Recensione Race Driver: Create & Race

Guida realistica e circuiti sadici

Recensione Race Driver: Create & Race
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  • DS
  • C'è spazio per il realismo?

    Discendente diretto della serie TOCA, pur non condividendone il nome, Race Driver: Create and Race è il primo exploit di Codemasters sul portatile Nintendo. Ciò che caratterizza il titolo rispetto agli altri esponenti del genere racing presenti su DS è la vocazione realistica del modello di guida, tipica della serie.
    Se si guarda infatti ai giochi di guida usciti fino ad ora per la console a doppio schermo ci si trova davanti uno scenario fatto di kart games (tra cui spicca l'eccellente Mario Kart DS) e titoli arcade, spesso porting diretti dalle controparti per console casalinghe, privi di idee e mordente.
    Race Driver prova ad accontentare i fanatici della guida pulita e del cambio manuale, aggiungendo la possibilità di creare i propri tracciati. Saranno riusciti gli sviluppatori di Firebrand Games ad infondere la cura per i dettagli che un simile gioco richiede? Ed è in grado il Nintendo DS a mettere da parte omini buffi e colorati per buttarsi sul grigio asfalto?

    Modalità di gioco

    La principale sfida presente in Race Driver è la modalità World Tour, che consiste in una serie di campionati ordinati per livello di difficoltà, ognuno caratterizzato dai circuiti da affrontare, dall'auto da guidare e dal posto in classifica da raggiungere. La prima nota dolente salta subito fuori e riguarda proprio la mancanza di libertà offerta al giocatore: una volta selezionato il campionato non è possibile decidere alcunchè, in particolare si rivela una forzatura eccessiva l'utilizzo di una sola auto, ed è del tutto assente una schermata in cui settare i parametri della propria vettura, aspetto importantissimo in un titolo simulativo.
    Ad ogni modo, preso atto delle limitazioni imposte dal gioco, il World Tour propone una buona dose di divertimento, con un livello di sfida sempre crescente ed una grande varietà di mezzi a disposizione. I fanatici delle quattro ruote saranno contenti di sapere che Race Driver vanta numerose auto fedelmente riprodotte (per quanto permetta l'hardware) che spaziano dalla Renault Clio Sport V6 all'Honda Civic Type R, dalla Dodge Charger all'Honda NSX passando per alcuni miti degli anni '70, come la Pontiac Firebird Formula 400 e contemplando addirittura i camion da corsa. Se le licenze automobilistiche superano la ventina (senza contare le diverse combinazioni di colori), un lavoro ancora più accurato è stato svolto riguardo i tracciati su cui correre, che includono circuiti celeberrimi come Hockenheim, Silverstone e Brno, raggiungendo la ragguardevole cifra di 32 diversi autodromi.
    Le altre modalità di gioco comprendono il Pro Tour (sbloccabile completando al 100% il World Tour), contraddistinto da una difficoltà ancora maggiore, che obbliga all'utilizzo del cambio manuale; la sfida a tempo, nella quale si cerca di ottenre il miglior tempo sul giro in ogni circuito disponibile, ed una serie di prove di abilità che ricordano da vicino il raggiungimento della patente in Gran Turismo: guidando fra i coni, tenendo la traiettoria indicata dalla CPU e frenando in maniera precisa è possibile dare una ripassata alle proprie doti automobilistiche e raccogliere un gran numero di crediti.

    Per quanto riguarda il multiplayer, oltre a poter organizzare partite dai due ai quattro giocatori (sia ognuno con la sua cartuccia sia in game-sharing), è possibile usufruire della Nintendo Wi-Fi Connection.
    Purtroppo al momento è praticamente impossibile trovare anche solo un giocatore disponibile e dunque il gioco on-line è limitato al poter sfidare a distanza i propri conoscenti, previo lo scambio dei rispettivi Codici Amico.
    Ottenibili in tutte le modalità, i crediti possono essere spesi nell'apposito negozio per acquistare cheat code, nuovi campionati, aerografie esclusive e soprattutto pezzi di tracciato utilizzabili per creare il proprio circuito. L'editor delle piste è una delle feature principali di Race Driver (com'è possibile intuire dal sottotitolo del gioco) e possiamo senz'altro dire che gli sforzi fatti dagli sviluppatori hanno dato i loro frutti: creare il proprio circuito è incredibilmente intuitivo, merito anche dell'interfaccia che sfrutta il touch screen. Scegliere la prossima porzione di tracciato, posizionarla e ruotarla è facile e divertente, facendo sì che in pochi minuti si ottenga una pista completa su cui fare un giro di prova. I pezzi a disposizione (inizialmente pochi, ma numerosissimi una volta comprati tutti) permettono al giocatore di ottenere circuiti vari e fantasiosi, con chicane, gallerie, curve paraboliche e tutto ciò che possa venire in mente ad un novello ingegnere. Nonostante qualche piccola sbavatura, come la possibilità di annullare solo l'ultima delle modifiche effettuate, l'editor è sicuramente un valore aggiunto a Race Driver, al punto che non è difficile passare tanto tempo a guidare quanto a disegnare.

