Recensione Pro Evolution Soccer 2

Leggi la nostra recensione e le opinioni sul videogioco Pro Evolution Soccer 2 - 872

Recensione Pro Evolution Soccer 2
Articolo a cura di
Disponibile per
  • PS2
  • Introduzione

    Prigioni del castello (Europa). Per i servi e gli schiavi (utenti europei), dopo faticanti ore di lavoro (sette mesi), è giunto il momento dell’orazione giornaliera e della pausa pranzo (fine dell’attesa e vigilia dell’uscita). Il capo delle guardie (Konami Europe), da il via alla cerimonia: “Tutti insieme”. Gli schiavi: “Io proevo, tu proevi, egli proeva, noi proeviamo, voi proevate, essi proevano”. “Potete andare”. I servi si dirigono verso la sala pranzo (negozio), ritirano dietro pagamento un biglietto (pagano più della norma) e possono ricevere il pranzo (Pes). Si siedono a tavola (sedia o poltrona), prendono le posate (accendono la console e prendono il joypad), e iniziano a mangiare (a giocare). Il pranzo è una minestrina con una crosta di pane e un bicchiere d’acqua.
    Camere del castello (Giappone). Per i regnanti e i nobili (utenti giapponesi), dopo chiacchierate, divertimenti e riposi, è giunta l’ora dell’orazione e di pranzo (fine dell’attesa e vigilia dell’uscita). Il re (Konami Jap), tiene il suo discorso quotidiano (comunica le novità di questa versione) e inizia la cerimonia: “Insieme, signori”. I nobili: “Io uinninghelevo, tu uinninghelevi, egli uinningheleva, noi uinninghelevamo, voi uinninghelevate, essi uinninghelevano”. I nobili si recano nel salone (negozio) e si siedono a tavola (sedia o poltrona), prendono le posate (accendono la console e afferrano il joypad), ricca di leccornie (Winning Eleven). Il pranzo propone antipasto di carne, pasta come primo, secondo a base di carne, contorno, frutta e dolce.
    L’assenza delle parentesi nella conclusione di entrambi i paragrafi, che indubbiamente avranno aumentato il vostro appetito, non necessita di spiegazioni, il riferimento è chiaro. Da anni ormai, a partire dal quarto episodio di questa serie, KCET ha pubblicato versioni europee inferiori alle controparti giapponesi. Basti pensare all’inaugurazione di questa infelice abitudine con Winning Eleven 4, che arrivò in una veste più povera senza un commento decente, con una velocità di gioco più lenta, e priva delle nazionali under 23. Fortunatamente, KCET ha in parte rimediato con Pes, conversione di Winning Eleven 5, che rispetto a quest’ultimo, annovera varie migliorie. La beffa era da ricercare però sull’uscita più o meno contemporanea di J-League Winning Eleven 5, che vinceva sotto il piano grafico, di gioco, sonoro e della cura per i particolari il confronto con l’incarnazione europea del quinto episodio. Tutto questo fece supporre che il lavoro di conversione di Winning Eleven 5 per Ps2 Pal fu terminato molto prima dell’uscita del gioco e che i programmatori si concentrarono prevalentemente sull’edizione ispirata al campionato giapponese. A distanza di quasi un anno, Winning Eleven 6 dalla sua uscita a marzo ad oggi, ha venduto più di un milione di copie, risultato storico per la serie e per i giochi di calcio in generale, che mai avevano suscitato grosso interesse ai nipponici. Ad ottobre, Winning Eleven 6 sbarca in Europa sotto i panni di Pro Evolution Soccer 2. E’ una conversione riuscita o no? Ha mantenuto i pregi della bellissima versione originale e ne implementa di nuovi, oppure c’è solo qualche miglioramento e qualche peggioramento? Infine, di fronte a J-League Winning Eleven 6, Pes 2 regge la sfida, potrebbe addirittura vincerla o la perde completamente? Il voto vi può dare un’indicazione, ma per sapere tutto di Pes 2, dalla struttura di gioco, le novità, i suoi aspetti e i suoi segreti, non vi resta che leggere quello che segue, una profonda descrizione e un ampio commento su ogni profilo, cosa, particolare del tanto atteso seguito del pur ottimo Pes.

