Recensione Rag Doll Kung Fu: Fists of Plastic

Everybody Wants a Kung Fu Fughting!

Recensione Rag Doll Kung Fu: Fists of Plastic
Articolo a cura di
Disponibile per
  • PS3
  • Dopo i fasti di Little Big Planet il programmatore Mark Healey, co-fondatore di Media Moleclue, lancia una curiosa idea il cui sviluppo viene affidato ai ragazzi dei Tarsier Studios, che si cimentano ben volentieri in un singolare esperimento su PS3, RagDoll Kung Fu. Ancora una volta ci sono di mezzo bambole di pezza, ed un concept originale ed audace, che sembra voler far indirizzare l'universo videoludico di casa Sony (soprattutto quello del PSN) su un versante più innovativo, fresco e vivace. A chi ha un occhio di riguardo nei confronti dell'universo Indie, il nome del titolo in esame non risulterà nuovo. Si tratta infatti del primo progetto del team di sviluppo, pensato al di fuori delle logiche di mercato, quando Media Molecule era un gruppo di talentosi game designer alle prime armi. Il concept particolarmente brillante valse alla bizzarra tech demo una cospicua serie di premi, ed è ricomposto oggi in una forma più articolata, in esclusiva per il Playstation Store.

    Everybody Wants a Kung Fu Fughting!

    Lo stile di RadDoll Kung Fu è a dir poco accattivante. Come suggerisce il titolo stesso i nostri lottatori non sono altro che pupazzetti di plastica anni '70: i classici snodabili che hanno accompagnato l'infanzia di molti lettori. Inoltre la componente artistica, particolarmente brillante, ricorda i B-Movie di arti marziali alla “Bruce Lee”, grazie al look di personaggi ed ambientazioni, ai filtri cromatici utilizzati, agli effetti sonori. Ma più che la componente stilistica, che verrà analizzata di seguito, a colpire è il concept ludico alla base del prodotto. Il titolo ricalca abbastanza fedelmente gli stilemi di Super Smash Bros: si tratta infatti di picchiaduro che unisce all'impianto tipico dei Beat'em Up bidimensionali gli elementi classici del platform game. Durante i combattimenti dovremmo muoverci attraverso i vari stage saltando da una piattaforma all'altra, afferrando oggetti e sfruttando le proprietà curative di alcuni item.
    Il sistema di controllo appare molto originale, sfrutta in maniera intelligente i sensori di movimento del pad e lascia spazio alla “creatività combattiva” dell'utente, senza però precludere la possibilità di un approccio più regolare. Ai front button sono delegati infatti gli attacchi di base e l'esecuzione di alcune supermosse, identiche sostanzialmente per ogni “pupazzo”. Ma il gameplay è ben lungi dall'essere “costrittivo” e incanalato: risulta anzi molto dinamico, in quanto lascia la possibilità di sfruttare i tasti dorsali (L2 e R2) per muovere singolarmente (con gli analogici) i vari arti della marionetta (come se il giocatore ne tenesse i fili). In tal maniera è possibile creare delle personalissime combinazioni di colpi, uniche e originali. Se è vero che padroneggiare il sistema “libero” richiede un po' di allenamento (ma regala anche soddisfazioni), azioni e mosse di base comuni a tutti i personaggi si apprendono facilmente, e permettono di affrontare le sfide ed il multiplayer senza troppi patemi. Oltre ai pugni e calci (sferrati rispettivamente con quadrato e triangolo) e possibile effettuare le prese (con R1), nonché afferrare e lanciare via tutti gli oggetti che ci capitano a tiro. Eseguire una combo aerea aumenta il “Chi”, energia spirituale che viene incanalata per potenti attacchi o per ripristinare la propria salute. Tenendo premuto quadrato e una direzione su l'analogico sinistro basta scuotere bruscamente il controller per eseguire un attacco che assomiglia molto allo smash del picchiaduro Nintendo. Muovendo su e già il pad, invece, potremo creare una sfera di energia da lanciare sul malcapitato pupazzetto che si troverà nei nostri paraggi. Invece inclinando il Dualshock verso l’alto entreremo in un posa di meditazione, che ripristinerà la barra di energia. E' possibile anche sfruttare il Chi per produrre un'onda d'urto mentre siamo in posizione di difesa (tasto cerchio).
    Il gameplay di Ragdoll Kung fu, insomma, appare piuttosto vario e ben congegnato. Si aggiunge all'impianto appena descritto la possibilità di utilizzare gli oggetti che piovono nelle arene, da sfruttare menando fendenti con l'analogico destro del Pad. Grazie al duplice approccio (classico, dunque legato ai pulsanti, o “libero”, con la possibilità di controllare i singoli arti), il gioco si presta ad essere assimilato in breve tempo, ma lascia poi spazio alla fantasia del player. Ovviamente, e come per il classico firmato Nintendo, l'impianto di gioco appare quasi interamente finalizzato al multiplayer. Ancora di più in questo caso, dato che al Single Player di Ragdoll Kung Fu manca, per ovvi motivi (è un gioco in Digital Delivery), la profondità ed il respiro vastissimo tipici di Smash Bros., il parto di Media Molecule si presta alle sfide fra amici, in locale e online.

