Recensione Polarium

Polarium Vs Tetris: quindici anni ipnotizzanti.

Recensione Polarium
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  • DS
  • Polarium vs Tetris

    Ogni gioco merita la sua bella recensione, una valutazione equa a 360° dei difetti e dei pregi di un passatempo che ormai ci porta via parecchi soldi.
    Nel caso di Polarium l'appellativo passatempo è quantomai azzeccato, poichè il gioco appartiene al genere dei puzzle game, con pubblico molto vasto e variegato, soprattutto grazie alla natura semplice e immediata che permette, specialmente nel caso delle console portatili, di goderseli nei momenti più disparati della giornata.

    Esemplificazione massima di questa tipologia di gioco è l'ormai celeberrimo Tetris, ovvero la più grande Killer Application di tutti i tempi: milioni sono stati i ragazzini che, GameBoy alla mano, hanno diffuso questo "virus" capace di contagiare uomini, donne, bambini, anziani, etc.
    Grazie alla sua semplicità e immediatezza il gioco in questione è diventato presto simbolo (quasi identificativo) della console Nintendo: un GameBoy senza Tetris non era un vero GameBoy, non c'era niente da fare... soprattutto quando gli amici sfoggiavano un cavo di collegamento per giocare in multiplayer, provocando l'invidia generale.

    Abbiamo dunque appurato che anche un semplice passatempo può rivelarsi un fenomeno mondiale e quindi anche lo stesso Polarium merita la considerazione necessaria, poichè rappresenta l'erede virtuale (e forse ideale) del million seller apparso sugli scaffali oltre 15 anni fa.
    Ma il titolo dei Mitchell è davvero in grado di rinnovare la tradizione e tenere alto il nome di Tetris? Nintendo è convinta di sì, i fan del DS anche, mentre i detrattori puntano il dito sull'impossibilità di sostituire un mito così grande... chi ha ragione?

    E' arrivato il momento di scoprirlo grazie alla sfida titanica offertavi da Everyeye!

    Round 1 - Pick & Play

    La grande forza di Tetris stava nella sua enorme semplicità: un GameBoy in mano (preferibilmente acceso, ovviamente!), una cartuccia inserita (regalata all'acquisto della console) e si partiva, selezionando giusto una delle due opzioni di gioco e la musica di accompagnamento.
    Bisognava assicurarsi che le pile fossero ben cariche, di avere la giusta illuminazione e si poteva andare avanti per ore in assoluta tranquillità.

    Lo stesso vale per Polarium: estratto il pennino, acceso il DS e ci si trova davanti al semplice menù che con una singola scelta lancia il giocatore nella sessione di gioco.

    Entrambi i giochi non si perdono in chiacchiere e vanno al sodo... un sostanziale pareggio!

    Round 2 - L'immediatezza

    A parte la croce direzionale, utilizzata per spostare i pezzi, a Tetris bastava potenzialmente un tasto a scelta tra A e B per poter essere goduto appieno, anche se i più esperti sanno che per superare alcune situazioni critiche è necessario sapere gestire indipendentemente la rotazione in senso orario e antiorario.
    Ciò però non impediva a un'enorme cerchia di giocatore di raggiungere ottimi punteggi e di assaporare sessioni di gioco molto lunghe e intense.

    In Polarium si è in due... il giocatore e il pennino, una fusione mistica tra il cerebro e le fibre muscolari, nell'intento di ottenere riflessi pronti ed ottimizzare dunque il rapporto problema/soluzione su cui si basa il gioco.

    Anche qui un sostanziale pareggio: se da un lato Tetris offre un'interfaccia in teoria più complessa, si difende grazie alla maggiore manovrabilità e alla semplicità del sistema di gioco.

    Round 3 - Le prime partite

    Iniziano i problemi per lo sfidante: Polarium non concede nulla al giocatore fin dalle prime battute. In pratica si riesce a superare la prima fase di gioco solo se si conoscono già tutti i pattern (base) che vengono posti al giocatore. In caso contrario ci si riduce in pochissimo tempo ad un triste e poco stimolante game over.

