Recensione Pro Evolution Soccer 4 per PC

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Recensione Pro Evolution Soccer 4 per PC
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  • PS2
  • Xbox
  • Pc
  • Il re è tornato

    Il capolavoro del calcio giocato nel mondo videoludico. Questo dovrebbe quantomeno bastare per uscire immediatamente di casa, correre dal proprio negoziante di fiducia, e acquistare subito una copia del gioco; ma,è doveroso e piacere illustrarvi questo nuovo capitolo che ha già segnato la storia del calcio nei videogiochi. Ebbene sì, quando giocavamo al vecchio PES 3, pensavamo che meglio di così non potesse andare, era già tutto perfetto, ma la Konami, software house già conosciuta per la produzione di signori giochi che partono proprio da PES, continuando con Winning Eleven e la favolosa saga di Metal Gear Solid, e tantissimo altro ancora, non si ferma mai, ed ecco che a distanza di un anno, il titolo torna prima sulla console di casa Sony con la clausola esclusiva, con la oramai consueta invidia e le solite maledizioni a tutti i possessori della piattaforma, e poi si presenta su tutti i nostri monitor; ma non temete, scordiamoci la precedente, disastrosa conversione del vecchio titolo, questa volta giocheremo, ed in abbondanza, senza rallentamenti o ulteriori pesanti bug. Ma non perdiamoci in inutili chiacchiere, vediamo cosa offre di così migliore rispetto al suo predecessore e agli oramai nemici eterni nel genere.


    Il mondo del pallone

    PES 4 è stato presentato al pubblico su un unico formato, ovvero quello DVD, conosciuto per la capacità di contenere files che arrivano anche fino a 5GB di pesantezza; quindi è stato totalmente abolito il formato CD-Rom (risultato antiquato dalla software house), cosa alquanto restrittiva, visto che costringe i non possessori del lettore DVD ad acquistarne uno nuovo adeguato. Mossa alquanto azzardata questa, che non ci si sente di condividere pienamente, visto che era possibile aggiungere un' edizione contenente il gioco su due o più CD-Rom, così da accontentare anche i meno ‘fortunati'. Ma come si vuol dire.. contenti loro (la Konami, intendo ndr), contenti tutti!

    Dopo aver installato i circa 800MB del gioco, avviatolo, vedremo subito il cambiamento di menù, presentato ora in versione orizzontale e non più verticale, con grandi icone e grandi scritte; il tutto risalterà gradevolmente ai nostri occhi. Come il suo predecessore, PES 4 presenta varie modalità di gioco: il classico campionato, le varie coppe, la solita master league e il consueto allenamento. In tutte le modalità (o quasi) potremmo scegliere ovviamente la nostra squadra e le squadre con cui ci dovremmo affrontare durante il torneo. Descrivere il campionato e le varie coppe è una perdita di tempo, visto che più o meno tutti sappiamo come si svolge, poiché non comprende particolari difficoltà o novità. A proposito di novità, invece, risulta migliorato la gestione della modalità master league.Questa è un torneo abbastanza particolare, innovativo e originale nel genere, in cui, fino ai vecchi capitoli, potevamo prendere in mano una squadra di emeriti sconosciuti (non presenti nella realtà, comunque) in una lega inferiore. Potevamo gestire non solo il reparto tecnico della squadra, ma anche una parte dell'aspetto finanziario, dove si potevano acquistare e vendere giocatori. Ecco, la stessa cosa si ripete in questo nuovo episodio, con un' unica differenza: possiamo creare noi una nuova squadra (per i più sfortunati, la squadra che non è presente nel gioco), scegliendo, grazie al nuovo e potentissimo editor (ma di questa nuova feature ne riparleremo su qualche riga successiva), i colori sociali, la maglia, i calzoncini, le calze, la bandiera, lo stadio, e tantissimo altro ancora. Di sicuro, una delle modalità più riuscite e più avvincenti. La modalità allenamento non credo abbia bisogno di commenti: è la modalità in cui potremmo allenare più che la nostra squadra, la nostra abilità, imparando nuove tecniche di gioco, complesse e basilari. Inoltre, una nuova novità assoluta del prodotto è il totale inserimento della serie A italiana, della liga spagnola e la prima divisione olandese, per un totale di un archivio di 57 squadre nazionali e 80 squadre di club. Non dimentichiamoci dei giocatori, di cui il database ne vanta più di 3000, e dei pochi arbitri (presenti anche sul campo di gioco). Come già scritto in precedenza, passiamo a parlare al nuovo editor (presente anche nel suo predecessore, ma di certo non a questi livelli), in cui potremo modificare qualsiasi parametro del gioco, dal singolo calciatore alla squadra, e tantissime altre cose, magari di minore importanza ma che comunque fanno la sua bella figura nel titolo.

