Recensione Professor Layton and the Curious Village

Avventura grafica o puzzle game? E se fosse un capolavoro?

Recensione Professor Layton and the Curious Village
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  • DS
  • Level 5. Bisogna aggiungere altro?

    Creare un nuovo marchio non è mai cosa facile. Grandi e piccoli sviluppatori, soprattutto in questi tempi di grande incertezza economica, quando possono, preferiscono sempre fare affidamento a un nome già affermato, un brand che da anni è sulla bocca dei consumatori. Eppure a volte immettere qualcosa di nuovo sul mercato è inevitabile, oltre che benefico.
    In casi del genere, a meno che non si voglia, o non si debba per forza di cose, puntare su risultati più modesti, si deve fare in modo che venga a crearsi un grandissimo hype intorno al titolo in questione. Le modalità per crearlo sono svariate, così come svariati e improbabili sono i risultati che può generare, con tanto di produzioni stritolate e maltrattate dal peso delle aspettative infrante. Capitano poi quelle volte in cui l’hype si autogeneri. E’ questo, ovviamente, il caso dei seguiti di serie fortunate. Devil May Cry 4, l’ennesimo PES, tutti titoli trainati non solo da una buona campagna pubblicitaria, ma anche dalla fama dei capitoli precedenti. Un altro caso ancora è invece quello in cui l'unica cosa che serve è sapere che un dato sviluppatore è nuovamente a lavoro.
    Già, perchè è bastato sapere che i Level 5 stessero sviluppando su Nintendo DS, per dare il via a pre-ordini iperanticipati. Con un curriculum che vanta tra gli altri un certo Dragon Quest VIII e il recente Rogue Galaxy, come si poteva rimanere indifferenti quando venne presentato per la prima volta Professor Layton And The Curious Village?

    Stile grafico, sonoro e....

    Il primo impatto con Professor Layton è di quelli che rimangono a lungo nella memoria. A colpire, immediatamente e senza possibilità di scampo, tutto ciò che ha davvero poco a che fare con il gameplay in sé stesso.
    Il breve filmato iniziale, infatti, è sufficiente per far emergere alcuni degli aspetti vincenti del prodotto dei Level 5. Ci si abitua in un attimo ai colori caldi, tendenti al marrone e all’arancione, dell’inusuale avventura. Le bizzarre sagome dei personaggi dai contorni tondeggianti e dalle proporzioni deformate, ben si impiantano nello scenario creato, caratterizzato da un maggior realismo nella nettezza del contorno e dalla ricerca per il dettaglio. Del resto si ha proprio la sensazione di trovarsi di fronte a un acquerello. Un acquerello ora vibrante e magnificamente mosso, nelle registicamente perfette scene animate, ora immobile e brillante, quando l’avventura entra nel vivo e ci si ritrova ad esplorare i vari ambienti.
    Non c’è, insomma, spazio per texture, modelli poligonali o altre finezze tecniche: esiste solo stile.
    E ogni volta che poserete gli occhi su St. Mystére, miriadi di dejà-vu occorreranno nella vostra mente: chi è cresciuto con i cartoni di Tin Tin o con le opere del grande Hayao Miyazaki, non faticherà a scovarne la somiglianza.
    Tuttavia, non si potrebbe fare errore più grande se non pretendere di giocare e vivere Professor Layton disattivando l’audio. La magnifica colonna sonora, pur non potendo annoverare un grande numero di tracce musicali, sprizza personalità da tutti i pori. Motivi dominati dal nostalgico suono della fisarmonica, vi trasporteranno più dello stile grafico tra le strade si St. Mystére. La musica, infatti, riesce da sola a caratterizzare ogni momento della storia e a dare il giusto peso ad ogni personaggio, a ogni via del centro abitato. Ad impreziosire ancor di più l’armonioso quadro acustico, gli effetti sonori. Essenziali, discreti e nemmeno troppo numerosi, con la loro semplicità si legano talmente bene all’azione su schermo da far fatica a distinguerli dai motivi di sottofondo. Come poi non menzionare l’ottimo doppiaggio di cui godono i protagonisti nelle scene animate? Un ottimo inglese è accompagnato da una recitazione che rende ancor meglio l’idea sull’indole e i background di ciascuno.
    Ma del resto stiamo entrando nel campo del terzo elemento che rende il titolo dei Level 5 un’opera indimenticabile.

