Recensione Rally Fusion: Race of Champions per PS2

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Recensione Rally Fusion: Race of Champions per PS2
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la passione per il Rally

I titoli rallystici sembrano vivere un periodo di grande successo, sia da parte della critica che del pubblico. Su ogni sistema si moltiplicano i prodotti che cercano di riproporre in chiave digitale le sensazioni (per certi versi estreme) trasmesse dal guidare un elaboratissimo bolide a folle velocità su tracciati improponibili. La Playstation 2, in particolare, sembra godere più dei suoi concorrenti del maggior numero di trasposizioni di questa eccitante disciplina sportiva, potendo contare non soltanto sulla conversione di Colin McRae Rally 3, ma anche sulla presenza in esclusiva di un titolo per certi versi ancor più valido come WRC 2 Extreme. In questo scenario altamente competitivo (e quasi in contemporanea con il lancio dei due titoli sopra menzionati), Activision decide di proporre la sua interpretazione del mondo del Rally, pubblicando Rally Fusion.
Un'azzardata scelta commerciale? Probabilmente sì. Ma il titolo non può certo presentarsi sugli scaffali dei negozi senza avere una qualche peculiarità che ne possa giustificare l'acquisto in alternativa ai suoi agguerriti concorrenti.

Il Rally per tutti: una FUSIONE di generi

Basta infatti una partita veloce a Rally Fusion, per capire come il titolo Activision non cerchi assolutamente di porsi in concorrenza con i mostri sacri del genere, cercando piuttosto un approccio diverso alle corse rallystiche. Il paragone più azzeccato in questo senso è quello con un classico del passato: quel Sega Rally che tanto ha saputo appassionare gli utenti Saturn prima e Dreamcast poi, spopolando nelle sale giochi di tutto il mondo.
Un'impostazione arcade, quindi: niente meticolosi settaggi delle vetture, nessuna rincorsa alla traiettoria ideale e soprattutto niente più indicazioni degne di una sciarada da parte del copilota: si torna ai buoni vecchi "easy right" e "medium left" che tanto lasciano alla libera interpretazione della pista e al talento del pilota. Come è logico attendersi, l'impostazione arcade si ripercuote anche sullo stile di guida da adottare e sul controllo delle vetture: in Rally Fusion il rigore della simulazione lascia spazio all'immediatezza e al divertimento di una guida spericolata e reattiva. Ciò non significa che il titolo non riesca ad appassionare ed a coinvolgere, tutt'altro: a scanso di equivoci si può tranquillamente affermare che gli sviluppatori siano riusciti ad ideare un modello di guida semplice ma non semplicista, impegnativo ma mai frustrante; un modello che ben si adatta alla filosofia di un gioco che punta tutto sul riuscire a trasmettere le sensazioni di un rally senza per questo costringere il giocatore alla precisione millimetrica nel controllo della vettura.
Ciononostante Rally Fusion può contare su di una licenza eccellente: quella del Race of Champions. Creato per permettere ai piloti di tutto il mondo di confrontarsi alla pari, il RoC si svolge su di un circuito progettato in modo che due corsie si snodino parallele l'una all'altra, incrociandosi per garantire che le due vetture percorrano esattamente lo stesso tracciato in un'emozionante gara testa a testa (maggiori informazioni possono essere trovate all'ovvio indirizzo www.raceofchampions.com). Naturalmente le vetture e le loro livree sono quelle che hanno partecipato a questa poco conosciuta manifestazione così come i piloti gestiti dall'intelligenza artificiale (tra i quali spiccano i nomi dei nostrani Luca Cadalora e Andrea Aghini). Le auto sono divise in tre categorie, organizzate per cilindrata, e se la classe ‘C' non brilla certo per i suoi bolidi, è nelle due classi superiori che Rally Fusion mette a disposizione dei giocatori i veri mostri della strada: si parte dalla superba Peugeot 206, fino ad arrivare alla mai dimenticata Lancia Stratos, passando per le classiche Mitsubishi Lancer e Seat Cordoba: in tutto sono diciannove le vetture a disposizione, sbloccabili ovviamente durante il corso del gioco.