    Uno-due e via

    Il gameplay di gioco eredita parecchio da quello visto su PES 3, ma certamente i miglioramenti non sono assolutamente mancati. Il tutto è stato reso molto più simile alla realtà, le azioni adesso si svolgono più lentamente, togliendo quel pizzico di arcade del suo predecessore, e noteremo anche l'aumento di difficoltà. Gli avversari faranno più pressing e cercheranno di creare e fermare più azioni possibili, anche a tre stelle. Sempre a proposito di realismo, da adesso è bene scordarsi di dribblare, con lo stesso giocatore, tutta la squadra; non solo, sono anche svanite quasi tutte le opportunità di segnare di testa a seguito di un cross da fondo campo: una volta su dieci, la nostra torre riuscirà a colpire di potenza e insaccare nel sette. Cosa che io pienamente condivido poiché, con il suo predecessore, era troppo facile segnare con i metodi suddetti. Anche segnare da punizione è altamente difficile (più di quanto fosse PES 3), visto che ogni calciatore ha un suo modo di tirare. Altre novità riguardano finalmente la tanto agognata regola del vantaggio, gestita malamente nella scorsa edizione: finalmente, quando l'arbitro (come già scritto in precedenza, presente anche fisicamente sul campo,e col cui potremmo anche interagire scaraventandogli qualche pallonata addosso.. come sono cattivo, eheh ndr) concede la norma, si assicura che realmente la squadra continui la propria azione. A proposito di intelligenza artificiale, l'aspetto che lascia a desiderare è quella dei portieri. Alcune volte, non solo i meno bravi ma anche quelli di un certo calibro, quando ricevono un tiro a filo di palo, anche lento, non si buttano e guardano lentamente che la palla finisca con un tocco di palo in rete, oppure che sfili fuori dal campo. La cosa lascia abbastanza perplessi, visto che non si capisce se si tratta di un bug oppure di una scelta della software house di imitare il più possibile i portieri reali. Anche gli infortuni adesso sono aumentati:accadranno più frequentemente, qualsiasi sia la tipologia del fallo (cattivo da dietro, oppure un semplice tackle). Il calciatore deciderà se uscire fuori in barella per ricevere le cure mediche, e nei casi di contusioni minori tornerà in campo, in caso di eventuali lesioni gravi saremo costretti a mettere un sostituto; se invece vorrà rimanere in campo senza cure, lo vedremo più lento e comunque meno stabile. In poche parole, giocare ad una partita di PES 4 è come assistere ad una vera gara di calcio, né più, né meno.


    Il reparto grafico

    Torniamo a parlare su uno degli aspetti che non ha assolutamente deluso i videogiocatori, ovvero il reparto grafico. I dettagli visivi del gioco sono altissimi, gli arbitri e i calciatori sembrano davvero reali, soprattutto questi ultimi, che assomigliano tantissimo alla grande maggioranza delle controparti reali, ognuno con i propri segni particolari (vedremo Dida, il portiere brasiliano del Milan, con il noto spacco a ziz-zag tra i suoi capelli, o Cassano, il gioiello di Bari vecchia, con i suoi brufoli sul viso, e tantissimo altro ancora). Nessun dettaglio è stato lasciato al caso: i calciatori che nella realtà hanno un orecchino, coloro che usano i guanti, e così via, lo avranno e li useranno anche le relative controparti del gioco. Chiaramente, i calciatori meno famosi sul campo saranno totalmente, o quasi, diversi dalla realtà, ma non si può chiedere tutto dalla vita. Anche le divise saranno simili a quelle reali, licenze permettendo: ad esempio, su una maglia, vedremo oltre allo stile, anche tutti gli sponsor, tecnici e ufficiali. Anche le animazioni sono notevolmente migliorate: vedremo un giocatore cadere in maniera diversa a seconda del fallo ricevuto, muovere le labbra per comunicare con i propri compagni o per parlare con il dirigente di gara, oppure il pubblico esultare se la propria squadra riesce a fare un goal o disperarsi se gli avversari riescono a segnare, o ancora, ad ogni azione pericolosa, il pubblico si alzerà in piedi preso dall'entusiasmo. Addirittura, ad inizio gara, vedremo i tifosi creare delle vere e proprie coreografie a favore della propria squadra del cuore. Insomma, questo reparto grafico è assolutamente di tutto rispetto, di lunga migliore di quello del predecessore.