    Per quel che riguarda Tetris, possiamo dire che si tratta di uno dei suoi punti di forza: il ritmo inizialmente lento dà tempo al giocatore di prendere confidenza con i comandi e la struttura di gioco per poi lanciarlo con un effetto "elastico" verso i livelli più provanti, dopo il meno esperto si ferma a causa della poca esperienza e alla velocità eccessiva (celebre il passaggio al livello 7) che gli viene posta... con cui imparerà a trattare più avanti.

    Vittoria di Tetris netta!

    Round 4 - L'appagamento

    Lo sfidante barcolla: la struttura di gioco di Polarium è tanto intuitiva e semplice quanto banale e poco stimolante. Purtroppo gran parte dell'esperienza di gioco si basa sul memorizzare il maggior numero possibile di pattern e imparare ad applicarli durante le partite: in pratica non c'è molto spazio per l'improvvisazione, come invece accade nel glorioso titolo a 4 colori. Tetris infatti è fin dai primi istanti un gioco altamente personale, grazie alla'assoluta randomicità degli eventi e al controllo totale che ha il giocatore.

    Presto il pennino rischierà di spezzare il touch screen a causa dell'enorme lentezza con cui progredisce il giocatore e al poco divertimento che ne consegue.

    Per i giudici il match prende una piega decisa, e intanto lo sfidante mostra i primi segni della fatica.

    Round 5 - L'esperienza a lungo termine

    Tetris è eterno: potremmo prendere in mano adesso un vecchio GameBoy e trovarci ancora di fronte ad un gioco attualissimo, ancora in grado di metterci alla prova con un livello di sfida avvincente.

    Polarium è per sua natura stressante: il minimo errore compromette fortemente una partita e può spingere i più ad abbandonare, cosa sbagliata ma comprensibile visto che da questo genere di gioco si cerca un'esperienza diversa, più vicina al giocatore.
    Sfido i giocatori meno bravi o meno pazienti a rimanere impassibili di frontea un susseguirsi di risultati deludenti, ottenuti con il sudore e la fatica, dopo sessioni in cui si sprecano numeri per noi "d'alta scuola" che poi ci riconducono alla triste e onnipresente "D" nella tabella della valutazione.
    Lo scoglio iniziale è veramente duro, e una volta superato rappresenta una lunga e noiosa sezione da ripetere prima di iniziare sul serio. Pessimo.

    Lo sfidante finisce al tappeto, ma si rialza.

    Round 6 - La portabilità

    Anche da questo punto di vista Tetris rappresenta il meglio che un giocatore possa chiedere: l'unico vero vincolo è rappresentato dall'avere una discreta fonte di luce alle proprie spalle, unico modo per vedere chiaramente lo schermo nelle sessioni più intense e difficili.
    Per il resto non c'è un'istante in cui ci si possa lamentare della mancanza di reattività e precisione dei controlli in qualsivoglia situazione.

    Polarium dal canto suo vittima di un enorme difetto di base: richiede assoluta precisione con il pennino alla mano, cosa non facile da ottenere soprattutto quando si gioco sui mezzi pubblici. Basta un sobbalzo al momento sbagliato, una persona che vi sfiora o un qualsiasi altro movimento incerto dovuto all'instabilità del posto in cui vi trovate e avrete tracciato una linea errata per quei 2-3 piccoli, ma fatali, quadratini.

    Un gioco per portatile non giocabile sui mezzi pubblici è l'incubo di ogni pendolare annoiato... provare per credere!

    Round 7 - L'originalità

    Lo sfidante, ormai ridotto all'ombra di se stesso, riesce orgogliosamente ad alzare la testa e a mostrare un lato (finalmente) interessante. L'idea dei due colori è semplice quanto geniale e pennino alla mano davvero affascinante: i filmati che hanno preceduto l'uscita del gioco hanno incuriosito (e convinto) un sacco di gente grazie all'idea "questo lo può giocare chiunque" che permea ogni immagine e ogni pixel del gioco.
    I risultati poi sono quelli che abbiamo sotto gli occhi purtroppo però... una buona idea sprecata.

    Il campione mostra l'età... il concetto ai tempi è stato illuminante, ora invece lo troviamo rivisitato in un numero spropositato di salse, alcune squallide, alcune dolci, alcune assolutamente inappetibili. Il fatto che comunque negli anni numerosi sviluppatori abbiano provato ad ampliare e migliorare (stolti) il gioco originale, è la conferma di quanto fosse in effetti valido il titolo uscito ormai 12 anni fa.

