Recensione Rekoil

Guerra all'alba di un'epidemia globale: Plastic Piranha tenta la strada dell'FPS ma non convince.

Recensione Rekoil
INFORMAZIONI GIOCO
Articolo a cura di
Disponibile per
  • Xbox 360
  • Pc
  • Rekoil è un FPS multiplayer realizzato dai ragazzi di Plastic Piranha, pubblicato sotto etichetta 505 Games. La prima impressione è quella di trovarci di fronte ad uno dei tanti sparatutto in prima persona free-to-play che ormai contraddistinguono lo scenario PC. Ma Rekoil non aderisce al modello di business freemium ormai tanto in voga, ma predilige la forma videoludica classica, completa, ad un prezzo budget accessibile a tutti. Il titolo del team statunitense si presenta come uno sparatutto di stampo militare non dissimile da CounterStrike, Warface, CrossFire e SKILL Special Force 2, tanto per citare gli esempi più recenti. L’incipit è il classico pretesto narrativo abbozzato dal dev team per giustificare l’eterna guerra in atto: nell’anno 2012 un’epidemia si diffuse in tutto il mondo occidentale. Data l’incredibile portata del focolaio, il caos si propagò rapidamente: i governi caddero, le istituzioni finanziarie vennero rapidamente sbriciolate e l'anarchia regnò presto incontrastata. In un mondo dalla brutalità e dalle condizioni disperate, un nuovo gruppo di combattenti per la libertà nacque.

    GUERRA GLOBALE

    Il menù presenta l’immancabile browser per la selezione del server di gioco, dal quale scegliamo partita e modalita; a questo si aggiungono una guida introduttiva per i giocatori principianti - con tanto di elenco di mappe e modalità di gioco - la sezione TV che ci offre la possibilità di condividere streaming video attraverso il celebre servizio Twitch, una scarna schermata di customizzazione del personaggio (che si limita al solo setup dell’equipaggiamento) e infine un comodo resume con le info del dev team, ultimi update ed eventi della community.
    Con pochi click del mouse siamo subito in partita. Rekoil si gioca su mappe di dimensione medio/piccola e con il solo utilizzo della fanteria. L’ambientazione è urbana e ogni server può ospitare un massimo di 16 giocatori divisi in 2 squadre da 8 player. Le classi adoperabili sono sei: assalto, assalto pesante, ricognizione, shotgunner, cecchino e rocketeer. Data la mancanza dei mezzi di trasporto non compare l’ingegnere, mentre la natura arcade del titolo non vede la necessità di un medico.

    "Un map design decisamente poco brillante rende, di fatto, poco incisiva la scelta della classe in game."

    Un map design decisamente poco brillante rende, di fatto, poco incisiva la scelta della classe in game, per un gameplay veloce e dinamico che preferisce senza alcun dubbio l’uso del classico fucile d’assalto, in ogni frangente. Difficile è quindi parlare di vero e proprio bilanciamento, alla luce di un gameplay che non mette sul piatto evidenti variabili di gioco e approccio. L’hit box non è particolarmente preciso, un elemento a sfavore del divertimento, che mina alla base gli intenti di un publisher desideroso di portare il titolo nel mondo dell’e-sport.
    Il numero esiguo di modalità e mappe non riesce a compensare la pochezza del gameplay. Parliamo di 11 mappe giocabili su 7 variabili di gioco classiche e che non richiedono particolari introduzioni. Ovviamente abbiamo Deathmatch a squadre e free-for-all, modalità particolarmente apprezzate dal pubblico nonché di semplice approccio; a queste si aggiunge l’immancabile capture the flag, per l’occasione rinominata come Cattura la Valigetta, alla quale fa da contrappeso la variante opposta e contraria Trattieni la Valigetta. Immancabile la sempre più popolare Dominazione, alla quale si aggiunge l’unica vera alternativa del titolo di 505 Games, ovvero Rekondito. Un giocatore gioca da solo nei panni del Rekondito, con invisibilità quanto immobile e con velocità di movimento aumentata, ma senza armi da fuoco. Gli altri giocatori dovranno dargli la caccia: chi lo bracca diventa a sua volta Rekondito mentre il giocatore ucciso rientra in squadra. Suddetta variante di gioco si presta molto bene per brevi one shot, ma in un panorama dalla concorrenza davvero spietata, risulta sempre una brutta copia di tante altre modalità già saggiate nel corso degli ultimi anni.
    Come più volte sottolineato dal team di sviluppo, Rekoil si promuove quale titolo aperto al modding e alla customizzazione, anche se l’engine grafico e gli strumenti messi a disposizione da Plastic Piranha non sembrano essere diversi o migliori rispetto a quelli dei tanti altri shooter già a disposizione del grande pubblico. Attualmente non sembrano esserci delle basi per un gioco che voglia porre risalto o dare importanza ai contenuti creati dagli utenti, tantomeno un pacchetto software che dovrebbe far preferire Rekoil ad uno dei tanti già rodati sparatutto multiplayer.