    ... sceneggiatura: il Professore da lezioni.

    Bastano pochi secondi per essere messi al corrente sui fatti. Il breve dialogo tra il protagonista, appunto il Professor Layton, e il suo aiutante Luke, ci mette al corrente del mistero che richiede il loro intervento per essere sciolto. Il Barone Augustus Reinhold è da poco morto e ha deciso di lasciare tutti i suoi averi a colui che riuscirà a trovare la Golden Apple, una mela dorata di cui non si conoscono neanche le fattezze o la reale esistenza. La moglie del nobile, forse giocando un po’ scorretto, venuta a conoscenza delle doti del Professore, ha ben pensato di richiederne l’intervento per assicurarsi la ricca eredità.
    La breve introduzione, non è semplicemente efficace e non si limita a fungere da premessa a una storia densa di colpi di scena e mai scontata. Essa rende chiaro sin da subito il grande lavoro di sceneggiatura svolto dai Level 5. A stupire non è tanto ciò che è messo in mostra, ma quello che rimane seminascosto, quello che non viene detto chiaramente ma che si può facilmente supporre. Proprio il dialogo iniziale, ci restituisce sin da subito la qualità del rapporto che lega Layton a Luke, un rapporto maestro-allievo che si configura e si allarga fino ad affiancarsi a quello che esiste tra padre e figlio, tra uomo maturo e giovane inesperto. Calmo, pacato, controllatissimo e sempre sicuro di sé l’uno, curioso, istintivo e vivace l’altro, creano una coppia sottesa da un immaginato illustre passato e dal sicuramente emozionante futuro. La vicenda che li vede protagonisti non è che un frangente di vita passeggero che non riduce la loro intera vita a quella avventura, a quel particolare momento. Ma lo stesso può facilmente dirsi per St. Mystére. La città non è una location hollywoodiana, fatta di case di cartone, ma un villaggio popolato da uomini con la loro storia e la loro quotidianità. Il centro abitato allora narra e racconta anche quando non parla, ma soprattutto identifica il giocatore immediatamente come intruso. Quasi come foste spioni, pur non incontrando mai direttamente l’avversione o la maleducazione dei cittadini, è impossibile non sentirsi a disagio, come inseriti in un luogo immacolato e paradisiaco che con la vostra presenza avete irrimediabilmente rovinato.

    Quando serve davvero avere il cervello allenato.

