Recensione Pro Evolution Soccer 5

Definitivamente PES

Recensione Pro Evolution Soccer 5
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  • PS2
  • Xbox
  • Pc
  • Psp
  • Il ritorno del Re

    No, non stiamo parlando del titolo EA tratto dall’ultimo film della trilogia del Signore Degli Anelli, ma del nuovo capitolo calcistico di casa Konami, definito dagli appassionati “il Re” dei videogiochi dedicati a questo amatissimo sport. Per l’ennesima volta KCET dimostra che per spodestare dal trono il proprio simulatore di calcio giocato è necessaria una nuova e revisionata versione del capolavoro precedente. Siamo così giunti al numero cinque, l’ultimo per questa generazione di console, che promette di essere superiore in ogni reparto rispetto alla spietata concorrenza degli altri titoli sportivi. E Konami dice il vero in proposito: se il realismo perfetto non esiste questo Pro Evolution Soccer 5 è una prova tangibile che ci si può avvicinare talmente tanto da poterlo sfiorare. Tutto merito del nostro caro producer Shingo “Seabass” Takatsuka che ha voluto modificare quasi completamente il sistema di controllo e di gestione dell’ IA dei giocatori e della squadra stessa. I seguaci della serie PES si troveranno sicuramente spaesati alla prima partita in quanto molte cose sono cambiate e la difficoltà nell’impostare una manovra offensiva pericolosa è aumentata notevolmente. Ora la gestione tattica della squadra capitanata dalla CPU è ottimale e non esiterà a fare cambiamenti di formazione e di elementi in campo per affondare meglio negli spazi da voi lasciati. Le difese sono ora molto più chiuse, determinate ed organizzate, pronte ad un fallo tattico in caso di imminente pericolo. Gli estremi difensori non si faranno più cogliere impreparati sul primo palo (come succedeva spesso nel quarto capitolo) e saranno più precisi nelle uscite e sulle respinte di tiri dalla media e lunga distanza. Come se ciò non bastasse a rendere più difficili le cose, la gestione dei contrasti durante la partita sarà molto più fiscale. L’arbitro fischierà ogni qualvolta il contatto fisico tra due giocatori sarà troppo prolungato o troppo “prepotente”, sarà quindi inutile premere continuamente il tasto X nel tentativo di rubare palla. Naturalmente questo rallenterà di molto il ritmo di gioco, che diventa più ragionato e moderato nella maggior parte dei casi. Il motore fisico che gestisce il gioco è stato rivisto: i calciatori sembreranno più pesanti e uscire palla al piede attraverso una difesa ben organizzata non sarà più così facile. La precisione e il tempismo negli interventi saranno due fattori che incideranno molto sull’andamento della gara e per saperli gestire al meglio servirà una dose massiccia di allenamento. Insomma, per dare del filo da torcere al vostro avversario dovrete mettere in campo una squadra perfetta dal punto di vista tattico. Se nelle scorse edizioni bastava sostituire i giocatori meno in forma con altri più motivati ora sarete costretti ad un lavoro più massiccio di perfezionamento del vostro organico. Freccine, comportamenti, attitudini particolari, strategie, tutto dovrà essere regolato in modo tale da risultare la precisa trasposizione del modo di giocare che voi avrete in mente. Come il migliore degli allenatori dovrete saper gestire ogni singolo elemento ed imporre al giocatore un comportamento idoneo agli schemi da voi prefissati. Portare a casa i tre punti sarà una vera impresa anche contro squadre di medio/basso livello, ma la soddisfazione della vittoria non è mai stata così appagante. Le partite che finiranno in goleada si potranno contare sulle dita di una mano, capiterà invece molto spesso che l’unico tiro riuscito in tutti i 90 minuti sarà quello che vi permetterà di uscire a testa alta dal campo di gioco.

