Recensione Red Ninja: End of Honor

La vendetta non è mai stata così sconfortante

Recensione Red Ninja: End of Honor
Articolo a cura di
Disponibile per
  • PS2
  • Un tragico passato

    Red Ninja: End of Honor altro non è che un clone fuori tempo massimo del famoso Tenchu, storico "simulatore" di ninja ora distribuito da Sega, che visse il suo momento di massimo splendore ai tempi della prima Playstation, quando precedette di pochi mesi il celeberrimo Metal Gear Solid nel proporre per la prima volta tematiche stealth in un gioco 3D. Fuori tempo massimo perchè ormai la celebre saga di Rikimaru e Ayame soffre di una cronica mancanza di idee che porta a riciclare di capitolo in capitolo situazioni e personaggi: e se l'originale soffre di tali limiti, figurarsi la copia.
    Red Ninja propone una sola protagonista, la bella Kurenai, figlia di un fabbro ucciso da un gruppo di ninja e per questo in cerca di vendetta; iniziata alle arti del ninjutsu dalla potente Chiyome, la ragazza è ora una delle migliori combattenti del clan Takeda e usa come arma la stessa corda metallica che gli assassini di suo padre usarono per impiccarla ad un albero.

    Uccisioni silenziose

    Da buon clone di Tenchu, Red Ninja si presenta apparentemente alla stessa maniera: nei panni della protagonista dovrete infiltrarvi in locazioni sorvegliate da decine di nemici armati ed ostili per conseguire lo scopo prefissato, in genere l'assassinio di una qualche personalità. Le guardie sorvegliano punti specifici oppure fanno ronde seguendo un percorso predeterminato: un abile ninja resta nascosto nell'ombra fino a che non ha memorizzato i loro movimenti, dopodichè elabora la strategia migliore per aggirarle oppure per sorprenderle alle spalle ed eliminarle. Il cadavere di una sentinella uccisa può venire caricato sulle spalle e nascosto. Le mosse stealth a disposizione sono piuttosto canoniche: Kurenai può accucciarsi, camminare senza fare rumore, appiattirsi contro i muri e sbirciare dagli angoli. Arrampicarsi su tetti e travi e correre sui muri per brevi tratti. In più può sfruttare le sue grazie per sedurre ed attirare in trappola sentinelle impossibili da sorprendere alle spalle. Se l'approccio stealth ha successo, la protagonista è in grado di eliminare l'avversario con un solo colpo.
    Purtroppo a l'infiltrazione furtiva è praticamente impossibile da mettere in pratica. Concorrono una serie di incredibili imperfezioni tecniche a rendere complicata la vita del giocatore. Innanzitutto l'assurda telecamera, in perenne movimento e con la speciale capacità di scegliere sempre l'inquadratura peggiore, obbligando il giocatore disorientato a fermarsi continuamente per riposizionarla: ovviamente data l'impossibilità di muovere la visuale nei momenti più emergenziali, avvicinandosi ad esempio alle spalle di una sentinella, capita spesso di mancare clamorosamente il bersaglio.
    Oltre a questo i nemici sono in grado di individuarvi indipendentemente dalla vostro comportamento: che siate nascosti dietro un masso o sopra un tetto, una volta entrati nel loro raggio d'azione verrete scoperti. L'unica possibilità è essere perfettamente alle spalle della guardia.
    L'uccisione perfetta richiede dunque che ricorrano tutta una serie di situazioni favorevoli: che la sentinella vi volti le spalle per il tempo necessario ad arrivarle da dietro camminando silenziosamente (che equivale a dire molto lentamente), che la telecamera non cominci ad inquadrare il cielo invece del nemico, che nel frattempo nessun'altra sentinella si volti verso di voi. Praticamente una serie di circostanze quasi impossibile da verificarsi.

    La corda d'acciaio

    Il clamoroso fallimento dell'approccio stealth potrebbe rendere estremamente frustrante il gioco, ma non è così: essere scoperti dalle guardie non rappresenta affatto un problema per due precise ragioni.
    Innanzitutto il gioco non adotta un sistema di premiazione come Tenchu, in cui se si completava con successo una missione senza farsi scoprire venivano sbloccati oggetti speciali. In Red Ninja, al termine di ogni livello, un'apposita tabella valuta il vostro comportamento, ma senza reali conseguenze in termini di gameplay.
    L'altro fattore che rende superfluo l'approccio stealth è l'estrema facilità dei combattimenti corpo a corpo. Una sentinella vi sorprende e dà l'allarme? I nemici accorrono e vi circondano? Nessun problema, grazie alla particolare arma di Kurenai, il Tetsugen (un tagliente filo metallico con all'estremità una lama o un peso), li farete velocemente a pezzi senza incontrare particolari resistenze, nonstante i già descritti problemi con la telecamera.
    Ecco dunque che il gioco stealth fallisce e si trasforma in un action troppo facile e prevedibile. Peccato solo che in determinate situazioni il gioco renda l'infiltrazione silenziosa praticamente obbligatoria, contribuendo ad incrementare esponenzialmente il livello di frustrazione del giocatore.

    Conclusioni

    Allo sconfortante quadro finora descitto si aggiungono enigmi basilari (trovate la chiave che apre il portone), livelli scarni e poco ispirati ed una grafica che sfigurerebbe anche persino su Playstation. Solo il sonoro si salva parzialmente, presentando una soundtrack d'atmosfera. Estremamente poco per l'ultima generazione di titoli Ps2.
    Capirete dunque che, nonostante i 29€ a cui il titolo viene venduto, forse conviene orientarsi altrove se si vuole godere di un'esperienza ludica soddisfacente.

    Che voto dai a: Red Ninja: End of Honor

    Media Voto Utenti
    Voti: 7
    4.1
    nd