Recensione Reckless Racing 2

Il seguito di Reckless Racing offre nuovi tracciati, mezzi e tipologie di sfide

Recensione Reckless Racing 2
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  • iPhone
  • iPad
  • All'interno del mercato dell'App Store sono tre le declinazioni attuali per i titoli di stampo racing: se si preferisce l'aspetto simulativo Real Racing è la risposta mentre se si è in cerca di qualcosa di alternativo l'opzione migliore rimane DrawRace.
    Per quanto riguarda i giochi di guida arcade la scelta si fa più complessa, anche se Reckless Racing è comunque un punto fermo, che è stato in grado di ergersi al di sopra nella massa già nella sua prima incarnazione.
    Ora i ragazzi di Polarbit propongono un seguito che tenta di rimanere in scia al capostipite, tentando di superarlo in staccata andando a migliorarlo in ogni comparto.

    Cambio di marcia

    Il passaggio tra il primo Reckless Racing e il secondo è simile a quanto operato da RedLynx con DrawRace: la verve comica, presente soprattutto nelle caricature dei folli piloti contro i quali gareggiare, è andata scemando, in virtù di un approccio molto più serioso.
    Il salto lo si percepisce subito dai menu, molto più articolati e in grado di fornire un'immediata sensazione di completezza, andando a nascondere una quantità di contenuti decisamente estesa.
    Le modalità di base sono comunque quelle classiche, con campionati di difficoltà crescente formati da sequenze di tracciati sui quali gareggiare, ambientati in differenti locazioni che vanno quindi ad offrire stili di gara differenti.


    Verranno quindi in parte tralasciate le atmosfere del primo capitolo, con gare su strade cittadine, ai margini delle quali erano presenti caseggiati, fienili e abitazioni di campagna, in favore di circuiti più attinenti al format dell'automobilismo classico, malgrado sia rimasta l'alternanza di superfici che variano tra asfalto e sterrato, con frequenti incursioni in zone desertiche a base di dune e salti.

    Tecnica e controllo

    Reckless Racing 2 evolve ancora il motore grafico alla base del primo capitolo, che ne caratterizzava non solo l'impatto estetico ma anche lo stile, a base di curve in piena derapata, con polvere e detriti sollevati dai veicoli a tutta velocità.
    Lo step evolutivo non è nettissimo ma si percepisce chiaramente una migliore pulizia visiva, con un maggior numero di dettagli presenti proprio sui veicoli, anche se lo scenario non ha ottenuto un trattamento altrettanto importante.
    Quello che però varia pesantemente nei tracciati è la possibilità di avere piste con cambi di pendenza di tutto rispetto, con un track design che va a sfruttare questa nuova feature includendo piste nelle quali si passerà più volte nello stesso punto, prima su una soprelevata e poi attraversando strette gallerie che fungono da sottopassaggi.


    Nelle piste in cui tale opportunità non è stata sfruttata, invece, rimarranno i classici incroci in grado di creare incidenti spettacolari, che fanno tornare alla memoria il mai dimenticato Destruction Derby.
    L'aspetto grafico più rifinito, però, si paga con un frame rate non sempre costante, soprattutto quando tutti i mezzi in gara sono su una sezione sterrata della pista e le nuvole di polvere riescono a mettere in crisi anche la CPU della prima generazione di iPad, a suo agio invece nella totalità delle altre situazione di gara presenti.
    I tentennamenti del motore grafico in determinati tracciati possono creare qualche problema al giocatore, soprattutto se ha optato per i controlli analogici, alternativi ai classici tasti disegnati su schermo da toccare per accelerare e gestire in maniera non progressiva lo sterzo; le modalità di guida più interessanti, infatti, prevedono la presenza del classico volante su schermo, da ruotare con il dito, anche se l'impostazione di base è semplicemente troppo poco sensibile per riuscire a garantire un feedback rapido nei tracciati più tortuosi ma, anche intervenendo nella configurazione dei controlli presenta nel menu delle opzioni, si fatica a trovare un compromesso efficace, con il risultato di tornare alla guida più classica, sicuramente più affidabile ma meno coinvolgente.

    Contenuti extra

    Grandi passi avanti sono stati fatti anche per le modalità aggiuntive e in relazione al parco macchine: per variare un po' la formula di base sono state inserite sfide alternative, nelle quali le regole sono prefissate e prevedono l'uso di un veicolo specifico, per vincere una gara particolarmente difficile partendo da una posizione di svantaggio.
    Proprio i veicoli, quindi, segnano un passo avanti di tutto rispetto, con un garage allargato e un sistema che permette di guadagnare denaro dalle vittorie, investendolo sia nell'acquisto di nuovi mezzi, sia nel potenziamento di quelli già presenti all'interno della propria scuderia, con la maggior parte delle modifiche che impatteranno anche dal punto di vista estetico, non solo nel garage ma anche durante le gare.


    Per favorire l'approccio anche da parte degli utenti che normalmente non giocano ai titoli di guida, infine, sono stati presi numerosi accorgimenti, in modo da abbassare le barriere di ingresso: di default è presente in sovrimpressione la traiettoria migliore, colorata in base alla velocità corrente rispetto a quella necessaria per affrontare una curva, mutuata direttamente da Forza Motorsport; inoltre il gioco include un sistema di difficoltà dinamico che si adatta all'abilità del giocatore, monitorandone i risultati in modo da aumentare la sfida dopo un determinato numero di vittorie o abbassandola se il giocatore non riuscirà mai ad entrare in competizione, mancando il podio a più riprese.

    Reckless Racing 2 Reckless Racing 2Versione Analizzata iPhoneReckless Racing non rivoluzione l’approccio ai racing game arcade sui dispositivi touch ma si tiene stretta la corona del vincitore, raffinando l’impianto grafico ma non facendo altrettanto dal punto di vista dei controlli, aggiungendo un’impressionante mole di contenuti e rendendosi più configurabile, in modo da poter entrare in sintonia anche con chi non è abituato ai titoli di guida. Lo stile al volante viene enfatizzato dai nuovi percorsi, soprattutto in presenza dei cambi di superficie, sottolineando l’ottimo feedback fisico mostrato già dal primo capitolo. Chi si è divertito con il precedente Reckless Racing troverà quindi nuove soddisfazioni con il seguito, sicuramente più rifinito e meglio confezionato. Più che una rivoluzione, una conferma.

    8

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