Recensione Prinny 2: Dawn Of Operation Panties, Dood!

Torna il platform spin-off della famosa saga di Nippon Ichi

Recensione Prinny 2: Dawn Of Operation Panties, Dood!
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  • E’ il gioco che si piega all’utente o il contrario?

    Tra le tante perle nascoste di una Line-Up non sempre popolarissima, Prinny: Can I really be the Hero? è uno dei titoli Playstation Portable che, valicati a sorpresa i confini della patria, ha saputo farsi amare da un fedelissima nicchia di Hardcore Gamer ultraconservatori. Lo spin-off di Disgaea era di fatto dominato da una giocabilità che definire Old School sarebbe riduttivo. Rigidissimo nelle meccaniche di gioco, senza alcuna pietà nel perdonare le distrazioni, questo insolito Platform ha saputo ammaliare una buona parte del suo pubblico mentre ha mandato al manicomio l’altra.
    Oggi, i Prinny sono nuovamente chiamati all’azione. Pronti a impazzire una seconda volta con Dawn Of Operation Panties, Dood!?

    Pinguini catatonici e mutandine

    In questo spin-off NIS non si è solo preoccupata di trasportare personaggi e ambientazioni della saga principale. Fortunatamente non ha dimenticato un altro fattore che rende grande Disgaea: l’ironia. La conosciutissima e sadica Etna, Demond Lord dell’infernale regno di Netherworld, ha un problema di una certa urgenza: ha smarrito le sue mutandine. Più che smarrite, ad essere esatti, sono state rubate. Ma quale perverso e pazzo essere può mai essersi messo contro la terribile Etna? Al demone poco importa del chi e del come: vuole solo rientrare in possesso del suo prezioso capo d’abbigliamento, e per farlo ha deciso, ancora una volta, di (ab)usare il suo sacrificabile esercito di Prinny. Questi esseri, corpo da pinguino, ali da pipistrello e muniti di due gambe di legno, sono la reincarnazione degli umani che hanno condotto una vita da ladruncoli e criminali da quattro soldi. Dannati, insomma, ma pur sempre di serie B. Puniti non solo per la loro condotta morale, ma anche per la loro inettitudine nel percorrere fino in fondo le vie del male, i Prinny conducono vite insulse in corpi ridicoli e devono anche rispondere direttamente alle necessità e ai capricci di Etna. Se nella prima avventura gli era stato ordinato di recuperare gli ingredienti per il dessert definitivo, poco a sorpresa questa volta gli verrà chiesto di reperire il prezioso intimo.
    La trama, visto anche il genere di appartenenza, è estremamente meno invasiva rispetto agli episodi di Disgaea, ma non perde un grammo della sua ironia. I dialoghi, ancora una volta, sono comici al punto giusto, mentre le poche espressioni facciali dei Prinny sapranno sempre strapparvi qualche risata. Certo, per godere appieno del Plot dovrete conoscere l’inglese, ma il livello di compressione richiesto non è alto e assaporare ogni battuta strampalata non è per nulla complicato.

    Alla ricerca della biancheria smarrita

    Ma se c’è poco da obbiettare in merito alla trama, il discorso diventa più difficile quando si passa a parlare del gameplay.
    Prinny 2: Dawn Of Operation Panties, Dood! abbandona lo stile da RPG strategico della serie principale, per abbracciare il genere dei platform in 2D. Lo fa non solo sposando la causa con convinzione e dedizione, ma costringendo il giocatore a confrontarsi con un gioco difficile, estremamente pretenzioso, quasi frustrante.
    L’avventura si compone di diversi livelli, dieci ad essere esatti, da attraversare guidando il Prinny di turno tra millimetrici salti da piattaforma in piattaforma e nemici da eliminare sfruttando la coppia di spade in proprio possesso. Le mosse a disposizione sono più o meno classiche. Si salta, si sfoderano le spade, si esegue una mossa volante capace di colpire a breve distanza, si effettua un attacco al suolo utile per stordire gli avversari e attivare determinati pulsanti. Oltre a queste azioni, i Prinny potranno contare su una mossa elusiva, fondamentale per scampare a morte certa, ma da dosare con estrema attenzione, visto che, abusandone, può causare lo stordimento temporaneo dell’avatar.
    Il gameplay generale, insomma, è piuttosto classico. Si salta spesso, si affetta con frequenza ancora maggiore e alla fine del livello ci si preoccupa di abbattere il boss di turno, in scontri che necessiteranno prima di tutto un attento studio dei pattern di attacco dell’avversario e una ricerca del momento migliore per scatenare la propria controffensiva. A impreziosire ulteriormente questa formula ci pensano alcuni elementi di contorno. Innanzi tutto avrete a vostra disposizione una barra che, colpendo a più non posso i nemici, tenderà a riempirsi. Raggiunto il limite massimo, attiverete una sorta di "berserkr mode" dove, oltre a causare danni doppi, verrete premiati con uno scudo che vi proteggerà fino a quando non verrete colpiti. Secondariamente Prinny 2: Dawn Of Operation Panties, Dood! mette a disposizione dei videogiocatori un gran numero di oggetti da trovare sparsi nei livelli. La componente esplorativa non è così sviluppata come potrebbe sembrare, visto che i livelli sono quasi del tutto privi di strade secondarie, ma ciò non ha comunque impedito agli sviluppatori di inserire item più o meno nascosti da reperire, utili non solo a completare il gioco al cento per cento, ma anche per rendersi la vita, un pelo, più facile.