    Dal Filmato D'apertura in Poi

    Il video che questa volta precede l’agognato menù principale riesce ad intrattenerci non tanto per miracoli di CG ma per il brano di sottofondo, We Will Rock You. Al termine, un’ulteriore schermata introduttiva e infine il menù. All’apparenza sembra rimasto tutto uguale: Amichevole, Lega, Coppa, Master League, Allenamento, Editor, Opzioni. All’apparenza. Il menù delle Opzioni include diverse sotto sezioni: una delle più importanti, File Opzioni, consente di caricare i dati di salvataggio di Pes; questo perché purtroppo solo alcuni nomi dei giocatori sono originali, mentre molti sono fittizi a causa del mancato acquisto dei diritti di tutti i giocatori di ogni continente. Oltre a poter utilizzare solo una parte dei nomi, prevalentemente dei giocatori dell’UE, un’amara sorpresa vi coglierà quando noterete che tutti i calciatori olandesi oltre a non possedere gli appellativi reali, non sono stati nemmeno storpiati per renderli parzialmente riconoscibili. Anche in questo caso il problema deriva dai diritti non acquistati, tuttavia nominare gli atleti olandesi in un modo sicuramente originale ma fastidioso, OrangeXXX (dove ogni X sta per un numero), da la sensazione che i programmatori abbiano optato di trattare la questione come una sorta di segreto che il giocatore deve sbloccare. I dati di Pes servono proprio per rimediare in parte a questo problema, caricandoli i nomi di tutti i giocatori della nazionale olandese e di altre squadre editate nel precedente episodio, ritorneranno come per magia a posto.
    Altra sezione importante quella per la configurazione del sonoro per gli effetti, le musiche e la telecronaca, e quella per la configurazione tasti. Prima di scendere in campo in un’amichevole, azione praticamente istintiva per saggiare l’essenza del gioco, questo sottomenù necessita assolutamente della vostra attenzione. Oltre a dare istruzioni sulle mosse base, tranquillamente leggibili anche nel manuale, da qui potete ri-abbinare i tasti ai vari comandi (sconsigliatissimo escludendo i casi che seguono) e soprattutto regolare l’aiuto della cpu per i passaggi lunghi e personalizzare il tasto del pallonetto assieme allo stick analogico sinistro. Per il passaggio lungo, sono disponibili cinque livelli di aiuto; il primo, adatto per coloro che non hanno toccato la passata edizione, richiede solo un lieve sforzo durante il gioco e premendo il tasto Cerchio (quello di default per i passaggi lunghi) nel caso vi troviate nella vostra metà campo o comunque distanti dalla tre quarti avversaria, scatterà un lancio verso un vostro giocatore, mentre nei pressi dell’area nemica un cross quasi sempre indipendentemente dalla posizione in cui è rivoltato l’uomo in possesso di palla. Ampia libertà, e un grosso margine d’errore, sono presenti solo settando il quarto o il quinto livello, dove tutto è in mano alla vostra abilità. In questo caso, la posizione del calciatore e la croce direzionale coprono un ruolo fondamentale per il lancio corretto della sfera. “Passando” allo stick sinistro, potete decidere di impostarlo come tasto direzionale, in aggiunta alla croce, oppure, come un utente abbastanza esperto o che vuole godere di tutte le delizie concesse dal gioco dovrebbe fare, come tasto per il passaggio lungo, utilissimo per effettuare cross totalmente personalizzabili combinandolo con L1. L’ultimo pulsante da configurare è il Quadrato per quanto riguarda il pallonetto, settandolo in maniera che una doppia pressione faccia partire un pallonetto teso atto a scavalcare un portiere in uscita (altrimenti, vi dovrete accontentare di un solo tipo di pallonetto con risultati che andranno ad inficiare la giocabilità).
