Recensione Puddle per PS Vita

Il puzzle game di Neko Entertainment raggiunge la PS Vita

Recensione Puddle per PS Vita
INFORMAZIONI GIOCO
Articolo a cura di
Disponibile per
  • Xbox 360
  • PS3
  • PSVita
  • Wii U
  • Pc
  • A caccia del trono

    Oltre al genere dei picchiaduro, la PS Vita comincia ad abbondare anche di puzzle game. L’ultimo in ordine cronologico che ci siamo preoccupati di recensire è PulzAR. Come il nome lascia intendere, faceva un largo uso della realtà aumentata, feature tanto acclamata ai tempi della presentazione della nuova nata di casa Sony, offrendo un gameplay non così originale ma dal feeling comunque atipico. Per quanto anche Escape Plan e StarDrone Extreme abbiano i loro punti di forza, attualmente lo scettro dei puzzle game spetta a Lumines Electronic Symphony, che ha prolungato la fortuna della saga nata su PSP.
    Un nuovo concorrente è però entrato nell’arena, sfidando il sopracitato titolo, forte della celebrità di cui godono i suoi creatori che nel 2010 si sono aggiudicati un premio all’Indipendent Game Festival. Puddle, già pubblicato su PS3 e Xbox 360 a febbraio, dopo i mesi necessari per la traduzione del codice, ha infine raggiunto la PS Vita quasi intatto nei contenuti. Dobbiamo prepararci ad acclamare un nuovo reggente per quanto riguarda i puzzle game o siamo “solo” di fronte all’ennesimo buon gioco per il portatile Sony?

    La dura vita della pozzanghera

    Il concept alla base di Puddle è estremamente semplice e neanche troppo lontano a quello che fu di Mercury e poi di Mercury Meltdown. Il vostro obbiettivo sarà quello di condurre sino alla fine del livello una certa quantità di liquido, semplicemente inclinando l’ambientazione nella direzione prescelta. Maggiore sarà la dose che riuscirete a far “sopravvivere”, più alto sarà il punteggio che otterrete. Le differenze con il titolo ispiratore sono fondamentalmente due: il gameplay rigorosamente in 2D e le dimensioni del fluido da trasportare. Se nel titolo per PSP si trattava di una goccia, qui avrete a che fare con una pozzanghera: non a caso Puddle in inglese significa proprio pozzanghera. Il titolo quindi, non è poi così originale ma ciò non toglie che gli sviluppatori siano stati comunque in grado di infondergli carattere e personalità.
    Tanto per cominciare l’ambientazione: in Puddle vi muoverete all’interno di scenari che riproducono, pur con una certa licenza poetica, luoghi realmente esistenti. Il team di sviluppo si è inoltre preoccupato di coinvogliare l’intera avventura attraverso una sceneggiatura che porterà la pozzanghera a esplorare uffici, strani condotti zeppi di fiamme, giardini infestati da piante mortali e così via.

    Inoltre, feature assolutamente determinante in termini di gameplay, la composizione del fluido tenderà cambierà a seconda del livello scelto, assumendo di volta in volta proprietà differenti che imporranno un diverso approccio agli enigmi e ostacoli che dovrete affrontare. L’acqua, ad esempio, evapora se resta troppo a lungo a contatto con fiamme o superfici roventi, il diserbante è in grado di farsi strada tra alcune erbacce, la nitroglicerina esplode se impatta il suolo con troppa forza e così via. Ciò ha dato la possibilità agli sviluppatori di sbizzarrirsi con un level design assolutamente convincente, mai banale e stimolante al punto giusto. Non mancheranno stretti cunicoli da attraversare a perdifiato, ostacoli da evitare con precisione chirurgica, pulsanti da premere e persino degli atipici boss di fine livello come pentole a pressione da sabotare prima che il tempo scada. Tra i difetti della produzione va annotata una certa cripticità che rende di difficile lettura la sua semiotica: dovrete spesso provare e riprovare, prima di capire come interagire con un elemento dello scenario o quali di questi sono effettivamente mortali per la pozzanghera di liquido. Si tratta di una piccola sbavatura che potrebbe rendere qualche partita più frustrante del solito, visto che alcuni game over non dipenderanno affatto dalla vostra incapacità. Fortunatamente non è un problema capace di interferire eccessivamente con l’esperienza di gioco. Ciò è tanto più valido se si considera che la filosofia del trial & error è insita nel concept di Puddle: chi non ha pazienza e voglia di migliorarsi continuamente, difficilmente si divertirà con questo puzzle game.
    Parlando invece del motore fisico va fatto un piccolo appunto: gli sviluppatori non hanno optato per una riproduzione realistica. Il fluido si sposta con velocità e modalità spesso inusuali e alienanti. Ciò non preclude all’utente, con l’esperienza, di prevedere le reazioni alle sollecitazioni subite o effettuate, ma le prime partite necessiteranno per forza di cose di un breve periodo d’apprendistato.
    Più che buono il sistema di controllo, soprattutto perché permette di scegliere la configurazione preferita tra quattro presenti: sfruttando gli acceleratori della console, i due tasti laterali, il touch pad posteriore o la levetta analogica sinistra. Qualsiasi sia la vostra scelta non avrete grosse difficoltà a giocare Puddle, grazie alla buona precisione di ciascuna configurazione. Va da sé però che con touch-pad e accelerometri avrete un po’ di più difficoltà, almeno all’inizio.