Non si deve però pensare che il titolo Activision sia legato esclusivamente alla licenza della Race of Champons, tutt'altro. È infatti nella varietà delle modalità di gioco che Rally Fusion brilla maggiormente. A fianco alla classica ‘Quick Race' e alla possibilità di partecipare immediatamente al RoC, è infatti presente la modalità ‘Roc Challenges' che vede impegnato il giocatore nel superamento delle prove più disparate su circuiti di natura ben diversa da quello caratteristico della Race of Champions. Si parte con il più classico dei rally, in cui un'unica vettura è presente sul tracciato, in lotta contro il tempo degli altri piloti, per arrivare a quelli che il gioco chiama ‘Rally Cross', dei veri mini campionati in cui quattro pazzi scatenati si confrontano in contemporanea su pista o su circuito. Sono inoltre presenti sfide ben più originali e varie come l'Hill Climb, i cui tracciati sono appunto delle vere e proprie ‘arrampicate' in cui il manto stradale è in continuo mutamento e dove uscire di strada significa precipitare fino a fondo valle; oppure l'Elimination dove si gareggia con altri tre piloti sulla distanza di quattro giri, al termine di ciascuno dei quali l'ultimo classificato viene eliminato dalla gara; per non parlare del Follow the Leader, gara caratterizzata dalla presenza di una barra d'energia per ciascun pilota che si consuma lentamente in base alla posizione di gara fino a decretare l'eliminazione di chi non è riuscito a tenere abbastanza a lungo la testa della corsa. I Driving Challenges poi costringono i giocatori a delle vere gincane, impegnative e a tratti frustranti, tra slalom, testa coda controllati e addirittura parcheggi.
Come è facile immaginare è davvero difficile annoiarsi giocando a Rally Fusion, e i diciannove circuiti, organizzati in nove scenari diversi, assicurano una sfida impegnativa e varia. La natura arcade del titolo è ben visibile dalla tipologia delle piste, sempre aperte e mai costrittive nell'impostazione della traiettoria e da tutta una serie di record che il giocatore può battere durante ogni singola gara: si va dal salto più lungo all'incidente più spettacolare.
L'impossibilità di settare nei minimi particolari la vettura (si possono decidere solo il tipo di pneumatici e impostare i rapporti, ma i setting di default sono sempre la scelta più azzeccata) e il fatto che danneggiare l'auto non influisca più di tanto sul suo comportamento non sono che ulteriori indizi sulla vocazione poco simulativa del titolo. Si aggiunga che delle tre visuali messe a disposizione è di gran lunga preferibile quella esterna, se non altro per una migliore visione delle piste che, tra curve a gomito e veloci cambi d'inclinazione non sono quasi mai ben interpretabili dalla visuale interna.
Come accennato in precedenza le auto della classe ‘C' non sono ovviamente il massimo della guidabilità (in particolare il Rav 4 della Toyota) risultando fin troppo sensibili e frustranti al controllo, particolare che può forse scoraggiare chi gioca per la prima volta il titolo Activision. Il consiglio è quello di perseverare fino a sbloccare un'auto di classe superiore, alla guida della quale vengono fuori tutti i pregi del modello di guida di Rally Fusion.