    Se in Pes l’Editor non era oggetto di grande interesse, questa volta lo userete in maniera massiccia, e non solo per editare i nomi. Purtroppo, oltre a non esserci nemmeno tutti i nomi originali, le rose sono aggiornate alla scorsa stagione, così Ronaldo lo troviamo ancora all’Inter e Seedorf non veste la divisa rossonera. Ben sapendo come possa lasciare indispettiti tale pecca, darle troppo peso sarebbe superficiale e irrispettoso nei confronti di questa serie, i cui fedelissimi in passato potevano solo sognare di avere i club e perfino i nomi reali (per maggiori delucidazioni andate a dare un’occhiata a questo completo articolo sui giochi di calcio e la serie Winning Eleven dove potrete fare pure un tuffo nel passato con pietre miliari come Sensible Soccer o Emlyn Hughes). Il mancato aggiornamento dei club, ma almeno non delle nazionali composte dai giocatori che hanno partecipato ai mondiali di Corea e Giappone, v’istigherà a sistemare almeno in parte la faccenda aggiustando almeno la vostra squadra del cuore, e con una discreta attenzione, potrete notare come i volti dei giocatori non sempre rispecchiano le controparti reali, nè alcuni dei tanti valori che li contraddistinguono. I ragazzi di KCET si son divertiti infatti, con alcuni calciatori, a farli leggermente somiglianti a quelli veri ma non completamente come in realtà l’editor, nella stragrande maggioranza dei casi, consente di fare. Prendendo l’esempio di Ronaldo, potete vedere come sia effettivamente pelato ma che il viso non corrisponde perfettamente al brasiliano come noi lo conosciamo. La soluzione è semplice ed immediata: tra una vasta gamma di volti, suddivisi in base al colore di pelle (in totale sono più di 150), la faccia del neogiocatore del Real la rintraccierete senza problemi, inoltre, ne è presente una seconda con tanto di dentoni. Se poi volete essere pignoli (e dovete esserlo), guardando la lista dei tipi di capelli (69 per la precisione), c’è pure il taglio che il brasiliano s’è fatto di recente. Quello che spaventa è che la stesso caso si presenta per molti giocatori come Davids (che può essere fornito di occhialini e dotato del suo vero volto), Seedorf, Ronaldinho e Rivaldo, atleti non certo sconosciuti. Se per i volti e i capelli da abbinare si tratta di una specie di segreto, stessa cosa non si può dire di certi valori che non rispecchiano esattamente la realtà. Rivaldo, per esempio, viene segnalato come un giocatore poco abile nei colpi di testa, mentre invece è un ottimo colpitore dotato pure di una buona elevazione. La mole di lavoro che vi si prospetta tra aggiornamento rose, modifiche dei volti e aggiustamento dei valori, non è indifferente, in particolare perchè fare dei normali trasferimenti non è possibile, per cui nel caso vogliate per esempio inserire Coco nell’Inter e Simic nel Milan, dovrete munirvi di carta e penna o di un computer portatile, e segnarvi tutti i loro parametri, fisici, tattici e tecnici, per modificare poi Coco in Simic nel Milan e Simic in Coco nell’Inter. Il calvario non termina qua purtroppo. La vostra pazienza sta varcando il limite probabilmente, ma un ennessimo, anche se piccolo, sforzo è necessario per non creare confusione. Dato che alterando i parametri di un giocatore di una squadra di club, alterate anche la sua copia nella nazionale a cui appartiene (sempre se gioca in una nazionale naturalmente), ricorrendo all’esempio precedente, vi ritroverete con Coco nella nazionale croata e Simic nell’Italia. Aggirare l’inghippo è semplice. Il barbatrucco consiste, ancor prima di effettuare le modifiche appena spiegate, nel creare un atleta da Imposta Giocatore, prendendolo da una copia base, in questo caso Simic e poi Coco o viceversa, in modo da non dover configurare tutti i valori come precedentemente fatto. Quindi, memorizzatelo, cambiate Coco con Simic ecc. e registrate con l’apposita opzione il giocatore creato da Imposta Giocatore nella nazionale in cui gioca. Ed ecco che Coco ora è nell’Italia e Simic è di nuovo nella Croazia (attenzione che dal menù Modifica sembrerà che non sia cambiato nulla, ma se provate a registrare nuovamente i giocatori potrete vedere che le modifiche le avete