    L’altissimo livello di realismo non è solamente dato dalla rinnovata intelligenza artificiale degli avversari e compagni, ma anche dall’incredibile quantità e qualità di animazioni che il team della KCE di Tokio è riuscita ad implementare in questo nuovo capitolo. Nuove movenze arricchiscono il già ottimo repertorio dei giocatori, nuovi tiri al volo a mezza altezza, prodezze agonistiche degne del miglior Totti, nuove finte e stop a seguire, veli, colpi d’esterno a girare e tutto ciò che si potrebbe vedere ogni domenica negli stadi del nostro paese. I portieri (molto criticati nelle precedenti edizioni) si sono evoluti eseguendo ora parate spettacolari ad una mano (di pugno) e saranno molto più attenti sui calci di punizione. Oltre a qualche piccola leggerezza che commetteranno di tanto in tanto, possiamo dire senza timore che in questo PES5 notiamo un buon passo in avanti per quanto riguarda la varietà di tuffi e salvataggi a loro disposizione. Le ottime animazioni dei calciatori, fluidissime e mai slegate tra loro, sono accompagnate da un livello grafico davvero pregevole. I modelli poligonali già molto buoni di PES4 sono stati ritoccati con l’aggiunta di nuove ombreggiature e piccoli particolari. Le controparti virtuali dei tantissimi giocatori presenti con licenza sono a dir poco perfette anche nei minimi particolari. Oggetti come possono essere catenine, orecchini ed anelli compariranno su molti giocatori, come ad esempio Cristiano Ronaldo e Cassano. Naturalmente per chi non sarà soddisfatto del lavoro di KCET ci sarà a disposizione un editor di tutto rispetto, ampliato in molte voci e reso ancora più completo con nuove pettinature, centinaia di volti ed esultanze personalizzate per moltissimi giocatori. C’è una new entry anche per quanto riguarda le condizioni atmosferiche in campo. Oltre ai sempre presenti sole e pioggia, quest’ anno ci farà compagnia anche la neve, che non solo è molto bella da vedere ma renderà scivoloso il terreno di gioco obbligandoci a preferire i passaggi alti rispetto ai lanci lunghi rasoterra.
    Il problema principale di Pro Evolution Soccer 4 era il motore di gioco non sempre stabilissimo, soprattutto nei pressi delle aree di rigore, risolto quasi al 100% in questo nuovo capitolo. Konami ha voluto (e dovuto) alleggerire la quantità di poligoni da gestire in campo eliminando, durante le fasi giocate, il pubblico presente sugli spalti. Soluzione per quanto ci riguarda tutto sommato indolore visto che durante la partita non farete assolutamente caso a questa mancanza. Il pubblico tornerà durante i replay e nelle piccole scenette, forse un tantino più curato ma sempre sottoforma di bitmap semoventi. Con questa nuova trovata il motore di gioco risulterà più fluido e piccoli cali di frame rate saranno davvero rarissimi anche sui calci d’angolo.