    Messi da parte tutti questi fattori paratestuali, la produzione Level 5 non si scompone nemmeno sul fronte del Gameplay.
    La medesima alterità e alienazione provata per le strade della città, sovviene nel momento di rinchiudere e costringere il gioco in un determinato genere videoludico. Periodicamente esso oscilla tra l’avventura grafica e il puzzle game rendendone impossibile una definitiva scelta tra le due opzioni. Del resto la partizione alla quale lo si può sottoporre ripropone questa dicotomia.
    Come prima anticipato, per investigare occorrerà esplorare la cittadina ed interagire con i vari personaggi. Attraversando schermate fisse, avrete la possibilità di esaminare lo scenario alla ricerca di monete nascoste o di chiacchierare con gli abitanti cercando puzzle nascosti da risolvere.
    Sì, perché l’altra faccia della medaglia, è interamente occupata dalla risoluzione di intricati enigmi e rompicapo vari. Ogni personaggio, ogni passo avanti nella storia è rappresentato e introdotto da un nuovo ostacolo intellettuale da affrontare. Questa formula non manca certo di condurre a momenti quasi (non volutamente) comici, sottoponendo al giocatore enigmi anche in momenti meno opportuni. Nonostante ciò, la formula funziona e procedere nell’avventura significa mettere a dura prova i propri neuroni. Gli enigmi sono in tutto 135, contando anche quelli extra, ma completare del tutto il gioco significa perdere molte ore di sonno e, in qualche caso, correre il rischio di distruggere il DS in un momento d’ira. Ad evitare che questo accada provvedono le sopra citate monete. Per ogni puzzle potrete spenderne fino a tre per altrettanti indizi sulla sua soluzione. Nessuno, diciamolo, è davvero impossibile a priori, ma essi sono per lo più rivolti a un pubblico non giovanissimo. Si tratta di giochi logici basati sui numeri e sullo spostamento di figure, tutti stuzzicanti e ben esplicati nello schermo superiore del DS. Non ci si può neanche lamentare di come si comporta il touch-screen visto che riconoscerà sempre con diligenza e prontezza i nostri input.

    Il pelo nell’uovo.

    E’ difficile dire cosa non vada in un titolo brillante e coraggioso come questo.
    Il difetto, o meglio il limite, maggiore, parlando della versione testata, ovvero quella americana, è proprio rappresentato dalla questione linguistica.
    Sia chiaro: l’inglese utilizzato nel gioco non è particolarmente ostico, né si utilizzano termini eccessivamente inusuali o sofisticati. Certo è che in un gioco del genere la comprensione totale è fondamentale. Non cogliere un termine, se in altri ambiti non ha molta importanza, diventa fondamentale quando bisogna capire cosa fare per risolvere un enigma. Insomma, in attesa di una versione PAL interamente tradotta (e magari doppiata) in italiano, che siamo sicuri arriverà presto, il consiglio è quello di prenderne in considerazione l’acquisto se almeno si ha una buona conoscenza dell’inglese, pur tenendo sempre in mente che con un vocabolario inglese-italiano tra le mani l’impossibile lo diventa un po’ meno.
    Dove poi pecca Professor Layton è, con poca sorpresa, nella sua rigiocabilità. Completarlo del tutto vi porterà via molto tempo, moltissimo poi se non siete abituati alla risoluzione dei giochi logici, ma una volta visti i titoli di coda e sbloccati i non numerosissimi extra, difficilmente avrete voglia di ricominciare l’avventura. Ad alleviare il problema, tuttavia, ci pensa il notevole supporto alla Wi-Fi Connection: ogni settimana, infatti, sarà possibile scaricare un nuovo piccolo enigma, per mantenere alto l'interesse fino all'annunciato seguito.

    Professor Layton and the Curious Village Professor Layton and the Curious VillageVersione Analizzata Nintendo DSProfessor Layton And The Curious Village è uno dei giochi migliori attualmente disponibili per Nintendo DS. Anima da avventura grafica, cuore da puzzle game, scoprire St. Mystére è prima di tutto un’esperienza estetica indimenticabile. Lo stile grafico e l’ottimo sonoro, vi trasporteranno realmente tra le vie di questa esotica cittadina. Ognuno dei suoi 135 puzzle, inoltre, ripropone la grande cura rivolta all’aspetto tecnologico. Nessuno è poco ispirato e tutti sono accompagnati da un intelligente utilizzo del touch-screen. Volete proprio lamentarvi? Allora prendetevela con l’assoluta mancanza del fattore rigiocabilità, ma evitare questo titolo per la paura di trovarsi dopo poco tempo con un gioco finito, potrebbe essere un errore ancora più grave. L’unica ragione plausibile per evitare l'acquisto, vista la natura di Professor Layton and the Curious Village, è che siate tra i detrattori di avventure grafiche e puzzle intellettualoidi. In questo caso il lavoro Level 5 potrebbe lasciarvi indifferenti.

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