apportate, se poi volete fare la prova del nove iniziate un amichevole). Vi ci vorranno parecchie ore se per fare un buon lavoro con l’editor (i parametri che contraddistinguono gli atleti sono innumerevoli, si va dalla potenza e alla precisione alla tecnica di tiro, al temperamento, alle capacità d’attacco e difesa, e alle abilità speciali) ma alla fine vi posso assicurare che il risultato finale non vi farà pentire della vostra scelta. Una fresca novità dell’editor riguarda la personalizzazione quasi totale di maglie e bandiere. Pure in questo caso, l’aggiornamento non esiste, le maglie, così come le bandiere, sono inventate. Se ne avete la voglia, potrete ricreare le vere divise delle squadre di club (le maglie delle nazionali sono perfette fortunatamente), e le bandiere, anche se non come quelle reali a causa delle loro piccole dimensioni.
    Dopo l’editor, seguono l’Allenamento, dal quale non solo potrete imparare grazie ad un buon tutorial molti dei colpi che include Pes 2, ma anche fare pratica, con un allenamento libero o apposito per le punizioni, triangolazioni e calci d’angolo, e sbloccare dei giocatori storici per la Master League con un minitorneo composto da diverse sottocompetizioni.
    Selezionando l’Amichevole, altre novità appaiono lucenti e chiare: gli stadi sono aumentati, sono attivabili o disattivabili gli effetti scenografici come i fumogeni, le condizioni dei giocatori caratterizzate dalle classiche freccette possono essere configurate a piacimento per averli tutti al massimo della forma o in discreta salute, e il comportamento dei tifosi potete settarlo per far sì che incitono il vostro team, la squadra che gioca in casa o quella fuori casa, entrambe o nessuna. Tale opzione c’è anche per la telecronaca, che comunque è meglio disattivare a causa della sua mediocre qualità e della scarsa cura per la sua realizzazione (le voci dei due telecronisti si sovrappongono). Dopo aver selezionato le squadre con cui giocare (club, nazionali, All-Stars, squadre segrete e club della Master League), un altro menù vi separa dal verde prato di gioco. Potete riconfigurare i tasti, il sonoro, selezionare il numero di giocatori, scegliere la visuale di gioco e disattivare l’entrata in campo dei giocatori e le loro presentazioni, e soprattutto fare la formazione ed adottare le strategie. Poco è cambiato da Pes sotto questo profilo: la tattica di gioco la si può creare da zero modificandone una già esistente o se ne può selezionare una già pronta. Basilare ancor di più dell’ultima edizione sarà il comportamento degli uomini che scenderanno in campo. Otto frecce e nove atteggiamenti in totale da scegliere. In particolare, molta considerazione esige la difesa. Nel caso sopravvalutaste la semplicità di contrasto e l’efficacia dell’apparato difensivo senza adeguate contromisure aspettatevi buchi clamorosi e valanghe di gol. I difensori centrali, nel caso di una linea a quattro, è decisamente meglio impostarli in maniera che non si muovano dalla loro posizione (freccia diretta verso la propria porta), e nel caso di una linea tre, solo uno è consigliabile lasciarlo libero (nessuna freccia) per permettergli di spostarsi in un raggio più ampio. In un 4-4-2, i centrocampisti laterali devono spingere sulle fasce e adottare per loro una strategia offensiva è obbligatorio (freccia rossa rivolta in avanti a loro). Qui può decidersi l’esito di un match, assieme ovviamente a decine di variabili. Sempre selezionabili quattro strategie contemporaneamente, come pressing, contropiede, fuori gioco ecc.; la marcatura a zona, a uomo e la copertura; i tiratori di punizioni, angoli e rigori, e il capitano. Il comportamento generale della squadra e il baricentro, che varia in continuazione in campo, potete ovviamente gestirvelo autonomamente oppure lasciarlo al computer. Dopo che avrete terminato tutto, potrete salvare la vostra formazione, dopo di che niente vi potrà tenere distanti dal campo.