    Tetris potrà anche essere "vecchio"... ma quanto a originalità possiamo affermare che si tratta di un pareggio.

    Round 8 - Gli extra

    Polarium da questo punto di vista si presenta davvero bene: infatti, oltre alla modalità principale, offre una modalità chiamata "Scacco matto", in cui bisogna "cancellare" tutte le righe presenti su schermo con una singola mossa di pennino.
    Una vera prova di intelligenza e tenacia... giocabile anche nelle situazioni movimentate.

    Tetris, invece, propone una modalità "B" che è probabilmente anche più emozionante dell'originale (bisogna completare un determinato numero di righe in livelli con velocità crescente e blocchi posizionati casualmente già in campo), ma che non offre un'esperienza così diversa.

    In questo caso la vittoria va a Polarium, con l'unica riserva per il fatto che molta gente trova più divertente la modalità Scacco matto rispetto all'originale... un autogol in pratica!

    Round 9 - La tecnica

    Tetris a suo tempo faceva il suo dovere: niente virtuosismi ma una grafica solida e molto chiara, che rendeva molto semplici le cose, nonostante i pochi colori per differenziare i pezzi.
    L'accompagnamento musicale poi, è ancora oggi trascinante nella sua semplicità. Tutt'ora molta gente ha ben chiare le note e potrebbe canticchiarle in qualsiasi momento, senza contare poi gli innumerevoli remix che hanno visto la luce in discoteca: Tetris è stato veramente uno dei simbolo per la generazione degli anni '90.

    Polarium fa il suo dovere tecnicamente (chiaro e pulito) anche se non impressiona per accompagnamento musicale, piuttosto fiacco e privo di mordente. Vero, non ci si deve aspettare l'esibizione di un'orchestra, fatto sta che le note emesse dal DS vanno a perdersi inevitabilmente nel nulla...

    ..altra vittoria per Tetris.

    Round 10 - Ne resterà soltanto uno

    Dio solo sa per quale motivo non ci è possibile giocare ai giochi per GameBoy sul nostro DS.
    Forse uno di questi è l'intenzione di Nintendo di non mettere sullo stesso piano i giochi di "nuova generazione" con titoli ormai obsoleti che però sono capolavori ancora oggi inarrivati?

    Che dire, il mio giudizio su Polarium penso sia evidente in queste righe, che qui mi limito a riassumere in poca parole: il titolo sviluppato da Mitchell e Nintendo è un vero e proprio "giochino", un passatempo non così mal realizzato ma che trova spazio solo grazie al sistema di controllo della console. Tutt'ora come compagno di viaggio è molto più valido un vecchio GameBoy con il mitico cartuccione inserito.

    Nintendo ha ripetuto cocciutamente che Polarium sarebbe stato il nuovo Tetris.... ebbene, non lo è e non potrà mai esserlo.
    Per prima cosa viene venduto a parte, il che impedisce che ogni possessoere di DS possa provarlo e carpirne le potenzialità.
    Seconda cosa, non è un capolavoro illuminante come era stato Tetris a suo tempo.
    Ci troviamo dunque tra le mani un'occasione mancata, un titolo fortemente sopravvalutato dai fan e di cui si vedono spesso solo i pregi e si sorvola sui difetti.

    Forse ci si aspettava troppo o forse ci si ritrova con davvero troppo poco... il mio consiglio è di farselo prestare e giocarci per bene, così da capire effettivamente se i 30€ di spesa siano un investimento adatto ai nostri gusti.

    Non compratelo ad occhi chiusi, potreste passare ore a sbattere la testa contro il muro pensando a come poteva essere il gioco e a come sia stato effettivamente realizzato.

    Polarium PolariumVersione Analizzata Nintendo DSPolarium è un titolo che portava con se grandi attese, che puntava ad essere simbolo della nuova console portatile Nintendo. Ci troviamo invece tra le mani un titolo solamente discreto, che difficilmente farà breccia in un numero di giocatori anche solo lontamentente paragonabile a quello di Tetris. Provatelo, magari da un amico, potrebbe essere quello che state cercando... o forse no.... chissà?

    6.6

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