    Purtroppo, se da una parte KCET sembra aver fatto l’ impossibile in fattore di giocabilità e grafica, dall’altra si nota con rammarico come alcuni elementi siano stati sviluppati in maniera al quanto superficiale. Il comparto sonoro ne è un esempio, mai eccelso nemmeno nei capitoli precedenti. Le musiche non sono nulla di particolare e durante le intense sezioni di editing possono risultare addirittura fastidiose. Anche il commento degli onnipresenti Civoli e Sandreani si appresta sui soliti livelli medio/bassi delle scorse edizioni. Molte volte scoordinato e senza senso, ma che stavolta segue in maniera più equilibrata le azioni di gioco elogiandole con un minimo di entusiasmo. I cori che sentirete sul campo da gioco sono gli stessi presenti in PES4, non ufficiali e davvero lontani alle loro controparti da stadio. Un appunto da fare va anche alle licenze acquistate da Konami, sempre in aumento ma mai complete. Tutta la Liga Spagnola, la Eredivise olandese e la Serie A italiana (ad esclusione del Cagliari) presentano tutte le squadre di quest’anno aggiornate a Settembre, con maglie, loghi e sponsor ufficiali. Qualche piccola aggiunta anche nel campionato inglese, con Arsenal e Chelsea presenti con le nuove divise, e nelle altre squadre di club (tra cui spiccano Porto, Rangers e Galatasaray). Per i restanti team (in totale 130 di club e 57 nazionali) dovrete pensarci voi, utilizzando il buon editor messovi a disposizione per la personalizzazione delle maglie. E’ davvero un peccato che ci voglia un lavoro mastodontico per sistemare tutto ed aggiornare a dovere calciatori e formazioni, con l’unico risultato di far storcere in naso ai giocatori più pigri.
    L’unica nota davvero dolente è trovarsi di fronte la stessa identica Master League dell’anno passato. La modalità di gioco che da sempre è il punto di forza della saga non ha subito alcuna ristrutturazione, che avrebbe potuto rendere più entusiasmante e maggiormente realistica la competizione. Vi ritroverete quindi ancora con una seconda divisione mista, con un numero di squadre prefissate per la massima serie ed i giocatori ritirati che torneranno sul mercato come adolescenti dalle caratteristiche fenomenali. Per chi non ne fosse al corrente il Campionato Master è una vera e propria simulazione del calcio giocato, dove sarà possibile gestire la propria squadra (creata da zero o utilizzandone una già presente nel gioco) con l’obbiettivo di diventare la migliore del torneo. Divisa in 2 gironi come le nostrane serie A e B, potrete essere promossi o retrocessi a seconda del punteggio ottenuto a fine stagione. Logicamente a seconda di come vi piazzerete in classifica potrete prendere parte a prestigiose competizioni e guadagnare molti crediti da utilizzare nell’acquisto di nuovi giocatori. Sarà infatti molto importante puntare sui giovani, che attraverso le partite giocate e gli allenamenti nei periodi di pausa potranno migliorare le proprie caratteristiche. I giocatori più anziani invece tenderanno a perdere le proprie capacità con l’avanzare dell’età, fino al fatidico giorno in cui appenderanno i propri scarpini al chiodo. Questa modalità si interromperà nel momento in cui il vostro budget finanziario risulti in rosso a fine stagione, per le troppe sconfitte o per un calciomercato troppo dispendioso. Acquistare calciatori di alto livello vorrà dire anche addossarsi delle spese enormi per il pagamento dello stipendio: una soluzione meno pesante potrebbe essere quella di uno scambio tra giocatori o quella di richiedere semplicemente in prestito il vostro pupillo per una stagione.