    Il campo da Gioco

    Eccezionali come al solito gli stadi, leggermente migliorati rispetto a Pes, con prati molto più curati e pubblico maggiormente definito. L’atmosfera della partita è accresciuta dalle bellissime coreografie dei tifosi, uno spettacolo per gli occhi che purtroppo poteva essere più accentuato ma comunque di grande effetto. Fumogeni negli spalti e in campo, bandiere, bandieroni e altre coreografie accompagnano l’entrata in campo dei calciatori soggetti ai flash delle macchine fotografiche di tifosi e fotografi. Foto di gruppo e presentazioni delle formazioni e dello schieramento in campo dei giocatori stile Champions League e palla al centro. Il fischio d’inizio da il via all’evento. Da Pes a Pes 2 tante cose sono cambiate. Nuove e stupefacenti animazioni da far piangere per la loro realisticità e fluidità, armoniose da far sembrare lontane anni luce quelle del vecchio capitolo. Un esempio? Lancio lungo del difensore per un centrocampista, il quale effettua uno stop al volo i-d-e-n-t-i-c-o a quello che si può vedere in una partita vera. Velocemente il giocatore si sposta di 90 gradi verso la rimessa laterale. Sta per essere contrastato da un avversario. Palla sotto il tacco e avversario beffato. Un compagno è partito vicino alla tre quarti e alla linea laterale. Passaggio in profondità e il giocatore che sta per ricevere si sbraccia tra due avversari in preda al panico. Riceve la palla, un doppio passo per ingannare il difensore di fronte (animazione stupenda), finta di tiro (meraviglioso) e conclusione in porta. Un altro giocatore si è frapposto a noi nel momento del tiro. La palla viene deviata, il portiere che aveva previsto la direzione del tiro resta spiazzato e la sfera si insacca nella rete. Oltre all’animazione del portiere, che vanta un’IA infinitamente più sofisticata e delle movenze splendide (come in un tuffo o in un rinvio di piede o di mano), la caratteristica maggiormente notabile e più importante di Pes 2, è il comportamento del pallone. Se prima un contrasto diretto in linea perpendicolare al giocatore in possesso di palla significava perdita automatica dell’oggetto circolare, ora nulla si può dare per scontato. Il rimbalzo della palla è assolutamente imprevedibile: un contrasto che sembra poter riuscire bene, potrebbe dar vita a situazioni imbarazzanti e creare occasioni da gol mirabolanti, e un tiro potrebbe rimbalzare sulla gamba di un altro calciatore e finire nella propria porta o comunque in un calcio d’angolo. Un’altra innovazione importante riguardano i falli, molto più facile commetterli e di vario genere. Il livello qualitativo delle animazioni raggiunge picchi altissimi in tali situazioni: una cruda entrata da dietro farà cadere rovinasamente e impetuosamente la vittima del fallo, in modo così realistico da farci assumere un’espressione di sofferenza quasi l’avessimo subito noi quell’intervento. Falli più leggeri possono essere un piccolo sgambetto che non manca di essere fischiato dal direttore di gara (o forse no, non ci sono sempre arbitraggi impeccabili d’altronde), e che permette di ammirare movimenti goffi da parte del giocatore che ha guadagnato la punizione, per non inciampare a terra.
    La risposta ai comandi, pecca abbastanza seria che però non influenzava molto la giocabilità in Pes, è perfetta, raramente infatti capita che un giocatore non faccia quello che col joypad gli si è detto di fare, e i cali di frame-rate di Winning Eleven 6 sono stati eliminati. Purtroppo, rispetto a WE6, sono stati eliminati i bellissimi cori. Motivazioni plausibili difficilmente sono pensabili, vien quasi da credere che sia una burla (per non andare oltre) per i giocatori europei. Peccato perchè l’atmosfera di una partita c’avrebbe guadagnato tantissimo, e invece ci perde a causa inoltre di una telecronaca povera di contenuti e poco interessante, nettamente inferiore a quella frizzante e pazza della versione Jap di Jon Kabira.
    Sulla giocabilità in generale...ma a che serve parlare della giocabilità di Pes 2. Non c’è n’è bisogno. Prendete una qualsiasi partita vera, travestitela con la grafica di Pes 2 e potete farvi un’idea. Non c’è da aggiungere altro.
    Alla fine di ogni tempo, il tabellino e gli highlits, con in sottofondo un brando dance abbastanza ben fatto (presente anche nei replay dei gol).

    Master League

    La nuova Master League è il simbolo che rappresenta la differenza tra Pes e Pes 2. 40 club (otto in più), tre divisioni (16+16+8, una divisione nuova), e tre competizioni di coppa (novità assoluta nella ML). Le rose, prima di 22 giocatori, sono ampliabili fino a 40 elementi, utile per fare il turn-over a causa del pressante calendario che non consente di schierare per più di tre partite consecutive la stessa formazione (far girare due giocatori alla volta è l’ideale). Il calciomercato è finalmente diventato un vero calciomercato, dove si possono comprare e vendere giocatori solo in periodi prestabiliti e dietro previa offerta alla squadra di club e offerta d’ingaggio al giocatore con tanto di durata di contratto. Entrambi possono rifiutare ovviamente, e non solo per questioni di soldi. Un giocatore che gioca in prima divisione difficilmente accetta di scendere in una divisione inferiore, salvo rare eccezioni. Nel caso non possiate permettervi trasferimenti veri e propri, si può sempre ricorrere al prestito, che richiede però sempre un’offerta. Il giro di soldi/punti è molto più grande e complesso rispetto a prima: gli ingaggi dei giocatori presenti prima dell’avvio di una stagione vengono pagati dopo ogni partita, mentre gli acquisti in corso di stagione necessiteranno di denaro sonante per coprire l’intero ingaggio senza dilazionarlo nell’arco dell’anno. Oltre ai calciatori classici (sia di squadre di club che nazionali), potete comprare molte delle vecchie glorie come Savicevic e Van Basten vincendo la Master League e sbloccandoli nel minitorneo della modalità Allenamento. Simpatica la possibilità di acquistare giovani promesse con cartellino libero e di farli crescere in allenamento e nei match. Per la serie “lecoseinutilimabelle”, una schermata con la rosa, le vittorie consecutive, la storia del proprio club, il palmares, il capocannoniere della manifestazione e il miglior assistman, lo stadio che ospita la squadra e così via. Le sezioni restanti sono tutte quelle che già si conoscono: classifiche leghe, cannonieri e uomo assit, dati squadre e calendario.