In deparata a 120 all'ora

Dal punto di vista grafico il gioco si presenta più che bene, offrendo dei modelli tridimensionali più che convincenti per le vetture e mettendo in mostra praticamente l'intera gamma degli effetti grafici dal Chip Grafico della Playstation. Nei circuiti innevati è praticamente impossibile non farsi distrarre dal riflesso del sole sulla strada bagnata, mentre è fin troppo facile rimanere incantati di fronte alla magnificenza dell'effetto pioggia sui circuiti amazzonici, spesso accompagnati da un convincente effetto nebbia. Il tutto naturalmente farcito dagli immancabili effetti di lens flare e di esplosioni particellari (il passaggio attraverso i check point è accompagnato infatti da una salva di fuochi d'artificio). Notevole anche l'effetto calore che accompagna i tracciati desertici, mentre non ha pienamente convinto il passaggio delle vetture su pozzanghere od ostacoli d'acqua.
Come vuole la moda del momento le auto non sono soltanto danneggiabili, ma letteralmente devastabili: gli sportelli (cofano incluso) si aprono e saltano via con gli urti; e non capita raramente di terminare una corsa senza una ruota. Divertente la presenza in pista di elementi in cui poter incidentare, come cartelli segnaletici o barili di latta, fino all'inaspettato attraversamento di un gruppo di polli (come resistere alla tentazione di investirli?). Unica pecca di tanta magnificenza visiva, le strutture poligonali a contorno dei tracciati non sempre risultano convincenti, essendo spesso realizzate con un numero limitato di poligoni.
Il frame rate è buono, ancorato ai 60 fps per tutta la durata delle gare. Rarissimi (ma fastidiosi) sono infatti i rallentamenti, dovuti soprattutto a situazioni di gioco veramente concitate, come un incidente che coinvolga più di due vetture. A voler cercare il pelo nell'uovo (ma siamo qui per questo) si notano sporadicamente dei casi di bad clipping, soprattutto utilizzando la visuale interna alla vettura.
Da segnalare la mancanza del selettore per i 60 Hz e dell'opzione per i 16:9, ormai immancabile in ogni gioco di guida degno di tal nome.
Purtroppo i menù non riescono a splendere come la grafica di gioco, essendo spesso macchinosi e a tratti inutili e ridondanti, caratterizzati da una resa visiva scarna e stridente con il resto del prodotto. Frequenti e lunghi fino all'imbarazzo i tempi di caricamento.

Fermati e fammi scendere!

Questa è solo una delle tante frasi che i più anglofoni (il gioco non è infatti tradotto in italiano) si sentiranno rivolgere dal proprio copilota. In linea con la natura arcade del titolo, questi infatti è dotato di una propria personalità e non è certo difficile spaventarlo con una guida particolarmente aggressiva, oppure farlo letteralmente infuriare portandolo addirittura all'ingiuria (probabilmente Rally Fusion è il primo titolo che da dell'idiota ai propri giocatori). Divertentissimo soprattutto quando il gioco inserisce i classici ‘beep' a coprire le numerose parolacce. Gli effetti sonori sono nel complesso buoni, presentando una gamma credibile e variegata di rombi di motori e sgommate.
Piacevoli le musiche, curate dai Reef: una colonna sonora molto light rock, che purtroppo non è possibile attivare durante le sessioni di gioco vere e proprie, ma godibile soltanto durante gli spettacolari replay.

Sulla linea del traguardo

In sintesi il prodotto Activision si attesta su dei buoni standard qualitativi. Capace di rispolverare i fasti di grandi ed indimenticati classici come Sega Rally e Screamer, Rally Fusion rappresenta un acquisto consigliato a tutti i patiti della guida arcade. L'estrema varietà delle situazioni di gioco assicura una longevità più che buona ed un alto tasso di divertimento. Certo, il gioco dei Climax esce in un periodo caratterizzato dalla presenza nei negozi di agguerritissimi e blasonati concorrenti e rischia per questo di passare inosservato, ma ha il coraggio di andare controtendenza, offrendo un approccio al mondo dei rally molto meno simulato e complesso. Controindicato forse soltanto agli appassionati della simulazione perfetta, che storceranno sicuramente la bocca di fronte ad una guidabilità tanto arcade, Rally Fusion resta un gioco da provare, consigliato in primo luogo a chi non vuole impazzire con l'assetto delle vetture e cerca un'esperienza di gioco immediata, varia e divertente.

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