    Penguin can’t jump

    Nonostante da questa descrizione Prinny 2 possa apparire un platform piuttosto classico, sin dal primo avvio il gioco vi imporrà di esplorerete a fondo il vostro campionario di imprecazioni e oscenità assortite.
    All’inizio dell’avventura vi verrà chiesto con quale livello di difficoltà procedere. Ciò non andrà tanto a influire sull’I.A. dei nemici, né sulla loro forza, quanto sul numero di colpi che potrete subire prima che il vostro Prinny muoia. Alla difficoltà più bassa saranno tre, mentre a quella più alta ne basterà uno solo.
    Spaventati? Non avete ancora visto niente.
    Già, perché il cardine di tutto il discorso legato al quoziente di frustrazione insito in questo gioco, è rappresentato dalle dinamiche che regolano i salti del vostro pinguino. Abituati da anni e da innumerevoli videogiochi dove potevamo cambiare in aria la direzione del personaggio una volta spiccato il volo, si rimane attoniti quando ci si accorge che in Prinny 2, una volta staccati i piedi dal suolo, non c’è alcuna possibilità di cambiare direzione. Certo, grazie al doppio salto vi viene offerta una minima possibilità di correggere della traiettoria, ma la precisione dovrà comunque essere altissima. Un salto troppo lungo e dovrete guardare impotenti il vostro avatar che sprofonda in un baratro senza fine. Uno troppo corto e finirete addosso a uno degli agguerritissimi nemici. Questione di millimetri: essere intercettati da una palla di fuoco vagante o dover ricominciare una serie di salti da una piattaforma all’altra proprio perchè si è mancato l'ultimo appiglio sono situazioni all'ordine del giorno.
    La frustrazione è insomma dietro l’angolo e state certi che il prodotto di NIS non vi farà mai alcun sconto. Certo, ogni volta che supererete un livello vi gonfierete di orgoglio e soddisfazione, ma sarà necessario valutare individualmente il proprio quantitativo di pazienza e di accettazione di meccaniche spietate e vincolanti.
    A conti fatti, inoltre, il titolo presenta ben poche novità rispetto al capitolo precedente, cosa che sarà tanto determinante per chi ha odiato Prinny: Can I really be the Hero?, quanto per chi lo ha amato. Se si escludono infatti alcune piccole e brevissime sezioni in 3D, tutt’altro che riuscite, Prinny 2: Dawn Of Operation Panties, Dood! non presenta alcuna nuova feature.
    Tecnicamente il titolo si affida a un motore e a uno stile grafico tanto oliato, quanto efficace e splendido. Le animazioni dei personaggi sono curate sin nei minimi dettagli, mentre non restare folgorati dallo splendore degli ambienti in 2D è praticamente impossibile. Durante le rare e brevi fasi in 3D si nota qualche rallentamento, ma per il resto tutto fila con una fluidità sempre perfetta.
    Il sonoro, dal canto suo, ricicla buona parte degli stupendi temi musicali ormai classici della serie e presenta dialoghi doppiati che denotato un ottimo livello di recitazione.
    Parlando infine di longevità bisogna considerare due ulteriori elementi. Il primo è l’estrema rigiocabilità dell’avventura principale. Il titolo infatti vi spinge a completare i dieci livelli nell’arco di altrettante ore. L’ordine con cui affrontarli potrete deciderlo in tutta libertà, ma a differenti momenti della giornata corrisponderanno differenti situazioni. Più si avvicinerà la notte, più gli stage si faranno difficili con nemici più forti e piattaforme disposte in modo diverso. Ricominciare dunque l’avventura cambiando la progressione dei livelli, è più che un semplice modo per farsi ancora più male. Inoltre, una volta finita l'avventura per la prima volta, sbloccherete l’Asagi War che, muovendo da premesse simili, vi proporrà un’avventura più breve, ma dai ritmi più alti e incentrati sull’uso di molteplici armi. Insomma, per essere un platform 2D ne avrete di cose da fare.

    Prinny 2 Prinny 2Versione Analizzata PSPDawn Of Operation Panties, Dood! dipende moltissimo dalla vostra pazienza e dal rapporto che avete con il quoziente di frustrazione. La seconda avventura dei Prinny è un gioco estremamente difficile e pretenzioso, ma anche capace di regalare immense soddisfazioni. Certo forse qualche livello in più sarebbe stato gradito e faticherete a tenere testa a un sistema di controllo tanto ostico, ma se amate il genere e non avete paura di rifare decine di volte la stessa sequenza di salti e attacchi, allora questo è il titolo che fa per voi. Assolutamente non perfetto, ma indicato per i giocatori più temerari e pazienti.

    7.5

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