisamente memorabile.
    Oltre ai tipici effetti sonori da RPG, infine, un plauso va ai versi dei nuovi pokémon, ben più gradevoli degli stridii che le creaturine erano solite emettere su Game Boy e Game Boy Advance. Purtroppo però, tutti i vecchi mostri sono ancora dotati dei vecchi campionamenti.

    Oltre la storia

    Il vero gioco, in Diamante e Perla, inizia una volta conclusa la modalità storia.
    Esplorando nuovamente Sinnoh sarà possibile imbattersi in sub quest in quantità e numerose aree bonus si sbloccheranno.
    Utilizzando le vecchie cartucce per GBA potremo ottenere ulteriori bonus, e persino importare la nostra collezione di mostri per sfoggiarla nelle battaglie online.
    Si potrebbe sostenere che proprio gli scontri con gli amici, in rete o offline, siano il cardine del titolo nonchè il suo vero scopo. Allenare la squadra perfetta per il nostro stile di gioco richiede tempo, ingegno ed il completamento del Pokédex, sicuramente facilitato dalle nuove opzioni di scambio Wi-Fi, ma comunque arduo a causa di un numero ristretto di mostri ottenibili soltanto grazie alle cosiddette metaquest, ovvero missioni che richiedono una componente "fisica" per essere portate a termine, come la partecipazione agli eventi Nintendo.

    Pokémon Diamante & Perla Pokémon Diamante & PerlaVersione Analizzata Nintendo DSPerla e Diamante affinano ancora le caratteristiche peculiari della serie Pokémon. Le poche aggiunte, tra cui spiccano sicuramente la modalità online e quella multiplayer resa più accessibile dalle capacità wireless della console a due schermi, il gradito ritorno del ciclo giorno-notte e il level design a dir poco brillante rendono questo episodio senza dubbio il più completo della serie. L'avventura è lunga, ben articolata, e la difficoltà calibrata alla perfezione. In effetti questa incarnazione per DS sembra perfetta per accogliere nuovi giocatori. Tutti coloro i quali, invece, hanno perso ore ed ore con i capitoli per Gamecube e Gameboy Advance non temano: oltre a trovarsi perfettamente a proprio agio esplorando Sinnoh, avranno la possibilità di trasportare con facilità i vecchi compagni di viaggio grazie alla capacità di Perla e Diamante di comunicare con le vecchie versioni del gioco. La quarta incarnazione dei Pokémon è senza dubbio una macchina per far soldi, ma anche il miglior RPG al momento disponibile su Nintendo DS.

    8

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