    Le Altre Competizioni

    Master League esclusa, i tornei son rimasti bene o male invariati. La Konami Cup è stata estesa anche ai club, e presenta anche una formula stile Campionato Europeo con 4 gironi con 4 squadre ciascuna. Per il resto tutto è rimasto inalterato: Coppa America, Coppa d’Asia, Campionato Europeo, Coppa d’Africa e Lega sono strutturate nella stessa maniera e secondo modelli propri salvo la competizione europea. Curioso che la Coppa America non includa la formula a gironi nonostante siano presenti 12 nazionali americane. Eccessiva superficialità sotto quest’aspetto? Probabile.

    Conclusioni

    Pes era meglio di WE5, ma inferiore notevolmente a WE5FE ed in particolare a WE5 J-League. Pes 2, complessivamente, è meglio di WE6, grazie principalmente ad un’IA e delle animazioni migliori, e alll’eliminazione dei rallentamenti, ma purtroppo a causa della mancanza dei 60Hz, di una buona telecronaca, della mancanza dei cori e delle rose quasi identiche, Pes 2 non riesce ad essere totalmente superiore alla sua versione originale. Oltretutto, c’è un difetto ben più grave di tutti questi appena elencati: non c’è un’IA che governa la gestione delle formazioni della CPU. Così ecco che Kallon si trova titolare a fianco di Vieri e Crespo è relegato in panchina, per esempio, questo perchè le formazioni del computer non mutuano in base all’avversario, alle doti tecniche dei giocatori o altro come in Championship Manager, il manageriale calcistico più bello in circolazione. Se con l’editor create un difensore al posto di un attaccante nella formazione titolare, fino a quando il difensore non verrà venduto giocherà in attacco per la gioia degli amanti del tatticismo. Ma rispetto a WE6 J-League, Pes 2 perde il confronto? Non avendo provato il suddetto titolo, una risposta non la posso dare, quel che si sa è che Pes 2 vanta comunque tutte le animazioni di quest’ultimo, ma non ha potuto fregiarsi di tutta la cura rivolta alla versione dedicata al campionato giapponese. La cosa più importante, è che la differenza che passa tra Pes e Pes 2 è abissale. Non ci sono storie. Grafica migliorata e rivoluzionata nelle animazioni, più spettacolare grazie ad un ritmo di gioco più frenetico, ad una maggior facilità nel compiere dribbling e a tiri potenti come non si era mai visto in nessun altro titolo della serie e di qualsiasi altro titolo calcistico, che possono sembrare un difetto ma che dopo oltre trenta partite posso affermare che sono modifiche completamente azzeccate, risposta ai comandi ottima, nuove, anche se poche, mosse (sulle quali non mi sono dilungato perchè non voglio rovinarvi il divertimento e la voglia di scoprirle), forza d’inerzia, che in Pes era l’incubo di tutti i possessori, ora sistemata, Master League restaturata con tanto di nuovo livello di difficoltà nominato Extreme, assenza quasi completa dei binari, che affliggevano in particolar modo il passato episodio, e colonna sonora di primo livello grazie ai brani We Will Rock You e We Are The Champions dei Queen. Le parole non servono più. Pes 2 conferma la superiorità di KCET nei giochi di calcio e della serie Winning Eleven su tutta la concorrenza. Pes 2 è IL GIOCO DI CALCIO, e se all’inizio avrete qualche dubbio sul livello di difficoltà apparentemente basso, sull’eccessiva potenza dei tiri, sulla velocità di gioco e sull’IA dei difensori, dopo dieci, massimo quindici partite, vi ricrederete. Lasciate da parte le rose non aggiornate, l’editor che dovrete forzatamente utilizzare, la telecronaca di pessima qualità e l’assenza dei cori. Difetti che sembrano pesanti ma che dopo diventano insignificanti. Non stupitevi se scoprirete dopo una settimana di gioco che vi siete dimenticati senza neanche accorgervi di avere una vita sociale.

    Quanto attendi: Pro Evolution Soccer 2

    Hype
    Hype totali: 1
    10%
    nd