Recensione Resident Evil Archives: Residen Evil 0

L'orrore di Racoon City riparte su Wii

Recensione Resident Evil Archives: Residen Evil 0
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Disponibile per
  • Wii
  • NGC
  • Resident Evil è, nel mondo dei videogiochi a livello planetario, una delle saghe di maggior successo; una serie che nonostante i molti capitoli usciti (il 90% dei quali di pregevole qualità) non stanca mai, nemmeno nelle -poche- riedizioni.
    Dopo il clamoroso Resident Evil per Nintendo GameCube e i successivi Resident Evil 2 e 3, Capcom e il colosso nipponico ci riprovano, proponendo per Wii, dopo le ri-edizioni delle ri-edizioni, anche un adattamento della versione “Zero” della saga, slegando ulteriormente la bianca home console made in Kyoto dai canoni dell’on rail (almeno per quel che riguarda gli zombie).
    Previsto per il 22 Gennaio 2010 Resident Evil Zero sarà venduto al prezzo budget di 39,90 €, rientrando nella collezione Archives di Resident Evil.

    Somewhere near Racoon City

    Le vicende, assolutamente inalterate rispetto all’originale, prendono il via sulle montagne di Arklay (fuori Racoon City), dove una squadra speciale della S.T.A.R.S. viene inviata, il giorno prima dell’arrivo di Leon e Claire Redfield nella stessa cittadina, ad indagare su una serie di misteriosi omicidi.
    Durante la ricognizione il team perde l’elicottero ed è costretto a continuare le ricerche a piedi. Imbattutisi in un treno militare apparentemente abbandonato il gruppo decide di dividersi, lasciando l’incombenza della perlustrazione del mezzo all’ufficiale medico, tale Rebecca Chambers.
    La ragazza (protagonista dell’avventura), resasi ben presto conto degli orridi fatti e dei mostri che infestano le zone circostanti, troverà aiuto nell’unico sopravvissuto, Billy Coen, ex marine condannato a morte per 23 misteriosi omicidi.
    La narrazione proseguirà scavando nei retroscena delle Umbrella, similmente a Code Veronica, e presenterà, tra le altre, gustosi ed interessanti approfondimenti su alcuni dei più famosi “attori” della serie: Albert Wesker, William Birkin e, dulcis infundo, William Marcus, il creatore del fantomatico T-Virus.

    Partner Zapping

    Come la trama, anche il gameplay è rimasto assolutamente identico, “costringendo” il controller Wii ad adattarsi alle classiche meccaniche “alla Resident Evil”; senza, perciò, sfruttare minimamente quelle che sono le caratteristiche peculiari dell’accoppiata WiiMote - Nunchuck.
    Nonostante tutto il sistema di controlli funziona a dovere: al Nunchuck vengono delegate le funzioni motorie dei personaggi a schermo (tasto Z per correre, stick analogico per direzionare il movimento e lo sguardo) mentre al WiiMote tutta l’interazione (B per puntare, A per sparare, + e - legati all’inventario e alla funzione “Partner Swapping”, 1 per visualizzare la mappa).
    Tale “svilimento” dell’accoppiata di controller Nintendo amplifica però, seppur senza inficiare grossolanamente l’esperienza ludica, uno difetti intrinseci alle decennali meccaniche di gioco della serie di Mikami: la precisione.
    In più di un’occasione, durante il playtest, è capitato di raccogliere un’oggetto anzichè un’altro nelle immediate vicinanze, aprire una porta (con consecutivi caricamenti) quando si voleva esaminare un interruttore e via discorrendo.
    La classica visuale isometrica, per quanto ravvicinata, non permette una normale percezione delle distanze e della posizione nello spazio.
    La qualità dell’avventura è tuttavia rafforzata da un comparto esplorativo d’annata che ci riporta ai classici della serie, riproponendo cioè enigmi ed indovinelli per risolvere i quali il giocatore è spesso chiamato a far lavorare la materia grigia; “feature” venuta meno specialmente con il quarto ed il quinto capitoli, votati maggiormente all’azione.
    Particolarmente interessante risulta poi la possibilità di utilizzare entrambi i protagonisti per risolvere le varie situazioni, sia lavorando in squadra sia agendo simultaneamente in due zone distinte.
    La semplice pressione di un tasto permetterà di “scivolare” dal corpo di un protagonista all’altro, prendendone il pieno controllo; entrambi sono dotati di abilità uniche (Rebecca può mescolare erbe e sostanze chimiche, Billy resistere a molti scontri) e -naturalmente- di caratteristiche fisiche peculiari che verranno opportunamente sfruttate in game per dividerli.
    Le scelte di game design si rivelano quindi vincenti, anche quando propongono un esagerato backtracking che “costringe” a lunghe passeggiate per recuperare un’oggetto, combinarlo con un secondo recuperato dal partner ed utilizzare il risultato per aprire una porta in una terza location.
    Se il sapore d’antico che permea il comparto ludico suscita ammirazione e nostalgia lo stesso non si può dire per il comparto grafico, evidentemente sofferente in seguito al porting puro effettuato da Capcom.
    I fondali pre-renderizzati e gli ottimi filmati in CG, lo ammettiamo, fanno ancora la loro figura ma ciò che colpisce veramente, come un pugno allo stomaco, è l’oramai datata qualità dei poco definiti modelli poligonali, delle texture (spesso e volentieri slavate) e, ancor peggio, del comparto animazioni.
    Quest’ultimo, specialmente per i canoni attuali, risulta assolutamente sottotono, presentandosi legnoso e monotematico, tanto da compromettere non solo il colpo d’occhio (ancora nei limiti della sufficienza) ma addirittura la giocabilità, disturbata dallo stanco incedere dei protagonisti.
    Senza arte ne parte anche il comparto sonoro, in cui discrete campionature ambientali sono accompagnate da una colonna sonora di buon livello e da un doppiaggio (inglese) sopra le righe. Peccato per i moltissimi errori di una traduzione italiana che risulta errata non tanto nei significati (e ci potrebbe anche stare), quanto nell’ortografia e nella grammatica.

    Resident Evil Archives: Residen Evil 0 Resident Evil Archives: Residen Evil 0Versione Analizzata Nintendo WiiSebbene questo, come gli altri della serie “Archives” d’altronde, sia un semplice porting, il prezzo budget, le meccaniche meno votate all’azione e più all’esplorazione (con tanto di indovinelli cervellotici) ed un comparto narrativo di alto livello, rendono il titolo assolutamente consigliato per chi non avesse mai avuto occasione di provarlo. Anche alla luce di un comparto tecnico sottotono rispetto ai canoni Wii il fascino delle vicende legate a Racoon City non muore mai.

    7.5

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