    Il menù iniziale è essenziale e presenta le due macrosezioni in cui Ragdoll Kung Fu è diviso: Multigiocatore e Sfide. La sezione multigiocatore è divisa in quattro modalità, pensate per un divertente party game con i vostri amici (fino a 4 giocatori). La sezione sfide è invece una sorta di single player, utile più che altro per imparare a padroneggiare le meccaniche di base. Superando le varie prove è possibile sbloccare qualche elemento aggiuntivo per l'editor dei personaggi, che appare comunque troppo semplicistico. Non serve molto tempo, dunque, per lasciare da parte questo aspetto, dedicandosi al gioco di gruppo. Le opzioni per il multiplayer sono abbastanza varie (comprendono persino la possibilità di inserire nelle arene dei Bot controllati alla Cpu), ed il numero di modalità è insolitamente elevato. Oltre al classico “tutti contro tutti” è presente l'inedito (almeno per il genere) King of The Hill, più una paio di modalità “accessorie” che comunque ravvivano un poco l'offerta. In “acchiappa il pesce” dovrete afferrare un pesce e lanciarlo in un cesto di vimini, mentre tutti gli altri giocatori vi infastidiranno. In “palla prigioniera” dovrete invece raccogliere una sfera ricolma di Energia Chi per colpire i vostri nemici. Sfortunatamente entrambe queste modalità appaiono un poco caotiche e confusionarie, e le partite, online o offline, finiranno per prediligere le due impostazioni classiche.

    Un mondo di plastica

    Dal punto di vista tecnico il titolo per PSN si difende più che bene. Pur senza impressionare, RagDoll Kung Fu propone uno standard abbastanza elevato per il Digital Delivery. I modelli poligonali sono ben fatti, l'illuminazione -anche se abbastanza statica- è precisa, gli effetti particellari fanno il loro lavoro in maniera soddisfacente. Ma è soprattutto la componente stilistica a risultare gradevole: il level design è curato e crea un'atmosfera davvero coinvolgente e divertente. Le varie ambientazioni richiamano il cinema d’azione anni '70, sfruttando ampiamente tutti i suoi clichè: il tempio buddista, la foresta orientale, il molo, la città di notte, l’accampamento ninja notturno.
    La fisica del gioco e il sistema di collisioni sono davvero eccezionali, ricreano alla perfezione i movimenti dei pupazzetti di plastica: grazie all’uso dell’ultimissimo middleware Havok i nostri combattenti avranno delle movenze “marionettistiche” davvero belle da vedere.
    Il comparto sonoro è anch'esso ben fatto, ricco di effetti ben curati e musiche originali (suddivise fra brani orientali e “disco music” dei tempi che furono).
    Un cenno finale alle schermate di caricamento: i testi che appaiono in tal frangente ci parlano un po' dei personaggi e delle loro avventure, così scopriremo -ad esempio- che il maestro del tutorial puzza di pesce perché considera il fetore fonte di Chi. Insomma anche durante i caricamenti ci sarà da sorridere, a ribadire la freschezza, l'originalità e la simpatia del pacchetto.

    Rag Doll Kung - Fu: Fists of Plastic Rag Doll Kung - Fu: Fists of PlasticVersione Analizzata PlayStation 3RagDoll Kung Fu: Fists of Plastic è un titolo piacevole e divertente, da prendere alla leggera, molto interessante per chi ama il gioco di gruppo, ma da tralasciare se non si è interessati al multiplayer. Il “solo mode” è, difatti, solo un tutorial esteso. In ogni caso, la particolarità e l’originalità del concept sono un buon incentivo al download: sviluppato sulla base di un'idea davvero geniale (e invitiamo i lettori a recuperare il “Ragdoll Kung Fu” originale, disponibile per Pc), Fist of Plastic è un picchiaduro innovativo e divertente, pensato per soddisfare i neofiti come veterani del genere aperti alle novità e propensi al cambiamento. Un titolo consigliato se amate l’innovazione, l’originalità e soprattutto se siete soliti organizzare serate videoludiche con i vostri amici.

    7

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