    Purtroppo, oltre al già citato problema semiotico, Puddle lamenta un’altra imperfezione: la telecamera. Sebbene sia un elemento chiaramente insito nel gameplay, questa zooma fin troppo sulla parte centrale della pozzanghera, impedendo quasi sempre di visualizzare l’intero rivolo di fluido che scorre per i livelli. Se non si pone nessun problema quando inclinerete lievemente l’ambientazione, nelle fasi in cui dovrete muovervi in fretta le cose si faranno parecchio complicate, per non dire frustranti. Per quanto vi muoverete con agilità e rapidità, parte del liquido si perderà quasi sempre. Inoltre, quando la pozzanghera si dividerà in più gocce, la telecamera deciderà automaticamente quali seguire e quali lasciare fuori dal suo campo visivo, procurandovi ulteriori nervosismi. Come detto però, più che di un difetto si deve parlare di una chiara scelta di design, volta a complicare ulteriormente la vita al videogiocatore.
    Dal punto di vista grafico-sonoro Puddle è un piccolo gioiellino, sebbene mostri il fianco a qualche critica. L’art design è impattante: sullo schermo si disegna un mondo fatto di ombre, dove gli unici elementi cromatici sono rappresentati dalla pozzanghera e da tutto ciò che comporta un pericolo per essa. Questo piccolo spettacolo artistico, suggestivo e reso ancor più splendido dall’ottimo schermo OLED della PS Vita, è sporcato da un po’ di aliasing che di tanto in tanto si fa vedere con una certa prepotenza.
    Delizioso l’audio. Minimalisti gli effetti sonori, perfettamente campionati e adeguati all’atmosfera del gioco, splendidi gli accompagnamenti musicali assolutamente in grado di potenziare la fascinazione creata dallo stile grafico.
    Parlando di longevità, va segnalata l’eliminazione del Laboratorio rispetto alla versione per PS3 e Xbox 360, cosa che penalizza in parte questa versione per PS Vita. Presenti invece tutti i 48 livelli che compongono l’avventura principale e che vi richiederanno non meno di cinque o sei ore per essere completati. Da lì in poi starà a voi dedicarvi all’ottenimento di tutte le medaglie d’oro in palio o alla caccia al punteggio più alto da confrontare nelle onnipresenti classifiche online. Non si tratta comunque di un gioco eterno, ma i sette euro necessari per l’acquisto non sembrano affatto un furto.

    Puddle PuddleVersione Analizzata PlayStation VitaPuddle è l’ennesimo buon puzzle game per PS Vita. Pur con il suo fascinoso comparto grafico-sonoro, con la sua buona longevità, con un sistema di controllo preciso e reattivo e con un gameplay ben confezionato, non riesce ad ammaliare e sorprendere come sperato. Colpa di qualche sbavatura della telecamera capace di rendere alcuni frangenti dell’avventura molto frustranti. Ciononostante resta un acquisto consigliato a tutti gli appassionanti del genere o a chi è alla ricerca di un prodotto particolare e capace di divertire. Non un capolavoro insomma, ma un gioco che in quest’estate afosa potrebbe meritarsi sette euro.

    7.5

    Che voto dai a: Puddle

    Media Voto Utenti
    Voti: 64
    6.6
    nd