    Il boato di uno stadio

    Il reparto sonoro, tutto sommato, è riuscito in maniera discreta. Durante la navigazione dei menù, ascolteremo il solito motivetto musicale, comunque gradevole e udibile al nostro orecchio. Ma passiamo agli effetti sonori che sentiremo durante le nostre partite: il frastuono del pubblico è stato fatto veramente bene, sentiremo i soliti cori da stadio partire dalle gradinate. Una miglioria da parte del gioco consiste nel boato ad un goal: questo avviene con maggiore potenza rispetto al suo predecessore, ma tutto sommato, non riesce comunque a soddisfare gli uditi più fini, così da non trasportare il video-giocatore in una partita. In parole povere, è comunque abbastanza lontano dal boato che sentiamo in TV o allo stadio. Una nota di demerito và ancora alla abbastanza pessima telecronaca, che in questa stagione è della coppia Civoli e Sandreani (diciamocelo chiaramente, due telecronisti non di certo chiamati ad alta voce...), già presenti nelle partite trasmesse dalla Rai. Le frasi, talvolta, risultano sconnesse o in ritardo con le azione avvenute nel campo (soprattutto quando si compiono particolari azioni veloci). Per farvi un esempio,può capitare che un calciatore si infortuni gravemente e sia costretto a lasciare immediatamente il campo, fatta la naturale sostizuzione,sentiremo probabilmente il telecronista commentare il cambio con un ‘il giocatore è uscito perché non rendeva al meglio', quando magari, se non fosse per l' infortunio, poteva essere il migliore in campo. Questi sono piccoli dettagli, magari su cui possiamo anche sorvolare, ma che tuttavia stonano particolarmente con tutto il favoloso resto del gioco. Insomma, stiamo parlando di PES 4, non di un simulatore qualunque, e i doppiatori italiani potevano sicuramente far risaltare maggiormente questo reparto. Non ci resta che sperare un miglioramento in PES 5.


    Le sfide on-line

    Ebbene sì, PES 4 è finalmente dotato di un reparto multiplayer. Avete capito bene, in questo nuovo capitolo potremmo sfidare qualsiasi persona, anche risiedente dall'altra parte del mondo. Il procedimento (che avviene tramite scambio di IP) è semplicissimo: bisogna scegliere chi deve essere l'ospite e chi l'ospitante. In parole brevi, l'ospite è appunto chi hosta la partita, e in questo caso il giocatore sceglierà tutte le varie opzioni (durata partita, infortuni sì o no, e così via); e inoltre, l'ospite non subirà rallentamenti o scatti di alcun genere, cosa che invece accade a chi è l'ospitante. In base alla connessione e ai programmi che occupano la banda, quest' ultimo potrà ritrovarsi con ritardi nelle giocate e con appunto rallentamenti. Niente di grave comunque, visto che la partita è pienamente giocabile e gustabile, soprattutto se installata la patch ufficiale, che stabilizza notevolmente il gioco.


    Un gioco da non rifiutare

    Signori, inchiniamoci AL gioco del calcio. Scordatevi i tempi bui di Fifa, PES 4 è assolutamente di gran lunga superiore. Un titolo assolutamente da non perdere, DEVE essere presente nella vostra collezione, soprattutto in quella degli appassionati. In poche parole, PES 4 gode di una ottima grafica, ottime animazioni e una ottima giocabilità (mai si è visto un gameplay così soddisfacente nei giochi di calcio). Tuttavia, qualche imperfezione nel reparto sonoro: abbastanza male la telecronaca e rumore del pubblico abbastanza assente (una cosa che a me non và assolutamente giù, soprattutto il boato,assolutamente irreale) e la mancanza della versione a CD-Rom limita un po' le cose. Ma tralasciando queste piccole imperfezioni, PES 4 è assolutamente migliorato rispetto al suo predecessore, e assicuriamo che è il migliore gioco del calcio del 2004, chiaramente sempre in testa a Fifa.


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