Recensione Pro Beach Soccer per PS2

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Recensione Pro Beach Soccer per PS2
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Disponibile per
  • PS2
  • Gba
  • Xbox
  • Pc
  • Il calcio che passione.

    In Italia, come in molte altre parti del mondo, il gioco del calcio è amato ed apprezzato. Il gran numerosi di fans, e soprattutto di sportivi, che questo sport vanta ha permesso che venissero proposte svariate versioni alternative alla forma di gioco originale. Queste sono particolarmente mirate ad adattare il numero dei partecipanti alla competizione, e le regole di base, alla tipologia di campo ed alla grandezza di quest’ultimo. La prima modifica alla versione “originale” la si può trovare nel calcio a 5, detto anche “calcetto”, poi evolutasi nelle più spettacolari forme di gara quali il calcio/tennis e il beach soccer. Proprio di quest’ultima si è voluta occupare la PAM, proponendo la sua versione per console di questo sport tipicamente estivo.

    Pro Beach Soccer

    Questo titolo ci trasporta sulle spiagge più belle del modo. In questa splendida cornice, sotto gli occhi di un nutrito pubblico, avvengono le sfide tra le rappresentanze dei vari paesi, impegnate nel tentativo di conquistare la coppa del World Beach Tour. Andando ad esaminare il gioco vero e proprio bisogna dire che le modalità proposte per iniziare a giocare sono sostanzialmente due. La prima, l’Arcade, ci vede impegnati in una serie di sfide tra i 4 possibili campi di gioco proposti (America, Tailandia, Brasile ed Europa) in una gara ad eliminazione diretta. La seconda modalità, il Pro Beach Tour, invece ci permette di partecipare ad una specie di campionato itinerante a punti. Questo si divide in vari minitornei a eliminazione diretta che singolarmente provvedono ad aumentare il valore della squadra nella classifica generale. I valori di riferimento per la classifica vengono assegnati alle formazioni indipendentemente dalla vittoria o dalla sconfitta sul campo. Il metro di giudizio tiene presente il numero dei goal realizzati e la bellezza delle azioni effettuate, permettendovi di perdere una partita rimanendo ugualmente in testa alla classifica generale. Naturalmente meno perdete, più giocate, più punti accumulate.

    Gameplay, grafica e sonoro

    Andando ad esaminare gli aspetti tecnici di questo titolo si va immediatamente incontro a pecche di non poca importanza. La possibilità di fare spettacolari rovesciate e micidiali tiri acrobatici esalta da subito il giocatore. Il problema arriva quando, dopo la prima esuberanza, ci si rende conto della esagerata facilità con la quale si posso eseguire queste azioni. Inoltre, visto che le partite si tengono in piccoli campi da calcio costruiti sulla sabbia, l’impossibilità di effettuare passaggi bassi ci mette nell’incapacità di formulare qualsiasi calcolo per preparare un’azione, rendendo lo schema di gioco un continuo e caotico susseguirsi di passaggi al volo in attesa del momento buono (il più delle volte totalmente dettato dal caso) per effettuare il tiro in porta. A rendere ancora più semplice il tutto ci si mette anche l’indicatore di potenza del tiro. Il valore indicato regola solo la velocità e la forza impressa alla palla, senza tener conto della precisione dello stesso. In questo modo, selezionando una squadra abbastanza forte, l’unica preoccupazione del giocatore rimane quella di schiacciare il tasto giusto fino al limite massimo consentitogli, rendendo ancora più noiosa la partita. Per ogni azione/passaggio/goal fatti vengono assegnati dei punteggi che hanno un effetto visibile durante l’incontro. Al raggiungimento dei 500 punti, la vostra squadra vive un moneto di esaltazione, evidenziato da un’aurea di luce attorno ai calciatori. In questo stato di “grazia” i giocatori acquisiscono una maggiore precisione nei passaggi, miglior controllo di palla e precisione nei tiri in porta, aumentando così le possibilità di fare goal, se mai ce ne fosse stato bisogno. Parlando della grafica va detto che l’aspetto del gioco è sufficiente. Il tratto dei giocatori è pulito e assente da scalettature, il gioco risulta fluido e veloce e l’azione abbastanza frenetica. Il problema è che, effettivamente, la CPU non deve avere una grossa quantità di dati da gestire. Ad esclusione delle ragazze immagine ai limiti degli spalti, il pubblico che assiste la partita è praticamente immobile, inoltre la sabbia ed il cielo sono immagini incollate sulla grafica come sfondo, limitando il movimento del terreno (che dovrebbe essere qualcosa di decisamente mutevole) ai soli sbuffi di sabbia alzati dalle acrobazie dei calciatori. Le aree di gioco sono scarne e decisamente non rendono grazie alle bellezze delle spiagge alle quali si ispirano. I tempi di attesa prima dell’inizio di una partita sono eccessivamente lunghi, soprattutto se considerate che le scene di introduzione al gioco non possono essere saltate (nel senso che vanno comunque caricate). Ad esasperare ulteriormente questa frustrante attesa è stato inserito uno stacco musicale con balletto, praticamente orribile, che si svolge sia all’inizio dell’incontro che durante l’intervallo tra un tempo e l’altro. Potreste trovarlo anche carino, ma dopo le prime tre partite vi sembrerà una inutile e monotona ripetizione. Per quello che riguarda l’originalità delle facce dei giocatori, di certo questo titolo non brilla per la sua fantasia. Spesso ci potrà capitare di imbatterci in visi praticamente identici appartenenti a due squadre completamente diverse. Piccola nota positiva va considerato il comparto audio del gioco. I rumori ambientali richiamano in maniera originale le aree dove si tiene la partita. Capiterà di sentire in sottofondo il passaggio sugli spalti di venditori di Hot Dog, se si gioca in america, mentre sul campo tailandese ci verranno proposti costantemente rumori di traffico cittadino e di aerei di passaggio. Altra piccola chicca, la telecronaca della partita è nella lingua originale del campo di gioco. Anche se può sembrare strano sentire una telecronaca in lingua thai, la cosa risulta divertente. Altro discorso se si prende in considerazione i rumori del tifo: monotoni e poco coinvolgenti.

    Concludendo.

    La scoperta di una lega professionistica di calcio da spiaggia mi ha abbastanza sorpreso; provare a questo titolo mi ha anche inizialmente divertito. A questi sentimenti si sono presto sostituiti un senso di ripetitività e di monotonia negli schemi di gioco che, uniti alla pressoché inesistente possibilità di controllare l’azione svolta dai calciatori, mi ha fatto perdere abbastanza velocemente l’interesse iniziale. La possibilità di sboccare diverse aree di gioco da poter utilizzare durante le amichevoli o le partite tra amici, da sola non riesce a risollevare questo decadimento. In un breve lasso di tempo vi troverete a riporre PBS sulla mensola tra i giochi da dimenticare. Purtroppo la presenza sul mercato di titoli del calibro di PES3 fa si che questo prodotto lasci i giocatori del tutto indifferenti del suo passaggio. Questo e tutto, alla prossima recensione.

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