    PROBLEMI DI OTTIMIZZAZIONE

    Il comparto tecnico di Rekoil è probabilmente quanto di peggio visto in ambito first person shooter nel corso degli ultimi anni. Siamo di fronte ad un titolo tecnicamente al di sotto del “limite di tolleranza”, soprattutto considerata la relativa semplicità dei mezzi e dei meccanismi produttivi videoludici di oggi. La rudimentalità del comparto grafico di Rekoil non è infatti riconducibile ad una necessità di sviluppo o ad una scelta di design, ma piuttosto ad una vera pochezza di tecnica e costruzione. Tanto le mappe, quanto i modelli e le animazioni dei personaggi, sono abbozzati e privi di rifinitura alcuna, come fossimo di fronte ad un gioco sviluppato dieci o dodici anni fa.

    "Siamo di fronte ad un titolo tecnicamente al di sotto del “limite di tolleranza”, soprattutto considerata la relativa semplicità dei mezzi e dei meccanismi produttivi videoludici di oggi."

    Le mappe non sono solamente scevre di dettagli, ma anche poco interessanti nella loro esplorabilità; altresì troviamo dei modelli più anonimi che mai, che si muovono sulla mappa con movimenti scattosi e meccanici.
    Come se non bastasse, la nostra MSi GeForce GTX 780 Ti Gaming (un modello OC con dissipatore custom pensato per rompere ogni barriera di performance) è risultata sotto grande sforzo, con temperature prossime agli 80°C e le due ventole del dissipatore attive a pieno regime. Ne deduciamo un’ottimizzazione che più bassa non si può, in particolar modo alla luce di un titolo che sacrifica davvero moltissimo sotto il profilo tecnico, per non parlare di una fisica pressoché assente (seppur in presenza di un Unreal Engine che avrebbe permesso ben più ambiziosi traguardi). Ne deriva che sul nostro computer portatile - equipaggiato con un processore Intel i7-3630QM @2.4GHz, 8GB di memoria RAM e una GPU GeForce GT 650M - ha faticato molto per poter regalare un’esperienza ludica fluida e priva di imperfezioni, complice un framerate davvero instabile e un surriscaldamento della GPU che ci costringeva a sessioni di gioco rapide o “one shot”.
    Gli unici elementi salvabili di un comparto tecnico davvero povero, sono delle texture ambientali tutto sommato discrete - in netto contrasto a quelle grezze e poco rifinite dei modelli tridimensionali dei personaggi - e un netcode che, nonostante tutto, svolge bene il suo dovere.

    Rekoil RekoilVersione Analizzata PCBanalizzato dall’assenza di contenuti originali e inediti, complice un gameplay grezzo e poco rifinito, Rekoil si può riassumere come un first person shooter online blando e dalla scarsa attrattiva. Sarebbe stato sufficiente proporre un setting differente e qualche modalità di gioco alternativa, per risollevare il titolo dall’inevitabile disastro. In virtù di un sistema aperto alla customizzazione e al modding, non rimane che sperare nel provvido intervento di qualche volenteroso appassionato a compiere un miracolo. Alle evidenti mancanze di un gioco malamente sviluppato, si offre la semplice possibilità di selezionare un’alternativa - gratuita o a prezzo analogo - sicuramente superiore nella forma e nel gameplay.

    4

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