    Modello di guida

    Come abbiamo già detto più volte, Race Driver tenta di proporre un'esperienza di guida quanto più vicina alla realtà. Nelle prime sessioni di gioco questo si traduce in continue scampagnate sulla ghiaia ai lati del circuito o peggio in disastrosi frontali contro i muretti che talvolta delimitano le curve. In effetti inizialmente è difficile affrontare l'integerrimo modello di guida, abituati a giocare su DS a titoli ben più arcade, ma ben presto si impara che forse prima di una curva è meglio frenare, e da lì in poi la strada è in discesa. Uno degli scogli più difficili da superare riguarda il posizionamento della telecamera, posta poco al di sopra della vettura, che rende difficile capire l'intensità ed alcune volte addirittura la direzione della prossima curva; per ovviare a questo inconveniente il giocatore ha a disposizione nello schermo inferiore una comoda mappa del circuito sempre orientata in maniera solidale all'automobile, senza contare che, trattandosi di un titolo dalle velleità simulative, è richiesta al giocatore un minimo di memoria riguardo il tracciato su cui si corre.
    Se c'è un difetto che col passare del tempo peggiora invece di migliorare è l'intelligenza artificiale dei piloti avversari. Le sette auto che corrono insieme a noi in ogni gara non sembrano curarsi della posizione del giocatore, cercando in tutti i modi di tenere la propria traiettoria anche a costo di fare a sportellate; questa eccessiva foga ha il duplice svantaggio di mettere in evidenza la mediocre gestione delle collisioni, nonchè di penalizzare eccessivamente il povero giocatore, il quale senza colpa viene spinto fuori strada e riceve dei non trascurabili danni alla propria vettura. In Race Driver infatti bisogna fare i conti con le ammaccature subite dalla propria auto, le quali vanno ad influire sui cinque indicatori che delinenano lo stato di salute del veicolo (sterzo, motore e così via); nel caso in cui si raggiungesse una soglia di danno critica si renderebbe necessaria una sosta ai box (che equivale ad arrivare ultimi, visto che gli avversari non sembrano subire danni) o addirittura ritirarsi.
    Nonostante la lacunosa implementazione dell'IA avversaria, Race Driver rimane un gioco capace di restituire un feeling realistico durante la guida, e dunque è grande la soddisfazione nel riuscire finalmente ad affrontare un intero circuito senza uscire di pista neanche una volta.

    Grafica e sonoro

    La grafica rappresenta un punto a favore per il titolo Codemasters. I modelli poligonali delle auto sono fedeli agli originali (peccato per i danni subiti, non riprodotti a schermo) ed i diversi circuiti, nonostante alcune strutture a bordo pista non troppo particolareggiate, fanno il proprio dovere; una menzione d'onore va ai tracciati cittadini disegnati dagli utenti (una possibilità offerta dopo il completamento del World Tour) i quali pullulano di palazzi, cavalcavia ed altre strutture veramente ben caratterizzate. La ciliegina sulla torta è comunque la fluidità del gioco, il quale corre a 60 frame al secondo a prescindere dal numero di macchine visualizzate a schermo: la sensazione di velocità è sempre garantita. A fare da contraltare all'ottima fluidità ci pensano però i replay a fine corsa, caratterizzati da buone inquadrature “televisive”, ma che riescono sfortunatamente a mettere in mostra tutte le debolezze del motore grafico, con auto che spuntano dal nulla renderizzate solo a metà, ruote che scompaiono e raramente anche texture mal caricate.
    Se globalmente la grafica risulta più che soddisfacente (dopotutto chi guarda i replay dopo ogni singola gara?), lo stesso non si può dire per il sonoro. Durante la corsa è totalmente assente la musica di sottofondo, lasciando spazio unicamente ai rombi dei motori ed allo stridere delle gomme in frenate: tutti effetti realizzati in maniera povera ed inadatti a restituire al giocatore la sensazione di potenza che ci si aspetterebbe dalle auto presenti sullo schermo.
    La longevità di Race Driver è invece in grado di trattenere il giocatore per un gran numero di ore. Una volta padroneggiato il sistema di guida è quasi impossibile staccarsi dal gioco senza aver completato tutti i campionati; se poi aggiungiamo le potenzialmente infinite ore da spendere a limare i propri record sul giro, il divertimento a creare circuiti sempre nuovi ed un buon comparto multiplayer, ci troviamo di fronte ad un titolo da cui è difficile separarsi.

    Race Driver: Create & Race Race Driver: Create & RaceVersione Analizzata Nintendo DSRace Driver: Create and Race è un buon gioco, senz'altro divertente, longevo e curato. Peccato però che non non raggiunga l'eccellenza, dal momento che pur cercando di proporre un'esperienza di guida realistica il gioco finisce con l'essere eccessivamente penalizzato da un'intelligenza artificiale insufficiente. Detto questo, chiunque sia alla ricerca di un buon racing game e sia ormai stufo dei soliti arcade può rivolgersi senza esitazioni a Race Driver: magari non sarà fedele alla realtà come Forza Motorsport 2, ma su Nintendo DS non ha rivali.

    7

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