    Approfondimento #1: Due lontani nemici

    Due visioni differenti del medesimo sport, due modi contrastanti di giocare al calcio, due mondi lontani ma uniti da un unico spirito: portare lo sport più bello del mondo sulle nostre console. Naturalmente stiamo parlando delle due serie calcistiche più amate e conosciute in tutto il mondo, FIFA e PES (di cui fa parte anche la versione orientale Winning Eleven), che ogni anno si sfidano quasi in contemporanea sugli scaffali di tutti i negozi. Quest’ anno tocca a FIFA 06 vedersela con il colosso di casa Konami. Il titolo EA, pur dimostrando di avere carattere, non riesce ad imporsi sul gradino più alto del podio. FIFA pecca di presunzione nel voler essere una simulazione del calcio giocato quando in effetti di realismo non ne possiede poi molto. Le animazioni sono poco fluide (quasi robotiche oseremo dire) e in alcuni casi si ha l’impressione di perdere qualche piccola giuntura tra un movimento e l’altro. La velocità di gioco è piuttosto elevata e in alcuni frangenti risulta difficoltoso gestire una manovra ragionata, fondamentale nel calcio odierno. Qualche piccolo passo in avanti lo si è visto nella gestione dei passaggi e nel controllo dei giocatori stessi, anche se rimaniamo lontani dagli standard fissati da KCET. Purtroppo FIFA 06 non esalta nemmeno sul lato grafico, dove la differenza tra giocatori famosi e meno noti è abissale. Riconoscere un campione come Zidane o Ronaldinho non sarà difficile ma per i calciatori di caratura minore abbiamo qualcosa da recriminare. Risulterà infatti molto facile, scavando nelle categorie minori, trovare in alcune squadre dei veri e propri doppioni, giocatori poligonali con minime differenze tra loro tali da risultare quasi identici. Le maglie e i loghi delle squadre sono tutti ufficiali e ricche di sponsor (a differenza di PES5) ma risultano molto spesso di un colore slavato e poco nitido. Gli stadi sono invece realizzati in modo impeccabile, sia per illuminazione che per manto erboso. Il pubblico è ben animato (sicuramente migliore rispetto alle brutte bitmap del proprio antagonista) e sempre presente con cori da stadio personalizzati ben riprodotti per le maggiori squadre di tutte le serie. Ed è proprio qui che FIFA 06 risulta guadagnare qualche punto a proprio favore: la quantità! La serie ha sempre messo a disposizione una quantità davvero elevata di squadre, serie e giocatori da far impallidire la concorrenza. Oltre 21 campionati diversi, una marea di nazionali e più di 10.000 calciatori di tutto il mondo saranno a vostra disposizione per un altrettanta quantità di modalità che EA ha messo a vostra disposizione. Oltre a tornei, coppe, partite veloci e alla componente online in FIFA 06 si potrà giocare nei panni di un allenatore e decidere il destino della vostra squadra. Molte le opzioni disponibili, per esempio si potrà decidere il prezzo del biglietto dello stadio, lo sponsor per la maglia e molto altro, che rendono la modalità Carriera davvero appetibile e interessante.
    FIFA 06 non è affatto un brutto gioco, ma un ottimo e divertente titolo simil-arcade, che pone la sua maggior attenzione sulla quantità elevata di licenze ed extra, PES5 invece è ciò che più si avvicina al giuoco del calcio vero e proprio, il top per gli appassionati di questo sport. Vedremo mai EA e Konami alleate per creare il soccer game definitivo? La domanda è ancora ben lontana dall’avere una risposta, per ora accontentiamoci di poter scegliere tra due titoli ottimi, ma sostanzialmente molto diversi.

    Approfondimento #2: Palla in Rete

    Quest’anno Konami ha voluto regalare anche ai possessori di Playstation 2 la possibilità di giocare online, negata con PES4 e riservata solamente per le versioni Xbox e PC. Per poter sfidare i propri amici anche a distanza servirà un collegamento a banda larga (ADSL o superiori) ed il Network Adapter di Sony, già incorporato nella PS2 Slim ma da acquistare separatamente per le versioni di console più vecchie. Il servizio è completamente gratuito, a differenza del LIVE su Xbox, ma come è logico aspettarsi la qualità del collegamento non è la medesima. Su Ps2 infatti capiterà spesso di trovarsi di fronte a partite con lag e rallentamenti vari che nella peggiore delle ipotesi dureranno solamente un tempo. Il perché è presto detto: i due giocatori che si sfideranno online saranno host un tempo ciascuno. Questo comporta il fatto che per un tempo il gioco sarà più fluido per un giocatore e sarà più semplice impostare manovre d’attacco e di difesa senza avere tempi di ritardo eccessivi nelle risposte dei giocatori. Logicamente stiamo descrivendo un caso limite che potrà capitare: in quanto con due players con connessioni piuttosto veloci e impostazioni di collegamento ottimali non avranno nessun tipo di problema se non in rarissimi casi sporadici. L’esperienza del gioco in rete è tutto sommato positiva e molto divertente, soprattutto se sfruttata con persone che conoscete, ma è molto diversa dalla componente offline di PES5. Online infatti il realismo del titolo viene un po’ perso: il ritardo nei tempi di risposta e la facilità con cui si avanza sulle fasce avversarie rende il tutto meno appagante rispetto ad un “uno contro uno” offline, dove potrete divertirvi senza alcuna problematica avendo anche la possibilità di avere un contatto fisico e verbale con il vostro avversario. Nella modalità in rete purtroppo si potrà comunicare solamente in lobby tramite tastiera USB compatibile con PS2 oppure attraverso un interfaccia virtuale utilizzando il classico joypad. Durante la partita avrete la possibilità di inviare frasi preimpostate al vostro avversario nei momenti di gioco fermo (rimesse laterali, replay, gol ed infortuni) ma avremo sicuramente preferito poter utilizzare l’ottimo Headset (cuffia e microfono) già visto in altri giochi online come Socom o Burnout. Le modalità di gioco in rete sono piuttosto scarse ma ben congeniate: una volta entrati in una lobby (ne esiste una italiana) potrete selezionare una partita rapida oppure dare uno sguardo alla lista di partite create e in attesa di un avversario. Potrete creare voi stessi una stanza e deciderne il nome, potrete anche limitarne gli accessi attraverso una password, da inviare poi tramite messaggio ad un giocatore della vostra lista amici. Durante l’attesa di un avversario potrete dare un occhiata ai risultati delle partite che si stanno disputando nella lobby, oppure visionare le classifiche di ogni divisione. Le divisioni online sono cinque in totale (Lega Amatori, Divisione 3B, Divisione 3A, Divisione 2 e Divisione 1) e a seconda di quanti punti guadagnerete sfidando giocatori online potrete essere promossi in una lega più alta o retrocessi in una ipotetica serie B o C. I punti aumentano ad ogni sfida vinta e diminuiranno in caso di sconfitta, ma non c’è di che preoccuparsi, i punti tolti saranno davvero minimi rispetto a quelli che otterrete vincendo anche un solo scontro. Niente campionati, niente coppe ma solo amichevoli da giocare da soli o in compagnia di un amico, si può infatti giocare anche in cooperativa ma solamente dalla stessa console. Premendo il tasto Start dal secondo joypad si potranno disputare ottimi scontri 2 vs 1 o divertentissimi doppi che sono il massimo dell’espressione di questo PES5 in rete.

    Pro Evolution Soccer 5 Pro Evolution Soccer 5Versione Analizzata PlayStation 2Grafica e tecnica 7,5 Ottime animazioni e giocatori ben realizzati, peccato per gli spalti ancora non all’altezza del Re dei giochi di calcio. Colonna sonora 5 Commento scialbo e a volte impreciso, colonna sonora anonima, cori accettabili ma non ufficiali, insomma si poteva fare molto, ma molto di più. Giocabilità 9,5 Migliora di anno in anno sfiorando la perfezione in ogni capitolo. Una volta assimilati i comandi riuscire a staccarsi da questo gioco sarà davvero difficile. Longevità 9,5 Tutto ciò che ci ha regalato PES4 viene qui riproposto con l’aggiunta della modalità online. Assolutamente infinito se si ha la possibilità di affrontare amici e parenti. Globale 8,5 Konami riesce ogni anno a portare nelle nostre case la vera essenza del calcio, quello che noi veri appassionati di questo sport abbiamo sempre sognato. Il piatto che ci viene offerto è ricco ed appagante, ma è un vero peccato che il contorno non sia dello stesso livello qualitativo. Licenze mancanti, rose non aggiornate, Master League ancora troppo superficiale, comparto sonoro al limite della sufficienza e altre piccole sbavature non permettono a questa quinta evoluzione del calcio di prendersi un voto pieno. Naturalmente l’esperienza videoludica è assolutamente positiva e crediamo fino in fondo che dovremo attendere molto tempo prima che un altro titolo calcistico di questo calibro si farà vedere sul mercato. In attesa di sapere qualcosa di più sul nuovo capitolo per la nuova generazione di console non possiamo fare altro che consigliare vivamente PES5 a tutti gli amanti del nostro sport nazionale per eccellenza: we are a football tribe.

    8.5

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